Anime & Manga > Kaichou Wa Maid Sama!
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Autore: DreamingBK    26/07/2011    15 recensioni
-La storia riprende dalla venticinquesima puntata-
Misa è una giovane studentessa nonchè presidentessa del consiglio scolastico che a causa della povertà della sua famiglia è costretta a lavorare come cameriera in un Maid Cafè.
Usui, ragazzo super popolare tra le ragazze,un giorno la scopre mentre lavoro e Misa teme subito che lui vada a rivelare il suo segreto ai membri del consiglio studentesco.Inaspettatamente però mantiene il suo segreto.
I due fanno amicizia ,litigano e ne combinano di cotte e di crude insieme,...la madre di Misa comincerà a frequentare un nuovo uomo,la sorella si allontanerà per vari motivi e tra Misa e Usui ci sarà qualcosa, tocca a voi scoprire cosa...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Grazie di tutto.
E ora questo chilometrico capitolo a voi, con tutto il mio cuore.
Misa


Episodio 9 OH SO SPECIAL! 

-Buongiorno Suzuna, buongiorno mamma!-dissi con una rinnovata energia stampando un bacio sulla fronte di quest’ultima.

Oggi sarebbe stata una giornata stupenda, ne ero assolutamente certa.

Oltretutto era la prima giornata che avrei interamente passato nella mia normale casa con mia madre e mia sorella solo per il piacere di farlo.

Certo, forse non proprio interamente per il piacere di farlo ma perché volevo lasciare Usui e sua sorella..come si chiamava a proposito sua sorella?..beh, diciamo che ieri ero decisamente presa da altro per chiederle il nome..vabbè, presto avrei rimediato.

In ogni caso questa sarebbe stata una bellissima giornata, nessuno me l’avrebbe rovinata.

Neanche io conoscevo bene il perché di tutta quella felicità, però il sapere,anzi, l’avere la certezza che Usui non mi avesse tradito, e essere riuscita ad ascoltarlo senza andarmene via per me erano state due cose magnifiche.

Oggi, ora più che mai avevo una fiducia immensa nel nostro amore, anche se ancora Usui aveva parecchie cose di me da conoscere, come io di lui.

L’avvenimento di ieri mi ha fatto capire che io in realtà so davvero molto poco sulla sua famiglia, e lui sa ancora meno sulla mia, o perlomeno..non conosce mio padre.

Al solo pensiero di quell’uomo mi si arricciò il naso, quello che aveva fatto a me e mamma era stato troppo doloroso.Soprattutto a me.

I ricordi di quella giornata avevano continuato ad invadermi la testa provocandomi un dolore inimmaginabile, e nonostante con l’avanzare degli anni la mia mente avesse infangato quei ricordi, in modo da farmeli quasi dimenticare io sapevo che in una piccola parte della mia testa li potevo ritrovare.

Mi sorpresi a pensare che nonostante fossero passati anni, nonostante avessi fatto di tutto per gettare via la me del passato, per estirpare quei ricordi da me…quelli continuavano ancora a farmi male.Non erano dimenticati, affatto.

Ma in ogni caso ora avevo trovato qualcosa, anzi, qualcuno che mi aveva fatto ricredere su tutto, mi aveva dato la possibilità di credere negli uomini, di credere nell’amore.Di credere in me stessa.

Sorrisi davanti allo specchio del bagno, quella che ora potevo vedere era un me migliore, una me che riusciva a soffermarsi tutte le mattine davanti allo specchio per potersi sistemare i disastrosi capelli..per piacere a qualcuno.

Quella che vedevo era una me diversa, positivamente diversa.

Nemmeno io avrei saputo dire cosa provavo in quel momento, sentivo un calore espandersi dal cuore a tutto il mio corpo.Un energia,

pazzesca,   che non avevo mai provato.

Mi sentivo forte come se ora come ora avrei potuto superare tutte le difficoltà che mi si fossero presentate davanti.

E tutti grazie a lui.

Lui, quell’angelo che non so cosa ho fatto per meritarmelo, che ha saputo aspettarmi, che ha saputo trattarmi, che ha saputo vivermi.

E che ora agognavo follemente, nella mia mente c’era ancora il ricordo degli avvenimenti di ieri e…anche di quell’intenso calore che provavo nel basso ventre, avrei messi , non una, ma due mani sul fuoco che appena l’avrei rivisto il mio corpo avrebbe agito di volontà proprio e gli sarei saltata addosso.

