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Autore: Chyko    25/03/2006    2 recensioni
Dopo una giornata stancante ritornò a tarda sera nel suo dormitorio, ad aspettarlo stranamente c’era un gufo sulla finestra. Un piccolo foglio, con una calligrafia che conosceva ormai da qualche tempo, lo informava che l’indomani una persona lo convocava... I giovani Malandrini si trovano di fronte ad un mondo di emozioni che non conoscevano ancora ... Ringrazio le tante persone che hanno letto la mia fic, però gradirei qualche recensione... anche negativa!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mon Amour

Mon Amour - by Chyko

“Giuro solennemente di non avere buone intenzioni”

Dopo una giornata stancante ritornò a tarda sera nel suo dormitorio, ad aspettarlo stranamente c’era un gufo sulla finestra. Un piccolo foglio, con una calligrafia che conosceva ormai da qualche tempo, lo informava che l’indomani una persona lo convocava. Il risveglio avvenne dopo l’alba, si vestì, una fugace colazione invece lo attendeva nella Sala Grande e si recò, immediatamente all’appuntamento. Bussò due volte alla porta, ma nessuno lo invitava ad entrare, al terzo colpo una voce familiare gli ordinò di introdursi in quella sede.
Mentre apriva la porta, la prima cosa che percepì era che la parola disordine non vi aveva mai messo piede. Il suo ufficio era impeccabile neanche un libro, una penna, un foglio o quadri erano, fuori posto. La scrivania era posta davanti ad un’immensa finestra che dava luminosità a tutta la stanza. Albus Silente era intento a leggere un protocollo; senza neanche alzare lo sguardo dal documento gli fece segno di accomodarsi in una delle due poltrone che gli erano di fronte. Entrambe erano tappezzate dello stesso colore delle pareti, ad un tratto indirizzò l’attenzione nei confronti dell’ospite.
- Signore … mi cercava?
- Si, ti ho convocato perché c’è un piccolo favore che dovresti farmi: da domani darai lezioni private ad una nostra allieva, fino al nuovo semestre, poiché si è assentata in questi mesi per motivi di salute abbastanza gravi. Né io e né gli altri professori abbiamo tempo a disposizione per lei, mentre tu sei il più adatto rispetto ai tuoi compagni di casata … sai a chi mi riferisco.
- Non credo di essere in grado di svolgere un compito del genere.
Si alzò dalla scrivania e da uno scaffale prese un dossier ed iniziò a sfogliarlo.
- Ora puoi andare ho molte faccende da sbrigare. Il tempo a tua disposizione è terminato, sappi che si trasferirà con noi da domani e la dovrai andar a prendere alla stazione alle 9.00 in punto.
Si alzò dalla poltrona, nella quale era seduto, stava raggiungendo la porta quando la voce autoritaria di Silente lo bloccò.
- Sono sicuro che sarai all’altezza della situazione.  
Detto questo uscì.
Ritornò nella sala Comune dei Grifondoro ed iniziò ad andare avanti e dietro pensando perché Silente gli aveva affidato quell’incarico pur sapendo che non era in grado di svolgere un ruolo del genere, soprattutto non era abbastanza bravo ad interagire con gli altri, in special modo quando si trattava di una ragazza … e si sa le ragazze sono tutte uguali. La cosa più bizzarra era che doveva essere un’insegnante ad una sua coetanea. Diede una veloce occhiata all’orologio: era l’ora di seguire le lezioni.
 
Il mattino seguente controvoglia si alzò dal letto, non fece colazione e si apprestò  ad andare alla stazione, indossò il solito cappotto diventato ormai una divisa. Erano le 8.59 precise, un minuto d’anticipo, chi sa quanto avrebbe atteso (non gli piaceva aspettare le persone ad un appuntamento), la sua domanda ebbe all’istante una risposta. Lei era di fronte a lui, indossava già la divisa della scuola.  Il suo imbarazzo doveva essere evidente.
- Lily!
- Ciao Remus
- …Il viaggio è stato di tuo gradimento?
- Si, grazie - rispose sorpresa
Ci fu qualche secondo di silenzio.
- Andiamo? - la ragazza, gli chiese con quel suo sorriso stampato sulle labbra.
