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Autore: rockandjonas2311    22/07/2011    4 recensioni
Una ragazza, una famiglia, tanti momenti insieme. Lei, Hope Moonbeam, orfana di entrambi i genitori, li ha persi a sei anni, e con loro gli altri due fratelli. Ora ha 21 anni, vive a New York e condivide l'appartamento con il suo migliore amico da sempre, David.
Loro, i Jonas, una famiglia tutta da scoprire.
[...]
Un paio di Converse nere fecero il loro ingresso, scricchiolando sul perfetto pavimento in marmo.
Era enorme quella sala, ed era gremita di ragazze, tutte perfette nei loro tailleur neri o grigi e le loro scarpe coordinate con minimo una decina di centimetri di tacco.
L'unica che sfigurava era lei, con le sue scarpe basse, i jeans attillati e un maglione colorato, coperto da una giacca vista la stagione quasi autunnale.
La giovane ragazza si sedette sull'unica sedia vuota, sospirando talmente forte da attirare l'attenzione di tutte le ragazze presenti.
Erano lì tutte per lo stesso motivo: un casting, organizzato giusto qualche giorno prima, per trovare la nuova aiutante dello, o meglio degli stilisti più popolari in quegli ultimi tempi.
Fino a qualche anno prima erano una famiglia di musicisti famosi in tutto il mondo, poi con il passare del tempo
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Si sentì l'eco sordo delle sue scarpe sulla moquette ormai consumata dal tempo e l'urlo della voce cristallina della ragazza
''Dave! Sono arrivata!'' 
Hope richiuse la porta e aspettò una risposta, che non arrivò. Cominciò a camminare, aprendo tutte le porte che le capitavano a tiro.
''Avrà fatto tardi al lavoro'' pensò la castana, entrando in bagno e aprendo l'acqua della vasca. Si immerse in tutta la schiuma che si era formata, dando vita a tutti i pensieri che le si erano formati in testa quella mattina. Sembrava della buona gente, pensò, e quella famiglia aveva  un nonsoché di particolare, come un forte legame che li univa tutti quanti, si vedeva, nonostante li conoscesse da un'ora neanche. E quel ragazzo, Joe, con quell'aria misteriosa e quell'atteggiamento così particolare aveva subito attirato l'attenzione della castana.
Immersa in questi pensieri, Hope non si accorse che era passata già mezz'ora, così uscì dalla vasca e si avvolse nel suo accappatoio verde acqua; si asciugò in fretta i lunghi capelli, leggermente mossi, ed andò in cucina, rimanendo sorpresa da quello che trovò:
''Dave! Finalmente sei arrivato! Ti aspettavo'' cominciò la ragazza, sorridendo al ragazzo che in quel momento aveva immerso la testa nel frigo.
David Alexander Tossman era il suo migliore amico, fin dai tempi di New Bern, dove tutto era più facile. Erano cresciuti entrambi nel North Carolina, in due case vicine, immerse nella natura. Fin da bambini passavano la maggior parte del tempo insieme, a giocare ai pirati lungo le rive del fiume o a raccogliere fondi alle feste di beneficenza che organizzava il paese. La famiglia Tossman era sempre stata pronta ad accogliere Hope nei momenti di necessità, anche quando la giovane si trasferì in quella casa, dopo la morte dei genitori e dei fratelli in un incidente stradale.
All'età di rispettivamente 20 e 19 anni, David e Hope decisero di tentare la fortuna, trasferendosi a New York. Vivevano da due anni in un appartamento di Manhattan, al penultimo piano di un grattacielo ristrutturato da poco; si mantenevano lavorando nei più svariati posti, tentando ogni volta di avere successo.
David era riuscito a trovare un posto stabile come stagista nella redazione del New York Times e qualche volta rimpiazzava il buttafuori di una discoteca lì vicino, visto anche il suo fisico muscoloso. Hope, invece, aveva passato gli ultimi due anni a cercare lavoro, ormai aveva setacciato l'intera città, lavorando come cameriera, commessa, inserviente, babysitter e perfino come comparsa nel musical Wicked, di Broadway.
E finalmente quel giorno era riuscita a trovare un lavoro che la mantenesse per quell'anno, o almeno così diceva il contratto.
Hope cominciò ad apparecchiare la tavola, mentre David cucinava della pasta e condiva un'insalata.
''Allora, com'è andato il casting?'' cominciò lui, guardando la castana scivolare sul pavimento della cucina.
''Mi hanno presa!'' urlò contenta, abbracciando di slancio l'amico. ''Wow, Hope, sono davvero felice per te. Dai che questa volta hai trovato il lavoro giusto''
''Lo spero'' sussurrò, continuando a sistemare la tavola.

