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Autore: RedJoanna    24/07/2011    6 recensioni
uno scrittore di gialli muore, ma il suo cadavere non viene rinvenuto. un suo collega scompare dalla faccia della Terra. e quest'ultimo è lo spericolato Richard Castle, in viaggio per gli Hamptons. dov'è finito? e come fronteggierà la situazione la detective Kate Beckett?
Genere: Generale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Sproloqui dell'Autrice*: essiamo arrivati al nono e ultimo capitolo di questa folle long fic!
Mi ci sono affezionata, ma proprio tanto =')
Andiamo con i ringraziamenti!

Grazie a tutte coloro che hanno seguito la mia storia sul Castle First Italian Forum, in particolare Evidence, per la sua puntualità.
Grazie a tutte coloro che hanno recensito la storia su EFP, in particolare a 1rebeccam, sempre la prima a recensire.
Grazie alle diciassette lettrici che hanno messo la storia nelle seguite, alle cinque lettrici che l'hanno inserita nelle preferite e a simkatie96, che l'ha messa nelle ricordate.
Grazie a coloro che hanno letto la storia anche se il titolo non ispirava loro granché.
Siete importanti, tutti!

Buona lettura =*



Capitolo 9: The One-Girl Writer


Anche se Montgomery ha cercato di impedirglielo, Kate è al volante.
Il capitano è seduto accanto a lei, mentre Ryan ed Esposito, che non hanno voluto lasciare Kate prendendo la loro auto, sono stretti sul sedile posteriore.
Kate non stacca il piede dall'accelleratore, gli occhi dal parabrezza e le labbra l'uno dall'altro.
Nell'abitacolo regna il silenzio mentre la Crown Vic sfreccia fra le strade di Manhattan, a sirene spiegate.
I rumori esterni sembrano addirituttura fievoli alle orecchie di Kate se paragonati alla tempesta che si sta scatenando dentro di sé.
Non riesce a distinguere le emozioni che la stanno travolgendo, è troppo concentrata sulla guida e loro sono troppo confuse.
L'auto attraversa a folle velocità le strade di New York.
Kate aveva chiesto al capitano di chiamare Alexis, qualche minuto prima, per rassicurarla.
Quando Ryan posa una mano sulla sua spalla per sussurrarle siamo arrivati, sembra sia trascorso un tempo interminabile dalla loro partenza dal distretto.
I loro cuori battono così forte che ognuno sente il pulsare del cuore dell'altro.
Kate spalanca la portiera, seguita a ruota dal capitano e dai due partners.
Apre il bagagliaio ed estrae il suo giubbotto antiproiettile.
Quando anche gli altri detective e il capitano hanno preso i loro giubbotti, lo sguardo di Kate cade sull'ultimo rimasto.
Quello con la scritta WRITER.
Lei è una one-writer girl, la ragazza di uno scrittore solo.
Di quello scrittore.
E deve salvarlo, anche a costo della sua stessa vita.
Corre verso la porta della catapecchia davanti alla quale ha parcheggiato e bussa con forza alla porta.

-Françoise Lethielle! NYPD, apra, abbiamo un mandato!

* * *

-Françoise Lethielle! NYPD, apra, abbiamo un mandato!

Rick solleva il capo dal pavimento su cui è sdraiato, ma la testa cade di nuovo sul parquet.
Dalle labbra gli sfugge un gemito di dolore.
Gli fa male il collo, da morire.
Non è riuscito a finire quella frase, che per lui ormai era diventata il motivo della sua vita.
Françoise l'aveva colpito al collo con qual cosa e lui era rimasto sul pavimento, tramortito, per chissà quanto.
Lascia scorrere lo sguardo intorno a sé.
C'è quell'ascia che gli aveva portato via la mano sinistra accanto a lui.
E' sporca di sangue dal lato opposto alla lama.
L'ha colpito con quello.

-Françoise Lethielle, siamo della Polizia! Apra immediatamente!

Non gli sembra vero.
E' in coma.
Oppure è già morto.
Quella frase non può essere altro che un'allucinazione acustica.
Non può essere Kate.
I passi ticchettanti di Françoise si fanno sempre più vicini, fino a fermarsi accanto alla sua testa.
Lei si piega su di lui e gli sussurra all'orecchio:

-Hai portato qui la tua detective, vero? Allora, facciamo così. Io le apro, poi la faccio fuori e alla fine ti taglio una gamba. E rimarrai con me fin quando non finirai il libro.

Lo scrittore solleva la testa per guardare la sua carceriera negli occhi, sfidando la fitta bruciante alla nuca.
Gli occhi ridotti a fessura, i denti digrignati, il volto teso, sibila:

-Non provarci nemmeno.

Françoise scoppia a ridere.
Ha una bella risata, nonostante tutto.
Gorgogliante e briosa come lo scrosciare di una cascata, con tanto di arcobaleno a farle da corona.
Si alza e si avvia verso la porta.
Rick la segue con lo sguardo.
Raccoglie tutta la sua voce per urlare più forte che può.