Lo agognavo come mai mi era successo, desideravo conoscere ogni millimetro di lui, non soltanto baciare le sue labbra o il suo collo , come era successo a volte, ma poter assaporare ogni singolo lembo di pelle.

Desideravo vedere la sua espressione quando…quando..

OH mamma, e quei pensieri da dove venivano?!sullo specchio si riflesse il volto di una me sconcertata e cercai di scacciare tutte quelle idee malsane  e decisamente poco caste che infestavano letteralmente la mia testa.

‘’DIN DON’’

-Misaki-chan, potresti andare a aprire?-chiese mia madre.

-Certo mamma-risposi nuovamente con quel sorriso beato sul volto;lo stesso che avevo da quando mi ero svegliata.

‘’Ma chi potrà mai essere?’’ mi chiesi e per un attimo mi balenò in mente un’idea…no..non poteva essere lui.Sarebbe stato folle da parte sua venire da me anziché rimanere con la sorella!

Aprii la porta col cuore in gola e…e questo chi era?mi ricordava qualcuno ma..

-Oh, ciao Kaname!-disse mia madre da dietro di me.

Ecco!ora ricordavo!era quel dottore che…si beh..era il dottore che aveva curato mia madre quando aveva avuto quel malore.

Oh, quanto gli dovevo a quel benedetto uomo!non solo perché aveva letteralmente salvato mia mamma, ma anche perché grazie a un commento che avevo fatto su di lui era successo tutto.

-Buongiorno dottore!-dissi con un sorriso a 652 denti.

-Oh, non chiamarmi così, chiamami semplicemente Kaname-rispose sorridendo anche lui.

Quando sorrisi mi resi conto di quanto bello fosse quell’uomo, aveva dei denti perfetti e delle labbra carnose.

Aveva inoltre dei magnifici occhi blu notte che mi sembrava già di aver visto..anche recentemente…

Improvvisamente un deja-vu mi fece tornare in mente la sorella di Usui…in effetti lei era così simile a quell’uomo!.

Anche lui come lei aveva degli zigomi molto accentuati e delle lunghe ciglia.

A differenza della ragazza e di Usui però aveva i capelli marroni, leggermente cangianti su uno strano tipo di rossiccio.

‘’Quelli  devono averli presi dalla madre’’ pensai subito sorridendo.

Ma, un attimo, da dove mi era uscita anche soltanto l’idea che quello potesse essere  il loro padre?!

Un sospetto si fece sempre più largo dentro di me..mi faceva paura quella strana sensazione.

Fortunamente fui distratta dai miei pensieri quando vidi mia madre avvicinarsi sempre più a quell’uomo e subito le mani di lui si allacciarono alla vita di lei.

Il magnetismo tra di loro non era solo evidente, ma era quasi palpabile. Beh,a  dire la verità mi sentivo decisamente di troppo in quella stanza e mi sentivo anche..si, sentivo uno strano brivido sulla mia pelle.Non sapevo bene determinare se fosse piacevole o no..però era caldo.

E improvvisamente, mentre ero immersa in quei pensieri mi ricordai a cosa assomigliava quella sensazione:ai brividi di piacere quando Usui mi toccava.

Toccare, quella semplice parola mi fece letteralmente infuocare, e non solo le guance.

Avevo un disperato desiderio, la necessità di vederlo, di attaccarmi alle sue labbra, di respirare il suo respiro, di sentire le sue braccia avvolgermi.Avevo bisogno di baciare ogni centimetro della sua pelle.

Basta, basta, realmente, dovevo dare un taglio a quelle poco caste idee che continuavano a lamparmi nella testa, non era possibile!Io ero la pres…no, non ero più niente.Solo una normale studentessa.

Quell’idea mi rattristò non poco, beh..ma era ancora tutto da vedere,anche se credo sarebbe stato ancora più difficile convincerla dato che era addirittura la sorella, e come se non bastasse già questo, era anche gemella del fidanzato..-a quel pensiero ebbi un brivido che mi attraversò letteralmente la schiena- di quella che gli voleva fregare il posto.

Ma basta sia con pensieri da ninfomane che pensieri tristi oggi!mi ero ripromessa che sarebbe stata una meravigliosa giornata no?.

Eppure gli occhi di quell’uomo non facevano che ricordarmi quella ragazza…

-Suzuna, misa-chan, noi usciamo-disse mia madre.

-Siii mamma-si limitò di rispondere Suzuna, senza nemmeno venire a salutare la mamma o vedere con chi usciva..probabilmente lo sapeva già..chissà da quanto andava avanti quella storia…

-Okei mamma- le riposi invece io, con il mio sorriso indistruttibile sul viso.

