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Autore: raimoldatolda    24/07/2011    1 recensioni
"E ciao bello ciao a te. ok avevo detto che ti avrei chiamato col tuo nome, ma è l'abitudine. Daniel. Daniel sei. e allora ciao Daniel che alle otto chiude gli ultimi ombrelloni e la spiaggia è deserta e prendi il tuo telo su cui dormivi pomeriggio e ci sediamo a riva. bello il mare sì vabbè che cosa scontata, bello qui, con te, a vedere il mare sì. ecco. che poi fino a un'ora fa i cavalloni volevano annegare i miei fratelli e ora il mare è calmo. sè vabbè ciao allora. più apposta di così non si può.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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premetto subito immediatamente che questi pensieri non sono assolutamente veri! ogni riferimento a fatti, persone o cose è puramente casuale. solo pensieri venuti sotto all'ombrellone dopo un'insolazione. dico solo che mentre l'ho scritta ho ascoltato per tutto il tempo le canzoni di Eminem e anche se comunque non ha alcun senso, è scritta male e non mi piace, ho deciso di pubblicarla lo stesso (che brava che sono).
Enjoy it!



Ti guardo. sei là che dormi sulla sdraio in riva al mare e io voltata verso di te, con la scusa di volermi abbronzare che ti osservo perdendo d'occhio i miei fratelli piccoli che pensano a schizzarmi ma chissenefrega se dopo tutto vale la pena vederti. Ok, basta non ti guardo più o ti spreco, mi giro verso i miei fratelli, non vorrei farli affogare per la mia distrazione preferita: tu. che poi sapessi il tuo nome non ti chiamerei solo tu, userei il tuo nome. che poi sapessi qualcosa di concreto di te, oltre che sei il bagnino e hai un accento milanese. Amo Milano, adoro Milano, vorrei vivere a Milano.
Ora i miei fratelli sono stanchi di stare in acqua, hanno freddo e sono costretta a correre sotto all'ombrellone. in fondo alla spiaggia. lontano da te. Maccheddue.
mi siedo sulla sabbia a scrivere col dito scemenze cretinate. ma quando ti svegli così passi di qua? perchè passa sempre il bagnino pelato o quello vecchio e tu no?!
Signori me lo dite perchè passa sempre quello pelato o quello vecchio e lui se ne sta a dormire in riva al mare? Signori me lo dite perché sembro una tredicenne che aspetta il ragazzo per cui scrive nome e cuoricini ovunque anche nel cielo se si potesse? Eccolo! Eccolo! Eccolo! si è svegliato. grazie signori che l'avete fatto svegliare e ora sono le sette e comincia a chiudere gli ombrelloni.
No fratello 1 non voglio giocare a Uno, voglio guardare il mio bagnino chiudere gli ombrelloni e no. non voglio neanche giocare a briscola. voglio solo che venga a chiudere gli ombrelloni vicino a noi, ma non viene perché i signori sono ancora a prendere il sole che non c'è più ormai. ma andate via signori che viene il bagnino a chiudervi gli ombrelloni così me lo posso guardare non solo da lontano ma a un metro da me. signori parlo con voi, andate via. Mi metto gli occhiali da sole che poi il sole fra un pò se ne va, ma almeno non faccio vedere che ti fisso e ti rifisso finchè non devo andare via.
Eccolo che si avvicina. che ombrellone chiude stavolta? i signori sono tutti qua. ma lui viene qua. cazzo fa viene qua? dai fratello 2 chiedigli di nuovo cosa fa così si ferma e parla con noi e parla anche con me. dai fratello 2 non gli dici niente sul serio? ma lui si ferma lo stesso. e stavolta si punta davanti a me. è uno scherzo forse?
- ciao - sento la sua bellissima voce. ma chi, ciao chi. ciao a me, ma ciao a te che mi piaci tanto. sarà meglio che risponda o lui se ne va e poi ciao lo va a dire a qualcun altro.