Le diede una breve occhiata, prese le sue valigie e si voltò.
- Posso portarle anche io
- Non mi è di nessun disturbo
Il viaggio del ritorno parve a Remus molto lungo quasi interminabile, ogni tanto parlavano di futili cose come ad esempio del tempo. Un argomento molto discusso quando vi è un imbarazzo che aleggia tra due persone. Arrivarono finalmente nel giardino della scuola; ad attenderli come sempre c’era il solito duo: i malandrini. Sirius Black e James Potter un giorno o l’altro sicuramente li avrebbero cacciati dalla scuola.
Lily non li degnò neanche di uno sguardo, i due registrarono il suo comportamento, si guardarono e con un’espressione che non presumeva niente di buono, li salutarono e corsero via a combinar indubbiamente un altro guaio.
- Stai attenta a quei due, per i primi giorni non ti daranno vita facile.
- Purtroppo li conosco da molto tempo; ma non ho certamente paura di due mocciosi.
- Vieni, ti accompagno al dormitorio
- Conosco la strada non preoccuparti, sono stata via soltanto qualche mese
- Ok, da lunedì pomeriggio inizieranno le nostre lezioni. - rispose impacciato, Lily invece l’osservò un attimo, come se si stesse domando, se era il caso di fidarsi di lui ed aggiunse semplicemente:
- A lunedì!
- Ciao.
La guardò allontanarsi fino a quando la sua figura non scomparì del tutto.
- Psss…psss
- Salve amici
- In giro si è sparsa la voce che dovrai fare da baby-sitter all’Evans, è vero? - chiese Sirius curioso
- E’ un ordine di Silente
- Se vuoi posso aiutarti - propose stranamente James facendo l’occhiolino a Sirius - vi ringrazio, ma francamente non mi fido di voi. Preferirei mille volte l’aiuto di Codaliscia o addirittura di Mocciosus.
- Non mi ritieni all’altezza? - domandò Potter imitando goffamente Lily.
- Prof., spero che questo incarico non ti faccia montare la testa. - Affermò Sirius, che provocò uno scoppio di riso.
- In particolar modo evita d’innamorarti del mio amore, perché Lily è MIA.
- Davvero? Non me n’ero accorto James!
- Non ti permettere più di prendermi in giro. Poco fa Sirius mi ha aiutato a preparare un piano per conquistare il cuore dell’affascinante Lily.
- Sarebbe?
- Tu dovrai parlare di me quando le darai lezioni. Poi un giorno tu non ti presenterai e io casualmente prendo il posto tuo … e il gioco è fatto. Che ne dici?
- No!
- Perché?
- Silente ha dato l’incarico a ME! Non voglio guai e poi non credo che tu sia il tipo adatto per una persona come Lily.
- Cosa te ne frega … o sei geloso?
- Io? Sciocchezze!
- Credi che non sia il lupo adatto a lei? È vero sono un cervo! Oppure mi temi, hai paura che io possa portartela via?
- Che stupidaggini stai dicendo. Io non voglio che Lily soffra a causa tua, ti voglio rammentare tristemente che in questa scuola non hai una buona fama nelle storie d’amore, sei considerato un Latin Lover, la tua ultima ‘avventuretta’ è durata soltanto … quindici giorni. Dopo un giorno ti sei messo con un’altra, e francamente non mi ricordo più come si chiama.
- Sono cambiato, sono diventato più responsabile dall’ultima volta. Sono più che sicuro che lei è la persona giusta.
Sarcastico Remus:
- Questo è successo una settimana fa. Illuminami se non mi sbaglio la tua ultima fiamma l’hai lasciata … oggi?! Dopo che hai visto l’Evans. Ogni volta che vedi una ragazza che respiri è sempre quella giusta per te. James ascoltami, lascia stare, non voglio che soffri, lei non è, come le altre ragazze della sua età, è molto particolare.
- Io quello che non capisco è il tuo modo di ragionare: perché non posso provarci? L’unica spiegazione è che tu sei innamorato di lei.
- Sirius fallo ragionare ti prego.
- Ti consiglio di lasciar perdere non vedi è fuso! Parlagli fra qualche ora, quando si calmerà.
