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Autore: Lachesis    27/07/2011    2 recensioni
STORIA SOSPESA.
Le vennero in mente le parole di Gaia al telefono.
«Prova a vedere il lato positivo! È comunque un inizio!»
Se poteva considerarsi tale… Aveva già timore di ciò che avrebbe potuto – e dovuto – leggere.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Faustino errore(*)

 

 

 

 

 

 

 

 

Martedì 15 febbraio 2011,

ore 15.53

 

 

 

 

 

 

 

 

Che barba, si ricomincia.

Le sembrava ieri, eppure erano trascorsi già più di venti giorni dalla data dell’ultimo esame che aveva fatto, dall’inizio delle sue vacanze. Vacanze che erano – purtroppo – terminate: le lezioni del secondo semestre sarebbero riprese il giorno successivo.

Bianca aveva approfittato di quel periodo di relax per andare a trovare la sua famiglia, recuperare le puntate dei telefilm che seguiva, uscire con Gaia ed altri suoi amici, divertirsi e togliere finalmente l’allarme di quella maledetta sveglia che l’aveva fatta alzare sempre alle 7.00. Invece ora avrebbe dovuto reinserirlo, mannaggia.

Anche il giornalino si era preso una pausa, ed il nuovo numero sarebbe uscito soltanto ai primi di marzo; in compenso, Bianca aveva già preparato il suo articolo: almeno non si sarebbe dovuta sorbire le urla isteriche di Pietro, come aveva avuto occasione di ascoltare già una volta, perché un redattore non aveva consegnato nel tempo concordato.

Bip-bip.

Il suono dell’avviso di un nuovo messaggio sul cellulare la distrasse da quei pensieri.

Si alzò dal divano diretta verso il ripiano della cucina, dove aveva messo a caricare il telefono.

1 nuovo messaggio.

Lo aprì,  per scoprire poi che si trattava di Gaia.

Ciao disgraziata! È l’ultimo giorno di vacanza per te e tu dove sei? Aspetta, indovino… Sei a casa! Fuori c’è festa grande per il patrono(**), e tu sei a casa! Per fortuna che ci sono io, che passo a prenderti (a piedi, ma questi sono dettagli). Quindi, fatti trovare pronta tra mezz’ora ;)”.

Non provò nemmeno a contraddirla, la sua ira sarebbe stata più funesta di quella di Achille in persona(***).

 

 

 

 

 

 

 

 

***

 

 

 

 

 

 

 

 

Mercoledì 16 febbraio 2011,

ore 10.35

 

 

 

 

 

 

 

 

Era stato un trauma il doversi alzare prima delle dieci – il suo orario preferito -, fare colazione in fretta e furia per via del suo solito ennesimo ritardo, correre disperata per prendere la linea 10 della filobus per poi – naturalmente – perderla ed attendere la successiva.

Era già un trauma così, ricominciare le lezioni e lo stress mattutino per alzarsi, figurarsi poi con due ore intense di contabilità aziendale! Nella sua testa continuava a sentire la voce di Donatella Rettore che cantava “Dammi una lametta che mi taglio le vene”.

Il professore era un imbecille unico, di quelli che l’unico comportamento in risposta è ridere per non piangere, soprattutto alle sue “barzellette economiste”, come le chiamava lui. Per la serie: il nome è tutto un programma.

In quel momento, a metà lezione, solo uno studente su dieci stava seguendo; gli altri nove? Erano intenti a chiacchierare anche ad alta voce, a dormire spudoratamente sul banco, a leggere tranquillamente il quotidiano gratuito distribuito la mattina, o a tentare di risolvere un complicatissimo sudoku, come lei.

Il professore terminò la spiegazione e guardò l’orologio.

«Va bene ragazzi, è il momento della pausa. Ricomincio tra dieci minuti massimo perché, ricordatelo sempre, chi dorme, non piglia soldi. A dopo.»

Pessima battuta.

Tutti si risvegliarono al suono di quelle parole, alzandosi e dirigendosi all’uscita dell’aula per una boccata d’aria.

Bianca contò i soldi necessari per un caffè e andò verso le macchinette.

Era in fila in attesa del suo turno, quando sentì un tocco sulla spalla sinistra. Si voltò da quel lato ma non vide nessuno.

«Ah! Te l’ho fatta!», disse una voce proveniente dall’altra parte.

Bianca guardò il ragazzo a cui apparteneva quella voce, e riconobbe Enzo, uno degli amici di Pietro, sulla cui faccia aleggiava ancora un ghigno per lo scherzetto riuscito.

«Scusa ma non ho resistito.»

«Tranquillo, nessun problema – ammise lei – Ci casco sempre e quindi ci sono abituata.»

Lui sorrise. «Uffa, allora non ci proverò più gusto. Sei in pausa?»

