Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: Argorit    24/07/2011    5 recensioni
Poche settimane dopo gli eventi di Edoras, Fairy Tail è costretta a combattere una nuova minaccia. Heaven, una gilda oscura che sino a quel momento si era limitata ad agire nell'ombra, esce finalmente allo scoperto, ed in suo possesso vi è un'antica anfora dai poteri sconosciuti appartenuta a Zeref.
Per sconfiggere il nemico e riportare l'artefatto al sicuro, Makarov invia i suoi maghi con l'appoggio dell'alleanza tra gilde. Questa volta, però, un altro membro si unirà alla squadra, perchè il master di Fairy Tail ha chiesto l'aiuto della temutissima Dark Phoenix, la più potente organizzazione mercenaria di Fiore.
E loro hanno mandato il migliore.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

                                                                          Spada contro spada
 
Appena giunti all’imboccatura della vasta grotta adibita a magazzino, Erza fu costretta a sferrare un potente calcio a Gray e Gazille, scagliandoli lontano da se, onde evitare che un fendente di Ikaruga li tranciasse in due. Per la fretta, il colpo fu però troppo forte, e li mandò dall’altra parte dell’antro.
Ridacchiando, il ragazzo alle spalle della spadaccina sparì, esattamente come aveva fatto la stessa poco prima, per poi ricomparire di fronte ai due maghi ancora doloranti                   
Er:-Quindi è così che sei fuggita prima: sfruttando i poteri di quel tipo-                              
Ik:-Già. Yuro sa manipolare lo spazio. Trasportare un corpo da un posto all’altro per lui è un giochetto. Ma veniamo a noi, ora-
Con un sorriso minaccioso Ikaruga sguainò la spada, colpendo il soffitto con uno spostamento d’aria che lo fece crollare lungo la fenditura dell’attacco.
Ik:-Adesso nessuno ci disturberà-
Annuendo, la rossa scrutò con attenzione la lama con cui l’avversaria aveva sostituito quella che le aveva distrutto: la lunghezza dell’arma era pressoché identica, ma lo Tsuba era più semplice, un normale disco d’acciaio dorato. Lo Tsuka invece era lungo quanto il suo avambraccio, ed intrecciato con corde nero pece.
Un impercettibile movimento delle dita di Ikaruga le comunicò che la donna era in procinto di attaccare. Facendo tesoro della sua precedente esperienza, Erza si concentrò più sul movimento della lama avversaria che non sull’avversaria stessa. Usò il Kansou per evocare una spada occidentale ad una mano e la anticipò, gettandolesi contro. Il metallo cozzò contro il metallo con uno stridio assordante, e la spada di Erza resistette a stento, riportando una profonda scalfittura che ne rovinava il filo.
La rossa lanciò un’imprecazione ben poco femminile e sostituì l’arma danneggiata con uno spadone di dimensioni abnormi, ripromettendosi di farla riparare al più presto.
Con uno scatto orizzontale, Erza rinnovò l’assalto, scartando di lato all’ultimo istante per evitare un affondo avversario. Compì una veloce rotazione del busto e sfruttò la forza centrifuga per aumentare la potenza del colpo. Prontamente, Ikaruga abbassò la propria spada e parò. Il polso le gemette per la pressione trasmessa dall’impatto e per lo sforzo di non perdere la presa sull’elsa.
Ik:-Sei migliorata molto-
Er:-Lo so-
Saltando verso l’alto, Erza evocò l’arma più pesante in suo possesso: un’alabarda creata sulla base di Gravity Core, una delle dieci lance della sua omonima di Edoras, Erza Nightwalker.
L’enorme peso dell’arma la trascinò istantaneamente verso il basso in una fulminea caduta libera. Piuttosto che arrischiarsi a parare quello che, senza dubbio, sarebbe stato un attacco devastante, Ikaruga preferì schivare.
La lama dell’alabarda le passò ad un soffio dal capo con un sibilo assordante, e l’assassina ebbe modo di rendersi conto dell’esattezza della sua scelta.
