Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: Kurtofsky    26/07/2011    3 recensioni
David però era ignaro che presto la sua vita sarebbe cambiata e che, come in una favola, avrebbe preso una svolta del tutto inaspettata.
Gli sarebbe bastato seguire per una volta l'istinto, ignorando tutto quello che lo circondava come le amicizie e la maschera di prepotenza che indossava non appena abbandonava la sua camera.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Dave Karofsky, Kurt Hummel, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Titolo: For who could ever learn to love a Beast?
Titolo del Capitolo: Croissant
Fandom: Glee
Personaggi: Kurt Hummel, Dave Karofsky, Finn Hudson
Genere: Introspettivo
Rating: Verde
Avvertimenti: What if? (E se…), Slash
Conteggio Parole: 1574 (FiumiDiParole)
Note: 1. Questa fic è stata elaborata circa tre mesi fa ma solo la puntata 2x16 “Original Song” ha preso una vera e propria forma. Causa tempo e voglia non sono riuscita a postarla prima e, anche se ho visto le puntate successive e letto gli spoiler, ho deciso di non cambiare niente di quello che avevo abbozzato. Questione di principio. Tengo tanto a questa fic e ci ho lavorato parecchio<3 spero vi piaccia<3
2. Come si è capito, già da tempo volevo scrivere una fic sul mio cartone/musical preferito “ La Bella e la Bestia”, e mentre lo riguardavo per l’ennesima volta ho avuto la giusta ispirazione per creare questa longfic.
3. Dedicata all’altra metà dell’account che altri non è che la mia dolce metà<3 Ti amo e scrivo tutto questo solo ed esclusivamente per te<3
4. Una piccola dedica anche ai pirati<3 perché siete diventate la mia famiglia e vi voglio bene<3
5. Non è ancora stata betata XD


{ For who could ever learn to love a Beast? ~
- 14. Croissant -



Si era svegliato presto quella mattina e, dopo aver controllato l’impasto fatto la notte prima – che aveva fatto riposare per sei ore -, si era messo a preparare dei croissant francesi indossando un buffo grembiule bianco con una gallina disegnata in petto.
Era uno dei tanti piccoli ricordi che aveva di sua madre ma da ormai anni, da quando aveva preso lui possesso della cucina, quello era diventato il suo ‘abbigliamento da cuoco’.
Stupidamente quando lo indossava si sentiva quasi più dotato in cucina e, per la colazione di quella mattina, voleva fare decisamente una bella figura… anche se a ben pensarci doveva apparire abbastanza ridicolo.
Ma alla fin fine solo la sua famiglia l’avrebbe visto in quello stato, mentre ‘volteggiava’ tra tavolo e fornelli canticchiando ed improvvisando qualche passo di danza… e la sua famiglia non l’avrebbe mai trovato ridicolo e anche se fosse, niente l’avrebbe demoralizzato.
Quella mattina si sentiva allegro, pieno di energie e di forza.
Non sapeva esattamente il motivo di quel suo entusiasmo ma sapeva che in quel momento non aveva davvero voglia di indagare… non quando nel suo I-pod iniziò una canzone che conosceva benissimo.
Iniziò a cantarla a mezza voce con un’espressione sognante, mentre con cura sfornava i suoi croissant che avevano davvero un aspetto ad un profumo squisito.

“ Tale as old as time
True as it can be
Barely even friends
Than somebody bends
Unexpectedly…”


Era la bellissima canzone cantata da Celine Dion.
Una canzone che più volte l’aveva fatto sognare e sospirare e, forse, era anche una delle sue preferite de ‘La Bella e la Bestia’.

“Just a little change
Small, to say the least
Both a little scared
Neither one prepared
Beauty and the Beast…”


