CAPITOLO
12
Ichigo correva a perdifiato, con
Kon su una spalla. Chad
e Ishida lo seguivano.
- Ragazzi, secondo me è
meglio dividerci. Avremo più
possibilità di arrivare al castello e di non venire presi-
disse Ishida
all’improvviso.
- Si hai ragione- annuì
Chad.
- E sia! Ci si vede al castello!
Non morite!- aveva
urlato Ichigo prima di prendere una traversa a sinistra.
Gli altri due annuirono e presero
altrettante strade.
Ora Ichigo era solo. Corse per un
bel po’ facendo
attenzione a nascondersi, purtroppo non fu abbastanza bravo.
-Oh…cosa abbiamo qui?-
Ichigo si voltò si
fermò di scatto perché il padrone di
quella voce gli aveva bloccato la strada. Era un uomo in divisa,
completamente
calvo e con un ghigno sul volto.
- Lasciami passare, non voglio
lottare- disse Ichigo. Ora
come ora gli importava solo salvare Rukia.
- Se vuoi passare, dovrai
combattere!-
- Ichigo…fa attenzione
lo vedo un tipo duro- disse Kon
scendendo dalle spalle del ragazzo.
- Non preoccuparti, ce la
farò!- disse Ichigo – con chi
ho il “piacere” di combattere?-
- Io sono Madarame Ikkaku e voi
sareste?- chiese superbo
- Io sono Kurosaki Ichigo!-
Lo scontro iniziò.
Ikkaku cercò di colpire Ichigo da
destra, ma il ragazzo parò il colpo e colpì
Ikkaku al braccio. Il sangue uscì
caldo e percorse l’intero braccio del nemico sino ad
imbrattare la lancia che
stringeva tra le mani. Ichigo sorrise per il lavoro svolto.
- Non cantare vittoria troppo
presto. Siamo solo all’inizio-
Qualcuno bussò alla
porta in legno e senza aspettare
risposta la aprì. Rukia e Inoue si voltarono e videro
entrare nella stanza un
uomo alto, dai capelli scuri tirati indietro.
Un solo ciuffo ribelle gli ricadeva sul volto su cui
giaceva un
sorrisetto per nulla rassicurante.
- Aizen – disse Rukia
con un filo di voce.
- Kuchiki-san, il vice capitano
Abarai mi ha detto che
desideravate parlarmi- l’uomo parlò piano.
La ragazza lo guadò
negli occhi senza far trapelare il
timore che un po’ le incuteva quell’uomo.
- Sì, c’era
una cosa che volevo chiedervi. Io in fondo
sono destinata a morire a breve e credo che mi spetti almeno un ultimo
desiderio- affermò con calma la ragazza.
Aizen alzò un
sopracciglio, forse per la curiosità.
- Ossia?-
- Lasciate libera Orihime, ormai
avete me e lei non serve
più. È l’unica richiesta che vi faccio-
Aizen la guardò
intensamente, poi le voltò le spalle e,
arrivato all’uscita, parlò.
- E sia, ma dovrà andar
via entro il tramonto!-
- Sarà così,
non temete-
L’uomo sorrise prima di
uscire.
- Kuchiki-san perché lo
avete fatto?- chiese Inoue con le
lacrime agli occhi.
- Tu non sei coinvolta
direttamente in questa storia.
Meglio per te se vai via. Ora però devi ascoltarmi bene-
disse ciò mentre si
spostava verso il letto e da lì sotto prese una borsa e la
porse alla compagna.
- Qui ci sono bende e
c’è dell’alcool per disinfettare le
ferite. Cerca Ichigo e vedi se necessita di cure. Poi riempilo di botte
da
parte mia e digli di andarsene. Che la smetta di fare
l’eroe!-
-
Kuchiki-san…perché piangi?- chiese Orihime.
Rukia si sentì come se
avesse appena ricevuto una scossa
elettrica. Portò istintivamente una mano alla faccia e si
accorse che era
umida. Sospirò.
- Non è nulla. Ora va,
prima che Aizen cambi idea!-
Le due ragazze si abbracciarono e
poi Orihime uscì dalla
stanza e Rukia rimase sola. Si affacciò alla finestra.
- Ichigo, non morire!- disse piano
lasciando che le
lacrime cadessero libere sul volto.
Ichigo parò
l’ennesimo colpo della lancia. Era ormai
sicuro di vincere quando la lancia si spezzò in tre punti
rivelandosi snodabile
e fu ferito sul capo. Non si spaventò continuò ad
attaccare e ruppe a metà
l’arma del nemico.
- Fermati- disse Ichigo ansimando
- Posso ancora impugnare la mia
arma! Per fermarmi dovrai
tagliarmi il braccio- urlò l’uomo
- Stupido.
Ci fu un ultimo attacco. Ichigo
colpì il braccio del
nemico che esterrefatto cadde a terra esausto.
Ichigo sospirò e dopo,
essersi assicurato che l’uomo
fosse ancora vivo, prese Kon e ricominciò a camminare verso
il castello. Dopo
qualche passo vide una figura che correva nella sua direzione.
- Kurosaki-kun!! –
- Inoue! –
La ragazza lo raggiunse
velocemente.
- O Cielo! Ma voi siete ferito!
Aspettate qui ho qualche
benda- prese dalla borsa delle bende e iniziò a fasciargli
il capo con dolcezza
- Come avete fatto a scappare?-
chiese curioso il ragazzo
- È tutto merito di
Kuchiki-san. Lei ha chiesto come
ultimo desiderio la mia liberazione. -
Ichigo sospirò.
- Grazie Inoue per avermi curato,
ma ora devo andare.
Rukia ha bisogno di me. Tornate pure a casa vostra-
Il ragazzo si rimise in cammino.
- Aspettate! Io verrò
con voi. Voglio anch’io essere
utile. Anch’io voglio salvare Kuchiki-san!- disse con voce
ferma la ragazza.
Lui stiracchiò un
sorriso e annuì col capo.
Lei in quegli occhi vide un Ichigo
diverso. Un po’ più
uomo e un po’ più saggio.