-Arrividerci signor Kaname-continuai poi balbettando leggermente.

Quando mia madre si girò però verso la porta per aprirla e uscire mimai al dottore un ‘La tratti bene o fa una brutta fine’ lui rise e poi si voltò verso mia madre-che ora lo squadrava ignara del perché avesse riso- e gli cinse la vita.

-Andiamo cara-disse lui.

Era tremendamente romantico quell’uomo, lo dovevo ammettere, sembravano già una bellissima coppietta.

Che strano pensare a mia madre con un altro uomo..beh, una qualsiasi altra figlia penso si sarebbe arrabbiata, eppure io lo trovavo bello e estremamente giusto.

Bello perché era palese che mia madre fosse molto presa da quell’uomo, e estremamente giusto perchè mio padre le aveva fatto del male, lei non si meritava di soffrire per tutta la vita pensando a lui!

Sorrisi ancora una volta pesando a come si era fatta bella piamadre quel giorno, si era persino truccata…

Il trucco, oh, cosa con cui non avevo esattamente un bel rapporto..però se forse…e se avessi provato?solo per sfizio, non mi sarei fatta vedere da nessuno truccata, l’avrei fatto solo per me..per vedere se anche io potevo diventare bella come la sorella di Usui..

Un lieve rossore apparse sulle mie guance.Erano decisamente vergognosi quei pensieri..ma, una volta, una sola mi sarei concessa di provare ad essere bella.

Notai che in bagno c’era ancora la scatola con i trucchi, lasciata aperta da mamma, in bella vista;la presi e armeggiai per un po’ con i pennelli.

Un poco di fondotinta su tutto il viso, qualche tocco di fard sulle guance e del mascara sulle ciglia.

Ma..Come diavolo si usava quell’arnese diabolico?!, non facevo altro che ficcarmelo nell’occhio!accidenti!!.

Ah!ormai era diventata una sfida!, provai in tutti i modi, appoggiando il polso sul mio viso per avere un punto fermo e facevo roteare velocemente sulle ciglia quel maledetto scovolino ma niente!non ottenni esattamente nulla.

Provai pure a passarlo da sopra molto lentamente ma non feci altro che macchiarmi di nero la palpebra!ahh, maledetto, me l’avrebbe pagata!.

Maledizione, non riuscivo davvero a capire come si usasse quell’arnese indemoniato!.

-Misa..-mi girai e vidi mia sorella.

-Su-su-suz-suzunaa…ehm..d-d-da quando sei q-q-qua?-

-Abbastanza da capire che sei una vera idiota-disse Suzuna con voce piatta. Beh, d’altra parte aveva sempre la voce piatta.

-Ma come ti permetti!-dissi battendo i piedi a terra e sbeccando un asse del pavimento..ah accidenti!ci mancava solo questo per mettermi di malumore ufficialmente!

-Siediti-disse nuovamente calma e pacata mia sorella.

Proprio mentre stavo per risponderle a tono sul fatto che mi avesse detto di sedermi lei mi fermò e disse nuovamente ‘siediti’.

A quel punto le obbedii stanca.

Chiusi gli occhi e la lasciai fare.

Nonostante avessi gli occhi chiusi e non la potevo vedere la sentii armeggiare con molte cose, come prima cosa mi sembrò che mi stesse mettendo il mascara..ah, quel disgraziato d’arnese!

-Ma..chi ti ha insegnato a usare questa diavoleria?-chiesi

-Ho solo visto la mamma mentre si truccava oggi-disse calma.Come sempre.

Aprii la bocca ma fui fermata da lei che passò sopra le mie labbra un robo appiccicaticcio.

-Hey ma che combini Suzuna?!, cosa è questa roba?!-

-Lucidalabbra-disse calma.Come sempre.Scandendo bene le parole come se fossi una vecchietta ritardata che ci metteva un po’ a capire.

E in effetti ci misi un bel po’ a capire che lucidalabbra era quella pastina schifosa che si metteva sopra le labbra che aveva vari colori.

Oh mamma,anche io a volte mi stupivo di quanto poco femminile potessi essere.

Quando Suzuna finì fui impaziente di andare a vedermi allo specchio e..ok, sembrava una frase fatta , proprio come quella che dicono tutte le ragazze che non si sono mai truccate e si vedono sistemate per bene per la prima volta ma..