Sirius prese sottobraccio James - Perché non andiamo a prender un po’ in giro Piton? Così calmiamo questi bollenti spiriti -
Nel pomeriggio Remus cercò di capire l’atteggiamento dell’amico e in particolar modo il suo. Perché gli dava fastidio che James prendesse in giro Lily? Non era la prima volta che si comportava in quel modo e non gli aveva mai dato così fastidio, aveva cercato di far cambiare idea ma conoscendo la testardaggine di Potter perdeva ogni speranza e lo lasciava in balia del suo destino ridendoci sopra. Stavolta non era così, gli faceva rabbia ma dopotutto non erano affari suoi.
Mentre pensava a tutto questo non si rese conto della presenza di James
- Ciao
- Ciao James - rispose indifferentemente
- Mi dispiace per ciò che è successo stamani …
- Non ti preoccupare è tutto passato, in ogni modo la colpa è anche la mia … ho esagerato con le raccomandazioni. … ti dispiace se do ripetizioni a Lily?
- … no! -  (era sincero?)
James diede una pacca sulla spalla di Remus
- Che scemi! Abbiamo quasi litigato per una donna rischiando di rovinare la nostra amicizia.
Insieme ci risero sopra.
- Mi stavo domandando, domani perché non le parli già di me?
- Cosa?
- Ti supplico, sei la mia unica speranza. Allora?
- Non so neanche se la vedrò?
L’amico cercò di fare gli occhi dolci
- Con la scusa che le devi parlare … butti in mezzo l’argomento ‘ Potter il magnifico ’
- Non sospetterà di qualcosa secondo te?
- No … cioè … penserà…
- Lascia perdere! In ogni caso, ci proverò ma … non metterci il pensiero.
- Fantastico! Ci vediamo - ed uscì sbattendo la porta del dormitorio.
“Bene sono suo complice” pensò Remus, e per questo non si dava pace e non gli piaceva esserlo. Ad un tratto la porta si riaprì.
- James ho riflettuto molto, ma non mi va a genio … Lily ?! Che ci fai qui?
- Disturbo? Ti volevo chiedere se domani potessimo iniziare le nostre lezioni. Sai non ci sono corsi da seguire così ho più tempo per recuperare un po’.
- Si …  No … Ok
- Stai bene Remus?
- Ci vediamo alle 9.00 nella Sala Grande
- Va bene
Lily stava per andare via
- Lily…
- Si! - rispose incuriosita
- Niente
- Oggi sei strano, qualcosa non va?
- No, a domani
- Ciao
Lily Evans uscì dalla stanza perplessa, perché conoscendo un po’ l’amico non assumeva mai quell’atteggiamento ambiguo.
 
Che bel giorno la domenica per tutti gli studenti, ma non per Remus Lupin: sembrava quasi che si preparasse per andare ad un funerale.
- Che bella giornata, non è vero Remus? La pioggia di stanotte non prometteva niente di buono, e guarda che sole risplende nel cielo più limpido di tutta Hogwarts.
- Si Sirius!
- Cos’è questa faccia?
- Non ho dormito molto.
- … sei strano.
- Anche tu con questa storia … non sono strano, capito? - Rispose in malo modo.
- No, infatti, non sei strano sei solo incavolato nero.
- Sono arrabbiato, allora che c’è di male?
- Niente. Ti saluto non vorrei rovinarmi la giornata.
“Non è sorta ancora la luna piena, che ha già la Luna Storta” pensò Sirius.
- BUON GIORNO FELPATO!
- Ciao James! Almeno non sono l’unico pazzo felice oggi.
- Come vuoi essere triste con una giornata bellissima - confuso - Perché chi è triste?
- Chi può essere? Poco fa ho incontrato Remus, dovevi vederlo aveva una faccia.
- Sai dove andava?
- Credo … alla Sala Grande
- Grazie amico - e corse via.
“Che hanno tutti, oggi … bhà”
- Remus aspetta
“Oh, no!” pensò - Che c’è? - disse seccato.
- Hai già parlato con Lily? Ti ha detto qualcosa su di me? Le piaccio? - Domandò James ansante ed eccitato al tempo stesso.
