I lost myself.

                                                                                    (DECODE)


Era seduta sulle scale dell'uscio con un quadernino in mano ed una penna.
Era una giornata perfetta, per tutte le persone normali, quindi non per lei.
Forse aveva scoperto troppe cose, era a conoscenza di verità pericolose.
Verità e fatti che prima o poi l'avrebbero portata alla morte.
In passato solo un po' di veleno l'avrebbe salvata facendola entrare completamente in quel mondo bizzarro,
ma il passato era passato, e lui l'aveva portato via con sè quando l'aveva abbandonata, insieme a tutto il suo amore.
La sua unica speranza durò pochissimo,
quindi anche la sua cura momentanea scappò con il suo migliore amico.
Una lacrima bagnò la prima pagina di quaderno,
e per non lasciarla sola cominciò a scrivere:



Come siamo arrivati qui?
Ti conoscevo così bene.
Come siamo arrivati qui?
Beh, penso di saperlo.


Pensava proprio di saperlo, veramente lo sapeva benissimo.
La sua vita era cambiata, era entrata in quelle fantasie scritte solo sui libri.
Aveva imparato a vivere con creature dannate, senza anima e con animali selvaggi.
Però erano tutta la sua vita, tutti rientravano nella sua ragione di vita.
Forse era proprio destinata a mutare, ma sicuramente non era destinata a restare sola,
eppure eccola lì, sola, sola come non lo era mai stata.
Il mondo reale non era una vera e propria soddisfazione, nessuno era in grado di aiutarla o capirla.
Tutto quello che aveva vissuto, forse, era tornato ad essere solo una semplice favola.
Eppure lo vedeva ovunque, lo cercava ovunque,
in pezzi di ricordi persi nella radura.
Stava lì, ferma, con i suoi pensieri, i suoi dolori,
aspettando che qualche vampiro o licantropo passasse a raccoglierla per farle capire che non era pazza,
che non stava impazzendo.





memories of Isabella Marie Swan.