La potenza dell’attacco di Erza fece tremare l’intera base, divellendo il pavimento di roccia come solo l’impatto di una meteora avrebbe potuto fare. L’onda d’urto colpì Ikaruga come un maglio d’acciaio, scaraventandola verso una delle pareti.
Mentre era ancora a mezz’aria, però, la rosa riuscì a ritrovare l’equilibrio, e atterrò dolorosamente sui tacchi assurdamente alti.
Ik:”Accidenti a me e ai miei gusti in fatto di abbigliamento”
Stizzita, li gettò via, strappando dalle maniche del suo kimono due lunghe strisce di stoffa con cui si fasciò i piedi nudi.
Con onorevole sportività, Erza attese che completasse l’operazione, mantenendo però la posizione di guardia.
Ik:-Scusa l’attesa. Ora facciamo sul serio-
Due delle donne più pericolose sulla faccia della terra si squadrarono a vicenda, l’una in cerca del benché minimo spiraglio nelle difese dell’altra. Poi Ikaruga attaccò, sferrando un deciso fendente nel vuoto.
Erza non reagì, temendo un tranello, ma un acuto dolore al braccio destro la informò che si era sbagliata.
Con un gridolino di sorpresa si tastò il punto dolente con la mano, ritraendola piena di sangue.
Er:-Ma che diavolo…Come hai fatto?-
Ikaruga si lasciò andare ad un risolino divertito.
Ik:-E’ merito di questa spada. Dentro c’è una parte dell’incantesimo di Yuro. Grazie ad esso posso far partire i miei attacchi da qualunque direzione io voglia-
Er:-Interessante, ma se quello che dici è vero mi basterà difendermi finché l’energia magica della spada, che tu, in quanto non-maga, non puoi rigenerare, si esaurisca-
Ik:-Ihihih, vero, molto vero. Ma è proprio qui che sorge il dilemma: riuscirai a resistere fino ad allora?-
Menò un affondo, la punta dell’arma svanì ed Erza cadde in ginocchio, la gamba destra trafitta con tale violenza da aver spezzato l’osso.
Ik:-Francamente non credo-
Er:-Kansou. Kongou no Yoroi (Riequipaggiamento. Armatura adamantina)-
Ik:-Userai quella? L’ultima volta non ti è servita a molto-
Er:-Già, ma stavolta non potrai attaccarmi a raffica, altrimenti esaurirai l’energia-
La rosa ringhiò e sferrò altri tre violenti fendenti, che raggiunsero Erza al petto, alla schiena e alla testa. Il robusto metallo dell’armatura, pesantemente rinforzato dopo le riparazioni effettuate a seguito degli scontri alla Torre Del Paradiso, scricchiolò pericolosamente, ma resse all’assalto, almeno in principio.
Gli attacchi di Ikaruga si susseguirono a ritmo furioso, e, infine, ebbero la meglio, distruggendo il più solido muro difensivo di cui Erza disponeva.
Ik:-Questa è la fine Scarlet, addio. Aki no Ame(Pioggia d’autunno)-
La combattente numero sei di Heaven scatenò tutta la propria forza nel suo attacco più letale: una precisa e rapidissima serie di fendenti, lanciati da oltre duecentomila punti differenti nello spazio. Ikaruga aveva usato solo una volta quella mossa in passato, e il suo avversario era semplicemente svanito in una nuvola rossa. Non vedeva perché stavolta dovesse essere diverso.
Nel brevissimo istante antecedente alla sua praticamente certa morte, la mente di Erza scorse febbrilmente la lista di armature a sua disposizione, cercandone una abbastanza resistente da reggere l’urto dell’attacco.
Nessuna delle armature a sua disposizione, però, faceva al caso suo. Così, in un gesto di disperata fiducia, la rossa ripose tutte le proprie speranze nel suo ultimo acquisto.
Er:-Kansou. Hyaku Mira no Yoroi (Riequipaggiamento. Armatura dei cento specchi)-
La struttura atomica della corazza si ricompose appena in tempo, ed Erza si trovò letteralmente sommersa dagli attacchi della spadaccina.
Stranamente, nonostante Erza avvertisse la sensazione di essere colpita, non ne percepiva il peso, come se i fendenti le scivolassero addosso senza fermarsi. Incuriosita, guardò i poteri della corazza all’opera.
