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Autore: Franky93    25/07/2011    3 recensioni
Alex è un semplice ragazzo di 15 anni, con la passione per i Pokémon fin da quando era piccolo. Un bel giorno, riceve dal Professor Elm il compito di completare il Pokédex e, insieme al suo Starter, partirà per Johto non solo con lo scopo di aiutare il Prof., ma anche per poter diventare uno dei migliori Allenatori della Regione. Riuscirà questo giovane a perseguire il suo obiettivo fino alla fine? [Basata sulla trama di Heart Gold e Soul Silver; Personaggi originali]
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Cap.18:
Sfide amichevoli e rivelazioni inaspettate

Mancava solo un giorno alla sfida con Angelo, ma Alex non sembrava molto impensierito dalla cosa, e riprova di questo gli allenamenti del suo party procedevano senza intoppi, e per concludere bene le due giornate in cui aveva visto i suoi Pokèmon mettercela tutta per migliorare, ma anche per verificare i progressi fatti dagli stessi, aveva deciso di sfidare i suoi amici ad una serie di incontri di riscaldamento, e il primo ad essere scelto fu Matt.

-Ti sia chiara una cosa, Al: non intendo risparmiarmi.- disse lui
.
-La stesso vale per me, amico, o tutto o niente.- replicò Alex.

-Allora diamoci dentro. Poliwag, vai!-

-Heracross, scelgo te!-

-Uhm… Heracross contro Poliwag… si preannuncia uno scontro alquanto curioso, a mio parere…- sentenziò Dylan.

-Sono d’accordo.- aggiunse Fran.

-Io spero solo che Heracross non faccia troppo male a quel Poliwag, sarebbe un duro colpo per un’appassionata di Pokèmon d’Acqua come la sottoscritta.- disse invece Amy un po’ preoccupata.

-Ehi, l’avresti mai detto, Dylan? Poliwag ha già una fan.- scherzò la ragazza

-Eh già...-

-Avanti, Heracross, cominciamo con una bella Incornata!-

-Poliwag, evitalo e poi respingilo con Pistolacqua!-

E nonostante le piccole dimensioni che aveva, il Pokémon Girino, facendo ricorso alle sue zampine, fece appena in tempo a saltare in tempo per schivare l’Incornata e replicare sparando dalla bocca un velocissimo getto d’acqua, distanziando lo scarabeo rinoceronte.

-Wow, devo dire che sei partito alla grande!- si complimentò Alex.

-Grazie, ma non pensare sia tutto ciò che può fare, perché è capace di grandi cose.- disse invece Matt –Non è cosi, caro il mio piccolo birbantello con la pancia a spirale?- aggiunse, canzonando allegramente il girino.

-Poli!- replicò offeso Poliwag, lavando la faccia al chitarrista spruzzandogli addosso un Pistolacqua.

-A parte lavarti la faccia, che altro sa fare? Ballare il tip-tap?-

-Spiritoso… ora vedrai! Poliwag, Corposcontro!-

-Corposcontro? Ma stai scherzando, spero. Quel cosetto non farà quasi nulla ad Heracross, vista la differenza di mole.-

E invece, correndo quanto poteva, il Pokémon Girino mandò a segno la mossa, anche se, proprio come diceva Alex, non sembrava essere molto efficace contro Heracross. Ora si poteva dire che il turno passava al Monocorno, ma proprio nel momento in cui si stava preparando, avvertì come una fitta tremenda a tutto il corpo, corno compreso, segno che era stato paralizzato.

-Oh, che sbadato! Mi sono dimenticato di dirti che Corposcontro, se va a segno c’è il 30% di probabilità che possa causare Paralisi all’avversario che accusa il colpo.- spiegò il chitarrista.

-Quindi mi hai fregato per bene, non c’è che dire.- notò Alex.

-Però, anche uno come Matt sa usare la testa…- disse scherzoso Dylan.

-Se ci si applica bene, sì.- gli diede corda Fran.

-Molto bene, mio piccolo amico, ora usa bel Bollaraggio!-

-Heracross, prova a reagire con Incornata!-

Ma ormai era troppo tardi, e infatti la raffica di bolle lanciata da Poliwag fu abbastanza veloce da colpire il coleottero, che non solo ricevette parecchi danni, ma ora aveva ancora la guardia più scoperta di prima, e in più la paralisi lo intorpidiva ancora di più.

-Così non va… Heracross, ritorna.- disse il moro richiamando il coleottero nella Friend Ball, per poi mettere mano ad un’altra Ball.