Un tonfo. Sì, ero sicura fosse la mia mascella che era caduta a terra.Ero davvero…ok, non volevo dire bellissima perché era come vantarsi ma..ero veramente diversa, gli occhi ornati di una roba nera che si allungava formando una specie di gambetto alla fine dell’occhio, il mascara-oh mamma, sapevo anche il suo nome! Che mi allungava a dismisura le ciglia e mi faceva sembrare lo sguardo..di una pantera.

E le labbra, che con quel rosso acceso sembrano ..sembravano molto più carnose di quanto non lo fossero in realtà, e la pelle sembrava fatta di porcellana!.

No, non ci potevo credere, ero davvero bella!.

-Ti devo raccattare la mascella prima di poter ricevere i ringraziamenti che mi merito?-disse Suzuna

-AHHHH, grazie mille Suzuna!-dissi entusiasta.

Non ero mai stata una tipa vanitosa ma come non poteva farmi un piacere immenso quello che mi aveva fatto Suzuna?mi sentivo bella!per davvero, mi sentivo degna di Usui.

Usui? e ora cosa c’entrava Usui?..ok, ero un caso da ricovero ma avrei tanto voluto che in quel momento mi vedesse, in modo da potersi rendere conto come potessi diventare bella anche io.

Anche io, si, avevo voglia di gridarlo a tutto, il mondo.Anche io ero bella.

Ma come mai tutta quella felicità?per un po’ di semplice trucco?beh, certo che io stessa dovevo riconoscere che a volte ero veramente, veramente strana.

Sul volto si Suzuna vidi improvvisamente apparire uno strano ghigno compiaciuto e non appena provai a chiederli a osa era dovuto sentii un ‘’DIN DON ‘’

Se solo il mio dubbio era vero Suzuna era finita.La sua morte sarebbe stata lenta e dolorosa.

-Suzuna vai ad aprire e dimmi chi è-dissi con voce che lasciava benissimo trasparire cosa le sarebbe successo se quello fuori dalla porta fosse stato Usui.-Non posso Misa-chaaaan-disse con voce carezzevole, per la prima volta.

-Suzuna ho detto vai ad aprire!-dissi con più autorità.

-Non posso Mi –sa-ch-an!-disse sillabando il mio nome mentre vedevo che si divertiva sempre di più

Oh no, avrebbe avuto una morte dolorosa, non l’avrei di certo risparmiata solo perché era mia sorella,anzi, era un aggravante!

-Vai SUBITO SUZUNA!-replicai con ancora più convinzione nella voce.

-Devo fare la cacca non posssooo- disse Suzuna.

E subito imbarazzata a quella scusa la guardai male e infine rassegnata andai ad aprire alla porta.

-Ti posso spiegare assolutamente tutto Usui, ti giuro che posso spiegare tutto, credimi, è tutta colpa di mia sorella!-dissi più velocemente che potei.

-Ehm..mi spiace ma…signorina…io devo solo consegnare la posta….-disse l’uomo che mi ritrovai davanti.

Oh.Acciderbolina!Che figura!!!!

In un battibaleno diventai tutta rossa in volto e mi ritrovai a  chiedere duemila volte scusa al postino.

-Non fa nulla, si figuri, in ogni caso questa è la vostra lettera, basta firmare qua qua e qua-fece il signore-molto gentile a mio parere per non avere dato peso a quello che gli avevo detto-  mentre mi indicava dove dovevo firmare per poter prendere la lettera.

-Uhm..ma non è un po’ troppo poco vestita per essere inverno?-disse l’uomo.

E solo in quel momento notai che ero in intimo.

Un sentimento bruciante di vergogna mi assalì completamente, contemporaneamente anche n senso di pericolo si fece strada in me.

Cercai di liquidarlo il più veloce possibile firmando dove i aveva detto , prendendo la lettera e chiudendo velocemente la porta, ma a quest’ultima azione l’ometto, che non doveva avere meno di 45 anni almeno, si oppose. E in quel momento i ricordi che avevo segregati in mente si liberarono.

Un moto di paura mi divorò completamente, le mie gambe si erano immobilizzate e non riuscivo a fare niente per bloccare quell’uomo che ormai era entrato dentro casa mia e mi stava slacciando il reggiseno.

Le lacrime cominciarono a bagnarmi sempre di più il viso mentre cercavo in ogni modo di spingere via quell’uomo.

NO!NO! non volevo, non doveva toccarmi come aveva fatto mio padre!on doveva!non volevo che mi facesse  male non volevo!