- Ha detto che vuole sposarti al più presto! - rispose ironico, purtroppo James credette alle sue parole
- Non ho avuto modo di parlarle di te. Ora sto andando da lei, per studiare.
- Mi raccomando.
- Ti fidi di me? - affermò per tranquillizzarlo.
- Certo! Ma mi stavo dimenticando una cosa - gli puntò la bacchetta contro - Stupeficium! - Remus immediatamente cadde svenuto.
- Mi dispiace amico, ma fidarsi è bene, non fidarsi è meglio - prese i libri caduti a terra e si avviò verso il luogo dove l’attendeva la sua amata.
- Scusa per il ritardo.
- Potter?! Che ci fai qui? Dov’è Remus?
- Non si sentiva troppo bene e mi sono generosamente offerto per prendere il suo posto - mostrò i libri che aveva in mano ed aggiunse rapidamente - solo per oggi -
- Ecco perché ieri era diverso dal solito. - Pensò qualcosa - Iniziamo? -
Le ore di studio, sembrarono interminabili soprattutto quando a studiare è James Potter, ma accanto a Lily gli sembravano le più belle. Soprattutto aveva la possibilità di farsi conoscere meglio, più approfonditamente e gettarsi da dosso i vecchi etichettamenti, che lo allontanavano dal suo amore.
- Credo che per oggi basta - disse Lily stranamente
- Dici?
- Si, abbiamo finito un libro intero.
- Allora vado
- No! … Andiamo a fare una passeggiata in giardino?
- E’ un’ottima idea.
“Me lo aspettavo che avrebbe ceduto al mio fascino” pensò James mostrando, sorridendo come un’ebete, i denti bianchi.
I due giovani, per la prima volta trascorrevano delle ore da soli conversando serenamente. Ogni volta che dovevano discutere su un qualcosa, finivano per litigare; perché da un lato James doveva difendere la sua reputazione dall’altro canto anche Lily doveva proteggere la fama di saputella, ed entrambi, non riuscivano per orgoglio a “depositare le armi”. Soltanto una domenica come tante era riuscita a farli avvicinare e dimenticare che non sono soltanto studenti ma anche persone con le loro gioie e i loro dolori e soprattutto con un cuore. Un cuore che dopo tanto tempo palpitava ancora per una persona e Lily questo lo sapeva.
- Devo andare
- Come proprio adesso?
- Si … sono stanca
- Ti accompagno
- No! Vorrei fare due passi da sola.
- Ok … c’è qualcosa che non va?
L’Evans si avvicinò a James e gli diede un bacio sulla guancia - Ciao -
Potter non riusciva a credere a ciò che era avvenuto. Lily Evans gli aveva dato un bacio sulla guancia, qualcosa di brutto doveva accadere. Immaginando la scena di prima iniziò a sognare ad occhi aperti. Ma sul più bello una voce familiare lo riportò sulla terra …
- James!
- MALEDETTO! Che c’è? - rispose imbestialito. 
- Ti ho cercato dappertutto, ma dov’eri finito?
- Sono sempre stato qui. Mi cercavi, perché?
- Remus lo hanno portato in infermeria?
- Oh … Remus! Corri Sirius!
Arrivarono di corsa in infermeria e costatarono che Remus dormiva tranquillamente, e Peter lo vegliava.
- Come sta? - Chiese Potter preoccupato
- Bene, però poco fa nel sonno pronunciava il tuo nome come mai?
- Non lo so.
- Non mentire sei stato tu a ridurlo in quel modo.
- Ringrazia il cielo che non ti picchio, perché sono troppo felice per menare qualcuno. Però c’è sempre un’eccezione … vuoi essere tu?
- Non puoi accusare nessuno senza prove - Aggiunse Black, con la sua aria da perfetto avvocato del diavolo.
- Quando Lupin si sveglierà conosceremo la verità.- Rispose a tono Peter stufo di esser trattato male.
- Può darsi che il suo svenimento è stato causato da un qualsiasi malessere improvviso - disse Sirius diplomatico.
- No. Madama Chips è stata chiara, a procurare la perdita dei sensi - rivolse lo sguardo verso James e aggiunse - è stato uno stupeficium.