-Cambi già il Pokémon? Non ti facevo così furbo.- ribadì Matt, per poi notare che il suo Poliwag si stava illuminando –Oh, My...- aggiunse, guardando il girino, ora evolutosi in una versione molto più grande e più umanoide.

-Un Poliwhirl, eh? Sono contento per te, ma dubito basti un Pokémon evoluto per fermarmi. Pidgeotto, è il tuo turno!-

-Pidgeooo!- cinguettò il volatile, uscendo dalla sfera.

-Scusami, Al, ma se tu cambi il Pokèmon, lo farò anch’io!-

Infatti, dopo aver subito richiamato Poliwhirl, il chitarrista pizzicò un’altra corda della sua chitarra e mandò in campo Zubat, o meglio, quello doveva essere Zubat, ma al suo posto c’era invece un pipistrello molto più grosso, dalla bocca larga e l’aria truce, vale a dire...

-Un Golbat? Wow, non sapevo che Zubat si fosse evoluto.-

-Non sei l’unico che si allena nel nostro gruppo, sai? Ieri sera, dando per scontato che mi avresti sfidato, ho pensato di allenarmi un po', e guarda caso, Zubat si è evoluto davanti ai miei occhi-

-E scommetto che ha imparato anche lui qualche cosa nuova.-

-Dici bene, perché adesso Golbat ti stupirà… usa Aerasoio!-

-Ah, si? Allora tu Pidgeotto usa Aeroassalto!-

-Pidgeooooo!- disse il tipo Volante, compiendo la sua classica evoluzione all’indietro e preparandosi a colpire.

-Goool… bat!- ribatté invece il pipistrellone, facendo brillare di bianco le ali per poi sbatterle rapidamente e rilasciare delle curiose onde di vento a forma di mezzaluna, le quali colpirono senza pietà il Pokémon avversario, interrompendo anche la sua mossa.

-Accidenti, che botta!- esclamò Amy.

-Già… e non mi meraviglio che un Pokèmon come Golbat possa utilizzarla così bene dopo essersi evoluto…- proferì Dylan.

-Ah, sia chiaro, i prossimi saremo noi due.- propose Fran.

-Certamente…-

E per quasi mezz’ora, Alex non solo dovette dichiararsi sconfitto per colpa di Matt, ma dovette anche ammettere la sua forza. Per il resto della mattinata, invece, venne sfidato ad un 2 vs 2 da Dylan e Fran, durante il quale il Caterpie di lei divenne un Metapod, mentre il Ledyba di lui un Ledian. Segno che ormai quella più che una giornata di allenamento era diventara una sfilata di evoluzioni, il giovane dagli occhi verdi la prese con filosofia, rivelandosi abbastanza soddisfatto sia dall’aver visto all’opera i Pokémon dei suoi amici che di avere la certezza di essere pronto alla sua imminente sfida in Palestra. Perciò il resto della giornata venne spensieratamente speso in totale relax, il che voleva dire passare un po’ di tempo con Amy e magari conoscerla un po’ meglio.

-Davvero? Adori le fragole?- domandò la rossa, sorpresa.

-Certo, posso dire di andarne matto.- rispose l’altro, sorridendole.

-Dovresti provarle con un po’ d’aceto, sono deliziose.-

-Eh, purtroppo l’aceto non mi piace, ha un saporaccio…-

-Beh, dopotutto, ognuno ha i suoi gusti, no?-

-Già, e poi preferisco più lo zucchero che l’aceto, eh eh eh eh.-

-Se solo Lukas potesse essere un po’ più solare come te… sarebbe magnifico rivederlo almeno con un sorriso felice sul volto…-

-In che senso?-

-Vedi, forse tu adesso lo vedi come un tipo gelido e senza cuore, ma ti posso assicurare che lui non è sempre stato così, e che anche lui adorava i Pokèmon come me e te… peccato che da “quel giorno” è cambiato per sempre…-

-“Quel giorno”?-

-Si, il giorno in cui la nostra vita cambiò per sempre… ma non so se è una buona idea parlartene…-

-Prima raccontami tutto, al resto penseremo dopo.-

-Ok, se questo potrà aiutarmi a togliermi un peso… lo farò.-

-Sono tutto orecchi!-

-Va bene. Allora, come ben sai io e Lukas siamo fratellastri.-

-Si, e molto probabilmente uno di voi due era orfano.-

-Sbagliato, eravamo entrambi orfani, al che fummo cresciuti nello stesso orfanotrofio della nostra città natia, Ebanopoli, e dopo qualche piccola incomprensione iniziale, diventammo amici, e da semplici amici arrivammo a diventare quasi come fratelli; una volta raggiunta la maggiore età potevamo anche sperare di lasciare l’orfanotrofio e prendere strade diverse… peccato che un giorno arrivarono loro...-

