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Autore: megkaulitz    26/07/2011    1 recensioni
Storia creata da MegKaulitz e GiagyChan.
gli uccelli che uscivano dai loro nidi
volando altrove,via da quel posto lontano,la stessa cosa che volevo fare anche io.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Primo giorno di scuola!Perfetto,lo odiavo
Mi alzai di malavoglia andai in cucina e trovai mia mamma già indaffarata con i servizi di casa e quando mi vide 
allargò un sorriso
-Ecco la tua colazione Liz-
Ah dimenticavo mi chiamo Elizabeth Middford ma per gli amici Liz.Tornando a noi..
-Grazie mamma- dissi sforzando un sorriso e prendendo il cornetto che vedevo davanti ai miei occhi.
Feci colazione in fretta e mi precipitai in camera mia a prepararmi e indossai un paio di jeans neri,una maglietta
rossa con una chiave musicale in mezzo e le mie immancabili all star nere.
Misi un filo di matita sopra e sotto gli occhi,il lucida labbra,
Affondai la spazzola nei miei lunghi capelli biondi ed ero perfetta.
Sorrisi al mio riflesso nello specchio e cominciai a farmi viaggi mentali quando mi accorsi che erano le 8.00 ed
ero decisamente in ritardo.
-MERDA!- sbottai,afferai lo zaino e corsi verso scuola guardando l'orologio,odiavo andare a scuola
erano tutti dei ritardati mentali che pensavano solo a sciocchezze,e non m'interessava averci a che fare,meglio star da sola,l'unica a rivolgermi parola
ogni tanto era una di quelle lecchine che stavano sempre dietro a Lauren,la più popolare di scuola tutti i ragazzi gli sbavavano dietro e se eri suo amico
 eri uno..."giusto",e per questo aveva sempre la fila di ragazze che sorridevano sempre per farsi entrare in simpatia,ma mi sarebbe piaciuto scoprire che 
cosa pensavano sul serio di lei,chissa che pensavano mentre gli facevano i complimenti,o mentre ascoltavano uno dei suoi monologhi,forse sorridevano e annuivano 
come allocchi senza capire una singola parola,ad ogni modo tra loro c'era una ragazza mi sembra si chiammasse Kate,qualcosa del genere,beh non eravamo amiche
,però mi sorrideva sempre e a volte mi diceva qualche cosa carina,le altre si allontanavano da lei mentre mi parlava e sicuramente avranno pensato che era una
 pazza suicida.Ma apparte Kate ero sola,ho sempre sentito un vuoto dentro di me come se ci fosse una persona che manca,qualcosa,non me lo sono mai spiegata,
forse ero destinata ad essere sola?Sospirai,non era semplice per me affrontare ogni grigia giornata.Afferrai i libri necessari e gli cacciai dentro la borsa 
di corsa,ero terribilmente in ritardo -Liz,lo vuoi lo strappo fino a scuola si o no? Io devo andare a lavoro!- Mi urlò mio padre,-Arrivo,scusa!- Presi il 
cellulare e le chiavi...le chiavi? Mancavano! Mi girai di scatto e con mio grande sollievo le vidi sulla libreria mi allungai per prenderle ma,inciampai 
sulle ciabatte lasciate malamente perterra,mi aggrappai al bordo della libreria per cercare di evitare la caduta,bè io non caddi,ma tutti i miei libri ricoprirono 
il pavimento,imprecai,acchiappai le chiavi e me ne andai furiosamente da casa,i libri li avrei rimessi apposto il pomeriggio,una volta a casa.
-Finalmente!-Disse mio padre,vedendomi salire in macchina,-Scusami stamattina non ci sono proprio con la testa..- ero abituata a quell'umore nero
,stavo solo aspettando che un raggio di sole nella mia vita,ma erano illusioni,nessuno arriverà a salvarmi,sono un anima sola,di questo ero convinta.
