Track #10. Ordinary life

Two years later...

Sbuffò pesantemente, chinandosi con fatica e raccogliendo da terra la busta con la spesa. Craig si era dileguato, tanto per cambiare. Dove diavolo era andato a finire? L'aveva lasciata nel piccolo supermercato del paese con la scusa di dover comprare urgentemente una cosa, raccomandandole oltretutto di non dimenticare niente di ciò che era scritto sulla lista.
Era in momenti come quello che Ellen si pentiva di aver accettato la sua proposta di matrimonio due anni prima. Aveva sposato un uomo che non si faceva scrupoli ad abbandonare una donna all'ottavo mese di gravidanza, sparendo per quello che a lei pareva essere un secolo. Oh, ma se non si fosse presentato entro cinque minuti al massimo, avrebbe chiesto il divorzio, poco ma sicuro.
Stava per incamminarsi verso l'auto, decisa a sbatterci dentro la spesa e poi tornarsene a casa con o senza marito, quando avvertì una presenza alle sue spalle. Si voltò di scatto, per quanto la sua condizione glielo permettesse, e si trattenne a stento dal tirare un pugno alla persona che si trovò davanti.
- Finalmente! - sbottò - Pensavo ti fossi perso.
- Signora McKenzie, lei non dovrebbe fare sforzi, lo sa?
- Non li farei se tu ci fossi quando servi.
Craig le sorrise, poi la prese delicatamente tra le braccia, stando ben attento a non stringere troppo. Sapeva quanto Ellen odiasse sentirsi soffocata, e l'ultima cosa che voleva era farla arrabbiare. Poteva diventare una furia; in otto mesi aveva preso più botte lui di un sacco da boxe, solo perchè cercava di manifestare il suo amore per lei. Valle a capire, le donne...
- Mi dispiace - mormorò prima di posarle un leggero bacio sulle labbra - Non me ne sarei andato se non fosse stato importante.
- Appunto, cosa c'era di tanto urgente da lasciare sola una moglie in dolce attesa?
- Sono andato nel negozio e ho comprato questo - le porse una piccola scatolina di colore rosso - E' un regalo per te.
Ellen aprì il pacchetto con attenzione, come se temesse di rompere qualunque cosa vi fosse all'interno. Lentamente, mentre scopriva di cosa si trattasse, tutta l'arrabbiatura nei confronti di Craig scomparve; trattenne a stento le lacrime quando realizzò completamente in cosa consistesse il dono che il marito le aveva appena fatto.
- Craig... io...
- Te lo meriti, amore mio.
- Ma non ce n'era bisogno!
- Beh, dobbiamo festeggiare il nostro secondo anniversario di matrimonio, ricordi?
Per poco a Ellen non prese un colpo. Come aveva potuto dimenticare quella ricorrenza? Erano passati esattamente ventiquattro mesi da quando era diventata la signora McKenzie, promettendo di rimanerlo per il resto della sua vita. Ma era tanto presa dalla gravidanza da scordarsene. E lui le aveva comprato un bellissimo braccialetto d'oro!
 Diventò rossa per la vergogna, nascondendo il volto nel petto dell'uomo e iniziando a singhiozzare.
- Ellen, che succede? - chiese subito Craig, preoccupato.
 Si era ormai abituato ai continui sbalzi di umore della moglie, gli avevano detto che era normale per una donna incinta, ma non poteva fare a meno di allarmarsi ogni volta che la vedeva piangere. Le sue lacrime lo terrorizzavano, non sapeva mai cosa fare.
- Ellen?
 La bionda sollevò la testa, fissando lo sguardo nel suo.
- Me ne sono dimenticata.
- Dimenticata di cosa?
- Del nostro anniversario, scemo!
Craig tirò un sospiro di sollievo. La sua mente era già partita con le idee più strane, arrivando persino a pensare che fosse arrivato il momento della nascita del bambino, mentre le cose erano molto meno catastrofiche. Doveva smetterla di farsi venire certi attacchi di panico o sarebbe morto d'infarto prima di poter conoscere suo figlio, ne era convinto.
- Non ti preoccupare - esclamò, asciugandole una guancia resa umida dal pianto - Può succedere. Adesso devi solo riguardarti, la nostra piccola arriverà tra poco!
Ellen annuì, lasciando che il marito le circondasse le spalle con un braccio e l'accompagnasse fino alla macchina.
Se dodici anni prima le avessero detto quello che sarebbe successo, quale sarebbe stato il suo avvenire, avrebbe preso tutti per pazzi. Sposarsi con l'uomo che l'aveva tradita e farci addirittura un figlio non era sicuramente nei suoi piani.
Eppure eccola lì, felice e soddisfatta, a vivere una vita che mai pensava potesse essere la sua. A godere di un futuro gioioso portato da un passato doloroso, ma che, poco ma sicuro, l'aveva fatta diventare la donna che era.
Mentre osservava Craig guidare con un sorriso stampato in faccia, sentì una strana sensazione riempirle il cuore, qualcosa di mai provato prima. Ci aveva messo ben dodici anni a capirlo, ma alla fine ci era riuscita: era quello il suo posto, e non l'avrebbe lasciato per niente al mondo.

Ok, abbiamo finito. Suvvia, non siate troppo contenti (sì,ho sentito le vostre grida di esultanza) :)
Direi che il famoso Happy Ending c'è, ma con me non poteva essere altrimenti. Pensavate li avrei divisi?? Di nuovo? Figuriamoci... io, che sono la fan #1 del "E vissero tutti felici e contenti"!
Bon, spero che comunque che questo finale vi sia piaciuto, come spero vi sia piaciuta tutto il resto della storia!
Fatemi ringraziare  sister 82, CherryBomb_, Feel Good Inc, syssy5, pikkola princess, e r a t o, Ulisse85 e manymany per le recensioni; Ceres13, CherryBomb_, Kashmir, Killers, la_regina, manymany, moet et chandon, Mozzi84, paci, Riham, Sara_22, sister82, Strawberry, Ulisse85, Veronica91, wilma e _Maddy_ per aver inserito la storia tra le seguite; sophia90 per averla inserita tra quelle da ricordare; acido clorico, antogirl97, deb87, grow, nemy salvatore, Sara_22 e Sissii_Smile per averla inserita tra le loro preferite. E, naturalmente, un grazie enorme va anche  a chi ha letto soltanto!
Non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento, se volete, alla prossima storia! :)
Baci8