-Buongiorno.
-Polizia!
-Polizia, ci faccia entrare.
-Si sposti, forza!
-Ryan, Esposito, capitano, per favore, voi cercate Jeff Carson.
-Ok.
-Non capisco, cosa...
-Dov'è Richard Castle?
-Richard Castle?!
-Non perda tempo e ci dica dov'è!
-Io... nemmeno so chi sia!

Gli occhi di Rick si abituano alla luce che ha invaso l'ingresso e riesce a distinguere la figura minuta di Françoise e quella slanciata di Kate.
Le braccia di Kate spingono le spalle di Françoise contro la parete, accanto alla finestra.

-Dimmi. Dov'è- sibila la detective.

Rick ha un tuffo al cuore.

-Kate!
-Rick!

Kate lascia le spalle di Françoise e corre accanto allo scrittore.
Le lacrime le riempiono gli occhi mentre si piega in ginocchio e prende il volto dello scrittore fra le mani.

-Come stai?
-C'è... di peggio, credo.

Lo sguardo di Kate cade sul moncherino che ha sostituito la mano sinistra di Rick.
Un urlo sfugge dalle sue labbra.

-Rick! Cosa...
-Attenta!

Con il braccio sinistro, lo scrittore spinge la sua detective a terra, accanto a lui, solo pochi istanti prima che l'ascia di Françoise si abbatta sul pavimento.

-Non pensare che sia così facile, Nikki!- urla la ragazza, riprendendo l'ascia tra le mani.

Rick cerca di fare da scudo a Kate con il suo corpo, puntellandosi sulla mano destra.
Gli fischiano le orecchie, sta sicuramente perdendo sangue, il cuore gli batte troppo forte, ma non sono delle buone ragioni per lasciare che Kate si avvicini alla morte.

-Kate, scappa!- grida Rick, mentre Françoise, con gli occhi pregni di follia, si piega a raccogliere l'ascia.
-E tu?
-Corri!
-Neanche per idea.
-Togliti!

L'ascia di Françoise cala accanto al braccio di Rick, fischiando a pochi centimetri dalla testa di Kate.

-Non fare la stupida, vattene!
-Non ti lascio qui.
-Ti sembra il momento di litigare?
-Io non mi muovo!

Françoise non parla più.
Dalle labbra le cola un filo di bava, mentre il viso arrossato sprizza scintille di pazzia.
Mulina l'ascia nell'aria, come una clava, e lancia grida inarticolate.
Rick e Kate, per la prima volta, provano davvero paura.
Si sentono ad un passo dalla morte, ma mettono l'altro al primo posto.
Prima devo salvare la persona che amo, poi me stesso.

-Richard!

La detective si avventa sullo scrittore e, ancorandosi alla sua T-shirt, rotola di lato per sfuggire alla lama che minaccia di ucciderli.

Devo toglierle quella maledetta ascia di mano. Ma come? è il pensiero ricorrente nelle teste di Kate e Rick.

I due si lanciano un'occhiata e le loro mani si vanno incontro, per intrecciarsi.
Con il braccio sanguinante, Rick stringe Kate a sé e le posa un tenero bacio sul capo.
Françoise abbassa l'ascia, il suo sguardo è confuso.
La reazione dei due l'ha spaesata, non sa cosa fare.
Kate e Rick sì.
La detective allunga una gamba e sferra un calcio alla caviglia sinistra di Françoise, facendole perdere l'equilibrio.
La ragazza cade lasciandosi scivolare l'ascia di mano.
Rick allontana l'arma con un piede e si stacca da Kate, che si avventa su Françoise.
La ammanetta, sibilando tra i denti:

-Françoise Lethielle, ti dichiaro in arresto per l'omicidio di Jeff Carson e il sequestro di Richard Castle.

La ragazza lascia cadere la testa sul pavimento, sconfitta, mentre Rick tenta di sollevarsi puntellandosi sull'unica mano rimastagli.
Kate lascia Françoise sul pavimento e aiuta lo scrittore ad alzarsi, sostenendolo.

-Grazie. Per esserci stata.
-Ci sarò sempre.

* * *

-Detective.
-Scrittore.
-Come va?
-E a te? Cosa ti ha detto il medico?
-Che non ho perso troppo sangue, mi riprenderò.
-Quando ti dimettono?
-Presto, spero. Non vedo l'ora di tornare a romperti le scatole al distretto.
-Fai con calma.
-Non so come ringraziarti. Mi hai salvato la vita.
-Sono un poliziotto, è il mio lavoro.
-Non c'è solo quello, vero?
-Che vuoi dire?
-Ci siamo baciati, per poco non morivano congelati l'una tra le braccia dell'altro e adesso mi hai salvato la vita mettendo a repentaglio la tua. Sicura che sia solo per lavoro che hai fatto tutto questo?
-Beh. Sono la tua one-writer girl. Tu, cosa sei?
-Il tuo one-girl writer.
-Allora, grazie. Per esserlo.
-Lo sarò sempre.
   
 
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