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Autore: _Euphoria_    27/07/2011    3 recensioni
Draco sorrise maligno «Davvero? Beh, certo starai bene fino a che i tuoi amichetti non verranno a sapere cosa vieni a fare qui da me» Hermione digrignò i denti rabbiosamente, in un lampo afferrò la bacchetta e la puntò contro il biondino sul letto che non si scompose affatto. «Loro non verranno mai a saperlo, Malfoy. Tanto meno da te.» Inconsciamente si era avvicinata troppo al volto di Draco e lui ne approfittò.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Anime Affini
 
Hermione sospirò mentre si sedeva sul letto. Portò il lenzuolo a coprirsi i seni e lo agitò in cerca delle proprie mutandine. Una volta trovate si alzò dando le spalle al ragazzo coricato sul letto che la osservava, se le infilò e raccattò il reggiseno dal pavimento.
«Cosa fai, scappi?» Il ragazzo la apostrofò mentre appoggiava la schiena alla spalliera del letto per osservarla meglio.
Hermione gli regalò un'occhiata torva e si odiò per l'effetto che quel ragazzo le faceva. Era stata nel suo letto tutta la notte ed era stata sua più di una volta quella notte eppure la sua figura longilinea a malapena coperta dal lenzuolo le infiammava le viscere, la faceva desiderare di essere posseduta di nuovo e allo stesso tempo la faceva vergognare per quei pensieri.
Draco sorrise conscio dei sensi di colpa della ragazza. «Non puoi fuggire da te stessa, Granger.» Hermione dissimulò la sua delusione mista a rabbia nel sentire Draco chiamarla per cognome quando fino a mezz'ora prima sospirava voglioso il suo nome. Draco portò un braccio dietro la testa sfoggiando la sua espressione da gradasso «Credo tu sia nella Casa sbagliata.» Hermione lo guardò di sottecchi mentre raccoglieva a uno a uno i propri vestiti sparsi nella stanza. «Ovvio che sono nella Casa sbagliata, per questo me ne sto andando» Il tono della ragazza era il più saccente che Draco avesse mai sentito. E per questo si irritò «Non prendermi in giro, hai capito cosa voglio dire.» «Io fra i Grifondoro sto benissimo.» Draco sorrise maligno «Davvero?  Beh, certo starai bene fino a che i tuoi amichetti non verranno a sapere cosa vieni a fare qui da me» Hermione digrignò i denti rabbiosamente, in un lampo afferrò la bacchetta e la puntò contro il biondino sul letto che non si scompose affatto. «Loro non verranno mai a saperlo, Malfoy. Tanto meno da te.» Inconsciamente si era avvicinata troppo al volto di Draco e lui ne approfittò.
Sollevò il torace e fece in modo che il proprio collo sfiorasse la bacchetta di Hermione, come per incitarla ad attaccarlo. Vedendo che lei esitava Draco afferrò la sua nuca con una mano e senza farle male portò il suo viso ad un soffio dal proprio, le labbra vicinissime. «Ovviamente non glielo dirò. Ma solo perché non voglio che lo spasso finisca. Non mi dispiacerebbe affatto aggiungere una ruga di preoccupazione sulla fronte dello Sfregiato. Per non parlare di Weasley.» Il sussurro di Draco aveva di nuovo eccitato Hermione. La ragazza sprofondò in quegli occhi argentati e fece scorrere la bacchetta sul suo collo, dal mento alla clavicola mentre la tensione fra loro aumentava. Poi Hermione si riscosse e voltò di nuovo le spalle a Draco infilandosi i jeans.
