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Autore: Edelwise    22/07/2011    5 recensioni
Un ricordo mai svelato e che resterà per sempre nel cuore di Draco ed Hermione.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Era entrato silenzioso nel suo ufficio, si era accomodato nel divanetto di fronte alla sua scrivania. L’aveva osservata per qualche secondo, successivamente si era acceso una sigaretta e faceva vagare il suo sguardo da un angolo all’altro della stanza.
Portava il suo classico abito nero, la camicia bianca e questa volta non portava nessuna cravatta, il collo era in bella mostra.
Quella chioma bionda e quello sguardo erano il suo biglietto da visita, ma lei sapeva quale fosse realmente ciò che era importante per tutti e ciò che dava inizio a dei malevoli pregiudizi.
Lo portava consè da un po’ di tempo, sul braccio sinistro. Nero e messo in risalto dalla sua carnagione chiara. Marchiato a fuoco e a vita.
Lei lo fissava da un po’. Aveva notato come ogni minimo dettaglio non potesse sfuggire al suo sguardo. Aveva visto la curiosità di quegli occhi nell’osservare l’ufficio.
“Come posso esserti utile?” aveva chiesto educatamente Hermione.
In quel momento, il suo sguardo si posò sulla ragazza. La osservava in silenzio, tirando per l’ultima volta dalla sigaretta per poi farla evanescere.
“Che c’è non ti ricordi di me? Non è passato molto tempo dall’ultima volta che sei stato qui” osservò la Grifondoro.
“Mi ricordo benissimo di te, Mezzosangue” aveva risposto, si era alzato dal divano ed era calato il silenzio, si sentivano solo i suoi passi che si facevano sempre più vicini alla scrivania di lei “Mi ricordo, anche,che avevi delle buone maniere, non dirmi che la vicinanza con Weasley te le ha fatte dimenticare?”
D’istinto la ragazza si toccò l’anello che portava nella mano sinistra, regalatole da Ron qualche mese prima.
Draco notò il gesto, sorrise e guardò la ragazza.
“ Le voci girano, Granger, specialmente al Ministero.”
“La mia vita privata non è affar tuo” rispose irritata.
Draco l’osservò per qualche secondo per poi sedersi di fronte a lei “ Non lo è mai stato” confermò.
“ Non che mi sia mai interessata la tua vita privata, sia chiaro” finì annoiato.
La ragazza si alzò di scatto e si mise di spalle al giovane Malfoy, osservava fuori dalla finestra del suo ufficio che dava a uno dei tanti giardini del Ministero.
“Cosa vuoi?” domandò “ ma soprattutto chi ti manda?”
Si sentì una lieve risata.
“ Ancora questo tono con me, Mezzosangue?” domandò “ Seria e autoritaria, quasi credibile.”
Si voltò a guardarlo “ Sei nel mio ufficio, sei entrato senza bussare, non hai salutato, odio dannatamente il fumo e ti sei tranquillamente acceso una sigaretta e mi hai irritato impicciandoti di affari che non sono tuoi, ho tutto il diritto di usare quel tono.”
“Mi ero scordato di questo caratterino, Weasley ti tiene testa suppongo.”
“Malfoy!” lo rimproverò.
“Mezzosangue…” disse piano lui.
“Chi diavolo ti manda e cosa diavolo vuoi.”
Draco si alzò e diede le spalle alla ragazza, si accese una seconda sigaretta ignorando il piccolo colpo di tosse della ragazza, prese una boccata di fumo e poi disse “ Cosa voglio lo sai bene.” Prese la bacchetta e fece comparire due tazze di the, ne offrì una alla mora, che sbalordita dal gesto rischiò di far cadere il contenuto.
“Non ti seguo” affermò infine.
“Mi manda una tua conoscenza, per un lavoretto che tu hai in sospeso” le spiegò.
“Continuo a non capire.”
Il ragazzo sbuffò “ Sai benissimo che ho poca, anzi pochissima pazienza, fai memoria.”
“Almeno dimmi chi ti manda, per favore.”
Alzò un sopraciglio “ Sia ringraziato il cielo, adoperi ancora le buone maniere.”
Lei sorrise “ Sono la stessa di sempre…allora mi dai una risposta o devo continuare a farti la stessa domanda e odio essere ripetitiva.”
 “Potter” rispose semplicemente.
“Che vuole Harry da me?”
Il ragazzo la guardò storto “ Mi ha detto che tu sapevi a cosa mi sarei riferito.”
“Odio doverlo ammettere, ma ho un vuoto in testa…”
“Stavi lavorando ad un caso giusto?”
“Si”disse lei sorseggiando il suo the.
“Pensa…” suggerì “ Hai un incarico niente male qua dentro.”
“Oh” disse semplicement.e
La guardò “ Ci sei arrivata?”
“Si”disse piano “ sta parlando di quel manufatto, che abbiamo sequestrato a un mercante perché cercava di venderlo, anzi di sbarazzarsene.”
“San Potter, sostiene che debba metterci le mani io personalmente, è passato un po’ di tempo ma sono ancora ferrato in materia.”
“In verità ero quasi arrivata alla conclusione.”
“Sei una pessima bugiarda, Granger.”
“Malfoy…” lo rimproverò.
“Hermione” disse lui.
Il cuore si fermò di tre battiti forse, gli occhi le si allargarono all’improvviso alla pronuncia di quel nome.
“Preferisci Mezzosangue?” sorrise maliziosamente dopo aver notato la sua reazione.
“Ti porto il manufatto” tagliò corto.
