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Autore: yesterday4    24/07/2011    3 recensioni
Non è esattamente un ricordo, quanto un qualcosa che aleggia in modo più soffice e dolce ai confini della sua mente
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Then afterwards N.d.T.: la storia che segue è di yesterday4 ed è stata scritta per il ficexchange di Halloween 2009 sul sito luvlikerocketz (l'originale si può trovare qui). Alla fine dell'anno scorso, durante il sesto round dei dramione_awards, Best of 2009, è stata nominata come The Way You Look Tonight - Best One-shot (1001-7500 words) e visto che mi piacciono le cose colorate riporto il bannerino qua di seguito.


 
Quando l'ho letta mi è sembrata subito molto carina, sarà l'istinto materno che si sta risvegliando...
Inoltre, per chi sta seguendo
Uncoffined ieri ho postato la traduzione del capitolo 6.
Alla prossima, Luxlucis


Then afterwards

Non è esattamente un ricordo, quanto un qualcosa che aleggia in modo più soffice e dolce ai confini della sua mente. Ha la forma di un paio di braccia calde e una profonda voce maschile, che la avvolge come una rassicurante coltre; nella sua mente lo riconosce per istinto, dalla sensazione delle sue mani mentre la solleva dalla culla e dall’odore del sapone che permea la sua pelle quando la stringe al petto. Sa che verrà da lei se piange e quando lui non c’è viene la donna, che lei riconosce nella stessa identica maniera. Riconosce i suoi genitori a pelle, immediatamente e questo per lei è abbastanza.   

***

Sa pronunciare qualche parola, le più usate sono Mamma e Papà, anche se micio e pappa arrivano poco dopo. Ora Mamma si accovaccia di fronte a lei, due mani morbide e sicure afferrano le sue più piccole e la incoraggiano ad avanzare, un passo alla volta, senza nessuna fretta. Mamma sorride con orgoglio quando muove un passo incerto e tremante, le bacia la guancia, lasciandole un leggero segno di rossetto dopo aver gridato entusiasta a Papà di venire a vedere subito, guarda com’è brava la nostra bambina.

***

Papà le legge qualcosa ogni sera prima che lei vada a dormire e Mamma le legge qualcosa la mattina. La sua vita è un enorme insieme di libri e storie, di terre magiche e fantastiche creature. Le piace nascondersi contro il petto di Papà perché le sue storie fanno molta più paura di quelle di Mamma, nonostante lui faccia sempre le voci strane, mentre Mamma no. Qualche volta Papà aggiunge anche il suo nome nelle favole, qualche volta le inventa apposta per lei. È sempre l’eroina, ma sa benissimo che per questo non deve avere il complesso del sono-migliore-di-tutti-e-tragicamente-afflitto-dal-senso-di-colpa-e-dall’indecisione come qualcuno.

***

I nonni Malfoy le fanno paura: sono freddi, distaccati e non giocano con lei come fanno il nonno e la nonna Granger. Non parlano nemmeno molto con Mamma, il che vuol dire che la mamma si sente nello stesso  modo in cui si sente lei quando vanno a trovarli; di solito Papà le fa mettere i suoi vestiti più belli quando si ritrovano tutti insieme e lei si siede a tavola dritta e ferma come una principessa, così nonna Malfoy non la guarda con quell’aria tirata e antipatica, come invece fa sempre il nonno Malfoy.

Quando si deve alzare per andare ad usare il bagno, Mamma la segue e la afferra nel corridoio, poi le fa il solletico e la ricopre di baci. Infine, quando lei sta guardando, Mamma fa una scivolata sul pavimento, e mano per mano si dirigono scivolando entrambe verso il bagno, complici nel misfatto.

***

Papà conosce gli incantesimi migliori. Non possiede ancora una bacchetta, ma le butta giù una lista e la imparano a memoria: quando finalmente avrà la bacchetta, le dice, è importante sapere come far diventare viola i capelli della gente – soprattutto se Mamma non lo viene a sapere.

***

La parola Sanguesporco è brutta, ma lo scopre solo quando la dice e Papà diventa tutto pallido all’improvviso. La prende per mano e le racconta delle Cose da Bambina Grande, di quando Papà era piccolo; lei comincia a piangere, ma non smette di parlare e non vuole nemmeno che si copra le orecchie. Vede Mamma dietro l’angolo quando la lascia andare e quando vede che ha le guance umide sa che ha sentito tutto. La porta si chiude dietro di lei – va’ a giocare, le dice quando sta uscendo – e né lei né Papà escono per molto tempo.

***

Mamma e Papà litigano più di qualsiasi altri Mamme e Papà lei abbia mai conosciuto. Bisticci inutili, afferma Mamma, con un’aria molto infastidita. Papà sta facendo il suo sguardo più temibile, ma Mamma non sembra per niente impressionata, poi, l’espressione di Papà diventa meno dura e quando si avvicina di nuovo a Mamma le da’ un pizzicotto e la bacia la guancia. A quel punto Mamma ridacchia e lo colpisce e Papà dice che dovrebbero andare a pulire la loro stanza, anche se lei benissimo che l’hanno pulita ieri e Papà è molto severo sul fatto di non essere disordinati.

Alzando gli occhi al cielo esce dalla stanza e va a cercare il loro elfo domestico, che è il suo compagno di giochi preferito, dopo i figli di zio Harry. Mamma e Papà puliscono troppo, davvero, e non ha nessuna intenzione di diventare così da grande. Mai e poi mai.

***

I suoi capelli sono davvero impossibili da tenere ed ha tutte le intenzioni di sistemarli prima del suo primo giorno di scuola ad Hogwarts. Fissando lo specchio scruta criticamente la sua crespa chioma bionda, invidiando i capelli di suo papà. Non è giusto perché Papà è un maschio ed è davvero frustrante quando entra nella sua stanza – come un angelo dorato, dice – e le scompiglia la criniera che si ritrova. Non è per niente bello.

***

Mamma le compra un sacco di libri e un gatto da portare a scuola. Lo chiamano Jane, perché è il secondo nome della Mamma e anche il suo; è un nome ragionevole da dare ad una animale e pensa che anche al suo gatto piaccia.

Studiare è bello, le dice Mamma, infatti prima di salire sul treno per la scuola ha intenzione di leggere tutta la Storia di Hogwarts, già adesso sa già agitare e colpire.

***

La accompagnano entrambi alla stazione, Mamma e Papà. Papà le stringe la mano come un’adulta prima di stritolarla in un abbraccio. Ha la mano sospesa a mezz’aria verso i suoi capelli, quando lei lo vede e si allontana; Mamma allora ride e lui invece scompiglia i suoi di capelli. Non costringermi a farti pulire la stanza, lo minaccia, solo per ritrovarsi con la testa ancora più in disordine, dato che Papà si spaventa subito quando sente parlare di punizioni, poi Mamma con gli occhi lucidi la bacia – Papà viene completamente dimenticato – e lei stesse deve distogliere lo sguardo prima di mettersi a piangere come una bambina piccola. Ti scriverò, le dice Mamma. Non se prima lo faccio io, ribatte Papà.

Li saluta dal finestrino del treno e l’ultima cosa che vede prima di lasciare la stazione è Papà che prende per mano la Mamma. Fino a quando le è possibile fissa il punto in cui ci sono loro, i suoi genitori, prima di voltarsi e, con un sogghigno, di andare a cercare i suoi amici. È ora di vedere se è davvero in grado di tingere i capelli altrui di viola. Papà sarebbe davvero fiero se ci riuscisse.

   
 
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