Tentai in ogni modo di scappare, di oppormi, ma nulla.

I ricordi che mi attanagliavano la mente avevano il meglio su di me, non riuscivo a combatterli da sola!non ci riuscivo, perché faceva troppo male, era violento e insensibile.Era mio padre.

La sua battaglia contro il gancetto del mio reggiseno terminò e proprio mentre con le sue luride mani si avvicinava sempre più a me una voce, no.Un urlo ;mi folgorò letteralmente.

Lo vidi, mentre mi correva in contro, e senza nemmeno avere il tempo di dire il suo nome perse per il colletto della camicia quello schifoso ometto e lo spiaccicò contro il muro.

-Usui- balbettai io fra le lacrime.

Non ero mai stata felice di vederlo come quel giorno,.

Sembrava impossibile ma non potevo fare altro che guardarlo e pensare che fosse bellissimo, anche mentre ,con una violenza inaudita, prendeva a pugni e calci quel depravato.

L’uomo continuava a gridare sempre più e molte persone si affollarono davanti a casa.

In quel momento Suzuna uscì dal bagno  terrorizzata da quelle urla e quando vide Usui indaffarato a spaccare la faccia letteralmente a quell’uomo gli corse incontro e si attaccò alla sua schiena cercando di fermarlo.

-Basta Usui, così l’ammazzi!urlava gridando mia sorella

-Qualcuno fermi quel ragazzo!-gridavano due passanti da fuori.

-No!sta facendo bene, quell’uomo ha molestato mia figlia, la deve pagare!-replicò un’altra donna.

Allora non ero la prima ragazza a cui tentava di fare del male.

E solo pensiero bastò per atterrarmi definitivamente, gli strilli diventavano un mescolio di sussurri nella mia testa mentre le lacrime si accalcavano ai miei occhi per poter uscire.

-Usui basta!!-urlò in modo agghiacciante mia sorella infine, risvegliandomi da quello strano stato di comma.

Era vero, ora era abbastanza doveva fermarsi.

Tutti urlavano e  quasi facevo fatica a sentire mia sorella ma bastò una sola mio parola, un solo mio sussurrò.

-Usui- soffiai.

E subito lasciò andare l’uomo che cadde svenuto per terra.

-Misa-mi rispose anche lui in un soffio prendendomi tra le braccia.

Quella era la mia casa. Lì, era dove dovevo sempre stare.Perché era lì che mi sentivo al sicuro, protetta e amata.

Il calore del suo corpo si diffondeva sempre di più attorno al mio e quell’abbraccio mi fece ricordare quando desiderassi, quanto bramassi Usui e il suo volto, le sue labbra, i suoi occhi, i suoi capelli.

-Stai bene Misa?è riuscito a farti qualcosa quel bastardo?-mi chiese poi.

-No Usui, ora sto bene.Ora  sì- continuai a dire con voce sommessa strofinando il viso contro la sua camicia.

In poco tempo arrivò la polizia e tutta le gente inaspettatamente raccontò che Usui era entrato a  casa mia perché mi aveva sentito strillare e poi quell’uomo aveva incominciato a picchiarlo e lui come legittima difesa aveva contrattaccato.

Tutta quella gente gli aveva fornito un alibi perfetto,e così anche la mia paura che gli sarebbe potuto succedere qualcosa si dissipò in meno di un millesimo di secondo.

Ci congedammo dai poliziotti e tornammo a casa.

-Misa-chan, scusami, è tutta colpa mia- disse piangendo Suzuna.

-E di cosa piccola?-le chiesi io,passandole una mano tra i capelli

-Se ti sei ricordata quello che è successo con babbo e se quell’uomo ti ha fatto del male-

-Cosa…cosa è successo con tuo padre?-disse Usui , scurendo in volto.

-Io..io…io credo che ora è arrivato il momento di raccontartelo-dissi infine.

Raccontandogli quel maledettissimo segreto sarei finalmente stata libera, per sempre.

Ma anche completamente esposta a lui.

Un lacrima mi solcò il volto e ancora prima che la potessi solo sentire Usui la asciugò, fece un cenno a mia sorella e mi accompagnò verso camera mia.

-Prima di raccontarmi tutto ho una promessa da soddisfare-disse con un sorriso burbero sul volto.

-Ti prego, soddisfala mio padrone-dissi istintivamente, mentre il bruciore al ventre si faceva sempre più forte e sul suo volto si materializzava una espressione sconcertata.