«Sì, da contabilità. Ma forse sarebbe meglio dire che è come se fossi ancora in vacanza, con la mente.»

«Già, ti capisco.»

«E tu? Lezione o studio?» gli chiese, rigirandogli la domanda mentre prendeva la sua bevanda preferita dal distributore.

Lui si passò una mano in testa, scompigliandosi i capelli biondi. «Studio. Più o meno. Più “meno” che “più”. Troppe distrazioni.»

Lei rise.

«Per esempio?»

«Per esempio una biondina seduta al tavolo di fronte al mio, con un vestitino con le spalline che a malapena le arriva a metà coscia. A metà febbraio. I miei ormoni mica sono in letargo come gli orsi, tutt’altro!» esclamò lui, ordinando un cappuccino.

Bianca scoppiò a ridere. Non si era scordata dell’esuberanza di Enzo, forse era per quella ragione che riusciva a chiacchierarci insieme così spontaneamente, nonostante lo conoscesse da poco.

«Ed, ovviamente, continuava ad accavallare le gambe!» proseguì lui.

«Ovviamente! – ripeté lei sempre ridendo, poi controllò l’ora sul cellulare – Ops, devo scappare, pausa terminata!»

Enzo prese il suo bicchiere. «Tornerò a guardare la biondin… ehm, volevo dire, tornerò a studiare.»

«Certo certo…»

«Ah, Bianca, quasi dimenticavo! – disse lui battendosi una mano sulla fronte – Eri tu ieri pomeriggio assieme ad un’altra ragazza, sotto i portici in piazza Loggia?»

«Sì, può essere… Ero da quelle parti verso le cinque.»

«Allora ti abbiamo vista! Eravamo anche io e i ragazzi in giro per la festa del patrono… Molto carina la tua amica! È single?»

«Oddio, ma allora gli altri hanno ragione, pensi solo a quello!»

«Cosa ci posso fare, sono un maschio!» cercò di giustificarsi lui.

Bianca rifletté un secondo.

Gaia avrebbe voluto conoscerli, gliel’aveva già detto, quindi perché non sfruttare quella coincidenza?

«Sì, è single.»

«Perfetto! Quando me la presenti? Magari è la donna della mia vita.»

Lei scosse la testa. «Ci vediamo, Enzo!»

È proprio irrecuperabile, pensò sorridendo.

 

 

 

 

 

 

 

 

***

 

 

 

 

 

 

 

 

Mercoledì 16 febbraio 2011,

ore 17.22

 

 

 

 

 

 

 

 

Prima giornata del nuovo semestre conclusa.

Dopo essersi fatta una doccia, Bianca aveva afferrato il suo portatile per sistemare alcuni appunti, quei pochi che era riuscita a prendere quella mattina; come di consueto, aveva anche controllato la posta elettronica.

Mister “appassionato di aforismi” o “aforista”, come lo chiamavano lei e Gaia, si faceva sentire regolarmente almeno due volte alla settimana.

Lei era ormai avvezza a ricevere puntualmente qualche frase ironica, forse lui aveva ormai accettato le sue risposte sarcastiche. Purtroppo, Bianca non aveva ancora idea di chi lui potesse essere.

Dai toni provocatori delle prime e-mail, erano passati a delle conversazioni “civili” e normali, come quelle di due conoscenti. Non le era più antipatico come all’inizio, e non credeva che fosse un maniaco o un pervertito; era piuttosto intelligente, ma lei stava attendendo comunque un suo errore per capire qualcosa in più.

 

16 nuovi messaggi da leggere.

Rubrica, rubrica, rubrica… Oh, eccolo, il mister, pensò Bianca, cliccando sul messaggio del misterioso ragazzo inviatole qualche ora prima.

 

 

Da:  < anonymous_xyz @hotmail.it >

A: < caraalba@econews.it >

Oggetto: Sempre qualcosa di nuovo, di rado qualcosa di buono.

 

Semestre nuovo: la sveglia ti ha ucciso stamani? :P

 

 

La mattina mangia pane e simpatia, questo qui.

 

 

Da:  < caraalba@econews.it >

A: < anonymous_xyz @hotmail.it >

Oggetto:

 

Buonasera, aforista.

Ti rispondo con una citazione (non è “colta” come le tue, quindi evita pure di sforzarti per scrivere una critica :P ): “Si ma la sveglia smette di suonare quando la sbatto al muro e mi da il tempo di riaddormentarmi.” – Lorelai Gilmore, Una mamma per amica.

 

 

La risposta di lui non si fece attendere.

 

 

Da:  < anonymous_xyz @hotmail.it >

A: < caraalba@econews.it >

Oggetto: “Di notte leoni, di giorno…

 

…finisci pure tu il proverbio!

 

 

Ah-ah-ah, gentilissimo proprio.