- ciao - balbetto? che voce stupida che ho lo stesso. ma che vuole da me, proprio da me. io so cosa voglio da lui ma non il contrario, quello non lo so.
- cosa fai stasera? - chiede. ok è uno scherzo. un sogno forse. lui non chiede a me cosa faccio stasera. e poi che gli dico? che ha aspettato tre settimane per venire qua e poi proprio stasera che è l'ultima sera e i miei genitori non vedono l'ora di partire. anzi la vedono perché appena finiamo di cenare si va a casa e ciao ciao mare e ciao ciao bagnino. cosa gli dico macchenne so.
- stasera purtroppo partiamo - mi esce dalla bocca. almeno non sono cretina so ancora parlare.
- a che ora? - insiste. insiste?! ma io lo amo!
- dopo cena - rispondo che fra un pò scoppio e gli salto addosso. quante parole mi ha detto? le conto. ciao-cosa-fai... che noia contare le parole che mi rivolge. basta stop fine. cosa mi vuoi dire che sei là che fremi e ti agiti e di solito sorridi e a me invece no.
- peccato. c'era una festa, c'erano i fuochi... - e ancora. lo fai apposta a infilare il dito nella piaga. continua così che non parto più. torno a piedi. ma sì che vuoi che siano trecento kilometri a piedi. una settimana alla mia velocità. ma sì che passeggiata.
- proprio stasera... - ti dico. sono dispiaciuta. sì. proprio stasera. e io che non volevo neanche venirci al mare ma i miei genitori no, per forza devo venire e menomale sennò non ti avrei mai visto e non avrei mai passato tutto il giorno tra acqua di mare e te. ti guardo un pò meglio. e io che pensavo che i tuoi occhi fossero marroni. invece sono verdi. maccheddico sono color mare. non questo mare, questo è color distesa di alghe, quel mare bello, quello che si confonde col cielo.
- mi è venuta un'idea. cena con me. così non hai un orario definito. - sei anche intelligente dio santo - dai signora la lasci con me. sono un bravo ragazzo - dice a mia madre. ma sì che è un bravo ragazzo non vedi mamma che faccia da angelo e quant'è bello e quant'è intelligente. dai mamma o mi butto dalla macchina in corsa al ritorno. ok mamma annuisci con la testa ma cosa vuol dire? voglio più di una mossa rap.
- per me non c'è problema Camilla, se vuoi andare con...
- Daniel - dici tu. Tu. Daniel. ma certo che vengo con te Daniel, corro da te Daniel. ora che so che sei Daniel non ti chiamerò mai più Tu. corro in camera invece a vestirmi. mezz'ora e Daniel finisce di chiudere gli ombrelloni. speriamo. signori ora più che mai dovete andarvene così io esco con Daniel e voi andate a fare la vostra bella cena e io torno a casa dopo. quale gioia.
Sbologno i miei fratelli ai miei genitori che mi fanno mille e mille raccomandazioni che poi partiamo e ciao mare e ciao Daniel. ed esco di corsa ma sè vado piano sennò inondo le Adidas di sabbia. e sì perché se tutte fanno le alternative con le converse, io vado con le adidas. e poi è passata un'ora e menomale sennò il cuore mi scoppia per la paura o per la felicità ma boh chissà cos'è.
E ciao bello ciao a te. ok avevo detto che ti avrei chiamato col tuo nome, ma è l'abitudine. Daniel. Daniel sei. e allora ciao Daniel che alle otto chiude gli ultimi ombrelloni e la spiaggia è deserta e prendi il tuo telo su cui dormivi pomeriggio e ci sediamo a riva. bello il mare sì vabbè che cosa scontata, bello qui, con te, a vedere il mare sì. ecco. che poi fino a un'ora fa i cavalloni volevano annegare i miei fratelli e ora il mare è calmo. sè vabbè ciao allora. più apposta di così non si può.
mi chiedi se mi va di mangiare, ma no. io voglio stare qui. però dico sì anche se ccheddue proprio adesso, io non ho fame.