- Io me ne vado -
- Non vuoi aspettare il risveglio di Lunastorta?
James se n’andò senza dar nessuna risposta lasciando Felpato senza parole, meravigliandosi del nuovo comportamento dell’amico. Ritornò nella sala comune dove ripercorse con la mente, ogni minimo dettaglio della giornata trascorsa incredulo di ciò, che gli era capitato. Così decise di prendere carta e penna e scrivere una lettera.
 
Lunedì mattina:
- Che Merlino, si ricomincia. Quando viene domenica? Non mi va di iniziare la giornata con - lesse scioccato il nuovo orario delle lezioni - difesa contro le arti oscure? Non si può! Datemi un flebo. -
- Bel modo di iniziare la giornata Sirius -
- Credi di esser simpatico Piton? -
- No, ma molto più intelligente di te, ma … anche un troll di montagna … è più intelligente di te -
- Saputello dei miei stivali, ti consiglio di squagliartela se ci tieni alla tua orrenda pellaccia sudicia -
- Nella lotta a mani nude, come i primigeni, sarai certamente più forte di me … sempre se conosci il significato di questa parola. -
La faccia di Piton si salvò per un soffio, se James non sarebbe intervenuto all’istante: la mano decisa di Sirius gli avrebbe volentieri spaccato la faccia.
- Non accettare la sua provocazione. Non vedi vuole solo provocarti per farti sospendere e far perderci punti. -
- Te la farò pagare, starne certo … Mocciosus -
- Alla prossima - rispose beffardo Severus.
- Che accidente ti prende, è da ieri che non ti riconosco. Sei diverso e lo stesso vale per Remus, tutto per colpa dell’Evans!
- Cosa c’entra lei? - Rispose James furente.
- Vedi, è la conferma a ciò che penso. Ricordi sabato cos’è successo? Tu e Remus avete litigato per lei, ieri invece … - non riuscì a terminare la frase perché James se ne andò.
“Le donne, sono la rovina dell’uomo, sono capaci di provocare una guerra. Meglio non aver a che fare con loro” pensò Sirius. In quell’istante passò una ragazza che lo salutò.
- Ciao Calpurnia, dopo le lezioni sei libera? Andiamo a farci un giro?
 
- Remus!
Quest’ultimo fece finta di non sentirlo
- Lupin!
Anche stavolta non lo pensò, continuò a camminare per i corridoi della scuola.
- Ascoltami, ti prego.
Nessuna risposta
- MI DISPIACE!
Remus si fermò e si voltò verso l’amico
- Ciò che mi fa più rabbia è che tu per una donna sei disposto a mentire ai tuoi più cari amici.
- Vi ho mentito?
- Ieri. Quando mi hai incontrato per i corridoi, e poi in infermeria … dimentichi?
- Comprendimi.
- Sai quanto ti voglio bene, ma fin quando non modificherai il tuo atteggiamento, non ti aiuterò. Ora se vuoi scusarmi dovrei andare.
Remus lasciò James solo nel suo sconforto. La giornata che si prospettava era la più orribile: Sirius, Remus e Peter non parlarono per tutta la giornata con James, Piton ne approfittava per provocarli e Lily sembrava che fosse scomparsa. Nel pomeriggio la situazione non cambiò del tutto. Sirius studiò con Peter nella Sala Comune mentre Remus si recò nella Sala Grande dove sicuramente aspettava Lily per darle lezioni; James cercò di distrarsi ma tutti i suoi sforzi furono vani. L’unica soluzione per mettere la parola fine alle sue sofferenze era quella di chiarirsi con Sirius e Remus. Si recò prima nella Sala Comune per scusarsi con Sirius.
- Ragazzi, posso disturbarvi?
- Non vedi che stiamo studiando? - rispose Peter acido
- Devo parlare con Sirius Black e non con Peter Minus. Puoi continuare a studiare - controbatté
- Hai sentito il mio amico? Te ne devi andà.
- Mi trattate sempre male che vi ho fatto?
Peter se n’andò sbuffando, maledicendo i malandrini.
