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Autore: IreneHeilig    27/07/2011    0 recensioni
Ho sempre amato la Germania da quando loro erano diventati il mio sogno. Si può dire che da quel giorno ho vissuto per realizzarlo, avvicinarmi a loro in qualche modo.
Il tedesco era diventata la mia madre lingua e dopo duro lavoro ero riuscita ad acquistare un loft tutto mio nel centro di Berlino. Devo dire che studiare sodo fino a riuscire a laurearmi aveva portato i suoi profitti. Nel giro di un anno avevo aperto un’azienda di design. Una cosa che non mi sarei mai aspettata. Ma se c’è l’avevo fatta era perché di certo non ero sola. La mia azienda poteva vantare già due sedi appena nata, una nel centro di Berlino e una in Spagna gestita con qualche aiuto dalla mia migliore amica, Mikaela. Era duro vivere lontana da lei, forse per quello mi ammazzavo di lavoro. Ma questa è un’altra storia.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dormii poco quella notte. Pensai più che altro.
Pensai a tutto quello che mi stava succedendo. Era pazzesco. Fuori dal normale. Il mio sogno. Stavo vivendo il mio sogno.
Arrivata la mattina non avevo più voglia di stare sveglia nel letto, allora con attenzione, per non svegliarlo, mi alzai. Andai di sotto in cucina e misi a scaldare un po’ di latte.
Mentre aspettavo che si scaldasse andai a prendere una boccata d’aria.
Addosso avevo una maglia a maniche corte che mi arrivava a metà coscia. Non so se fosse di Bill. Magari era di Tom ma tanto non sarebbe dovuto arrivare quindi ero tranquilla. Peccato che all’improvviso vedo arrivare un’R8 bianca. E a chi poteva appartenere se non a suo fratello?
Detto fatto. Scese poco dall’auto proprio lui, con un sorriso enorme. Chissà perché.
Lo aspettai davanti alla porta.
-Ma buongiorno!- Mi disse avvicinandosi a me con un sorriso stupendo.
-Ehm, giorno.- Dissi un po’ imbarazzata ma sorridendo. Come si faceva a resistere a un sorriso così.
-Mattutina?
-In verità no ma non avevo sonno quindi mi sono alzata. E tu che ci fai qui?
-Bhe sai questa è casa mia.- Scoppiò a ridere.
-SI vabbè lo so. Ma che ci fai qui comunque?- Dissi alzando il mento.
-Sono venuto a vedere cosa combinava mio fratello.
-Tuo fratello è di sopra che dorme come un bambino.
-Oh allora vado a svegliarlo!- Stava per aprire la porta.
-Fermo lì. Lascialo dormire mh?
-E’ stanco?
-Bhe…-
-Beccati!- Scoppiò a ridere.
-E quindi?
-Quindi nulla. Era ora.
-Ma sentilo.
-Allora mi fai entrare o no?
-Si se mi prometti che non vai in camera a svegliare Bill.
-Va bene, ma a patto che mi prepari la colazione.
-Ma certo che sono io la serva?
-No patti chiari amicizia lunga, io do una cosa a te e tu ne dai una a me.
-Sei proprio uno stronzo ma va bene.- sbuffai e andai subito in cucina a mettere altro latte sul fuoco.- E ringrazia che me la stavo facendo anche io la colazione.
-Se no?
-Bho.- Scoppiai a ridere.
-Speriamo che il signorino non ci becchi se no mi spella vivo.- Rise.
-Ma non dire dai.
-Fidati, mi mangia se sa che sono qui solo con te.
-Dici?
-Oh si dico dico. Ma io tra un po’ mi volatilizzo così lui sta tranquillo.
-Se dorme come al solito ne hai di tempo per volatilizzarti.
-Si è un dormiglione quello là.
-Ma a quanto sapevo lo sei anche tu.
-Perché lo sapevi?
-Si in effetti si.- Sorrisi mentre versavo il latte in due tazze.
-E come fai a saperlo?
-Sai i vostri fan sanno molte cose.
-T-tu sei nostra fan?- Mi guardava con due occhi da pesce lesso.
-Ehi rilassati. SI sono una vostra fan.- Scoppiai a ridere divertita nel vederlo così.
-Ma…cioè dammi un attimo è una cosa alquanto scioccante.
-Ma no dai non dire. Parli di me come se fossi un’extraterrestre.
-Non esagerare.- Scoppiò a ridere.
-Dovresti vedere la tua faccia.- Gli ridevo davanti come una deficiente.
-Che faccio ho?
-Una faccia da culo scioccata.- Mi piegai in due per quello che avevo appena detto.
