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Autore: OhJeice_    25/07/2011    0 recensioni
Una storia di odio e di quanto sia difficile nasconderlo.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedicato a te.

Questo è dedicato a te. So che non lo leggerai, ma m’interessa poco. Mi basta dedicartelo.

Sei entrata nella mia vita perché l’ho deciso io.

Non in senso positivo: solo perché mi piace tenere d’occhio il nemico.

Ti sei rivolta a me quando Lui mi ha lasciata, immagino che stessi impazzendo dalla gioia.

Per circa un mesetto, abbiamo parlato. Un principio di un amicizia forse?

Poi, di colpo, il vuoto. Ah già, è vero: io e Lui eravamo di nuovo insieme.

Era troppo per te, che ti definisci innamorata di una persona conosciuta in chat.

Per così poco tempo poi, che è talmente difficile credere che sia vero.

Non ti degnavo neanche di un minimo pensiero, questo almeno fino alla fine della scuola.

Perché in quei giorni, hai davvero superato te stessa.

Frasi riferite a Lui, dove parlavi di una storia mai finita, di una ragazza che aveva preso il tuo posto.

Di volertelo riprendere. Di amarlo ancora.

Non so ancora per quale motivo, ma ho deciso di portarti più rispetto di quanto ne dia agli altri.

Speravo in una tua negazione, speravo che mi dicessi ‘Non è Lui, è un altro.’

Non è andata come speravo. Lì per lì mi è crollato il mondo addosso, mi sono sentita sprofondare.

La notte non ho chiuso occhio, il giorno successivo è stato più o meno un incubo.

Ho raccolto consigli vari, e tutte le persone a cui ho chiesto un parere mi dicevano di ‘usare le cattive’.

Avevano ragione. Avrei dovuto farlo.

Ma non l’ho fatto. Ho scelto di usare le buone, proprio perché ti portavo rispetto.

Devo essere sincera, non so se me ne pento oppure no.

La pugnalata me l’hai data dopo. E non ti perdonerò mai.

Hai osato metterti in mezzo spudoratamente.

Hai osato inserire l’iniziale del Suo nome nel tuo messaggio personale.

Hai osato mancare di rispetto a ME, che te ne avevo dato più di quanto ne meritavi.

A quel punto mi trovavo due strade davanti: darti talmente tante botte da farti dimenticare il tuo nome o rimanerti indifferente.

La Mia parte razionale ha preso il sopravvento, e scelsi la seconda. Anche se il desiderio di ‘venirti a cercare’ non se ne è mai andato.

Adesso, mi sento orgogliosa della scelta che ho preso: l’indifferenza fa più male delle botte. A volte.

Ma non era finita qui. Lui ha deciso di prendersi una pausa dalla nostra storia.

Sai, sono pronta a scommettere tutto quello ho che è stata opera tua.

Poi, Lui ha deciso di finire la pausa e restare con me. Il giorno dopo, sono andata a casa Sua.

La sera mi sono connessa, e lì hai superato il limite: mi chiesto se sapevo a che ora Lui si sarebbe connesso.

Se in quel momento ti avessi avuta sottomano, non lo so cos’avrei fatto.

Ho scelto di nuovo la strada dell’indifferenza. Credo sia stata la scelta migliore, di nuovo.

Il giorno dopo, ho visto che eri come ‘sparita’. Niente più scambi di ‘Mi Piace’ su Facebook, niente iniziale nel messaggio personale.

Avrei dovuto provare un senso di superiorità. Avevo vinto io, ti eri fatta da parte (?).

Ma non l’ho fatto. Ho guardato solo il mio interesse, cioè che non c’era più nessuno in mezzo.

Vado più che fiera di questo. Ti ho rispettata anche quando non te lo meritavi, nel modo più assoluto.

Nel caso (praticamente impossibile) che dovessi leggere questo ‘sfogo’, sappi che non mi sei stata superiore in nulla.