- So già che mi vuoi dire, e non ti devi giustificare  perché non abbiamo mai  litigato. La persona con cui veramente devi scusarti è Remus
- Ho provato già a parlargli ma non vuole ascoltarmi.
- Ieri dopo che te ne uscisti dall’infermeria, Lupin si è svegliato e cercammo di capire il suo malessere ma non disse nulla. Quando Peter se n’andò mi spiegò cos’era successo veramente. Allora capì il vostro atteggiamento e per questo stamattina cercavo di chiarirti la situazione: ma te ne sei andato come una furia.
- Cos’hai capito?
- Siete entrambi presi da quella ragazza e fin quando lei farà parte della vostra vita non riuscirete più andar d’accordo. Ciò che mi sorprende è il fascino che lei ha su di voi riuscite a cambiar in un attimo: Remus è più nervoso, è antipatico, non sembra la persona calma e posata; mentre tu sei la più brava e tranquilla persona di questo mondo, non scherzi come una volta e se qualcuno parla male di lei sembri il prode cavaliere, pronto a difenderla a spada tratta, mentre una volta saresti stato il primo a trattarla come una pezza.
- Io trattavo male il mio amore?! Non può essere piccina.
- Mi fai pena.
- Vado a chiarirmi con Lunastorta
- In bocca al lupo
- Sei cattivo!
- Lo so.
La porta della Sala Grande era chiusa e dall’emozione non riusciva ad aprirla. Con sua sorpresa si spalancò da sola e dall’altro lato c’era Lily.
- Lily!
- James!
- Oggi non sei venuta a lezione, come mai?
- … Non stavo bene
- Mi dispiace …
- … se cerchi Remus sta dentro.
- Ah…
- Ci vediamo
- Ciao!
James stava per chiuder la porta quando …
- Anch’io sono stata bene con te
“La lettera” pensò James.
- James!
- Remus!
- Siediti per favore.
Ci fu qualche secondo di silenzio e Remus fu il primo a rompere il ghiaccio.
- Mi dispiace!
- E il discorso di stamattina?
- Anche se non ti aiuterò e non vorrò essere tuo complice non vuol dire che io non possa esser tuo amico.
- Sono felice che tu mi capisca e ti comprendo se non vuoi porgermi il tuo aiuto.
- Si?! Chi ti ha illuminato?
- Il tuo atteggiamento, sei innamorato di lei. Non negarlo.
- Innamorato è una parola un po’ grande ma è l’unica ragazza che…
- Che cosa state combinando? - domandò preoccupato.
- Non azionare quella tua mente perversa. Oggi le ho spiegato del mio piccolo problema peloso e non è sfuggita, e non ha avuto paura di me. Mi ha convinto ad accettare il mio stato di lupo. Non è solo una strega singolarmente dotata, è una ragazza gentile, fuori dal comune. Sa vedere la bellezza negli altri, forse particolarmente quando una persona non riesce a vederla in se stessa.
- Per questo è la mia ragazza ... ma non ti ha parlato di me?
- James!
- Neanche una parolina?
- Parlare con te è come parlar con un gigante scemo, forse anche peggio. Ti consiglio di dichiarati, così la finisci di tormentarmi.
- Sono troppo timido!
- Tu? Se tu sei timido Mocciosus è buono come un agnellino … se ti dicessi che sei il suo tipo?
- Puoi esser più chiaro?
- Per maggiori informazioni rivolgersi a Lily Evans.
 
Le settimane diventarono mesi dove non accadeva nulla di straordinario, eccezione a parte erano gli esami che tristemente per gli studenti, si avvicinavano sempre più.
- Per la lunga barba di Merlino, domani c’è compito in classe. L’ho dimenticato!
- Qui ci sono i miei appunti
- Sei disposto a prestarmeli? - domandò pensieroso Sirius
- Si, però ad una condizione
- Peter, la tua gentilezza mi fa paura. Non li voglio grazie.
- La mia non era una gentilezza ma un favore. Non mi cambia certo la vita se non li prendi, tanto sono preparato IO!
- Sono certo che mi darà una mano James … Non è vero?
L’amico era completamente assente e come una macchina prestabilita, era intento a scrivere su un foglio Lily e James dentro ad un cuore.
- Schiantatemi!