Rimase a bocca aperta. Non solo l’armatura, cosparsa da innumerevoli cristalli simili a scaglie grandi come l’unghia di un mignolo, era a dir poco meravigliosa, ma anche l’incantesimo con cui era potenziata era strabiliante: anziché bloccare gli attacchi, i cristalli li assorbivano e li rigettavano indietro, non riportando, di fatto, alcun danno.
Veloce com’era iniziato, l’assalto di Ikaruga giunse al termine. La rosa ansimava per la fatica.
Le belle labbra della rossa si aprirono in un sorrisino trionfale nel fissare l’espressione stupefatta dell’assassina, ma fu un’esultanza di breve durata.
Evidentemente la Hyaku Mira no Yoroi consumava molta energia magica, perché Erza si sentì immediatamente indebolita e dovette togliersela.
Ik:-Niente male Titania-
Er:-Anche tu non sei male. Senza quest’armatura sarei morta di sicuro-
Ik:-Avrei preferito evitare di usarla, ma non ho altra scelta-
Infilò la mano nella scollatura del kimono e ne trasse fuori una boccetta trasparente colma di un liquido rosso. Usando i denti la stappò e ne bevve il contenuto.
Grosse vene le si gonfiarono lungo tutto il corpo, mentre rivoli di sangue le colarono dal naso e dagli occhi, scorrendole sul viso come lacrime.
Poi tutto avvenne alla velocità di un fulmine.
Un istante prima Ikaruga era in ginocchio, preda della fatica e del dolore che la pozione le aveva provocato, un istante dopo Erza percorreva in volo l’intera grotta, trafitta al petto dalla lama dell’avversaria.
Un muto urlo di dolore le fuoriuscì dalle labbra quando la katana di Ikaruga la inchiodò alla parete rocciosa, sprofondando fin quasi allo Tsuba.
Er:”Ma che cazz…”
Ik:-Fa male?-
Er:-Che cosa hai bevuto? Droga?-
Ik:-Una specie. L’ha sviluppata Rouge-sama studiando i poteri di Dorran e Shousui-san. In pratica altera la produzione di sostanze come dopamina, endorfina, serotonina, e un sacco di altra roba di cui non ricordo il nome. Cancella dolore e fatica e fortifica il corpo-
Er:-È un trucchetto abbastanza sleale-
La spadaccina si strinse nelle spalle, ora massicce come quelle di un culturista.
Ik:-Si fa quel che si deve-
Er:”Ah, si? Allora anch’io giocherò sporco”
Con uno sforzo immane la rossa spezzò il metallo della Katana.
La ferita le trasmise ululati di sofferenza, ma strinse i denti e, inarcandosi in avanti, si lasciò scivolare al suolo.
Ik:-Che cosa pensi di fare? Quella è una ferita mortale, e così la aggravi soltanto-
Erza ghignò di sottecchi, ripensando ad una delle lezioni più importanti che Shin le aveva impartito negli ultimi giorni.
_________________________________________________________________________
Sh:-Tra le centinaia di tecniche di cui un maestro del Genso Doki può disporre ce n’è una in particolare che vorrei tu imparassi-
Erza si era fatta subito attenta: di rado Shin era così serio.
Er:-Quale?-
Sh:-Si chiama Doki Chiyu (Sincronia rigenerativa), e come dice il nome ti consentirà di curare le tue ferite senza dipendere dalla Tenkuu Mahou (Magia Curativa) di Wendy-
Er:-Tutte?-
Sh:-Beh, non proprio. Se ti squarciassero a metà, la Doki Chiyu ti sarebbe utile quanto un cerotto, ma se, per esempio, tu fossi colpita da una freccia o simili, con un po’ di sforzo non avrai problemi a guarire-
_________________________________________________________________________
Ok, quella era un po’ più grave di una ferita da freccia, ma il principio era lo stesso. Serviva solo più energia.
Si concentrò su se stessa e in pochi secondi individuò il Furou Youso (Flusso Elementale) che le interessava: quello dorato, corrispondente all’attributo “vita”. Fuse la propria volontà con esso e lo incanalò verso la ferita.
