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Autore: Patta97    24/07/2011    6 recensioni
Nei tempi in cui tutto sembra aggiustato e pieno di pace, l'incubo ricorrente che assilla Molly nelle lunghe notti estive...
Per favore, leggete e lasciate una recensione!
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, Molly Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Occhio.
Per chi amava, ama e sempre amerà Fred Weasley questa one-shot non è un toccasana.
Io che l'ho scritta tra poco mi angoscio da sola.
Pateticità, essere patetiche è semplice... Basta scrivere di Freeed e le lacrime arriveran!
Ok, leggete (a vostro rischio e pericolo!) e, se arrivate alla fine, VI PREGO, lasciate una recensione piccola piccola!
Va bene, fine della nota, vi lascio alla depressione.
Patta
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Aspetto da più di un’ora, con il piccolo Fred in braccio.
La fila è immensa e io sarò tra almeno altre sei persone.
Mi chiedo a che è servito alzarsi così presto se è già mezzogiorno e siamo ancora qui, ad aspettare.
Angelina è a una partita, George indaffaratissimo col lavoro, così mi hanno chiesto di portare Fred al San Mungo.
È fine giugno e il piccolo, nato il Luglio scorso, ha quasi un anno e si esibisce in paroline monosillabiche, ma anche più lunghe. Devo dire che è un bambino molto intelligente per la sua età e sono una nonna molto orgogliosa di lui, come di Victoire, Dominique e del minuscolo bimbo che sta nel rigonfiamento della pancia di Ginny.
- Mancano altre tre persone, piccolo – bisbiglio in un orecchio di Fred. – Poi andiamo a casa e mangiamo tanta pappa buona! – annuncio. Fred sorride e mi delizio alla vista di quei minuscoli denti da latte candidi in contrasto con la sua pelle scura.
Un uomo si siede vicino a me, ma non ha nulla di visibilmente strano. Non capisco, siamo nel reparto “Lesioni da Creature”: c’è sempre qualcuno con qualche lesione visibile.
Ma lui sembra apposto. Dopo un po’, mi accorgo che Fred lo guarda con interesse e l’uomo gli rivolge un gran sorriso, così mi volto a guardarlo anch’io. Non lo conosco, mai visto prima.
- Piacere – dice l’uomo, tendendomi la mano.
La stringo, incerta. Neanche lo conosco! E poi non ho voglia di fare conversazione in ospedale. Ma lui non pare della mia opinione.
- Molly Weasley – dico, educatamente, ma l’uomo – che mi accorgo essere solo un ragazzo – nonostante il mio sguardo interrogativo non mi dice il suo nome. Continua a sorridere a Fred, che lo guarda estasiato. Io mi volto dall’altra parte, leggermente infastidita.
- È suo nipote? – mi domanda il ragazzo e sono costretta a guardarlo nuovamente. Solo ora mi accorgo che ha i capelli rossi.
Annuisco, provando a essere distaccata. Ma, sarà che Fred lo continuava a guardare con tanta fiducia, sarà che quando si parla dei miei nipoti non riesco a stare zitta, mi ammorbidisco.
- Sì – sussurro, orgogliosa. – Ha quasi dodici mesi, ormai, il piccolo Fred – aggiungo, scostando una ciocca dei capelli ricci e neri dalla fronte del bimbo. A sentire il nome, vedo il sorriso del ragazzo incrinarsi, con la coda dell’occhio. Ma, quando lo torno a guardare, sorride come prima.
Adesso noto che ha gli occhi marroni.
- Che gli è successo? – chiede il ragazzo, ammiccando a Fred, interessato e… preoccupato?
- Stava giocando in giardino e uno degli gnomi gli ha morso un dito – rispondo, indicando l’indice gonfio di Fred. – Non dovrebbe essere grave, ma George, mio figlio, ha preferito che lo portassi qui a visitare. A lei che è successo? – aggiungo. Ero davvero curiosa di saperlo.
Lui si limita a sorridere, eludendo la domanda. Ha il naso lungo, pieno di lentiggini.
Ma non riesco a formulare un pensiero, che lui fa un’altra domanda.
- Quanti nipoti ha? – dice, gli occhi che brillano. Ma non ci faccio caso più di tanto.
- Ho tre nipoti e… mezzo - rispondo, sorridendo assorta. – Victoire e Dominique sono le bimbe di mio figlio Bill, il maggiore. Fred è il mio terzo nipotino e mia figlia, Ginny, è incinta al terzo mese, ormai – mentre spiego, distrattamente, colgo ancora qualcosa negli occhi scuri del ragazzo. Gioia? Affetto? Ma non riesco a capire…
- E quanti figli? – chiede stavolta. Sembra avere un’aria rassegnata. Continua a guardarmi con sguardo ardente.
- Ne ho sei… - inizio, ma mi blocco. Il ragazzo a quelle parole assume un’aria disperata, d’abbandono. Fred scompare dalle mie braccia, dissolvendosi come fumo. Al posto del ragazzo, adesso, c’è un bimbo piccolo e coi capelli rossi che piange sconvolto, mentre funi capitanate da mani malvagie e invisibili lo calano in una fossa buia. Cerco di salvarlo, allungando una mano. Il bimbo l’ha quasi afferrata con una delle sue, piccole e paffute… Ma poi, una parete di pietra crolla su di lui, impedendomi di salvarlo, stringerlo, consolarlo…
 
…Quando riapro gli occhi, sono in camera da letto e ho il viso bagnato da lacrime e sudore, angosciata e ansimante.
Arthur respira piano accanto a me. E' l'alba.
Ma il calore e la luce dei primi raggi che penetrano dalla finestra non riesce a sciogliere il blocco di ghiaccio che mi sento dentro, ne a schiarire i miei pensieri tormentati. È l’ennesima volta che ho questo incubo. È l’ennesima volta che sono così cieca, così ottusa. Perché? Perché non avevo capito subito chi fosse, per abbracciarlo e non lasciarlo mai più? Perché non avevo guardato mio figlio un’ultima volta? Perché?

 
  
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