- Salve amici
Sirius con voce angelica:
- Remussino, come stai? Ti vedo in gran forma, perché non ti siedi? Vuoi qualcosa? … Lo sai che ti voglio bene?
- Sento odore di bruciato.
- Dove?
- La tua stupidità a volte mi spaventa. Volevo dire: cosa trami?
- IO? Non mi permetterei mai di approfittare di te - Inginocchiandosi a terra con le mani giunte e piangendo come una femminuccia - Sei la mia unica salvezza, ti prego aiutami nel compito di domani, non so niente!
- Me l’aspettavo un secondo fine da parte tua … va bene!
- Sei disposto ad aiutarmi?
- Si!
Si alzò e lo abbracciò
- Grazie!
- Ma staccati da dosso … James cos’ha?
- E’ partito col cervello, da quanto gli hai detto che ha una possibilità con Lily!
- Non è vero?
- Cosa?
- E’ una scusa che ho inventato nella speranza che si facesse avanti.
- Ramoso si è rincoglionito per una bugia - All’istante gli venne in mente un’idea: prese un foglio e con una formula pronunciata sottovoce delle parole presero vita. Piegò il foglio e lo consegnò a Remus - dagliela.
- No!
- Fallo è un ordine!
- James … questa è per te - gliela mostrò. James spiegò il foglio e lesse ad alta voce.
- Ti Voglio Bene! … E’ la scrittura di Lily, Remus è stata lei a consegnartela?
- No … un ragazzo mi ha delegato di dartela - rivolse un’occhiata minacciosa a Sirius che trovò interessante il soffitto della stanza!
- Ti ha detto chi è stato a dargliela?
- No.
- Ma se è la scrittura di Lily: l’hai detto cinque secondi fa! - ribatté Sirius.
- Se fossi in te lascerei strare - s’intromise Peter.
- Topo ricorda che un giorno o l’altro farai una brutta fine e ringrazia che non sono un gatto. James non dagli ascolto: ricevi un bigliettino da una persona che tanto anonima non è. Non vuoi approfondire la situazione?
- Si
- Allora cosa aspetti? Pensi che lei si farà avanti? Ti sbagli! Vuole che tu sia il primo a dichiararti … un’ultima cosa per nessuna ragione non mostrargli il biglietto.
- Perché?
- Credi che ammetterà che stata lei? Scordatelo, non lo farà mai.
- Perché?
- Ci sei o ci fai? In ogni modo fai come ti dico o finirete per litigare.
- Perché?
- Voglio piangere! Parlo arabo io?
- Non perdere altro tempo, vai da lei. - tagliò corto Remus
- Incrociate le dita.
James si avviò alla ricerca di Lily
- Peter da qualche tempo non ci divertiamo con un bel gioco: caccia al topo morto. Vieni qua! - disse Sirius ricorrendolo dietro.
- Oh Dio buono! Non li conosco.
 
James iniziò la sua ricerca, ma non la trovò da nessuna parte, chiese in giro sue notizie, nessuno seppe dargli delucidazioni esaustive. Sembrava che non vi avesse mai messo piedi nell’edificio. Da quanto passeggiarono insieme nel giardino della scuola non riusciva a chiacchierar con lei, se riusciva a scambiar qualche parolina lo faceva a monosillabi. Si era rassegnato quando una lampadina gli si accese “il giardino è l’unico posto in cui non ho controllato” pensò.
“Bingo”
Era seduta di spalle sulla stessa panchina, doveva leggere un libro o qualcosa del genere. I capelli erano raccolti in una coda lunga, non indossava la divisa della scuola, ma semplicemente una maglia a collo alto celeste e un pantalone di jeans.
- Disturbo?
La ragazza si voltò di scatto e quando riconobbe la figura che le stava davanti, immediatamente nascose l’oggetto che aveva tra le mani e James si sedette accanto
- No affatto.
- Che cosa stavi facendo qua fuori?
- Niente di particolare, stavo ammirando il paesaggio: verso il tramonto è uno spettacolo magnifico.
James si guardò attorno e acconsentì con la testa ciò che aveva detto la ragazza. Con la scusa che restava affascinato osservando il cielo cercava di prender tempo e pensare a ciò che poteva dirle.