Avevano un che di familiare quelle parole.
Un qualcosa di caldo e romantico.
Un qualcosa di inaspettato che un po’ lo spaventava ma che non poteva né voleva ignorare. Perché tutte quelle sensazioni erano bellissime e… non le aveva mai provate prima d’ora.
“ Sembri allegro!”, esclamò Finn, distogliendo Kurt dai suoi pensieri.
“ Oh, ti ho svegliato?”, domandò colpito il più piccolo, togliendosi le cuffie, ridacchiando poi divertito nel vedere le condizioni del fratellastro.
Finn aveva scoperto che la mattina, per svegliarsi all’istante ed evitare le sue solite figuracce mattutine, doveva solo ficcare la testa sotto il getto gelido della doccia. Certo, era una tecnica un po’ barbara a detta di Kurt, ma funzionava.
“ Mhh… naaah…”, rispose l’atleta con un mezzo sorriso. “ Piuttosto… è stato questo buon profumino… Sai che ti adoro?”, aggiunse poi con un’espressione estasiata, adocchiando i croissant appena sfornati.
Kurt rise ancora. Non era raro vedere il più grande svegliarsi di buon ora solo per poter fare colazione ma quella mattina il cantante non si sarebbe fatto conquistare dalle dolci paroline dell’altro.
“ Non fare il ruffiano Finn.”, ribatté prontamente mettendo fuori dalla portata del fratellastro la sua colazione.
“ Ma dai! Sono… tanti! Uno per il tuo adorato fratello appena sveglio?”, bofonchiò assumendo un’espressione stupidamente imbronciata.
Kurt lo fissò con un mezzo ghigno, evitando di fargli notare che con lui, quelle smorfie – Finn non era in grado di fare il cosiddetto ‘broncio’ -, non funzionavano più.
“ Sono per me e per Dave. Ecco perché sono tanti.”, spiegò alla fine con un sorriso quasi intenerito che neanche si rese conto di fare.
Quell’espressione fortunatamente non venne colta da Finn, troppo stupito dalla sua ultima affermazione.
“ Farai colazione con Karofsky?!”
“ Sì!”, assentì il più piccolo, come se fosse una cosa normale, versando nel mentre del caffellatte in un termos.
“ Oh… ma quindi… che è successo ieri con papà?”, domandò subito dopo Finn, senza celare la sua curiosità.
“ Non te lo posso dire.”
“ Ehhh… perché?”
“ Perché magari Dave non vuole.”, rispose Kurt iniziando ad incartare i suoi croissant e concedendone uno a Finn per metterlo furbescamente a tacere.
Il più grande lo addentò subito con fare quasi animalesco per poi bofonchiare qualcosa con la bocca piena, spargendo briciole ovunque.
“ Mastica poi ingoia. Non si parla con la bocca piena.”, lo riprese con pazienza il cantante, mettendo in una busta i croissant ed il termos. “ Ma me lo dirai più tardi. Io ora esco.”, e svicolando così dalle altre domande da parte del fratellastro, uscì per andare diretto al McKinley.