Il rumore dei suoi tacchi sparì poco dopo, lasciandolo solo.
Aveva notato la foto di Ron che teneva sulla scrivania. Abbracciati, felici e si baciavano. Il tutto molto naturale.
Gli faceva un effetto strano vederla la sulla scrivania in bella mostra.
Voleva prenderla e buttarla per terra, distruggerla e dare fuoco alla pellicola in modo che non fosse più visibile a nessuno specialmente a lui in quel momento.
Non aveva mia capito cosa ci trovava di bello in lui.
Ai tempi di Hogwarts era un emerito idiota.
Anche si ricordava benissimo quante ragazze aveva dietro appena divenne portiere dei Grifondoro.
I suoi pensieri furono interrotti dal ticchettio dei suoi tacchi.
“Ecco qui!” disse posando il manufatto sulla scrivania.
Era un pergamena sporca e maleodorante. Macchie d’inchiostro qua e là e nessuna scritta.
“A che conclusione sei arrivata?”
“Che è solo un pezzo di pergamena da buttare” rispose.
“Staremo a vedere” estrasse la bacchetta e chiuse tutte le tende, il buio dominò la stanza“Lumos” una piccola luce uscì dalla sua bacchetta e iniziò a passarla sul foglio. Ma non succedeva nulla.
“Visto ho ragione…”
“Ti sbagli Mezzosangue, reggila” gliela passò per poi passare la bacchetta dietro il foglio, con grande stupore di Hermione delle scritte argentate presero vita.
“Ma non capisco…”
“Sanno che al Ministero ci sono validi Auror e che tu regoli la legge Magica, hanno provato ad ingannarvi. Poveri illusi”un secondo colpi di bacchetta e le scritte argentee s’impregnarono d’inchiostro “Cosa dice la legge magica a proposito di un veleno proveniente dalle zanne di un Basilisco?”
“E’ illegale!” esclamò.
“Oh su questo non avevo dubbi” disse serio “ Qua ci sono scritti gli usi, rimedi e tutto ciò che si può trarre da quella merda” osservò piano posando la pergamena e riaprendo le tende.
“Suppongo abbia finito.”
“Si” disse con il suo solito tono “ E’ stato un piacere, mi ha ricordato i vecchi tempi” fece per andarsene, ma sentiva i suoi occhi premere sulla sua nuca.
“E’ da un po’ che non ti vedo in giro” parlò lei
Il ragazzo sorrise per poi voltarsi serio “ Gli affari Granger, mi hanno tenuto occupato per tutto questo tempo, ti sono mancato? Weasley non è di buona compagnia?”
“Malfoy!”esclamò.
“Hermione” disse piano.
“Smettila di chiamarmi per nome!”quasi urlò.
“Perché mai? Ti piaceva così tanto prima…”
“Basta Malfoy, con te ho chiuso, da parecchio tempo.”
Il ragazzo continuava a fissarla “ Mi vuoi dire che Weasley è migliore di me?”
“Ron…”disse con voce tremante “ Ron è una splendida persona, un fidanzato modello, un…”
“Bla…Bla…Bla…” gesticolò il biondo “ Il settimo anno non dicevi così quando volevi incontrarmi segretamente, quando pendevi dalle mie labbra…”questa frase era quasi un sussurro “Eravamo solo io e te, niente Potter, niente Weasley soprattutto…solamente io e te. Ricordo perfettamente le ore passate in biblioteca a studiare…”
“Lo facevo solo per non farti sentire emarginato…”
“Anche baciarmi fino a farmi mancare il fiato era per non farmi sentire emarginato?” frecciò.
Le gote le s’imporporarono.
“Oh sei diventata rossa, suppongo ti stia ricordando” continuò serio.
“Era una sbandata…ero confusa….”
“Tanto da venire anche a letto con me? Suvvia Mezzosangue eri promessa a Lenticchia eppure non ti sei tirata indietro quelle notti…”
“E’ stata solo una sbandata!” esclamò.
Il ragazzo rise di gusto “Non confondere le sbandate con la poca attenzione che ti dava il tuo futuro marito Mezzosangue, a me sembrava mancanza d’affetto.”
“Ero confusa per Merlino!”
“Le bugie non sono il tuo forte…” continuò “Spero che con Weasley proceda degnamente, destinati ad avere successo…”
“Smettila.”
“Così si dice in giro Hermione” sorrise vedendo il suo volto pronto ad urlargli contro “ Tranquilla non dirò a nessuno che sono capace di chiamarti per nome e non dirò nemmeno che tu sei capace di urlare il mio. Sarà il nostro piccolo segreto.”
Eccolo lo spirito Serpeverde che lei temeva di più.
“Perché lo sappiamo entrambi che nè San Potter né Lenticchia sanno che quando siamo tornati ad Hogwarts abbiamo avuto una relazione clandestina, e i tuoi pensieri me lo confermano.”
Stava per ribattere, ma bussarono alla porta. Una chioma rossa entrò molto tranquillamente.
“Malfoy che ci fai qui?” esclamò Ron.
“Il tuo amichetto mi ha mandato ad aiutare la tua fidanzata.”rispose piatto “ Stavamo scambiando due chiacchiere e si è fatto tardi per me” si avvicinò alla porta , si voltò “Mezzosangue, Lenticchia…” salutò con un cenno per poi richiudere la porta alle sue spalle.
“Hermione tutto ok?” disse Ron spostando una ciocca di capelli e sfiorandole le labbra.
“Si Ron, va tutto bene.”
Sarà il nostro piccolo segreto.

  
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