- Ora vado, devo finire di studiare.
- Sono appena arrivato, già mi lasci solo?
- Cinque minuti non di più.
- E’ da molto che non ti fai vedere in giro anzi non ti fai vedere da me? Sembra quasi che mi eviti?
- … No … ti sbagli
- Non mentirmi!
- …
- Ti ho fatto qualcosa?
- No
- Allora? Dimmi qualcosa, non riesco a sostenere il tuo silenzio perché mi fa paura.
- …
- Non devi dirmi nulla? Ok, Ciao
Si sollevò dalla panchina:
- Non andare - rispose guardando il vuoto e continuò - E’ vero ho cercato di evitarti in questi mesi ma tu eri sempre presente …
- Io invece cercavo ogni scusa per stare cinque secondi accanto a te, anche solo salutarti o vederti sorridere è per me una gioia immensa, perché io ti voglio accanto ogni istante della giornata, ogni volta che sono triste basta pensarti e mi ritorna la voglia di sorridere alla vita. Sei la cosa più straordinaria e più bella che mi possa accadere, grazie a te sono diventato un altro, tu sei il mio ossigeno. Darei la mia stessa vita per te, inoltre non ho mai provato un sentimento così forte.
- Basta, non voglio sentire altro
- IO TI AMO!
- James, non prenderti gioco di me.
Prese tra le sue mani quelle di Lily
- TI AMO!
- …
- Se vuoi lo grido al mondo intero - Si alzò in piedi sulla panchina - JAMES POTTER AMA LILY EVANS!
- Parla piano o ti sentiranno e scendi da li
- Che m’importa, degli altri se accanto ci sei tu.
- James Potter non esser sciocco - Cercando di far scendere l’amico uno strattone le fece cadere dalla tasca un foglio. James lo notò e lo raccolse prima di Lily
- Ridarmelo - James non le diede ascolto
- E’ la lettera, che ti ho inviato. Noto che hai rilevato delle frasi.
- Non sono affari tuoi
- Ti piaccio
- NO!
- Lily non vergognarti di ciò che provi per me.
- Io non provo niente per te. Per favore vorrei che mi restituissi la lettera.
- Perché dovrei farlo se non t’importa niente di me?
- La rivoglio, non discutere
- Se la vuoi devi prenderla
Iniziò una rincorsa tra i due ma James era più veloce di Lily e riuscì a seminarla.
- Dov’è finito?
James spuntò da dietro e la strinse alla vita
- Mi cercavi?
- Lasciami! Potranno vederci.
- Prima dammi un bacio
- Te lo scordi
- Faccio da solo?
- Non ti permettere sai?
- Se no che mi succede?
- Lo dico a Silente
- Spiona!!!
James strinse di più la presa con fare sensuale, le prese delicatamente il volto tra le mani e le diede un dolcissimo bacio sulla bocca.
- TI AMO - sigillò le parole d’amore con un altro bacio.
- TI AMO - disse infine Lily.
I due rimasero abbracciati per un bel po’ e la bocca di Lily cercò avidamente quella di James e cento, mille baci seguirono in un istante.
- Comunque hai recitato bene la parte di quella che non mi amava, ma è stato inutile perché ti sei ingannata da sola
- Di cosa stai parlando?
Le mostrò il foglietto in cui c’era scritta la frase TI VOGLIO BENE!
- Non l’ho scritta io!
- Continui a raccontarmi bugie?
- James, non ti ho mai scritto.
- Ok, hai ragione tu! - disse fingendo di crederla. - Mon Amour dove vai? Ti sei offesa? Scusami! -
 
Remus e Sirius dall’alto di una finestra si gustarono lo spettacolo.
- Quei due già litigano
- Sono fatti l’uno per l’altra – rispose Sirius
- Squit … Squit!
- Topo sei ancora vivo! Non scappare che ti devo friggere in padella. - I due cominciarono a rincorrersi per tutto il corridoio.
- Santo protettore della mia pazienza … - pronunciò queste parole un Lunastorta ormai arreso di fronte alla pazzia incalzante dell’amico.

“Fatto il Misfatto!”

 

 

  
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