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Autore: ElfoMikey    24/07/2011    4 recensioni
“Amber, ha la fidanzata!”
“Oh andiamo lo sa anche il mondo che è una copertura!”
“Stanno insieme, vogliono andare a vivere insieme.”
“Però lui ama anche te o sbaglio?”
Chris abbassò lo sguardo, colpito nel segno.
(CrissColfer)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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capfivepartone

 

 

 

 

Capitolo quinto

 

 

 

27 maggio 2011, Anaheim – part one

 

 

Chris si svegliò, la mattina del ventisette maggio, con un inusuale sorriso sulle labbra.

Si stiracchiò fra le lenzuola stropicciate e si grattò lo stomaco, che già brontolava per la fame.

Il cellulare sul comodino aveva segnalato messaggi quasi tutta notte e li lesse uno ad uno prima di alzarsi e farsi una doccia.

Era il suo compleanno.

Finalmente aveva superato quello scoglio quasi irraggiungibile dei ventuno anni. Saltellò fino al bagno e cantò finchè la voce non gli divenne roca.

Era un giorno doppiamente felice perché, i suoi genitori e sua sorella sarebbero venuti quello stesso pomeriggio ad Anaheim e Chris quasi si era dimenticato dell’ultima volta che rimasto con loro per più di una giornata.

Prima di scendere a fare colazione controllò il suo twitter dal pc esaltandosi dalla miriade di messaggi da parte di amici e fan.

Solo mezz’ora più tardi raggiunse la sala pranzo per riempirsi la pancia di caffè e cornetti alla cioccolata.

Trovò tutti al tavolo, ancora assonnati.

La prima persona che lo vide, Ashley, gli andò incontro e lo serrò in un caloroso abbraccio festoso.

“Il mio bambino è diventato grande!” esclamò scherzosa, pizzicandogli le guance e facendolo ridere.

Le altre ragazze lo circondarono, saltellando e aspettando il loro turno per un abbraccio e un bacio al festeggiato.

Lea aveva quasi le lacrime agli occhi, e si era aggrappata a Chris piagnucolando che non voleva che crescesse. Mark gli rifilò qualche pacca sulle spalle, augurandogli buon compleanno e Chord si prolungò in un lungo abbraccio dondolante.

Si sedette vicino a Cory, che con un sorriso si allungò per dargli un bacio sulla tempia. “Auguri!” gli disse allegro e Chris gli sorrise, facendo scontrare per un attimo la spalla con quella del più grande. “Grazie, fratellone” rispose calcando palesemente sull’ultima parola.

E quando anche Kevin e Harry, saltellanti a braccetto, gli augurarono un buon compleanno, Chris potè dedicarsi alla sua colazione.

 

Ricevere gli auguri di compleanno da un gruppo di scalmanati che rispondevano al nome di “Warblers” era stata per Chris la cosa più dolce e imbarazzante della sua vita.

I ragazzi si era disposti in semicerchio attorno a lui, appena lo avevano intercettato in camerino, e avevano improvvisato una confusionale canzoncina di compleanno. Chris aveva riso fino alle lacrime e abbracciato uno per uno.

“Non è venuto un granché, ma il nostro cantante ha dato forfè e ci siamo arrangiati!” si giustificò Riker, sistemandosi gli occhiali da sole, dalla montatura gialla, sul naso.

“Spero però che tu abbia apprezzato!” si intromise Jon, porgendogli una lattina di Diet Coke. “un regalino, tanto per inaugurare questi ventuno anni!”

Chris diede un sorso, grato, ma rischiò il soffocamento appena tentò di mandarlo giù.

“Oddio che roba è?!” strillò, sputacchiando.

“Una ricetta artigianale di casa Lynch.” Rispose Riker, ridacchiando. “non sei un vero ventunenne se non festeggi con dell’alcol, io lo so bene!”

“Riker tu non ne hai nemmeno venti!” lo contraddisse Curt.

“Inutili dettagli.” Rispose il biondo, sventolando la mano. “e comunque è solo Rum e cola. Ammetto di aver esagerato con il Rum ed essere stato ristretto con la Diet Coke.  Ammise alla fine, picchiettandosi un dito sul mento.

“Sei stato gentile, ma la prossima volta avvertimi o rischio il soffocamento!” ribattè Chris, dandogli una pacca sulle spalle e sorridendogli.

Era proprio una bella giornata e Sophie aveva già portato, con fatica, una decina di cesti di compleanno, pieni di fiori e Alcol.

Quest’ultimo espressamente chiesto dal festeggiato.

“Scusateci ragazzi, ma lo prendiamo in prestito solo per un attimo!” si intromise Dianna, comparsa al suo fianco insieme ad Amber. Le due ragazze lo presero a braccetto e lo trascinarono fuori dal camerino.

