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Autore: Tanuki    23/07/2011    2 recensioni
[Partecipa a "One-Shot dell'estate"]
Eustass Kidd ama la sua ranocchietta, e vederla giocare con l'acqua in un' afosa giornata estiva lo fa riflettere sul suo futuro, su quello che potrebbe renderla felice...
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Eustass Kidd, Nuovo personaggio, Supernova
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dolce.
Mi viene in mente solo questo.
Anche se non mi sorride, come al solito, ma non devo dirlo io^^.

Qui Rocìo ha sempre tra i sette e gli otto mesi, un'adorabile bambolina!^^



I personaggi sono maggiorenni ed appartengono ad Eiichiro Oda (tranne Eos e Rocìo).
Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno!





Un bravo padre (anche se incapace di nuotare)





Seduto sulla sabbia intiepidita dal sole, Eustass Kidd guardava Rocìo giocare allegramente in acqua tra le braccia di Killer, che teneva la maschera pure in quel momento, anche se era in costume da bagno.

Gli dispiaceva, non poter vivere quel bel momento con la sua ranocchietta per via del tremendo effetto del frutto del mare.

Il sole estivo dardeggiava imperterrito su quella solitaria, piccola spiaggia, su quell’isola deserta dove avevano attraccato per riposarsi un po’.

La bambina squittiva felice, mentre con le piccole mani toccava l’acqua azzurra, semitrasparente; rideva nel sentire le piccole onde carezzarle la pelle delicata.

Eos si sedette accanto a lui, alzò il viso per un istante, beandosi dei raggi del sole che le riscaldavano la pelle.

“Non ti sei messa il costume, Costina?” le chiese il rosso sommessamente.

“No” rispose, secca “ Sembro una ragnatela, con tutte quelle smagliature che mi ritrovo”

Kidd la guardò con aria di rimprovero.

“Non si vedono neanche” borbottò “Hai aggiunto un’altra fisima alla tua collezione”

La bruna replicò:

“Non mi sembra di averne tante”

“Oh, Roger, non raccontarmi cazzate!”esclamò Kidd sghignazzando, poi cominciò ad elencare, contando sulla punta delle dita “La polvere negli angoli, le vespe, la tavoletta del water, le lische di pesce, quella tua dannata abitudine di spostare un oggetto anche di un millimetro, se non ti sorride la posizione…”

La ragazza mise il broncio, sbuffando sonoramente.

“Allora perché stai ancora con me?”

“Non fregarmi, so che ogni risposta che darò sarà quella sbagliata”

Eos lo guardò storto, e una mano del rosso si posò sulla sua testolina bruna.

“Mi sento bene con te, Costina”

La giovane non riusciva ad arrabbiarsi quando il suo uomo se ne usciva con una frase simile.

L’idillio durò poco, infatti Kidd acuì lo sguardo verso il mare, si rizzò in piedi, e cominciò ad urlare:

“Killer! Deficiente, ritorna verso la riva!”

Eos lo trattenne dolcemente per la stoffa dei pantaloni.

“Sei sempre così apprensivo, Killer sa quello che fa” mormorò.

Il rosso si lasciò ricadere sulla sabbia.

“Lo so, Costina, ma è la mia ranocchietta” sospirò “Se le succedesse qualcosa, non me lo perdonerei mai”

La bruna gli scompigliò i capelli cremisi con una mano.

“Vorrei tanto esserci io, con lei in acqua” disse Kidd, mesto “Ma rischierei la pelle se mi spingo troppo oltre”

Eos posò la testa sulla sua spalla.

“Purtroppo abbiamo mangiato i frutti del mare…” sussurrò la ragazza.

Il rosso cominciò a giocare con la sabbia, lasciandola scivolare dalle dita.

“Non costringerò mai Rocìo a mangiarne uno”

La bruna sorrise.

“Perché?”

Kidd alzò il viso per rivedere la sua bambina giocare tra le deboli onde, sempre in braccio al massacratore.

“Ho mangiato il frutto del mare quando avevo undici anni, non sapevo a cosa sarei andato incontro” disse il rosso “Mi piaceva nuotare, e la cosa che mi ha fatto più incazzare era la consapevolezza che non l’avrei più fatto”

Fece una pausa per scrollarsi la sabbia dalle mani.

“Non voglio privare la mia ranocchietta di questo divertimento, voglio che decida da sola, dopo averle spiegato tutto”

La ragazza rimase ad ascoltare il suo uomo, con la guancia premuta contro la sua spalla.

“Sei un buon padre” disse solamente.

Il rosso sorrise debolmente, con gli occhi sempre puntati verso sua figlia.

“Non mi sembra di fare chissà cosa, voglio che sia felice”

In quel momento Killer ritornò a riva i lunghissimi capelli dorati appiccicati sulla schiena, Rocìo trillava felice.

“Il sole è troppo alto” spiegò il biondo “Non volevo si scottasse”

Eos prontamente asciugò la bambina con un grande telo rosso, frizionandole delicatamente la pelle chiara.

I gabbiani volavano nel cielo limpido, il loro stridio riempiva l’aria.

La piccola indicò con il piccolo dito i volatili, rapita dalle loro evoluzioni in cielo.

Kidd le carezzò una guancia, sorridendo.

Lui il mare l’aveva sempre guardato da solo, senza una mamma amorevole che lo asciugasse dopo una nuotata, senza un padre che gli spiegasse perché i gabbiani volavano accanto alle navi, o perché facessero un verso così strano.

Ma lui no, Eustass Kidd non avrebbe mai lasciato sola la sua ranocchietta.

Il cielo gli aveva dato un’altra occasione per rivivere quella sua infanzia perduta, non con gli occhi di un bambino ma con quelli di un padre.

Quando la bimba gli gattonò vicino e si accucciò tra le sue braccia, spossata dal troppo movimento, capì sotto quel sole alto ed implacabile. che lui era sempre il pirata sanguinario di sempre, capace di uccidere chiunque.

Tranne quella piccina che si era assopita sul suo petto.


  
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