- e così... sei di Bologna? - mi chiedi.
- sì - rispondo. e tu sei di Milano perché ci scommetto. - e tu sei di? No aspetta fammi indovinare!
- prego...
- Milano!
- si sente tanto? - mi dice ridendo. e ridi ridi, sì che si sente che sei di Milano. io voglio andare a Milano.
- direi di sì. - annuisco ancora. ora mi avrà preso per il Gongolo. ommaccheccosa faccio, basta ferma Camilla. toh nel piatto non c'è più niente. Daniel si alza e comincia a togliere i piatti e io pure da brava bambina come mi ha insegnato la mamma, ad aiutare.
- ma che fai? - mi chiedi. maccheffaccio? ballo il can can.
- ti aiuto - correggo.
- ma che fai dai! avrai quindici anni, sei una bambina... lascia fare ai grandi - ma sentitelo voi. ok sono bassa ma di anni ne ho 19 eh. e poi sentiamo quanti anni hai Tu. sì ora ti chiamo di nuovo tu. Tiè.
- ma quali quindici anni! tu li avrai! io ne ho diciannove! - basta darmi meno anni. ci ho messo 19 anni per arrivare qua e tu non me ne dai di meno. ora ti guardo, hai 'na faccia de stucco, và diciamo così, e mi guardi stupito. che non hai mai visto una diciannovenne?
- sul serio? - sussurri. ma che credeva sul serio ne avessi quindici? è ora di andare via allora.
- sì. e sentiamo quanti ne hai tu - comincio io. ma sentitelo voi.
- io ventotto - sticazzi tossisco. ma bbaffanculo. e mmòbbasta con le parolacce Camilla però che poi le imparano i fratelli.
- ah sì. e poi ti stupisci se io non ne ho quindici? - dico. ma che senso ha. boh non lo so. parlo come una 'mbriacona.
- vieni con me - tutto ad un tratto. e andiamo con te. ma dimmi dove andiamo anche se non me lo dici. in spiaggia torniamo. allora dillo subito che andiamo in spiaggia e tutto è finito e fra un pò chiamano i miei e ciao si va a Bologna. e poi ora che siamo in spiaggia che si fa? sì torniamo che il sole è tramontatoe mò è buio e io poi non sono neanche nata a Bologna. e non ci torno io allora. e allora adesso? siamo qua. attento alle adidas bbello.
- vuoi fare il bagno adesso? - ma che domande fai? io faccio tutto quello che vuoi. ma mi blocco e divento rossa. - scherzavo. magari l'anno prossimo eh? - ma che tristezza pensare che la prossima volta è l'anno prossimo. ecchebbip però. boh mi vado a sedere su una sdraio. forse ci dormivi tu pomeriggio. e tu mi segui. e poi che fai? mi baci? ma dico che ffai? mi fai morire così. signori che non ci siete questo mi bacia e io non pensavo e non penso a nulla o penso a tutto tranne che lui mi bacia. mah. mi bacia. eddai Camilla che l'hai sognato anche tu questo momento e allora dai lasciamoci andare e ti bacio anche io. Ma no, non ti basta, allora non basta neanche a me e se mi baci il collo io ti metto le mani addosso. e facciamolo sto gioco che poi passa qualcuno e finisce tutto. e ciao bottone mmò ti apro anzi non sono io, quello è lui, è Daniel che lo apre e poi sì, gioca con l'elastico delle mutande. e poi ho detto troppi ciao e la smetto e allora continuo a baciarlo così non parlo più. che poi non la so neanche descrivere una scena d'amore non lo so. e facciamolo sto amore se così lo vogliamo chiamare che ora me ne devo pure andare ma è tutto così veloce che neanche i sogni sono così veloci però è bello e il sogno si avvera, veloce ma si avvera. ma poi è ora e mi suona il telefono e mi tocca dire di nuovo ciao e stavolta sul serio.
ciao Daniel e ciao sogno e ciao amore e ciao mare.
   
 
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