“Devo dirti una cosa.” Iniziò la bionda. “in realtà devo riferirtela, ma io e Amber non andiamo da nessuna parte finchè non ci dici che sta succedendo.”

La ragazza, a fianco di Dianna, annuì con le braccia incrociate.

“Di che state parlando?” domandò Chris, in confusione.

Dianna si scambiò uno sguardo con Amber e il ragazzo ci lesse una sincera preoccupazione. “Darren desidera vederti.” disse la bionda.

“Ma non era certo in una tua buona reazione se te lo avesse chiesto di persona.” Concluse Amber.

“Non avevate litigato perché ti ha beccato a letto con quel Dylan?” chiese Dianna.

“Sì, ma… EHI! Tu come lo sai?!” Chris sgranò gli occhi chiari, guardando sorpreso la bionda, che si limitò a posare gli occhi sulla ragazza di colore al suo fianco.

Chris indurì lo sguardo e si posò le mani sui fianchi.

“Che c’è?! Non avevamo detto che era un segreto!” si giustificò Amber. “o sì?”

Il soprano sbuffò e decise di non prendersela.

Era il suo compleanno e tutto stava già prendendo una brutta piega.

“Dove ha detto di incontrarci?” chiese.

“Sul palco, è lì che ti aspetta.” Rispose Dianna.

Chris, annuì e come se stesse attraversando il patibolo uscì dalle quinte e si diresse sul palco vuoto, interamente montato.

Darren era seduto a penzoli a lato, sul piccolo palco al centro dove di solito si esibivano negli skit.

Gli fu di fianco silenziosamente, tanto che Darren non si accorse subito della sua presenza.

Era stato il suo profumo a farlo voltare, nonostante Chris fosse stato più silenzioso di un battito d’ali.

“Sei venuto.” Disse, con un piccolo sorriso sulle labbra.

Chris riconobbe quella espressione.

Era pentito e non c’era bisogno d’altro.

Tutto quello che Chris voleva sapere, era descritto negli occhi di Darren.

“Buon compleanno.” Continuò, pescando nella tasca un piccolo sacchetto di velluto blu.

Chris, sorpreso, prese il sacchetto che Darren gli stava porgendo e svuotò il contenuto sul palmo della sua mano.

Si rivelò essere una fine catenina d’argento e il ciondolo, una piccola saetta, brillò per qualche stante, colpito dal riflettore accesso alle loro spalle. “non è nulla di che… me lo porto dietro d’aprile e non vedevo l’ora di dartelo…” spiegò.

“Non dovevi…” sussurrò Chris, accarezzando il ciondolo con la punta del dito.

“Ti avevo fatto una promessa, ricordi?” continuò invece Darren. “può anche essere stupida, ma voglio ancora mantenerla.”

Chris annuì e sorrise un poco, riportando il pensiero a qualche mese prima…

 

… “Darren, stai finendo tutti i pop corn!” si lamentò Chris, fregando la ciotola sotto il naso dell’amico che lo guardò, risentito. “e tutto questo rumore mi rovina l’atmosfera!” aggiunse, posizionando la ciotola fra le gambe incrociate.

“Abbiamo visto questa scena almeno otto volte!” si lamentò il ricciolo, con poca convinzione.

“E’ la scena più triste e più importante del film!” esclamò, iniziando ad affondare le mani nel recipiente per racimolare qualche pop corn. “stiamo parlando della morte di Sirius, capisci?” piagnucolò poi, con la bocca piena.

Darren rise e scosse il capo.

Quella maratona era iniziata nel tardo pomeriggio e due pizze, una quantità di Diet coke dopo, erano ancora nel pieno della visione, troppo sovraeccitati per sonnecchiare.

Chris, dopo aver mandato giù un enorme boccone con un sorso di bibita e aver messo pausa sullo schermo, si girò verso Darren e gli afferrò le mani, era incredibilmente serio.

“Darren Everett Criss,” iniziò solennemente, facendo ridacchiare un po’ il più grande. “promettimi che qualunque cosa accada, qualunque catastrofe o litigio, noi finiremo questa avventura insieme.” Sorrise. “promettimi che quel giorno di luglio sarei con me e che insieme ci daremo conforto a vicenda per questa fine.”

Poteva sembrare ridicola come promessa, visto che si trattava di un film, ma anche dell’altro sotto, nascosto in profondità dell’anima.

“Christopher Paul Colfer, ti prometto che farò in modo, a tutti i costi, di essere lì con te quel giorno.”

Entrambi si guardarono per un lungo momento, prima di scoppiare a ridere.

“Ora che è tutto stabilito lasciami vedere Gary Oldman e pensare a quanto è affascinate con i capelli lunghi e la barba incolta.”