-“Loro” chi?-

-Il Team Rocket…-

-Cosa? Ma che accidenti ci facevano lì?-

-Tenendo conto che avevo dieci anni quando accadde, ricordo molto poco, a parte che fu una vera tragedia e che molto probabilmente stavano cercando un Pokèmon raro… sotto i miei occhi vidi morire chiunque, dai maestri ad alcuni miei compagni di giochi…-

-Cavoli… non immaginavo si abbassassero a tanto…-

-Ma il peggio doveva solo arrivare, perché ormai terrorizzata da loro, provai a scappare, ma inciampai e mi feci scoprire, e un paio di Reclute sguinzagliarono i loro Pokèmon con il solo scopo di eliminarmi perché potevo sembrare un testimone scomodo insieme agli altri bambini… per fortuna, Lukas fu abbastanza coraggioso da salvarmi, venendo però percosso fisicamente dai soldati…-

-E poi che cosa accadde?-

-Insieme agli altri, venni presa come ostaggio da loro, mentre Lukas cercava di opporre resistenza, anche se inutilmente visto lo svantaggio numerico… d’altro canto, cosa poteva fare un bimbo di dieci anni contro un gruppo di uomini alti il doppio di lui? Sta di fatto che, proprio quando sembrava finita, un uomo con il mantello e accompagnato da un Dragonite fecero irruzione dal tetto, scatenando la sua forza contro di loro e liberandoci…-

-E alla fine?-

-Il tipo con il Dragonite chiamò poi la polizia e, notando con che coraggio Lukas mi aveva difesa, ci disse che prima o poi l’avrebbe sfidato, se fosse diventato Allenatore.-

-E da quel punto è cambiato?-

-Non subito, ma gradualmente, e infatti dopo quella brutta esperienza, cominciò a dire cose come diventare più forte o vendicarsi del Team Rocket, e questo lo fece chiudere in sé stesso, diventando poi il freddo ragazzo che conosci adesso.-

-Cioè, mi stai dicendo che solo perché non è riuscito a proteggerti da quei maledetti dei Rocket ora si è messo in testa di vendicarsi?-

-Proprio così… fin da quando incominciai a fare l’Allevatrice provai a spiegargli che la vendetta non serve a nulla, ma lui replicò che non gli interessava e che gli contava solo avere Pokémon abbastanza forti per poter raggiungere il suo obbiettivo e probabilmente diventare il più forte tra gli Allenatori. In seguito venni anche a sapere che aveva un rubato un Pokémon, e da lì cominciai a perdere lentamente le speranze che potesse cambiare…-

Pur volendo dire altro, Amy non riuscì a trattenere le lacrime per il dolore di quella vecchia ferita ora riapertasi dopo tanto tempo, finendo con lo scoppiare in un pianto disperato. Vedendola ridotta in quello stato, così diversa dalla ragazza solare che aveva conosciuto quella volta a Fiordoropoli, e anche molto sconvolto da quelle rivelazioni impreviste, nell’animo di Alex cominciò a farsi avanti un denso turbine di emozioni tutte in una volta: rabbia, angoscia, compassione, tristezza, delusione e poi altra rabbia, mischiata con frustrazione e senso di impotenza, e non si poteva non dire che tutto ciò gli dispiaceva molto.

-Ora sai tutta la storia… e ora sicuramente mi riderai in faccia e dirai che sono davvero inutile…- proferì lei, asciugandosi le lacrime.

-Non è assolutamente vero!- replicò il moro –Tu hai fatto tutto ciò che era necessario, giusto? Allora vorrà dire che da questo momento in poi mi occuperò personalmente di lui!-

-Ne sei sicuro?-

-Certo! Te l’ho detto, no? A differenza sua, per me non sei inutile, e ti prometto che, a parole o no, cercherò di farlo rinsavire.-

-Grazie, Alex… sei un vero tesoro…-

Ma prima che l’altro potesse rispondere qualcosa, la rossa gli mise un dito davanti alla bocca, per poi avvicinare le sue labbra a quelle di Alex e baciarlo, con grande sorpresa da parte del moro.

Fine Cap.18
   
 
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