Si liberò in un sol colpo del camicione che mi ero messa come vestito per quando era arrivata la polizia e incominciò con una sensualità che non avevo mai visto a dedicarsi alle mie labbra.

Le baciava lentamente, gustandosele pienamente mentre io cercavo invano di aprire i bottoni della sua camicia.

Sorrise sulle mie labbra , si staccò e si tolse da solo la camicia.

-Uhm, così va meglio- dissi senza controllo non appena vidi il suo torace, le linee dei suoi addominali.

Una nuova espressione sconcertata si fece strada sul suo volto.

-Misaki mi farai impazzire-

Ma non sentii nemmeno quello che aveva detto perché mi avventai su di lui ribaltando la situazione, io sopra, lui sotto.

Cominciai a baciare la sua tempia, lentamente, scendendo sempre di più, verso le sue labbra, poi verso la spalla e infine lasciai una scia di baci sul suo torace.

E infine mi riscoprii io stessa a fare una cosa che nemmeno nei miei sogni più erotici avrei mai fatto.

Con la lingua delineai i contorni dei suoi addominali scolpiti e successivamente continuai a baciare sempre più verso l’ombelico e più giù, fino a  che non trovai i suoi pantaloni.

Li slacciai freneticamente, ma subito dopo aver tolto quell’impiccio lui ribaltò nuovamente la situazione;probabilmente aveva previsto che opo avrei continuato a baciarlo e, oh, no, non mi sarei fermata per nulla al mondo.

Mentre lui era sopra di me il calore che provavo diventava sempre più grande, sempre di più e sempre di più e in contemporanea sentivo che anche lui..diciamo, apprezzava molto quella situazione.

E da quel momento si fece tutto molto più frenetico.

Mi slacciò il reggiseno e cominciò a stuzzicare col le sue labbra i miei capezzoli.

Oh, si, era dannatamente bravo..mi dovevo ricordare di fargli i complimenti.

Nel frattempo lentamente una mano scendeva verso il mio sedere e cominciava ad abbassare le mutande, ma con scarso risultato, quando smise di dedicarsi al mio seno però usò tutte e due le mani e portò a termine la sua missione.

Fremetti un attimo sotto le sue mani e il su sguardo.

Mi stava letteralmente ..non so neanche dire come, mi stava guardando. Tutta, e non metaforicamente parlando.

-Sei bellissima Misa- disse baciandomi l’inguine.

E a quell’apprezzamento,a  quella voce così roca e tremendamente seducente mossi il mio ventre come in risposte e lui si avvicinò sempre di più con i suoi baci.

Era quasi giunto a destinazione, portandomi alla fine di quella estenuante tortura, quale era l’aspettarlo che la porta suonò.

No, non ci dicemmo assolutamente niente, ma bastò semplicemente uno sguardo che lui si alzò dal letto e andò a chiudere a chiave la porta.

Così nessuno sarebbe entrato in camera mia, e nessuno ci avrebbe fermati.

-Uhm..devo riprendere da dove mi ero fermato..-disse nuovamente con quella bellissima voce roca, ad un tono più basso di voce però, per non farsi sentire.

Nonostante la mia casa cadesse a pezzi le uniche due cose positive era che le porte erano estremamente spesse e probabilmente nemmeno se qualcuno avesse urlato da fuori l’avrei sentito, o il contrario e che in camera mia avevo il bagno.

-MISA, MISA! Mi hanno detto quello che è successo, come stai piccola?tesoro aprimi!-disse mia mamma una volta giunta alla mia porta-che continuava nonostante tutto ad essere chiusa-

Mi avvicinai ad essa per potermi far sentire e le dissi che ero appena uscita dalla doccia e c’era Usui che mi stava aspettando in camera e volevo ringraziarlo per quello che aveva fatto.

Scusa banale?si, decisamente, ma almeno avremmo avuto occasione di finire quello che..avevamo lasciato a metà.

Proprio un secondo prima di girarmi per tornare al letto sentii qualcosa afferrarmi da dietro e subito, sentendo il calore di quel corpo, capii che era Usui.

-Usui così non vale, tu sei ancora vestito-dissi

-Ah, essere in boxer lo consideri essere vestito?-

-Si, per i miei usti sei anche troppo vestito-dissi infine.

Ma chi mi aveva dato tutto quel coraggio?chi aveva tolto quel freno a  mano che tenevo perennemente?oh, non lo so, ma se lo avessi scoperto gli avrei detto una cosa .GRAZIE!.

-Usui..-dissi quando lo vidi disteso sul letto.

