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Autore: Bree Daniels    26/07/2011    2 recensioni
“See these eyes so green
I can stare for a thousand years
Colder than the moon
It's been so long
And I've been putting out fire
With gasoline”
(cat people [putting out fire] david bowie)
(spaccati di vita di una ragazza con un passato difficile)
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UNO. Era tardi ed ormai girava indisturbata tra i meandri della città, una città che le aveva fatto da madre, da protezione. I fumi della canna stavano salendo verso il suo cervello, lo sentiva, sentiva le vene dilatarsi , la calma avvolgerle le membra e lo stomaco aprirsi, pronto ad accogliere ogni merda commestibile. Rimase ferma a fissare i cartelloni pubblicitari seduta a terra nella fermata della metropolitana, lì aveva vissuto momenti indimenticabili , sorrise, ancora si ricordava quando quel pazzo per poco non l’uccideva, istintivamente si toccò la cicatrice, oramai era diventata parte di lei anche se ricordare tutto le faceva male.. ricordare il mondo da cui lei era tentata di scappare troppe volte e che però l’aveva sempre richiamata a se.. sembrava quasi che la pretendesse. Il treno fu annunciato dal suo solito rumore stridulo, quella specie prisma giallo tappezzato di scritte era ormai l’unico mezzo con cui potesse muoversi, non aveva più nulla oramai all’infuori della solita sacca dove c’era tutto e stranamente nulla, quella sacca oramai era una sua seconda pelle, un posto dove mettere al sicuro ogni sorta di stranezza ogni suo “tesoro” ;ci custodiva tutto, persino le lettere degli amici, anche l’attestato del tanto sudato diploma che aveva faticosamente ottenuto dopo sei anni di se così si posson definire “studi”. Aveva odiato quella scuola più di quanto mai lei stessa si era potuta odiare, l’aveva vissuta con disgusto e oppressione e dopo l’esame di maturità era stata indescrivibile la sensazione di leggerezza che aveva provato, una sensazione di libertà. Andò subito a casa, raccattò poche cose, andò all’aeroporto e prese il biglietto per il primo volo utile verso Amsterdam, sarebbe stato quello il suo riscatto, voleva andarci da sola, ma ci sono persone che ti seguono lo stesso, e che sanno sempre, volente o nolente dove tu sia; questo era il caso di J. L’amico che più l’aveva aiutata , semplicemente c’era anche quando tutti non avevano orecchie, stava lì seduto accanto a lei, le bastava questo per essere felice.:”dove cazzo stai andando Ev ! senza di me non ti lascio partire, 1 non vorrai fumare tutto tu.. 2 non devi fare altre stronzate.. e hai bisogno di me puttanella lo so “ J. Le era venuto in contro col suo solito sorriso strafottente “senza di te andrei ovunque.. il problema è andarci con te.. è una sfida continua, dai andiamo.. l’aereo non aspetta mica noi.” “ha ah ah .. divertente! Senza di me ti annoieresti” “probabile.” “ti voglio bene” “lo sai che la cosa è reciproca ammasso di ossa” “puttana” lei gli schioccò un bacio sulla guancia “troia” si abbracciarono per pochi secondi e poi si recarono verso l’aereo, verso una nuova vita. La voce meccanica de treno l’aveva svegliata dai suoi ricordi, annunciava la fermata, era quella successiva alla sua .. ovviamente ora avrebbe dovuto aspettare la metro contraria, di certo non se la sarebbe fatta a piedi, era troppo tardi e quelle zone a quell’ora non erano affatto raccomandabili, l’aveva assaggiato con il suo sangue troppe volte.
  
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