 

…”Certo che me la ricordo…” disse, rigirandosi fra le mani la catenina.

 “Ed è un doppio significato! Si riferisce a un pezzo della tua vita che sta terminando, ovvero Harry Potter e un pezzo della tua vita che sta per avere inizio, il tuo film. Disse Darren, un po’ rincuorato dal sorriso che Chris gli stava rivolgendo. “Se volti il ciondolo, c’è un’incisione.” *

From DC to CC

Chris dovette sforzarsi un po’ per leggere bene la piccolissima incisione e quando capì sorrise apertamente, cercando di reprimere l’impulso di abbracciarlo.

“non mi sono comportato bene con te.” disse all’improvviso Darren, distogliendo lo sguardo. “non ho il diritto di farti patire tutto questo…

Chris non rispose, ma staccò i ganci della catenina e la porse a Darren.

Quest’ultimo gliela fece passare attorno al collo, accarezzando di sfuggita la pelle liscia e calda con le dita. “ecco fatto.” Disse, appena i ganci furono di nuovo congiunti.

Darren sapeva se prendere quel gesto come il simbolo del suo perdono o se lasciare perdere le speranze di poter tornare come prima.

Chris aveva ragione, non era nessuno per dirgli con chi stare e se aveva trovato in quel tipo, quel Dylan, qualcuno d’amare un giorno… beh, lui doveva solo farsi da parte e tentare di essere felice.

Almeno per lui.

“Questa sera i ragazzi hanno organizzato una festa, niente di eccessivo, se ti va…” cercò le parole adatte per qualche secondo. “puoi fare un salto, ecco…”

Darren sorrise, rincuorato. “mi farebbe davvero piacere!” Fu la sua risposta. “voglio davvero che le cose fra di noi funzionino… come amici intendo.”

Chris annuì e si spostò con le dita, una ciocca di capelli finita sulla fronte e lo guardò timidamente negli occhi, finchè il suono di un messaggio non lo distrasse. “E’ il mio…” dichiarò, controllando il BlackBerry.

Era un messaggio di Dylan.

Lo aspettava nel suo camerino personale.

“Se devi andare, va pure…” Darren continuò a sorridergli, evitando di fargli percepire quella nota di delusione al suo sorriso così smagliante.

C’entrava sicuramente quel ragazzo e solo Dio sapeva quanto gli avrebbe voluto spaccare la faccia.

Avanti amico, datti una calmata! Quello che fa Chris non è più affar tuo! Urlò una vocetta stridula e fastidiosa nella sua testa. Già, non più.

“Vado allora…” sbiascicò Chris, sorridendo nervosamente. Darren sventolò la mano e Chris se ne andò, non prima di avergli rifilato un piccolo e frettoloso abbraccio. “grazie” aveva sussurrato, toccandosi poi la catenina con la punta delle dita.

Una volta che Chris fu lontano, Darren si stese a terra, portandosi le mani sulla faccia per sopprimere un urlo di frustrazione.

In parte era felice, di aver recuperato i primi pezzi sfaldati della sua amicizia con Chris, ma sentiva una strana sensazione che gli stringeva il cuore peggio che una morsa mortale.

“Andrà tutto bene, tutto tornerà come prima!”

 

Quando Chris entrò nel suo camerino, Dylan stava seduto sulla sedia girevole e non faceva che ruotare, con sguardo annoiato e intorno a lui stavano una miriade di pacchetti e cesti d’auguri e tanto, tantissimo alcol.

“Ehi!” esclamò il più piccolo, chiudendo la porta alle spalle. Dylan gli rivolse un sorriso, ruotando un’ultima volta, prima di balzare in piedi, abbracciandolo stretto.

“Auguri Sexy boy!” scherzò, scompigliandogli i capelli.

“No! Smettila così mi fai sembrare ancora più piccolo di quanto già non sono!” borbottò, cercando di ridare una forma concreta ai suoi capelli.

Si posizionò davanti allo specchio e guardò la sua immagine riflessa con disappunto.

Dylan sorrise teneramente e si posizionò dietro di lui, circondandogli i fianchi magri con le braccia.

“Quanto tempo hai?” chiese, iniziando a baciargli la conchiglia dell’orecchio.

“Un’oretta…” sibilò Chris, abbandonando il capo sul petto ampio di Dylan, che fece scivolare una delle sue mani a slacciare la cintura di cuoio che Chris teneva legata ai pantaloni.

“ Ce la faremo bastare…” borbottò Dylan, nascondo il viso fra i muscoli sodi del suo collo.

Solo allora il ragazzo più grande si accorse della catenina. “nuova?”

