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Autore: theStarbucksGirl    25/07/2011    3 recensioni
"You're so in love that you act insane"... Le era sembrato di impazzire quando lui l'aveva lasciata...
Nella cornice di "The way I loved you" by Taylor Swift, una strega dai capelli rossi lascia che il turbine delle sue emozioni, provocato dalla fine di un amore, vortichi senza freni nell'aria tiepida di una sera d'estate...
Genere: Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Il modo in cui ti amo
The way I love(d) you



Era una sera d'estate. Uno gnomo sbucò da dietro un cespuglio di biancospino, guardò a destra, poi a sinistra, e zampettò furtivamente attraverso il giardino disordinato.

La ragazza appoggiata al grande olmo lo ignorò; lasciava che i lunghi capelli rossi mulinassero al vento, mentre vagava col pensiero a giorni felici.



He is sensible and so incredible
and all my single friends are jealous
I couldn't ask for anything better.
He's close to my mother
talks business with my father
He's charming and endearing and I'm comfortable

 
L'ombra di un sorriso sulle labbra, ricordava le domande pressanti delle sue compagne, solo qualche mese prima: "Allora è vero che state insieme? E lui com'è veramente? Come bacia? È vero che ha un ippogrifo tatuato sul petto?". Scoppiò quasi a ridere. Quelle erano domande sciocche poste da ragazze sciocche. A loro certamente non poteva dire quanto lui fosse sensibile, incredibile, paziente, premuroso, speciale, insomma. Certo, le sarebbe piaciuto farle morire di gelosia, ma non voleva permettere a nessuno di rovinarle quel momento. Era felice, non poteva chiedere nulla di meglio.
Lui era perfetto, non solo perchè era leale e coraggioso, non solo per i suoi occhi brillanti, non solo perchè stravedeva per lui da quando aveva undici anni. C'erano anche le piccole cose, quei piccoli dettagli che acquisivano i più profondi significati. Come la prima volta in cui le aveva detto che era bellissima, o il loro primo bacio, così inaspettato: il momento in cui l'aveva abbracciato e subito dopo aveva colto quel lampo nel suo sguardo che non era riuscita a decifrare, se non quando aveva sentito il tocco soffice delle sue labbra. La sopresa aveva lasciato il posto all'incredulità, all'imbarazzo, alla gioia, in un vortice di emozioni che aveva rischiato di farla crollare, lì davanti a tutti.
E poi, non poteva tralasciare il fatto che fosse il migliore amico di suo fratello (anche se da un certo punto di vista, questo poteva essere uno svantaggio...) e della sua migliore amica, sua madre gli voleva bene come a un figlio, e suo padre lo stimava (come dimenticare le loro interminabili -noiose!- conversazioni sugli usi dei babbani?). Non potevano essere tutte coincidenze, erano come due pezzi di un puzzle che, uniti, combaciavano perfettamente.


Si alzò di scatto, provocando una pioggia di foglie, mettendo fine a quei ricordi. Perchè erano solo quello, ricordi, amari riflessi che vedeva nello specchio della sua memoria, certe volte come se non fossero suoi. Perchè era tutto finito, l'idillio era terminato, ciò che aveva sognato per quasi metà della sua vita, era riuscita a raggiungerlo e subito perderlo nel breve tempo del volo di una farfalla.



He can't see the smile I'm fakin'
and my heart's not breakin'
'cause I'm not feeling nothing at all
And you were wild and crazy
just so frustrating, intoxicating, complicated

got away by some mistake and now...

