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Autore: Uruka    24/07/2011    4 recensioni
"Quella mattina non ero sola come credevo... a un certo punto sentii un peso sul mio corpo e mi ritrovai a terra... il ragazzo che mi era caduto addosso aveva una macchia di sangue sul fianco... cosa gli era successo?"
Genere: Azione, Comico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nel caso in cui si ricordasse ancora di questo orrore, eccovi il 17° capitolo (yeah! *festeggia da sola*)
Dovrei specificare una piccola cosa, nel capitolo precedente avevo scritto che Key si era addormentato verso le sei e mezza, bene, ho modificato per via della tempistica x°D
Bene, credo di aver detto tutto...
Buona lettura per chi sta ancora seguendo 'sta roba x°°D



Capitolo 17 - Dubbi

Quando uscii dal bagno vidi Jonghyun fradicio di cappuccino, e Key che cercava di asciugarlo anche se ad un certo punto si avvicino al suo orecchio e gli disse qualcosa per la quale Jong iniziò a ridere, mi avvicinai un poco, per cercare di capire qualcosa di quello che dicevano.
"Diciamo che qualcuno che conoscete non è propriamente chi dici di essere" Key stava per rispondere solo che li interruppi, non so perchè ma non mi sembrava un dialogo tra un cameriere e un cliente.
"Key! che succede qui?"
"Niente di grave, il tuo amico è inciampato e per puro sbaglio -" Vidi Che Jong lanciò un'occhiataccia a Kibum, quasi come se gli stesse dando la colpa, contrariamente a quello che stava dicendo " -Mi ha rovesciato addosso le tazze e i corrispettivi contenuti"
"Scusatemi ancora, vado a preparare altri due cappuccini"
"No, lascia stare Kibum, andiamo a fare una passeggiata, ci vediamo dopo dagli altri in ospedale, sempre che tu abbia finito il turno. Ciao~" Presi a braccetto Jonghyun e iniziammo a camminare.
Secondo il mio intuito femminile (o come lo chiamate voi) Key non era inciampato per sbaglio, ma lo aveva fatto di proposito, però c'era qualcosa che non mi quadrava: se non era stato un incidente ma era una cosa premeditata perchè quando si parlavano, Jonghyun rideva divertito e Kibum aveva un'aria confusa e spaventata?
E poi c'era quella frase: -Qualcuno che conoscete non è chi dice di essere- ... Chi è che ci stava mentendo? Minho? Taemin? Impossibile, erano i migliori amici di Key... Allora... no no no no. Non poteva essere lui, non Jaewon, era stato gentilissimo ieri...
Però quando gli chiesi il nome aveva tentennato un po', sì, il cognome me l'aveva detto subito -Lee-, ma per il nome aveva aspettato, come se dovesse pensarci...
Anche se per quanto mi riguardava poteva aver mentito anche sul cognome, d'altronde ci sono più di 6 milioni e mezzo di Lee in SudCorea...
Mi sembrava tutto possibile, anche quello che avevo sentito su Jonghyun. Nah, ma a cosa stavo pensando? Stavo viaggiando troppo con la fantasia, nelle ultime settimane non facevo altro che vedere film di spionaggio, sì, sicuramente era colpa loro se "sospettavo" di Jaewon.
"Joghyun"
"Sì?"
"Key, prima...ecco, è stato davvero solo un incidente?"
Per un attimo intravidi sul suo volto un'espressione infastidita, mista a un ghigno, ma sparì subito, rimpiazata da un sorriso "Certo, è solo inciampato"
Gli avrei creduto se non fosse stato per il sorriso tirato che aveva, non era sincero come quelli che mi aveva rivolto fino ad ora, era proprio finto.
Feci finta di niente e gli sorrisi di rimando continuando a camminare in silenzio.
"Visto che l'occasione di prima l'ho sprecata miseramente, mi lasceresti una seconda chanche?"
"Va bene"
"Allora che ne dici di fare un giro in quel parco?" Chiese indicando una fila di alberi delimitati da una recinzione.
Annuii, in fondo volevo rilassarmi un po', anche perchè in questi giorni non ebbi un attimo di pace e quell'invito era come manna dal cielo.
Quel posto era davvero tranquillo, forse anche per via dell'ora, non era molto grande, le panchine erano abbastanza poche, ma i grandi alberi e il prato verde lo rendevano davvero un piccolo pezzo di paradiso.
Ci sedemmo su una panchina e dopo un paio di minuti prese parola
"Ti piace?"
"Certo, è davvero tranquillo""
"Ci venivo spesso con i miei genitori,ci siedavamo su una panchina e mia madre mi leggeva dei libri. Sono stati i momenti più belli della mia infanzia..."
"Pechè?"
"I miei genitori se ne andarono quando avevo otto anni..."
"Mi dispiace, io non vol-"
"Tranquilla, sono io che ho iniziato a parlare" Questa volta aveva sorriso come sempre, e ciò non poteva che rendermi felice, nonostante quello che mi stesse raccontanto.