Dave non aveva mai mangiato dei croissant fatti in casa, e l’idea che quelli li avesse fatti proprio Kurt per la loro colazione l’aveva fatto avvampare quasi vergognosamente.
Sapeva di non doverlo neanche pensare ma, alla luce di quella rivelazione, quel loro incontro aveva assunto quasi una certa intimità. Era stupido, certo… ma Kurt si era svegliato prestissimo per fare quei croissant ed il cuore di David si era riempito di imbarazzo e felicità.
Cercò di mangiare silenziosamente senza fare figuracce e, borbottando un complimento, si limitò ad ascoltare il breve racconto di Kurt riguardante la curiosità di Finn.
“ Non gli ho detto niente.”, lo rassicurò subito il più piccolo. “ Parlerò solo se vorrai tu.”, concluse facendosi poi serio.
Aveva organizzato tutto quello per parlare con Dave e doveva solo prendere tutto il coraggio ed esporre i suoi dubbi all’amico.
Sapeva di potersi fidare di David.
Sapeva che l’avrebbe ascoltato e che avrebbe usato le parole giuste per aiutarlo.
“ Devo parlarti.”, dichiarò dopo aver trattenuto un bel respiro, attirando su di sé l’attenzione del più grande.
Si guardarono per qualche momento negli occhi e Kurt, così come aveva fatto David la sera prima, riuscì a trovare nelle iridi del compagno la forza necessaria per continuare.
“ Riguarda me e Blaine.”
Quel nome ghiacciò Dave all’istante ma, annuendo, esortò Kurt a parlare.
“ Lui non sa niente della nostra amicizia. Non sono mai riuscito a parlargli era… come se volessi mantenere il segreto.”, spiegò piano. “ Avevo già infranto la tua fiducia… quella volta. E non voglio farlo di nuovo.”
“ Quindi… il tuo ragazzo mi vede ancora come una ‘bestia’?”, commentò David, umettandosi distrattamente le labbra.
Perché Kurt non aveva detto niente di ‘loro’ al suo perfetto fidanzato?
Non riusciva proprio a capirlo ma, in un certo qual modo, era quasi piacevole…
“ È solo preoccupato…”, mormorò il cantante.
“ Ma non sono più una preoccupazione.”
“ Lo so… ed è per questo che non so perché non ho mai detto niente a Blaine. Siamo amici. Tengo tantissimo a te… ma volevo tenere questo segreto. Ora però lo sa anche mio padre e…”
“ Non è più in segreto.”, concluse David semplicemente, arrovellandosi il cervello per cercare di capire il perché delle azioni del più piccolo. “ Quindi… poi parlargli. Non farti problemi…”
“ Sicuro? Non ti da fastidio?”
“ Perché dovrebbe?”, ribatté Dave anche se in realtà la sua era una bugia.
Kurt però sorrise sollevato tornando però subito serio.
“ Ma oltre questo c’è anche un’altra cosa strana.”
“ Cosa?”, domandò l’atleta, sperando di ottenere in quel modo la risposta ai suoi nuovi quesiti.
Sentiva il cuore in gola per la tensione e non sapeva se era una cosa del tutto positiva.
“ Blaine mi ha invitato al ballo ma… non mi sono sentito felice, né emozionato come speravo. Non è stato romantico e… non lo so. Ho accettato ma non sono poi così convinto di quello che ho fatto…”
“ Capisco…”
“ Non so perché…”, Kurt lo guardò come alla ricerca di una risposta che, ovviamente Dave non aveva.
“ Credo…”, esordì l’atleta poco dopo, sapendo che non poteva stare zitto ma rassicurare l’altro. “ Che tu sia solo stato… preso alla sprovvista.”
“ Dici?”
Dave assentì sforzandosi di sorridergli con fare confortante.
Era l’unica cosa che poteva fare per Kurt… il suo cuore non gli sarebbe mai appartenuto ma poteva avere la sua amicizia e l’avrebbe preservata come se fosse il suo più grande tesoro.
Per amore si sarebbe fatto da parte e, mentre finivano la colazione cambiando drasticamente discorso, David prese la sua decisione: avrebbe fatto in modo di proteggerlo e di renderlo sempre felice.
“ Allora ci vediamo più tardi ok?”, sorrise il cantante mentre si avviavano verso l’uscita dell’auditorium.
“ Ok.”, rispose con tono pensieroso Dave, cercando di trovare un modo per proteggere il più piccolo senza però dare troppo nell’occhio.
Non poteva fare dei gesti troppo plateali ma essergli abbastanza vicino per agire appena in tempo.
“ A dopo!”, lo salutò il ragazzo aprendo la porta e lì David ebbe la sua illuminazione.
“ Kurt!”, lo fermò prima che potesse uscire dall’auditorium.
“ Sì?”, il cantante lo guardò con un sorriso.
“ Vengo al ballo.”, dichiarò con decisione.
“ Hai cambiato idea?”, domandò Kurt con una risatina stupita, non si aspettava di sentire il ragazzo dire una cosa simile.
“ Sì.”, rispose semplicemente David e se andava a quella stupida serata lo stava facendo solo ed esclusivamente per Kurt e per tenere d’occhio il ragazzo del più piccolo.
Nessuno nella confusione l’avrebbe notato.
Era un piano perfetto per quanto doloroso… ma avrebbe resistito e l’avrebbe fatto solo per Kurt.




Kurt inserì la combinazione del suo armadietto con un sorriso rilassato.
Era stato più semplice del previsto e, come aveva pensato all’inizio, parlare con Dave gli aveva schiarito un po’ le idee.
Sicuramente era solo stato preso alla sprovvista dall’invito di Blaine e il ballo sarebbe stato un successo.
Ne era convinto.
Aprì l’armadietto e qualcosa cadde per terra attirando la sua attenzione.
Era la foto di Blaine che aveva appeso sopra la scritta ‘Courage’.
La raccolse stringendo le labbra, fissandola con un’espressione strana.
Se non fosse stato per Blaine non sarebbe mai corso dietro David quel giorno di Novembre.
In fondo era anche merito del suo ragazzo se ora quello che un tempo era solo Karofsky era ormai diventato Dave, uno dei suoi amici più fidati.
Eppure, anche se ormai aveva ‘l’autorizzazione’ per parlare della sua amicizia… voleva continuare a tenerla nascosta.
Il perché non lo sapeva né voleva ancora scoprirlo e, mormorando un silenzioso “ Mi dispiace.”, si limitò ad infilare la foto nell’armadietto senza riappenderla.






Piccola Anticipazione
Azimio lo fissava serio e Dave, facendo fondo a tutto il suo coraggio, ricambiò lo sguardo con fierezza.
Non doveva scappare.
Non doveva più nascondersi e anzi, doveva dimostrare al suo ex migliore amico che lui era sempre lo stesso David Karofsky che aveva conosciuto.
Grazie a Kurt aveva capito che la sua omosessualità non lo rendeva davvero diverso, non si sarebbe vestito da ‘femminuccia’ né avrebbe iniziato a comportarsi in modo ‘strano’.
Era sempre lui e Azimio doveva solo capirlo e accettarlo… questo nella migliore delle ipotesi e, sinceramente, Dave non voleva neanche considerare la peggiore. Almeno non in quel momento.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Kurtofsky