ATTENZIONE:
La Kurapikina è mia sorella e abbiamo scritto storie basate
su una stessa
traccia per divertimento, quindi è normale che ci siano due
ficcy diverse con
una stessa traccia!
I
personaggi
non mi appartengono e nulla è stato scritto a scopo di lucro.
Dove
sei Draco? Harry
in 1^
persona
Non mi sarebbe interessato assolutamente niente, anzi, forse ne sarei stato quasi contento, o sollevato, se quella Serpe scomparsa non fosse stata proprio il mio Malfoy.
Anche se era Natale nessuno era ritornato alle proprie case perché nel nostro sesto anno la situazione era peggiorata; infatti la scuola era tenuta sotto continuo assedio da Voldemort.
Proprio per questo ero molto, molto è un eufemismo, preoccupato: ero ormai convintissimo che il mio peggior nemico avesse rapito il mio miglior amico.
Inoltre ad incrementare i miei sospetti era il fatto che Draco non aveva lasciato nessun messaggio, e questo smentiva chi pensava che fosse tornato a casa per Natale, opinione ormai molto diffusa.
C’era anche un’altra cosa che mi inquietava ulteriormente: Draco aveva lasciato la sua bacchetta sul comodino vicino al letto; prima di quel momento non se ne era mai separato.
Per giorni mi ero mobilitato nelle ricerche, avvalendomi anche della Mappa del Malandrino, ma su quella pergamena il nome di Malfoy non era mai apparso, ne ero certo perché la controllavo anche per tutta la notte: non dormivo da quando il mio amico era scomparso.
Dopo tre giorni avevo perlustrato ogni angolo della scuola compresi passaggi segreti, stanze nascoste e pertugi che nemmeno Gazza aveva ancora scoperto.
Stavo male pensando che Draco non era lì con me da giorni e che probabilmente era solo, sperduto chissà dove o nelle mani di Voldemort senza che io potessi consolarlo.
Infatti consolarlo era diventato un’abitudine: in questo periodo piangeva molto spesso per la consapevolezza di essere un Mangiamorte contro la sua volontà.
Quando aveva queste crisi di panico si rifugiava nel bagno delle ragazze in cui abitava Mirtilla.
Quando non lo vedevo sapevo di poterlo trovare in quel luogo e quasi sempre lo vedevo in lacrime con Mirtilla che cercava inutilmente di consolarlo aspettando il mio arrivo.
Fu proprio questo ricordo che mi fece accendere una lampadina nel cervello: in quel bagno c’era l’entrata della Camera dei Segreti che non appariva sulla Mappa del Malandrino.
Anche se era piena notte corsi nella “casa” di Mirtilla ma non la trovai.
Subito dopo però mi ricordai che Voldemort era riuscito, solo il cielo sa come, ad uccidere definitivamente tutti i fantasmi del castello.
Era sorto un altro problema: l’entrata della Camera dei Segreti non voleva aprirsi.
Infatti la parola d’ordine in serpentese era stata cambiata, poco ma sicuro c’era lo zampino di Voldemort.
Dopo quattro ore finalmente mi venne in mente Nagini e fu proprio questo nome ad aprire la Camera.
Entrai e di corsa raggiunsi la stanza centrale dove anni prima avevo sconfitto il Basilisco.
Finalmente lo trovai, privo di sensi, ma lo trovai!
Mi precipitai verso di lui, lo presi in braccio e lo potai fuori di lì immediatamente.
Non sapevo come Draco fosse finito nella Camera dei Segreti e in quel momento nemmeno me ne importava, volevo solo sentire la sua voce e sapere che stesse bene.
Ci misi dieci minuti ma alla fine riuscii a svegliarlo con una secchiata d’acqua, non era certo il più raffinato dei modi, ma non sapevo più che altro fare.
Era confuso ma appena capì che ero io mi gettò le braccia al collo e cominciò a piangere nascondendo il viso nel mio mantello.
Mi faceva tenerezza e mi sembrava un pulcino bagnato, grazie alla mia secchiata, ero molto felice di averlo finalmente ritrovato.
Lo abbracciai a mia volta e lo strinsi forte per cercare di calmarlo, ma non c’era niente da fare, lui continuava a piangere e tremare inconsolabile.
Ero, e sono tutt’ora, felice di avere un amico, il mio migliore amico, così tenero e sensibile.
Non riuscii mai a farmi dire cosa fosse successo quel maledetto giorno della vigilia di Natale.