Er:-Doki Chiyu. Handa Niku (Sincronia rigenerativa. Saldare la carne)-
Una sensazione d’intenso bruciore le si scatenò nella ferita, minacciando di farle perdere i sensi, quando l’energia naturale iniziò a ricucirne i lembi.
Er: “Urgh, devo dire due paroline a Shin: non mi aveva detto che era così doloroso”
Incuriosita, Ikaruga si avvicinò alla rossa, cercando di capire il perché del suo strano comportamento.
Troppo tardi notò che la ferita che le aveva inferto era scomparsa.
Sfruttando la distrazione dell’avversaria, Erza afferrò ciò che restava della lama dell’assassina e gliela conficcò nella caviglia destra.
La spadaccina balzò all’indietro, più per la sorpresa che per il dolore, che sembrava non provare affatto.
Ik:-Bella mossa Erza. A quanto pare Usui ti ha insegnato parecchie cose-
Sh:-Già. Incontrare Shin è stata una fortuna per me-
Mentre parlavano, usò il Doki Chiyu per risaldare l’osso della gamba e dissolvere un po’ dell’acido lattico nei propri muscoli, mitigando la sensazione di spossatezza che gli sforzi fisici le avevano lasciato.
Ik:-Si, sappiamo di voi due. Sai, vi teniamo d’occhio da un po’. Devo dire che te ne sei scelto uno carino, ma ti stanno bene tutti i suoi segreti?-
Er:-Di che segreti parli?-
Ikaruga rise.
Ik:-Non te l’ha detto, vero? Ooooh, poverina. Ingannata dal ragazzo che le piace-
La rossa la fissò con una calma che la sorprese.
Er:-Shin mi ha lasciato scegliere, ora tocca a me concedergli lo stesso diritto. Se anche avesse mille segreti, io aspetterò finché non me li rivelerà-
Utilizzando le sue ultime riserve di energia magica evocò una spada e si mise in posizione d’attacco. Allo stesso modo Ikaruga afferrò l’elsa di una seconda katana, più corta, che nascondeva dietro la schiena.
Ridotta com’era, sapeva benissimo che il prossimo colpo sarebbe stato l’ultimo.
Scattò in avanti, imitata da Ikaruga, la lama radente il terreno. L’assassina era però in condizioni migliori delle sue, quindi, se voleva sopravvivere, doveva giocarsi bene l’unica carta che le restava.
Quando fu a portata di tiro, alzò volutamente la spada con un secondo di ritardo, difendendosi con il solo braccio destro.
Il filo della lama della rosa arrestò la propria corsa mortale contro la Testu-gawa (Pelle di ferro), e il sorrisino compiaciuto della donna si trasformò in una smorfia di stupore quando, fulminea, la lama di Erza si abbatté inesorabile su di lei, squarciandola dalla spalla destra al fianco sinistro.
L’assassina barcollò all’indietro, inciampò sul niente e cadde al suolo, seguita subito dopo da un' esausta Erza.
Rimase sdraiata al suolo per diversi secondi, riprese fiato e, poi, come aveva imparato da Shin, convertì la scarsa energia dei Furou Youso circostanti in carica magica e la assorbì. Fu sgradevole, e le lasciò un disgustoso retrogusto metallico in bocca, ma utile.
Leggermente rinvigorita, si rialzò ed evocò dallo Stock Dimensionale una Lacrima esplosiva. La attivò, la lanciò contro lo sbarramento roccioso che la separava da Gray e Gazille e si tappò le orecchie.
La deflagrazione che seguì le aprì un varco, e la rossa corse dai propri compagni.
                

Tadaaaan, l'avevo promesso per lunedì e lo posto domenica. E alla fine the winner iiiiiiiis........Erza!!!! Ovvio, mica potevo uccidere la protagonista femminile, se no Shin ci restava male(E mi lanciava contro uno Shoumetsu Hankei).
Spero vi piaccia. All'inizio doveva essere lungo solo due pagine di word, ma poi mi sono fatto prendere la mano e sono finito a scriverne cinque. E vabbè, se la vie(?).
Sayonara. 

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: Argorit