“Un regalo di compleanno…” disse vago Chris, cercando di evitare i grandi occhi verdi di Dylan che lo fissavano attraverso lo specchio.

“Carina…” e non aggiunse altro, facendolo scostare da sé. Chris si voltò e gli cinse il collo con le braccia, fiondandosi sulle sue labbra.

Fu un bacio lungo e appassionato e non si interruppe nemmeno quando Dylan, lo afferrò con energia per le natiche, facendolo accomodare sul ripiano di legno bianco posto sotto allo specchio.

Chris mugugnò e si strinse di più al ragazzo, appoggiando la testa sullo specchio e facendo in modo che il suo corpo aderisse completamente a quello di Dylan.

Era così eccitante, così liberatorio… e Chris non ne aveva mai abbastanza.

Si lasciò andare ad un gemito, quando il ragazzo sopra di lui iniziò a muoversi con frenesia, ansimandogli sulla bocca oscenità, che fecero perdere definitivamente il controllo del soprano.

Poi bussarono alla porta e la magia svanì.

Chris e Dylan si guardarono per un attimo. “C-chi è?” esclamò stridulo il più piccolo.

“Christopher? Stai bene? Abbiamo sentito dei versi strani!”

“Oh cazzo!” si agitò, a bassa voce, scostandosi da Dylan e rimettendosi in piedi alla velocità della luce, aggiustandosi le pieghe della maglietta. “è mia madre!” spiegò, davanti alla faccia perplessa del fonico, che quasi si affogò con la saliva alla notizia.

Cercarono di darsi un contegno, nei pochi secondi che dividevano Dylan dalla conoscenza della famiglia Colfer.

La porta si spalancò e una bella signora dai capelli lisci e castani, con una frangetta sbarazzina, fece il suo ingresso, accompagnata da un uomo corpulento, ma dal viso gentile. Dietro di loro stava una ragazza, biondissima, con uno sguardo indagatore negli occhi così simili a quelli di Chris.

“Mamma!Papà!” esclamò il ragazzo, totalmente paonazzo e con la voce più acuta del solito. Karyn inarcò il sopracciglio destro in una perfetta copia del figlio.

“Abbiamo interrotto qualcosa?” domandò, abbandonandosi a un piccolissimo sorriso malizioso. Hannah sbuffò una risata, comprendoni la mano con la bocca, mentre Tim fissava Chris senza capire molto della situazione.

“Assolutamente nulla!” strillò Chris.

Dopo l’imbarazzo iniziale, nacque, sul volto del soprano, un tenero sorriso di felicità e si sporse verso la sua famiglia per abbracciarli, addirittura sollevò la sua sorellina da terra, dopo un abbraccio particolarmente soffocante.

Solo dopo qualche minuto Dylan si intromise, ancora in imbarazzo. “Scusate il disturbo, ma…”

Chris si girò verso di lui e gli fece un sorriso di scuse e Dylan ricambiò con un debole gesto del capo, ricambiando il sorriso. “Devi andare?”

“Sì, ho un paio di strumenti da sistemare per questa sera.” Rispose, porgendo, successivamente la mano ai genitori di Chris, presentandosi.comunque io sono Dylan, un amico di vostro figlio.”

Il sopracciglio di Karyn scomparve nuovamente sotto la frangetta, ma gli sorrise gentile.

Quando la famiglia Colfer rimase sola nel camerino, Hannah fu la prima ad augurare un buon compleanno al fratello. “Non poso credere che hai finalmente ventuno anni!”

“Auguri figliolo!” gli fece eco Tim, dandogli un’orgogliosa pacca sulle spalle.

“Il mio bambino…” mormorò invece sua madre, con gli occhi quasi umidi.

La sensazione di essere in famiglia era per Chris come un grande tesoro da tenere custodito al sicuro e in quel momento che, entrambe le sue famiglie, si erano riunite non poteva desiderare di meglio per i suoi ventuno anni.

 

 

 

 

Continua…

 

 

 

****

 

 

Salve fanciulle e fanciulliiiiiiiiiiiii!

Ho dovuto dividere il capitolo per questioni di lunghezza… o il capitolo diventava veramente, ma veramente infinito! E preparatevi per il prossimo *_*

Vi devo ringraziare, sul serio, per la gioia che mi da quando leggo le vostre belle recensioni! È sempre una grande soddisfazione!

Ps: * non so se avete notato, ma Chris ha indossato, durante il tour, oltre al bracciale, due catenine e una di queste era proprio una saetta. Non so chi gliel’ha regalata, ma ho voluto riutilizzare questo elemento a mio favore!

 

Vi amo, davvero uno ad uno! u.u

 

A presto e che il CrissColfer sia con voi!

 

 

Grè <3



 

 

 

 

 

 



  
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