24/07/2011
2 recensioniLa stella migliore del cielo
Io non ho nessun amico, perchè tutti mi credono un infemminato. Mi piace tenere i capelli lunghi, con tanto di ciuffo sull'occhio, perchè so che tra questi capelli posso nascondere la mia vergogna. I miei capelli sono di un bel biondo canarino e sono anche folti, quindi se nascondo la mia faccia rigata di lacrime nessuno ci fa caso. Insomma, diciamo che a volte mi sono utili. Diciamo che non è vero che sono proprio senza amici, diciamo che ho un'amica che mi accetta per quello che sono, non mi ha mai preso in giro perchè mi piacciono i capelli lunghi, e non mi ha mai dato del femmina nemmeno la prima volta che ci siamo incontrati. Lei in qualche modo arriva a capirmi fino in fondo: mi accetta per quello che sono e non mi vorrebbe mai diverso. Siamo amici da circa 5 anni. Abbiamo fatto amicizia quando io ne avevo 6. Lei è molto più grande di me, adesso ne ha circa 16 , ma quando l'ho conosciuta era lei che ne aveva 11. Mi chiamo Deidara, penserete dal mio nome che sono una femmina, e invece sono un maschio. Ho 11 anni, vivo al villaggio della roccia come orfano. I miei genitori sono morti in missione e non mi rimane più nessuno, a parte la mia amica Shiro. Lei è un po' come una sorella per me: si procupa per me, mi chiede se voglio fare una passeggiata quando sono triste, cioè sempre, e mi prepara il pranzo e la cena. Eccola che arriva... I suoi capelli sono bianchi, tendenti al grigio, i suoi occhi sono rossi come l'amore intenso. Mi dimenticavo di dire che sono anche un romanticone, ed è per questo che tutti, appunto, credono che io sia una femmina. Shiro si sta sedendo vicino a me, mi sorride e inizia a parlare... -Ciao Dei. Hai visto che splendida giornata c'è oggi?- -Già...- -... Sei triste?- -No... Piuttosto malinconico...- Mi fa un sorriso accennato, mi prende per mano e inizia a incamminarsi verso il bosco. Di recente facciamo molte passeggiate nel bosco. Sembra che queste passeggiate per lei significhino qualcosa di importante. Di colpo si ferma, chissà cosa le ha pres... -Deidara.- -Cosa c'è? Perchè ci siamo fermarti?- -Parla piano.- -Ok. Ma perchè ci siamo fermati, e perchè stai continuando a fissare davanti a te?- -Giù!- Io e lei atterriamo di colpo sulla strada, chissà cosa le è preso. -Ehi! Shiro si può sapere cosa...- Non finisco la frase, che vedo un cervo bianco. E' femmina, si capisce dal fatto che non ha le corna. -Shiro...- Lei mi sorride, si rialza, mi molla la mano e si avvicina lentamente alla cerva. Non sembra particolarmente intimorita, anzi, si lascia accarezzare come niente. Faccio per avvicinarmi anch'io, ma Shiro mi fa segno di rimanere lì dove sono. Si gira di scatto e vede un altro cervo, solo che questa volta era maschio. Shiro lo guarda stupita. E' un cervo molto più grande del normale, questo arrivava a due metri. Il cervo all'inizio la guarda indifferente, poi nota che la cerva bianca stava perdendo sangue da una zampa. Pochi minuti prima non aveva niente, com'è possibile?!? Il cervo ad un tratto tramutò quell'espressione tranquilla, in una assassina. Shiro non aveva a portata di mano nessun arma, visto che è una persona molto pacifista. Il cervo abbassa la testa, si avvicina a Shiro e la rialza. Le sue possenti corna erano diventate rosse. Io non avevo fatto niente, ed ero stato solo a guardare. Il cervo fa cadere il corpo di Shiro per terra, riprende la carica e mira a me. Io non sto facendo niente per schivarlo, voglio farlo, ma il mio corpo non reagisce. Il cervo ormai, è a mezzo metro da me, sono spacciato. Mi preparo a ricevere il colpo, ma niente tocca il mio corpo. Shiro si è buttata davanti a me, in maniera che non mi colpisse. Prima di morire definitivamente, mi guarda con aria stravolta e mi dice: -La tua ora non deve ancora giungere.- Io ormai sto piangendo, ma questa volta non mi sono coperto con i miei capelli, sto piangendo senza nascondermi. Shiro mi guarda sorridendo e con un fil di voce aggiunge: -Mi spiace che questa sia la nostra ultima passeggiata...- Poi morì. Il cervo sembra essersi calmato, ha di nuovo fatto cadere il suo corpo di Shiro e ora va a vedere come sta la sua cerva. Lei sta bene, ma la mia è morta. Mi sto accasciato per terra vicino al corpo della mia unica amica. Lei mi voleva davvero bene. Se no, non si sarebbe sacrificata per un codardo infemminato come me. La guardo ancora una volta, poi guardo il cervo. Se ne stava lentamente andando via con la sua cerva. Shiro è morta, la sto tenendo fra le braccia in questo momento, sembra che stia dormendo, anche se il corpo è freddo e senza vita. All'ultimo, mentre sto piangendo disperatamente, lei apre un po' gli occhi, mi sorride come per dirmi che è contenta di quello che ha fatto, e si addormenta per sempre. Qualche minuto dopo, iniziò a piovere, così pensai: questo è il cielo che piange per aver perso la sua stella più bella.
FINE