 

 

Da:  < caraalba@econews.it >

A: < anonymous_xyz @hotmail.it >

Oggetto: E tu …

 

… che ne sai di cosa faccio io?

 

 

Trenta secondi dopo.

 

 

Da:  < anonymous_xyz @hotmail.it >

A: < caraalba@econews.it >

Oggetto: RE: “Di notte leoni, di giorno…

 

Era solo una supposizione... Vista la tua risposta ci ho azzeccato, evidentemente.

 

 

 

Da:  < caraalba@econews.it >

A: < anonymous_xyz @hotmail.it >

Oggetto:

 

… il solito presuntuoso che pensa troppo.

 

 

 

Da:  < anonymous_xyz @hotmail.it >

A: < caraalba@econews.it >

Oggetto: RE: RE:

 

Dai, in fondo era abbastanza prevedibile: ieri c’era la festa del patrono, cara Alba! Probabilmente sarai stata in giro fino a tardi a divertirti, a gironzolare per la città, a guardare le vetrine sotto i portici, a mangiare qualche frittella e sarai andata a dormire tardi…

 

 

Bianca notò ancora quel “cara Alba!” in corsivo, come se lui volesse evidenziarlo….

 

 

Da:  < caraalba@econews.it >

A: < anonymous_xyz @hotmail.it >

Oggetto: Ho paura.

 

Hai azzeccato quasi tutto, aforista.

 

 

 

L’aforista aveva indovinato quasi tutto ciò che lei aveva fatto il pomeriggio e la sera precedenti: aveva davvero un intuito così sviluppato oppure…?

Bianca aveva appena inviato l’ultima mail, quando si bloccò all’improvviso, e delle parole le vennero in mente.

 

«Ah, Bianca, quasi dimenticavo! – disse lui battendosi una mano sulla fronte – Eri tu ieri pomeriggio assieme ad un’altra ragazza, sotto i portici in piazza Loggia?»

«Sì, può essere… Ero da quelle parti verso le cinque.»

«Allora ti abbiamo vista! Eravamo anche io e i ragazzi in giro per la festa del patrono…»

 

Andò a rileggere l’ultima mail di lui, trovando una corrispondenza.

 

«Probabilmente sarai stata in giro fino a tardi a divertirti, a gironzolare per la città, a guardare le vetrine sotto i portici, a mangiare qualche frittella e sarai andata a dormire tardi…»

 

Eccola, la défaillance che aspettavo…

Possibile che fosse solo una coincidenza?

Si mise a riflettere.

Enzo aveva detto “io e i ragazzi”, pertanto chi avrebbe potuto intendere? Qualcuno che probabilmente conosco o ho conosciuto…

Pensandoci bene, le uniche persone che aveva in comune con il biondino erano Pietro e gli altri due redattori, Nino e Carlo.

Un momento: erano dei redattori.

Perciò potevano benissimo sapere di me come Bianca e non come Alba… Ecco spiegato il motivo di scrivermi sempre in corsivo quel nome!

Nella lista dei plausibili “aforisti” comparivano Pietro, Enzo, Nino e Carlo.

Escluse subito i primi due: Pietro aveva lavorato a fondo con lei per pubblicare delle risposte adeguate, non riteneva possibile che avesse creato un account per criticarla contemporaneamente; Enzo… beh, Enzo non ce lo vedeva a fare il pungente rompiscatole, e poi non si sarebbe fatto scappare in una mail quel particolare.

Rimanevano gli altri due, che aveva visto di sfuggita qualche volta e basta.

Si pentì di non aver fatto qualche domanda ad Enzo quella mattina, forse avrebbe potuto scoprire qualche particolare in più.

E non avrebbe saputo come fare per introdurre di nuovo quell’argomento con lui senza destare sospetti.

Di colpo, le venne un’idea.

Prese il cellulare e compose un messaggio.

Novità del giorno: ti sto organizzando un appuntamento al buio. Ti farò un’offerta che non potrai rifiutare (****).

Destinatario: Gaia.

 

Invio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note:

(*) e (**) – come già detto in un capitolo precedente, San Faustino è il patrono della città di Brescia; il titolo è un gioco di parole: “fausto” è sinonimo infatti di “fortunato”, “propizio” e “favorevole”.

(***) – commento direi quasi inutile: riferimento all’Iliade di Omero.

(****) – frase celebre de Il Padrino di Francis Ford Coppola.

 

 

Dopo mesi sono riuscita a scrivere l’aggiornamento, scusate!

Spero – soprattutto per voi – di finire il prossimo capitolo più velocemente.

Grazie a yunas e _Jessica per aver commentato ed inserito la storia nelle seguite, e un ringraziamento anche ai lettori silenziosi.

 

A presto!

 

 

   
 
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