-Ti amo, Usui- continuai

E così mi chinai nuovamente sul suo torace e continuai a baciare fino a dove mi ero fermata, non molto più della prima volta eh, dato che c’era quell’inutile pezzo di stoffa a coprirlo.

Lo volevo vedere, tutto, e lo volevo baciare, tutto.

Le mie mani fremettero un po’ e poi decisero di indugiare, le feci passare sempre più vicine a Lui ma senza mai sfiorarlo e quasi quando i boxer sembravano esplodere lo accarezzai timidamente.

Nonostante ci fosse quel pezzo di stoffa a dividerci era in ogni caso tremendamente imbarazzante e.. era la mia prima volta e…oh, al diavolo tutti questi dubbi!.

Tolsi con convinzione i boxer a Usui e rimasi sconcertata.

Non per la improvvisa paura ma perché…wow, sì, si pu ben intuire il perché.

Cominciai nuovamente a accarezzarlo sempre intorno e infine feci scivolare le mani sulla Sua punta.

Un irrefrenabile desiderio si fece strada in me.

Lanciai uno sguardo a Usui de era disteso sul letto , con la testa alzata per potermi guardare e una espressione tremendamente erotica sul volto.

Gli sorrisi maliziosa e poi lo guardai, mentre lui incominciava a capire cosa stavo per fare e sembrava morire alla sola idea.

Mi avvicinai sempre di più con le labbra, sempre più e sempre più, mentre le mie mani avevano ormai preso una vita propria e si muovevano lungo in suo membro con energia e velocemente.

Sempre più velocemente, fino a  che non si fermarono nell’esatto istante in cui depositai un bacio sulla Sua punta e tirai fuori la lingua cominciando a delineare lentamente i Suoi contorni.

-Ommioddio Misa, Ti amo-disse in un sussurro, roco, e tremendamente eccitante facendomi venire sentire speciale, donna.

Non  più ragazza, ma donna, e insieme a quel sentimento che mi rendeva così gioiosa incominciai a far entrare tutto il suo membro nella mia bocca.

Era una sensazione stranamente piacevole poterlo sentire in me, così intimamente in me e lui sembrò quasi svenire sul momento da quanto era diventato pallido.

-Misa..no..non devi..se…non vuoi-disse balbettando ogni parola.

Ma come potevo non volerlo vedere, così, così eccitato, con gli occhi così brillanti.Come potevo non volerlo vedere godere per merito mio?

Incominciai anche a muovermi, sempre più velocemente, mentre una voragine nel mio basso ventre si apriva sempre di più lasciandomi quasi dolorante ma ance eccitata a far godere il mio fidanzato.

-M …Misa…tog..togliti-disse infine in un sussurro e subito capii cosa voleva dire e ‘’ mi tolsi’’

Quando lo vidi venire fu qualcosa di tremendamente eccitante ma anche molto dolce, perché nonostante fosse preso da un piacere che se pur non conoscendo sapevo che fosse tremendamente grande, mi attirò a se e mi baciò.

Un bacio casto, sulle mie labbra e sussurrò un ‘ti amo’.

Come poteva tutto quell’amore donare anche così tanto piacere?oh, non lo so, ma era qualcosa di meraviglioso.

Subito dopo essersi staccato da me io mi chinai nuovamente sul suo membro e feci scorrere le mani lungo tutta la sua lunghezza, infine chinai nuovamente il volto e lo accolsi nella mia bocca.

Sentii un sapore strano nell’immediato, era aspro ma allo stesso tempo..non saprei descriverlo.Sapevo solo che quello era il sapore di Usui e che era tremendamente buono.

Lui mi guardò veramente sconvolto stavolta, mentre una nuova espressione di goduria si fece strada sul suo volto mentre mi muovevo più velocemente e un pochino più esperta di poco prima.

-Oh mio Dio Misa..io ti sposo-disse in un nuovo sussurro soffocato, lo sentii gemere per un attimo e quel sussulto mi fece esplodere completamene, accolsi tutto il suo membro, completamente nella mia bocca mentre lo solleticavo con la lingua e lasciai scorrere una mano lungo il mio fianco.

Quando arrivò a destinazione anche io gemetti e Usui se ne accorse mi guardò sconcertato.Per l’ennesima volta in quel giorno.

Con una forza che non credevo avesse, mi prese e mi portò alla sua altezza e scambiò i ruoli.

-Misa…Misa toccati per favore..toccati di nuovo- disse

Un rossore irrefrenabile si fece strada sul mio volto e infine, al suo sguardo supplicante non seppi dire di no.