Una leggera brezza autunnale accompagnò Hope nella sua passeggiata verso il lavoro, mentre l'iPod verde che teneva in mano mandava la prossima canzone della playlist, Forget You di Cee Lo Green.
Cominciò a canticchiare, notando i passanti che la guardavano straniti: forse non era da tutti i giorni vedere una ragazza allegra mentre andava al lavoro.
Entrò come una ventata di aria fresca nell'enorme grattacielo che ospitava l'azienda Jonas, e la segretaria che stava dietro un'enorme scrivania la guardò sorridente, mentre saliva al primo piano.  Bussò alla porta che il giorno prima aveva varcato per il provino e la accolse una Danielle alquanto allegra
''Hope! Vieni pure, sei in perfetto orario!''
La castana entrò in quella stanza, molto vuota rispetto al giorno prima e si sedette su una poltroncina nera.
''Allora, qual'è' il mio primo compito?'' chiese ansiosa, come se dovesse attendere la risposta di un esame universitario.
''Dunque... - Danielle cominciò a sfogliare vari fogli - oh, ecco qui! Oggi accompagni Joe ad un servizio fotografico e poi in riunione con tutti quanti alle 11. Tutto ok?''
Hope cercò di memorizzare in fretta il tutto, dopodiché sorrise e salutò Danielle, uscendo dal suo ufficio.
Non appena chiuse la porta dietro di sé, si ritrovò Joe davanti, vestito con una maglia nera, giacca di pelle e jeans scuri, intento a controllare qualcosa sul suo iPhone.
''Ehm, Joe...'' provò la ragazza, che attirò subito l'attenzione del moro. ''Ah, Hope. Dai, vieni, dobbiamo andare''
Cominciarono a camminare e arrivarono fuori dal palazzo, dove subito li accolse un autista che li fece accomodare in un enorme SUV nero.
''Dunque, di che servizio fotografico si tratta?'' chiese la ragazza, guardando Joe. ''Vogue ha chiesto di vestire alcune modelle per un sevizio sulla nostra nuova collezione invernale'' rispose in tutta tranquillità, passandosi una mano tra i capelli.
Passarono qualche minuto in silenzio, quando d'improvviso la macchina si fermò. ''Che succede, Rob?'' chiese Joe, sporgendosi in avanti.
''Siamo bloccati nel traffico, ma arriveremo, tranquillo Joe'' rispose la voce possente dell'autista.
Il ragazzo si lasciò andare sul sedile, sospirando. ''Bè, visto che ne avremo per un pò con questo traffico...parlami un pò di te, Lilyan''
''Smettila di chiamarmi Lilyan, non lo sopporto!'' cominciai, facendolo scoppiare a ridere. ''Scusa, Hope. Comunque, hai voglia di parlare un pò?''
Hope annuì silenziosamente, abbandonandosi anche lei al sedile. Era davvero Joe, quel Joe che il giorno prima l'aveva completamente ignorata, facendole domande inopportune, e che invece ora stava chiacchierando animatamente con lei?
Si fermò a riflettere su quei particolari, quando il ragazzo richiamò la sua attenzione ''Ehi, ci sei?''  Schioccò le dita davanti a lei, che gli scostò la mano.
''Si, scusa. Stavo pensando''  ''E a che cosa?'' La guardò incuriosito, in attesa di risposta. ''Sei strano''
Il ragazzo scoppiò a ridere, dicendo ''Questo me lo dicono spesso, sai''  ''No, intendo, ieri sei stato così... acido nei miei confronti, mentre oggi mi parli così tranquillamente...''
Il moro si portò una mano alla testa, sorridendo ''Si, ieri non sono stato molto gentile e me ne scuso, ma avevo appena litigato con la mia ragazza ed ero piuttosto incavolato'' Hope gli rivolse un sorriso comprensivo, prima di cominciare a guardare fuori dal finestrino.
''Si, questo ragazzo non ha proprio niente di normale'' pensò Hope, ridendo.

***
 

Ehi, ciao. Eccomi qui con un nuovo capitolo, che spero vivamente vi piaccia.
Allora, vi ringrazio tanto per le recensioni e poi ringrazio le 3 che hanno messo la storia nelle preferite e le 2 nelle seguite.
Spero di avere tanto successo come per lo scorso capitolo, e vi dico che ho scelto di continuare questa long.
Passate da me a leggere altre storie, se vi va : D
Saluto tutto il mio esercito e poi anche voi che leggete e (magari) mi recensite.
Alla prossima, bacii.

   
 
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