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Autore: Nanni92    25/07/2011    1 recensioni
Karakura è in pericolo. Una grave carestia ha colpito la città. Solo un cavaliere come Ichigo può salvarla, ma avrà bisogno dell'aiuto di una principessa di un paese vicino. Ichigo dovrà affrontare diverse insidie per cercare di salvare il suo paese e alla fine chissà se troverà anche qualche altra cosa all'infuori della salvezza di Karakura.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 12

Ichigo correva a perdifiato, con Kon su una spalla. Chad e Ishida lo seguivano.

- Ragazzi, secondo me è meglio dividerci. Avremo più possibilità di arrivare al castello e di non venire presi- disse Ishida all’improvviso.

- Si hai ragione- annuì Chad.

- E sia! Ci si vede al castello! Non morite!- aveva urlato Ichigo prima di prendere una traversa a sinistra.

Gli altri due annuirono e presero altrettante strade.

Ora Ichigo era solo. Corse per un bel po’ facendo attenzione a nascondersi, purtroppo non fu abbastanza bravo.

-Oh…cosa abbiamo qui?-

Ichigo si voltò si fermò di scatto perché il padrone di quella voce gli aveva bloccato la strada. Era un uomo in divisa, completamente calvo e con un ghigno sul volto.

- Lasciami passare, non voglio lottare- disse Ichigo. Ora come ora gli importava solo salvare Rukia.

- Se vuoi passare, dovrai combattere!-

- Ichigo…fa attenzione lo vedo un tipo duro- disse Kon scendendo dalle spalle del ragazzo.

- Non preoccuparti, ce la farò!- disse Ichigo – con chi ho il “piacere” di combattere?-

- Io sono Madarame Ikkaku e voi sareste?- chiese superbo

- Io sono Kurosaki Ichigo!-

Lo scontro iniziò. Ikkaku cercò di colpire Ichigo da destra, ma il ragazzo parò il colpo e colpì Ikkaku al braccio. Il sangue uscì caldo e percorse l’intero braccio del nemico sino ad imbrattare la lancia che stringeva tra le mani. Ichigo sorrise per il lavoro svolto.

- Non cantare vittoria troppo presto. Siamo solo all’inizio-

 

Qualcuno bussò alla porta in legno e senza aspettare risposta la aprì. Rukia e Inoue si voltarono e videro entrare nella stanza un uomo alto, dai capelli scuri tirati indietro.  Un solo ciuffo ribelle gli ricadeva sul volto su cui giaceva un sorrisetto per nulla rassicurante.

- Aizen – disse Rukia con un filo di voce.

- Kuchiki-san, il vice capitano Abarai mi ha detto che desideravate parlarmi- l’uomo parlò piano.

La ragazza lo guadò negli occhi senza far trapelare il timore che un po’ le incuteva quell’uomo.

- Sì, c’era una cosa che volevo chiedervi. Io in fondo sono destinata a morire a breve e credo che mi spetti almeno un ultimo desiderio- affermò con calma la ragazza.

Aizen alzò un sopracciglio, forse per la curiosità.

- Ossia?-

- Lasciate libera Orihime, ormai avete me e lei non serve più. È l’unica richiesta che vi faccio-

Aizen la guardò intensamente, poi le voltò le spalle e, arrivato all’uscita, parlò.

- E sia, ma dovrà andar via entro il tramonto!-

- Sarà così, non temete-

L’uomo sorrise prima di uscire.

- Kuchiki-san perché lo avete fatto?- chiese Inoue con le lacrime agli occhi.

- Tu non sei coinvolta direttamente in questa storia. Meglio per te se vai via. Ora però devi ascoltarmi bene- disse ciò mentre si spostava verso il letto e da lì sotto prese una borsa e la porse alla compagna.

- Qui ci sono bende e c’è dell’alcool per disinfettare le ferite. Cerca Ichigo e vedi se necessita di cure. Poi riempilo di botte da parte mia e digli di andarsene. Che la smetta di fare l’eroe!-

- Kuchiki-san…perché piangi?- chiese Orihime.

Rukia si sentì come se avesse appena ricevuto una scossa elettrica. Portò istintivamente una mano alla faccia e si accorse che era umida. Sospirò.

- Non è nulla. Ora va, prima che Aizen cambi idea!-

Le due ragazze si abbracciarono e poi Orihime uscì dalla stanza e Rukia rimase sola. Si affacciò alla finestra.

- Ichigo, non morire!- disse piano lasciando che le lacrime cadessero libere sul volto.

 

Ichigo parò l’ennesimo colpo della lancia. Era ormai sicuro di vincere quando la lancia si spezzò in tre punti rivelandosi snodabile e fu ferito sul capo. Non si spaventò continuò ad attaccare e ruppe a metà l’arma del nemico.

- Fermati- disse Ichigo ansimando

- Posso ancora impugnare la mia arma! Per fermarmi dovrai tagliarmi il braccio- urlò l’uomo

- Stupido.

Ci fu un ultimo attacco. Ichigo colpì il braccio del nemico che esterrefatto cadde a terra esausto.

Ichigo sospirò e dopo, essersi assicurato che l’uomo fosse ancora vivo, prese Kon e ricominciò a camminare verso il castello. Dopo qualche passo vide una figura che correva nella sua direzione.

- Kurosaki-kun!! –

- Inoue! –

La ragazza lo raggiunse velocemente.

- O Cielo! Ma voi siete ferito! Aspettate qui ho qualche benda- prese dalla borsa delle bende e iniziò a fasciargli il capo con dolcezza

- Come avete fatto a scappare?- chiese curioso il ragazzo

- È tutto merito di Kuchiki-san. Lei ha chiesto come ultimo desiderio la mia liberazione. -

Ichigo sospirò.

- Grazie Inoue per avermi curato, ma ora devo andare. Rukia ha bisogno di me. Tornate pure a casa vostra-

Il ragazzo si rimise in cammino.

- Aspettate! Io verrò con voi. Voglio anch’io essere utile. Anch’io voglio salvare Kuchiki-san!- disse con voce ferma la ragazza.

Lui stiracchiò un sorriso e annuì col capo.

Lei in quegli occhi vide un Ichigo diverso. Un po’ più uomo e un po’ più saggio.

   
 
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