-Quanto sei carina.- Fece il broncio.
-Ma lo sai che è la verità.- Mi ricomposi.
-In effetti.
-Eh allora non fare così.- Gli sorrisi poi presi i cereali andai verso il tavolo.- Stai lì ora? Hai paura che ti mangio?- Risi.
-Nono arrivo.- Venne a sedersi di fianco a me.
Emanava felicità da tutti i pori quel ragazzo. Non riuscivo a non sorridere era più forte di me. Mi faceva un effetto assurdo.
-Allora, ora pensi di aver lasciato tuo fratello in buone mani?
-Mah non lo so.- Sorrideva mentre mangiava.
-Come sei difficile. Se hai la lingua parla.
-Oh eccome se c’è l’ho la lingua.- Si girò verso di me.
-Evita pure.- Lo guardavo e ne rimasi incantata.
-Sicura?- Continuava a guardarmi.
-Ovvio, se no ti verso il latte in testa.- Scoppiai a ridere.- Così voglio vederti con le tue belle treccine.
-Me le lavavi tu tanto.
-Si certo fidati.- Annuii continuando a mangiare.
-Vuoi vedere?
-Eh finiscila, tanto lo sai che hai ragione.
-Davvero?- Fece di nuovo la faccia da pesce lesso.
-Si idiota.- Scossi la testa e mi alzai per mettere la tazza nel lavandino.
-Figo.- Disse tutto divertito.
-Cos’è figo??????- Sentii urlare alle mie spalle. Ma non era Tom. No era Bill, appena sveglio.
-Calmo fratellino.- Disse scioccato di nuovo.
-Calmo un cazzo. Che ci fai qui?
-Sono venuto a vedere che combinavi, me ne stavo per andare.
-Ma chissene frega.
-Bill calmo è tutto ok.
-Tutto ok un cazzo.
-Mh..- Presi e me ne andai fuori lasciandoli in cucina a tirarsi peste e corna dietro.
Cavolo Tom aveva ragione. Non me lo sarei mai aspettato. Però mi piaceva. Mi faceva impazzire. Quella scena di gelosia anche se non aveva motivo la amavo. Stetti fuori penso una mezz’ora abbondante. Mi sedetti con la schiena contro il muro ad aspettare che finissero quando sentii solo un’accellerata brusca. Si doveva essere per forza Tom. Poi mi sentii osservata allora mi girai verso la porta e lo vidi lì, in piedi.
Rimasi in silenzio non sapevo che dire.
-Scusa.
-Mh?
-Scusa, non avrei dovuto risponderti in quel modo.
-Fa nulla.
-No ho esagerato. Ma non ho saputo controllarmi.- Si sedette accanto a me.
-Si ho visto. Ma abbiamo solo parlato e scherzato. Quasi mi collassava quello scemo.
-Si me l’ha detto. È che proprio non ci ho visto. Mi sono incazzato perché sono geloso..
Non dissi nulla e mi appoggiai alla sua spalla cercando la sua mano.
-Sei troppo dolce.
-Dolce?
-Si dolce.
-E’ dolce fare una scenata così?
-Da una parte si. È molto dolce.
-Questa mi è nuova.
-Bhe ora non più dato che te l’ho detto.- Gli sorrisi dandogli un bacio sulle labbra. Lo ricambiò con dolcezza.
-Va bene mi fido.- Sorrise e mi fece mettere tra le sue gambe.
-Vuoi che faccio colazione anche a te?- Lo guardai sorridendo.
-No ora no. Non ho fame devo sbollentarmi ancora un po’.
-C’è più tempo che vita lo sai?
-Certo che lo so.
-Allora puoi rilassarti con tutta calma.- Presi ad accarezzargli il petto.
-Mi ha detto Tom che non sei riuscita a dormire molto.
-Si in effetti è vero.
-Come mai?
-Pensavo a un po’ di cose. E poi non avevo sonno. Ero troppo felice che non volevo chiudere gli occhi per paura di aprirli e capire che era tutto un sogno.
-Sei qui con me, direi che è realtà no?
-Si ovvio, poi non sono riuscita a dirti una cosa.
-Cosa?
-Bhe forse l’hai capito, ma…- respirai a fondo.- ..Ti amo.- Cercai i suoi occhi, e li incrociai subito. Erano lucidi, come i miei. Lo vidi avvicinarsi a me e impossessarsi delle mie labbra come non aveva mai fatto. Ogni bacio era più bello. Sembrava impossibile. Mi scivolò una lacrima lungo il viso. Lo sentì e si staccò appena. Mi accarezzò il viso.
-Ti amo.
  
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