"E posso chiederti come sono morti? Sempre che non ti dispiaccia, ovvio..."
"Non sono morti, mi hanno abbandonato..."
Questo non me lo sarei mai aspettato, come fanno dei genitori ad abbandonare il figlio di otto anni?
"Oh...scusa..."
"E di cosa? Comunque sono stato addottato da una famiglia che aveva già un figlio, più grande di me di cinque mesi, Jinki, diventammo come fratelli, eravamo sempre insieme, sempre con il sorriso sulle labbra, fino a quando, a sedici anni, entrò nella mafia, non mi disse il motivo, nè allora, nè adesso. Ma... com'è che ho iniziato questo brutto discorso? ahahah"
Satavo per dirgli che non era brutto, solo triste, quando mi squillò il telefono, era Taemin.
Ma possibile che non potevo stare in santa pace con Jonghyun per più di cinque minuti?
Mi decisi però a rispondere, prima la conversazione sarebbe finita, prima me ne sarei liberata.
"Pronto?"
"Pronto Jia?"
"Sì, dimmi Tae"
"Ecco, volevo chiederti... Kibum è lì con te?"
"No, non ne vedo il motivo"
"Bhe... lo abbiamo chiamato sul cellulare e anche al numero di casa ma non risponde. io e Minho siamo preoccupati, se non può venire da qualche parte avvisa subito, non è da lui"
Guardai l'orologio, segnava le 15:10.
"Strano, neanche due ore fa era... l'avevo visto in quel bar"
"Quale bar?"
"Ma io mi chiedo cosa avete tutti, tra te e Kibum non so chi soffra più d'alzeimer... Taemin, QUEL bar"
"Ahhhh~ QUEL bar... Capito! Comunque Key?"
"Non lo so, non sono rimasta là molto, sono andata via quasi subito..."
"E il tuo principe azzurro?"
"E' con me, ma senti, mi vuoi fare il terzo grado al telefono?"
"No no, era per sapere. Comunque, volevo chiederti se, gentilmente, dopo che avrai finito di stare con il tuo Jonghyun, saresti potuta andare a vedere se a casa nostra fosse tutto a posto"
"Kibum è adulto e vaccinato, non vedo perchè dovrei fargli da baby-sitter"
"Ti prego Jia, non so perchè ma ho un brutto presentimento" Sembrava davvero preoccupato e, non volevo ammetterlo, ma sentito anch'io che c'era qualcosa che non andava.
"Ok, va bene. Ciao~" E riattaccai senza lasciarlo rispondere, volevo passare ancora un po' di tempo con Jonghyun, visto che tra una cosa e l'altra non avevamo parlato molto.
Il tempo passò in fretta e verso le cinque ci salutammo.
Stavo già per tornare a casa quando mi ricordai di quello che dovevo fare così presi il cellulare erichiamai Taemin.
"Jia? Kibum è lì con te? Perchè non ha chiamato? Sta bene? E' successo qualcosa?"
"Taemin calmati! E no, Key non è con me, non mi hai detto dov'è il vostro indirizzo..."
Lo sentii biascicare qualcosa simile ad un -Aish, che stupido- per poi darmi l'inidrizzo e raccomandarmi di fare in fretta.
Conoscevo abbastanza bene la zona così nno ci misi molto ad arrivare, era un condominio di una decina di piani, mi diressi verso le scale e salii al terzo piano, il corridoio che mi ritrovai davanti era lunghissimo e, leggendo sulle porte, arrivai alla numero 38B, misi la mano sulla maniglia senza rendermene conto, e con mio stupore vidi che era aperta, strano, Key non mi sembrava il tipo di lasciare aperta la porta di casa.
Con timore la aprii ed entrai, era tutto buoio, le finestre erano chiuse e le persiane impedivano alla luce del sole di entrare, a tastoni cercai l'interruttore e quando lo trovai lo premetti. Il lampadario al centro delle stanza si accese e mi mostrò in che stato era la stanza: mobili rovesciati, foto, disegni e carte varie sparse sul pavimento, libri e quaderni sparsi a casaccio sul tavolo e divani rotti e sfoderati.
Non era "semplice" disordine, doveva essere successo qualcosa.
Andai anche nelle altre stanze e la situazione era la stessa, solo quella di Key faceva leggermente eccezione:sembrava che il disordine fosse stato causato da una crisi di rabbia, me ne accorsi perchè a casa mia succedevano spesso queste sfuriate (?).
Guardai meglio e vidi una cornice per terra, all'intero c'era una foto raffiguranti Key, Taemin e Minho sorridenti che si abbracciavano, dovevano essere davvero affiatati, poco dopo notai che su alcune scheggie di vetro c'erano delle macchie di sangue.
Che appartenesse a Key? E perchè non era a casa?
Non volevo piangere, non ancora. Decisi di tornare a casa, il mio "permesso" era finito, poi avrei avvisato Taemin, ero molto più che preoccupata, ma non sapevo cosa fare.
  
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