Mi avvicinai cauta alla mia femminilità, era la prima volta che facevo qualcosa del genere e all’inizio mi limitai semplicemente ad accarezzarla, ma successivamente la ma di Usui si sostituì alla mia.

-Ora tocca a me ricambiare il favore-disse e mi fece stendere mentre lui si avvicinava sempre di più alla mia femminilità.

La accarezzò per un attimo, poi fece scorrere gentilmente un dito sopra e infine, lentamente, lo fece entrare.

Nell’immediato sentii un lieve dolore ma anche il mio corpo che reagiva a lui, che lo accoglieva.

-o mio Dio Misa, sei così calda-disse con espressione beata in volto, come se fossi lui quello a godere ora.

Si muoveva sempre più veloce in me  e io gemevo molto più di quanto lui avesse fatto.

Proprio quando stavo per arrivare al culmine della mia prima volta lui si fermo ed uscì da me, arrestando tutte quelle intense emozioni.

Improvvisamente mi sentii gratificata da quel gesto, ero felice che l’avesse fatto.

-non voglio che la tua prima volta sia così, scusa micina- disse e mi baciò in fronte.

Accaldati e sudati, entrambi, ci abbraccio e , stretta nel suo abbraccio, protetta da lui mi sentivo tremendamente felice, completa Appagata.Più di quanto quello che avevamo fatto rima avesse potuto fare.

No, non mi ero pentita dei miei gesti, perché vedere così Usui, così felice, e così appagato era stato ciò che di più bello avevo mai visto, però ora, stretta  alui, nuda, contro di lui, ma calma, senza alcun altro interesse…mi sentivo profondamente felice.

-Misa..-disse

-Dimmi-

-Ti amo lo sai?-

-Certo che lo so-risposi

-Ti amo anche io..-continuai Ma ora è giunto il omento di conoscere la mia storia-completai.

-Se..se..se hai qualche problema..o altro..non importa, non voglio farti soffrire..-disse

-No, è giusto così, è giusto che tu la conosca-

-Certo piccola-disse e mi baciò la fronte mentre mi copriva con e lenzuola.

 

 

 

 

 

 

Note:Ok, potete dirmi che sono pazza, d’altra parte ne avreste pienamente ragione!

Allora, devo dirvi una miriade di cose:Come prima vi dirò il perché di questo capitolo così lungo.

Io domani parto per la Sardegna e rimarrò lì fino al 14, quindi non scriverò per circa venti giorni e visto che ormai mi sono affezionata tremendamente a voi ho deciso di farvi questo piccolo regalinoJ

Inoltre ho aggiornato il mio profilo efp , quindi chi volesse sapere qualcosa in più su di me può andare lì, e proprio alla fine della ‘’recensione’’ su di me c’è un link.Quel link è del mio blog di tumbl dove parlo di me, delle mie passioni, ma anche di efp e metto alcune anticipazioni sulle storie, quindi mi farebbe piacere se qualcuna di voi commentasse di tanto in tanto!J

Poi vorrei ringraziare tutte quelle ragazze che hanno recensito, metto tra i preferiti e seguiti, chi mi ha messo come sua autrice preferita e anche chi ha letto.Un grazie speciale e un bacione grandissimo però va soprattutto alle ragazze che hanno recensito e che hanno fatto arrivare questa storia a quota 60 commenti e mi hanno reso profondamente felice.Grazie Grazie  Grazie.

Ora ritornando alla storia..beh, questo capitolo è pieno di cose, spero che vi abbia fatto ridere, vi abbia toccato e anche appassionato.

Spero nell’ultima parte di non essere andata troppo oltre,e  infatti a un certo punto ho deciso di fermare Misaki e Usui, la loro prima vera volta sarà tremendamente romantica ma soprattutto passionale.

Infatti Usui e Misa sono una coppia passione.Personalmente le coppie che preferisco sono quelle passionali, quindi ho deciso di dipingere anche loro così, ma soprattutto mi piaceva il contrasto di Misa piena di freni inibitori nella sua vita normale, e Misa/pantera nell’intimità xD.

Beh, che dire, spero che vi sia piaciuto e che nell’ultima scena abbiate trovato anche il romanticismo che ho voluto velare appositamente.

Grazie a tutti J

Misa-chan

Ps:scusatemi se troverete alcuni errori ma lle prese con le valigie ho dovuto fare tutto di fretta!J

 

 

 

  
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