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Autore: Back To Vegas Skies    25/07/2011    4 recensioni
Si addormentò quasi subito, tra le sue braccia, pensando a come si sarebbe dovuto comportare la mattina dopo, trovandoselo a letto.
Ma questo problema non ci fu, perchè, quando Ryan si svegliò il mattino seguente, al suo fianco trovò solo le lenzuola spiegazzate e un profumo che non era il suo. Brendon era andato via.
[Ryden]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brendon Urie , Quasi tutti, Ryan Ross
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5:
When the lights are dim and your heart is racing as your fingers touch his skin.

   

- Non sai quanto sono felice di stare con te, Ryan! Erano anni che lo desideravo - gli disse Spence, abbracciandolo dolcemente da dietro.
Ryan si girò e lo baciò, non tanto perché ne aveva voglia, più che altro perché voleva evitare di parlare.
Si era promesso di provare ad amarlo, ma i suoi tentativi non stavano facendo molto effetto: gli voleva bene, come sempre, ma sapeva benissimo qual era la differenza tra amicizia e amore, qual era la differenza tra Spencer e Brendon.
Spence gli prese il viso tra le mani, lasciandogli piccoli baci sulle labbra, sorridendo.
Ryan chiuse gli occhi e si strinse a lui.
Doveva amarlo. Doveva.
Sarebbero stati bene entrambi, sarebbe stata la cosa migliore, soprattutto per lui: sarebbe stato amato, sarebbe stato capito. Tutto quello che doveva fare era lasciarsi andare, l’amore, prima o poi, sarebbe arrivato, no?
Cominciò a baciarlo con passione, stringendogli le braccia al collo e sperando che il suo cuore e il suo cervello cominciassero a fare il loro lavoro.
Lo spinse verso il letto, slacciandogli la camicia con decisione e infilò una mano sotto la stoffa, accarezzandogli il petto. Chiuse gli occhi, non perché Spence non gli piacesse, ma perché, come sempre, la sua mente non poteva resistere al confronto.
Lo fece stendere e si mise a cavalcioni sopra di lui, togliendogli la camicia e facendo lo stesso con la propria maglietta. Si chinò su di lui e lo baciò ancora.
La barba dell’altro gli pizzicava la pelle, ma nonostante questo, non poteva dire che il bacio non fosse piacevole. Spence emanava un calore rilassante e aveva un buon profumo, i suoi baci erano dolci, apparentemente senza alcun secondo fine nascosto. Ma Ryan aveva bisogno di quel secondo fine. Voleva fare sesso con lui, voleva creare con Spencer quel rapporto intimo che non era riuscito a creare con Brendon, voleva sentire di appartenergli. Forse dopo si sarebbe persino accorto di amarlo.
Lo baciò con molta più violenza, facendo pressione con il suo bacino contro quello di Spence, che adesso aveva il viso rosso e lo guardava sbigottito. Gli prese i polsi e li trattenne con forza contro il letto, mordendogli le labbra e il collo, con una foga che non era la sua, con una violenza che non gli apparteneva.
Fu il rumore della porta che si apriva ad interromperli.
 
- Cazzo.
Brendon stava fermo sulla porta , con un’espressione indecifrabile sul viso .
Ryan balzò dall’altro capo del letto con le guance in fiamme, senza riuscire a guardarlo, pregando con tutte le sue forze che se ne andasse subito, Spence, invece, era rimasto immobile, con uno strano sorrisetto stampato sulla faccia e una strana aria di sfida.
Brendon spostava il  suo sguardo velocemente da Ryan a Spencer, da Spencer a Ryan, soffermandosi sui loro petti nudi e sull’evidente rigonfiamento nei pantaloni di Spence, che sembrava mostrarlo senza alcun pudore.
- S-scusate… - balbettò l’intruso, affrettandosi a chiudere la porta, senza però smettere di guardarli. Prima di chiuderla definitivamente, esitò un momento.
-  Ryan - disse, poi, riaprendola leggermente.
- S-si?
Brendon lo guardò negli occhi per qualche secondo. Ryan sentiva dei brividi percorrergli la schiena, le mani sudate e la bocca asciutta e impastata, ma cercò di sembrare disinvolto, addirittura infastidito che lui fosse andato lì ad interromperli.
- Mi dispiace - sussurrò, guardandolo, in un modo troppo intimo e con un tono che difficilmente lasciava intendere che si riferisse allo spettacolino a cui aveva appena assistito. Poi si chiuse con forza la porta alle spalle, senza aspettare o ascoltare un’eventuale risposta.
- Gli dispiace per cosa? - chiese Spence, mentre Ryan si alzava dal letto e si rimetteva la maglietta.
L’altro fece spallucce.
- Abbiamo litigato l’altro giorno, mi ha solo chiesto scusa…
- Brendon non chiede mai scusa - lo interruppe Spencer, studiandolo con i suoi grandi occhi azzurri.
- Allora non lo so! - rispose brusco, troppo scosso da quello che era appena successo.
Brendon aveva detto che gli dispiaceva. Ma per cosa? Per averli interrotti? O quel ‘mi dispiace’ era solo per lui? Era per averlo fatto illudere? Per averlo fatto soffrire in modo disumano? O semplicemente per essere fuggito via senza troppe spiegazioni dopo averlo quasi…
 - Io vado a fare colazione - sbottò Spence, infilandosi la camicia.
Ryan non rispose. Si sedette sul letto, riflettendo sulle parole che gli avrebbe detto per scusarsi. Non doveva dimenticarsi che adesso era il suo ragazzo, non doveva dimenticarsi di essere dolce e gentile con lui, non doveva dimenticarsi di amarlo.
 
- Stai tranquillo, non sono arrabbiato - sorrise Spence, baciandolo sulla fronte.
- Non volevo essere così sgarbato. Sono un po’ nervoso ultimamente - bisbigliò Ryan tra le sue braccia, che erano rimaste l’unico appiglio sicuro a cui aggrapparsi, ma tra le quali si sentiva inevitabilmente fuori posto.
Gli sorrise, o almeno ci provò, e lo baciò con dolcezza.  
Forse tra di loro poteva funzionare.
O almeno così credeva fino a quando, qualche ora dopo, qualcuno che non era Spencer fece irruzione nella sua camera. Doveva ricordarsi di chiuderla a chiave.
 
 












Note:
Finalmete ho finito questo capitolo ç_ç 
Giuro che è stato molto difficile, non so perchè.
Vabbeh, grazie a chi sta leggendo e chi ha recensito, vi adoro :3

p.s. Forse Brendon non è come sembra... o forse sì.
   
 
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