 
Non aveva pianto quando le aveva parlato -quando l'aveva lasciata-, forse perchè si aspettava già quel discorso. Aveva annuito, aveva sorriso, ma stava fingendo; gli aveva fatto credere di comprendere le sue ragioni, e di rispettarle, ma stava mentendo. Per un attimo i suoi veri sentimenti stavano per venire fuori, stava per tradire il fatto che non gliene importasse niente dei suoi stupidi, nobli motivi, ma per fortuna il suo era stato un tentativo troppo debole di resistergli, e il ragazzo lo scacciò con poche parole.
Ricordava benissimo come si era sentita in realtà; vedeva ancora chiaramente, in una sorta di immagine sdoppiata, ciò che avrebbe veramente voluto fare e dire. Avrebbe voluto urlare, singhiozzare e pregarlo di restare insieme a lei; ma nella dimensione reale, non quella dei suoi pensieri, lei era lì, immobile, fingendo di non sentire il rumore sinistro di qualcosa che si incrinava proveniente dal suo petto, o l'avanzare di una marea che minacciava di traboccarle dagli occhi. Cercando di non provare niente di niente, aveva lasciato che lui parlasse, ma a un certo punto era stata assalita da una rabbia primitiva. Ora nella sua immagine sdoppiata, vedeva sè stessa urlargli addosso, picchiarlo, scagliargli una fattura Orcovolante o un Reducto, accusarlo di essere pazzo, di aver usato un Imperius per averla fatta innamorare, di averla intossicata con la sua presenza.
Ma il momento passò. Il ragazzo le voltò le spalle e la lasciò indietro.



Breakin' down and comin' undone
It's a rollercoaster kinda rush

 
Era crollata, era stata sconfitta. Mentre l'eco dei passi di lui si allontanava, ciascuna parte di lei aveva una reazione diversa: gli occhi volevano consumarsi di lacrime, le sue labbra volevano urlare, le mani volevano ferire, il suo cuore disintegrarsi, i suoi piedi fuggire. Il mondo era sottosopra, in una grottesca imitazione di un giro della morte durante una prtita di Quidditch, ma a differenza di quando era sul suo manico di scopa, sapeva che anche se fosse riuscita a raddrizzarsi, ciò che la circondava non si sarebbe sistemato nel verso giusto.


Iniziò a dirigersi verso la Tana, sotto il cielo già trapunto di stelle.
Era forte, sarebbe sopravvissuta? In alcuni momenti si sentiva come durante una Smaterializzazione: compressa e accartocciata su sè stessa; ma in altri si sentiva forte abbastanza da superare la giornata. In fondo non era sola, era circondata da grandi amici e dalla famiglia. Doveva considerarsi fortunata a essere riuscita ad assaporare un seppur piccolo assaggio di quel tipo di felicità che pochi maghi e streghe provano, quel tipo di felicità in grado di farti produrre il Patronus più potente al mondo. Nonostante si sforzasse di pensarla così, le sembrava comunque una grande ingustizia essersela vista strappare di mano da un giorno all'altro.



And I never knew I could feel that much
 
La porta sbilenca della Tana era ormai vicina, e la ragazza si ritrovò a pensare che questo era semplicemente troppo per lei. Mai avrebbe pensato di essere in grado di provare così tante emozioni tutte insieme. Eppure, nel più profondo di sè stessa, sentiva una specie di calore, un'energia che la esortava a muovere un passo dopo l'altro. Sospettava fosse la stessa forza che l'aveva incredibilmente aiutata a conquistare il ragazzo di cui era innamorata da sempre, e che -ora se ne rendeva conto- non aveva nessuna intenzione di lasciarsi sfuggire.
Aveva pianto e singhiozzato, aveva perso, ma si era rialzata.
C'erano tanti modi in cui l'aveva amato: segretamente, in silenzio, inconsapevolmente, speranzosamente.
Ce n'erano altrettanti in cui lo amava in quel momento, e altri ancora in cui lo avrebbe amato sempre.



That's the way I loved you

"Questo è il modo in cui ti amo, Harry", pensò Ginny.
Inutile negarlo, non lo aveva amato, lo amava, in quel preciso momento il suo cuore batteva per lui.
Il rumore della porta che si richiudeva risuonò come un punto fermo ai suoi pensieri. 
  
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