È finita. Shaddar è morto e i suoi seguaci dispersi. Nessuno ha più il coraggio di professare il crudele e vile culto oscuro di Sakkara. Il mio compito alla corte valoriana si è concluso, ed ora non rimane ad attendermi altro che il riposo eterno nella mia dimora di Bellevue, tranquilla e noiosa cittadina ad est del regno di Ancaria. A tenermi compagnia, nessuno se non il mio lupo rosso e nero ed i miei stormi di pipistrelli da combattimento. La vita eterna non è resa piacevole dalla presenza di creature deboli e codarde come umani, goblin ed orchetti.
Sono l'ultima rimasta della mia stirpe, cresciuta sotto il regno del re Aarnum I, nata dal suo stesso cavaliere fedele che era stato a sua volta creato dalla nostra regina. L'avvento del Serafino è stato un colpo terribile per la nostra razza, completamente sterminata in quasi tutta Ancaria. Solo la regina riuscì a scappare, rifugiandosi nelle catacombe nascoste nel sottosuolo della capitale, Braverock. Io ebbi la fortuna di poter fuggire a Bellevue grazie a lui, l'unica creatura di Ancaria di cui io non disprezzi l'esistenza. Lui. Crudele ed oscuro come me, velenoso e potente. La sua razza era stata confinata nelle regioni settentrionali del regno dallo stesso Aarnum I, ma gli Elfi oscuri non erano destinati a scomparire per sempre da Ancaria come i vampiri. Il loro veleno è in grado di uccidere qualsiasi essere mortale di questo mondo, e le loro lame affilate non ne hanno risparmiato alcuno. La loro fortezza, Zhurag-Nar, altro non è che la prova della loro potenza. Durante il regno di Morgast, secondogenito di Aarnum I, lui e la sua razza sterminarono, senza lasciare in vita alcun superstite, i nani di Gnarlstadt. Lui era il loro principe, il principe di quegli elfi che avevano compreso di essere troppo forti, troppo coraggiosi, per continuare ad agire a distanza da paladini della giustizia e ranger delle foreste, come i loro codardi cugini, gli elfi silvani.
Ma no, ora basta rivivere il passato lontano e le sue gesta. Nulla mi rimarrà di lui se non un ricordo che terrò con me per sempre, nella mia vita eterna da non-morta. Con il tradimento di DeMordrey avevo perso tutto: il mio compagno di viaggio ed amico Wilbur, unico umano che elevavo al di sopra dei suoi simili per coraggio e fedeltà, che ha combattuto fino alla fine nonostante sapesse che non c'era più nulla da fare. Poi, il principe Valor. Non avevo mai stimato la sua casata, ma il suo assassinio da parte del vile barone di DeMordrey ha accresciuto la mia brama di sangue, mi ha permesso di portare avanti il mio obiettivo e di distruggere il barone stesso ed il potente Shaddar.
Ma nulla avrei potuto se non ci fosse stato lui, il cui dolce veleno letale per tutte le creature era invece, per me, un balsamo insostituibile.

Ora è tornata la pace in Ancaria, la baronessa Vilya regna con giustizia affiancata dalla fattucchiera Shareefa, di cui io non mi sono mai fidata e mai lo farò. Ma il mio cuore, che pompa sangue altrui poichè io non ne ho, è arido e sterile al pensiero che il mio oscuro compagno non mi sarà mai più vicino. Sembrava, quando ero con lui, che perfino una vampiressa ed un elfo oscuro potessero provare dei sentimenti, amore addirittura. La passione di cui erano incendiate le nostre notti sarà per sempre al di là della conoscenza degli animi umani. I nostri spiriti costruiti di buio letale erano nati per unirsi indissolubilmente.
Ma ora, mio amore, mi rivolgo a te. Questa prigione di nome Bellevue ci tiene lontani, ed il tuo esilio forzato oltre i confini di Icecreek Dale sarà perenne. Tuttavia, so che il cuore di Ancaria non dorme, so che presto qualcosa di più oscuro e potente di noi ci farà riunire e combattere insieme. La regina Vilya ci chiamerà ancora al suo cospetto e noi diventeremo di nuovo una cosa sola, questa volta per sempre.

Col sangue di questo contadino che ho appena ucciso per nutrirmi brindo alla nostra eternità, mio Morgwath degli Elfi oscuri, mio unico amore.