Una volta arrivata a scuola,scesi,salutai mio padre mentre sbattevo la portiera della macchina,sospiarai forte tenendomi stretta la borsa a tracolla,
"ce la puoi fare Liz,sono solo sei ore ce la puoi fare poi tornerai a casa" chiusi un momento gli occhi,e poi m'incamminai verso la mia aula.Lezioni? Noiose
 al solito,parlavano di cose che gia sapevo,andavo avanti sul libro perchè i professori stavano troppo tempo a parlare dello stesso argomento a causa di quei
 decelebrati dei miei compagni che invece di provare ad ascoltare facevano i comodi propri.Alla fine di quella stressante giornata tornai a casa a piedi,non
 chiamai mio padre per il solito strappo,avevo voglia di aria fresca,aveva appena piovuto,e il mio strascichio dei piedi sulle foglie bagnate procurava un 
suono che adoravo,l'aria,quell'odore autunnale che amavo,per quanto mi potesse aiutare,mi faceva stare bene.Aprì il portoncino ed entrai in casa con i piedi 
zuppi,mi levai le scarpe e le riposi con cura sulla finestra,entrai in camera mia sbandando,buttando la borsa dove capitava,mi buttai sul letto e presi a 
fissare il soffitto,sospirai.Quel vuoto,niente lo colmava,perchè? Forse era solo una mia senzazione,una di quelle false convinzioni che ti fai senza un 
motivo e credi che siano vere fichè qualcuno non ti apre gli occhi,sperai fosse così,alzai timidamente la testa come dire "Hey si,mondo sono qua,ho finito 
la mia pausa riflessiva" E vidi la catasta dei libri sparsi per terra,mia madre si sarebbe arrabbiata moltissimo.Così mi alzai di maavoglia e presi a 
raccattarli uno a uno riponendoli sullo scaffale,leggevo i titoli man mano,sorridevo,erano tutti vecchi libri che leggevo da bambina,ma..me ne capitò uno in
 mano interessante era un libretto celeste sbiadito,con la copertina rigida,lo iniziai a sfogliare per pura curiosità visto che non ricordavo nessun libro 
celeste nella mia infanzia.Il libro narrava di una ragazza che avrebbe dovuto prendere in sposo un nobile ragazzo,ma la sorte volle che elle s'innamorasse 
del fratello,il loro amore fu tale da spingerli a scappare ma furono trovati dalle guardie del padre e fucilati sul colpo.Sorrisi, 
Lessi in oltre sull'ultima pagina in corsivo,sembrava scritto a mano,"la leggenda narra che la dea dell'amore volle fare un dono ai due poveri innamorati,
cosi che ogni cento anni i due si rincarnano in un ragazzo e una fanciulla,terrestri e possano vivere il loro amore come avrebbero dovuto" chissa se era vero
..Scossi la testa chiudendo il libro e riponendolo nello scaffala,mi diedi un piccolo pugnetto in testa e pensai: "Elizabeth non è ora di pensare a queste 
sciocchezze!" riposi anche l'ultimo libro nello scaffale,mi stesi sul letto ascoltando un po' di musica misi The only Exception dei
Paramore e stetti sul letto a pensare cosa fosse mai quel vuoto che sentivo nel mio petto cosa avrebbe potuto colmarlo?
Decisi che sarei uscita a prendere un po' d'aria fuori fare niente mi scocciava,presi il mio mp3 ed uscii di casa senza nemmeno avvertire mamma,camminavo a
 passo svelto per le strade di Amburgo con le mani
in tasca,qualche volta alzavo la testa per guardarmi intorno e poi la riabbassavo.
Non mi trovavo affatto bene in questa città non avevo nessun amico non mi ero affezionata a nessuno.Non volevo e poi c'era sempre quel vuoto che mi lacerava
lo stomaco.
Mentre facevo questi pensieri urtai qualcosa o meglio qualcuno,caddi all'indietro di sedere per terra chiusi gli occhi mentre mi massaggiavo il fondoschiena
dolorante
-Oh scusa!Ti sei fatta male?-chissà chi era quello che mi era venuto addosso,avevo voglia di dirgliene quattro alzai lo sguardo per focalizzare la sua
immagine e appena lo vidi il mio cuore perse un battito: era perfetto lunghi rasta biondi raccolti in una coda e un cappellino a coprire tutto,indossava un
pantalone e una maglia a mezze maniche larghe e un piercing a ornare le sue labbra perfette,sfiorai la sua mano che mi si tendeva in avanti e riuscii solo a sibilare un:
-T...thomas!-
-El....izabeth!- ci guardammo per una decina di minuti io per terra e lui in ginocchio che mi stringeva la mano non una parola solo un gioco di sguardi che
poi fu interrotto da un altro ragazzo dai capelli a cresta nera i suoi occhi erano cerchiati da una striscia di matita nera aveva un piercing al sopracciglio
e indossava vestiti stretti somigliava molto all'altro ragazzo....
-Ehy Tom andiamo o la mamma si arrabbierà-
-Si...- i due ragazzi si allontanarono da me lasciandomi lì a terra con mille pensieri fra la testa posai una mano sul cuore batteva all'impazzata e quella sensazione di vuoto che avevo dentro di me
era svanita non appena sfiorai la sua mano ed era tornata non appena lui si allontanò da me.
M'incamminai verso casa adesso che ci pensavo io sapevo il suo nome e lui il mio...
mi era uscito spontanero pronunciare quel "Thomas" e pensai che a lui fu uscito spontaneo pronunciare "Elizabeth" ma perchè?!
Infilai la chiave nella serratura ed entrai in casa
-Oh Liz finalmente sei quì!- la voce preoccupata di mia mamma si fece sempre più vicina fino a quando non mi trovai nel suo abbraccio <
mi hai fatto preoccupare così tanto!- la scostai da me
-Non ho fame,vado di sopra- salii le scale lentamente mi tremavano le gambe non appena pensavo a quel ragazzo.....arrivata nella mia stanza chiusi la porta
e mi lasciai scivolare su di essa,gattonai fino alla libreria e preparai lo zaino per l'indomani.
Saltai sul letto infilandomi il pigiama per poi stringere il cuscino cos'era che tanto mi mancava cosa?. 
  
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