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Autore: Vashti    23/07/2011    2 recensioni
Basta una lettera per cambiare per sempre la vita. Come cambierà spetta soltanto a noi deciderlo...
Genere: Drammatico, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo
 
Happy Birthday!
 
 

Vancouver, 27 Gennaio 2013
La sveglia suonò, puntuale come tutte le mattine.
Lily allungò la mano e la spense aprendo pigramente gli occhi: erano già le sette?
Sì, a quanto pare erano proprio le sette e quel lunedì mattina non aveva voglia di alzarsi. Odiava i lunedì e quel lunedì in particolare, visto che era il suo compleanno.
-Buongiorno fiorellino!- esclamò Jess aprendo la porta della camera da letto –Oggi niente lavoro, abbiamo in mente...-
-Non è un buongiorno- replicò mettendosi a sedere
-Hai ventotto ragioni per farlo diventare un buongiorno-
-Mmh...-
-Mmh un corno, oggi festeggerai come ti dico io, intesi?-
-Come mai così di buonumore?-
Il suo migliore amico allungò la mano sinistra mostrandole una vera d’oro bianco che brillava sul suo anulare.
-Roy si è deciso!-
-Davvero?- chiese esterrefatta
-Davvero- rispose una voce calda e profonda –Ci sposeremo-
-Evviva!- esclamò al colmo della gioia
Quella notizia aveva cambiato in meglio la giornata, decisamente. Lily guardò raggiante i suoi amici, che da sette anni erano diventati la sua famiglia. Sembravano due attori da copertina tanto erano belli.
Roy era alto, il fisico atletico, pelle color ebano, occhi neri e capelli dello stesso colore che incorniciavano un viso dai tratti virili. Era l’uomo perfetto: sicuro di sé, protettivo, romantico e sexy quanto bastava per far girare la testa a qualsiasi ragazza, che regolarmente si rendeva conto troppo tardi che era gay.
Jess invece sembrava un folletto: piccolo di statura, esile, con tanti ricci castani, occhi verde bosco e un sorriso capace di scaldare il cuore. Era spontaneo e allo stesso tempo allegro, con lui non ci si annoiava mai specie se si considerava la sua innata capacità di cacciarsi nei guai.
Lei invece... Beh, non era niente di speciale, sia nel carattere che nel fisico. Né carne né pesce, almeno questo le avevano sempre detto, superava di poco il metro e sessanta, aveva un viso tondo circondato da tanti capelli rossi e un fisico morbido, un po’ troppo per i suoi gusti: ma tant’è, doveva accontentarsi di quello che Madre Natura le aveva dato.
Seguì Roy e Jess in cucina, scoprendosi insolitamente affamata.
-Per la torta dovete aspettare ancora cinque minuti- disse Roy –E’ ancora troppo calda-
-Non preoccuparti, controllo la posta di ieri- disse prendendo le buste appoggiate sulla credenza –Jess, metti sul notiziario di Canale 6?-
-Lo sto facendo, bella-
Lily annuì, mentre la sua attenzione veniva catturata da una busta color glicine. Non era né lilla né rosa, ma color glicine e conosceva solo una persona al mondo che usava buste e carta da lettere di quel colore.
Per un momento valutò l’idea di gettarla nel cestino senza leggerla, ma poi decise che sarebbe stato meglio aprirla: se si era presa il disturbo di scriverle certamente doveva avere delle buone ragioni.
Almeno così sperava.
Mise la lettera nella tasca del pigiama, poi prese la tazza colma di latte al cioccolato e per non apparire turbata preferì concentrarsi sulla voce dello speaker che sorrideva affabilmente dallo schermo televisivo mentre annunciava le notizie di cronaca nera.
-Alle tre di stamattina la polizia di ha trovato il corpo senza vita ella ricca ereditiera Carol Hayden nel suo appartamento sull’isola di Victoria. Carol si è tolta la vita a trent’anni con una dose letale di...-
Le parole dell’uomo furono coperte dal rumore di una tazza che andava in mille pezzi contro il pavimento. Lily non si accorse di averla fatta cadere, né sentì le voci dei suoi amici che la chiamavano preoccupati.
Avvertì solo un ronzio nelle orecchie e un forte dolore alla testa. Si chiese se fosse caduta a terra, se quello che aveva sentito era vero...
No, certo che no, non era vero. Carol era davanti a lei, bella come il sole, con indosso la divisa del St. Mary Institute e una red velvet capcake in mano mentre cantava sorridendo happy birthday tou you...
Lily sorrise e cantò a sua volta: almeno le sembrò di averlo fatto, prima che il mondo diventasse nero.
 
 
 
 
Spero che questo racconto possa piacervi, grazie a chiunque vorrà commentarlo!

  
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