Hai solo osato troppo. Ma in fondo, sei ancora ‘piccola’, no?

Per me, rappresenti una ragazzina immatura e incoerente. Non mi fai neanche pena: un sentimento così grande non te lo dedico.

So che non ti sei rassegnata. Continui a scrivere frasi dubbie, e ti sei guadagnata un altro Suo ‘Mi Piace’.

Immagino come ti sentirai al settimo cielo adesso! E hai ricominciato coi tuoi, anche.

Non mi sono mai fidata di te, ma credevo, o meglio speravo, che ti fossi resa conto che due anni non sono un periodo da buttare nel cesso.

Due anni fa, io mi sono messa con Lui.

Due anni fa, voi due vi siete lasciati.

Oggi, ancora non riesci a dimenticarlo? Vorresti farmi credere che non hai più incontrato nessuno?

È per questo che in parte, sono arrivata a pensare che il tuo obiettivo non era Lui, ma farci lasciare.

Vendetta eh? Patetico, visto che non hai niente di cui vendicarti.

Non ti ho detto o fatto nulla di pesante, proprio per non darti motivo di prendertela con me.

Per non farti avere ragione. Per non farmi odiare da Lui.

Oggi, ancora dici di amare un ragazzo con cui ti sei sentita solo in chat, per pochissimo tempo, a 12 anni.

Ti ho dato il mio consiglio (o forse era più una minaccia?): levati di torno.

L’hai fatto, almeno credo. E l’hai notato? Non sono venuta a gongolare come hai fatto tu.

Non so cosa vi siate detti, e non voglio neanche saperlo.

Non sono quel tipo di persona che entra nella posta altrui, o pretende che il proprio ragazzo non senta più le sue amiche.

Non gli ho detto che doveva smetterla di sentirti o cose varie: non l’avrei mai fatto.

Una soddisfazione te la voglio dare, perché forse mi sento un po’ troppo superiore.

Per ciò che è accaduto ieri sera, anche se non è granché in effetti, mi hai donato le preoccupazioni che avevo a fine giugno.

Ora torna pure a sfottermi. È la cosa che sai fare meglio, o sbaglio?

Stavolta però, sceglierò la strada ‘sbagliata’. Ma non ti scriverò in chat, assolutamente.

Anzi, finalmente ci vedremo dal vivo. ‘Finalmente’ era sarcastico, sia chiaro.

Non voglio essere amica tua. Non riesco a voler bene a una persona che odio a tal punto.

E immagino che la questione sia reciproca.

Anche se ti sei scusata, e mi hai fatto gli auguri per i nostri due anni, non mi fido delle tue parole.

E anche volendo, non penso che riuscirò a scordarmi di te, adesso.

Hai fatto riemergere l’odio che da tempo cerco di tenere nascosto.

Il sentimento che ha sempre preso il sopravvento dentro me.

Non voglio più farmi influenzare da te, perché nel caso non l’avessi capito, la mia vita non ruota intorno a te.

Quindi sparisci, e se non ci riesci da sola saprò aiutarti.

 

Sei la persona che ho più odiato in tutta la mia vita.

Non avrei mai voluto conoscerti.

E avrei voluto farti più male di quanto te ne ho fatto realmente.

Per l’ultima volta, Ti Odio.

 

Kami.

 

Questo non è niente, è solo un semplice sfogo. Come ogni volta che porto un peso sul cuore, scrivere è la mia unica cura. E ho voluto scrivere del mio odio, della persona che me lo ha suscitato e della situazione che ha comportato. Spesso cerchiamo di nascondere un sentimento persino a noi stessi, ma non possiamo riuscirci del tutto. E a volte, qualcosa che è più forte di noi fa sì che si risvegli, lasciandoci consapevoli del fatto che sopprimerlo di nuovo, sarà ancora più difficile.

Grazie per aver letto.

   
 
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