Draco si coricò perfettamente a suo agio, come se nulla fosse successo. Hermione parlò mentre ancora era di spalle «Questa cosa tra noi due non continuerà» Draco sorrise maliziosamente «L'hai detto troppe volte, Granger, e sei ancora qua.» Hermione non rispose, sapeva bene che Draco aveva ragione. Lui assorto fra i suoi pensieri poco dopo ricominciò a blaterare «Staresti meglio fra i Serpeverde.» Hermione era sconcertata «Io sono una Mezzosangue, potrei stare ovunque tranne che qui.» Draco guardò il soffitto, fortunatamente la sua pelle era talmente pallida che aveva perso l'abitudine di arrossire. «Tu sei uguale a me. Sei ipocrita. Siamo anime affini.» Lo disse come un dato di fatto. La sorpresa superò ogni altra emozione nel petto di Hermione. Cercò di spostare l'attenzione su di lui «Sei sceso da piedistallo Draco Malfoy?» Il biondino scrollò le spalle indifferente. «Sei furba, sei intelligente e sei ipocrita. C'è qualche Mezzosangue a Serpeverde.» Hermione si aprì in un sorriso e le sue sopracciglia si sollevarono in uno sguardo accattivante «Io ho l'animo nobile di Grifondoro» Draco sorrise sarcastico «Hai l'animo talmente nobile da intrufolarti nel letto del tuo nemico nel cuore della notte. Stando ben attenta che nessuno se ne accorga.» Il sorriso di Hermione si spense e lei si sedette sul letto, con espressione addolorata.
Draco si mosse sul materasso fino ad affiancarla e il suo tono di voce cambiò «Non c'è niente di male nel volere bene a se stessi. Tu ultimamente pensi di più al tuo divertimento piuttosto di pensare a cosa è giusto o sbagliato.» Hermione lo guardò negli occhi. Cercare rassicurazioni in Malfoy era un paradosso. «Ultimamente. Io lo faccio da una vita.» 
Hermione raddrizzò il collo, e sussurrò senza guardarlo «Hai dei rimpianti?» Draco sorrise amareggiato «Troppi, ma io sono così.» La ragazza lo guardò decisa «Si può sempre cambiare, Draco.» «Tu puoi cambiare, Hermione.» Il giovane accompagnò l'ultima parola con una carezza sulla guancia della ragazza. Hermione lesse negli occhi sofferenti di Draco ciò che anche lei provava o aveva provato. Due ragazzi cresciuti troppo in fretta, che si erano fatti carico di responsabilità troppo grandi per loro e avevano affrontato cose terribili anche se da punti di vista diversi. Però ora era finita e avevano entrambi l’opportunità di ricominciare. Sospirò affranta e si alzò, si infilò le scarpe e fu pronta per andare. Guardò un'ultima volta Draco che si era coricato di nuovo con un’espressione indecifrabile. Appoggiò un ginocchio sul letto per avvicinarsi a lui, il suo profumo la inebriò. Afferrò il suo braccio sinistro e ne sfilò dal polso l'elastico per capelli che lui le aveva sfilato per inspirare la sua fragranza, appena prima di baciarla all'inizio della serata. Hermione si soffermò sul Marchio Nero, ben visibile sull'avambraccio pallido del ragazzo. «Si può cambiare, Draco» sussurrò.
Draco lasciò elegantemente scivolare il braccio sulle lenzuola verde smeraldo. La ragazza si alzò e aveva quasi richiuso la porta quando lui la richiamò «Hermione lascia sciolti i capelli.» Hermione sorrise sommessamente e si chiuse la porta alle spalle.
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
Non so da dove salti fuori questa shot ma ultimamente sono troppo ispirata da Draco ed Hermione e non posso contenermi così scrivo tutto quello che mi viene in mente. Un’Hermione sofferente che trova una sorta di consolazione in Draco, che in fin dei conti non è tanto diverso da lei. Non sono sicura che abbia senso ma vabbè, la dovevo condividere con voi.
Ah, chiedo perdono per il titolo un po’ troppo ovvio!  
Grazie mille a chi ha letto e se volete lasciare una recensione per farmi sapere quello che pensate mi fareste molto piacere.  
Giulia.

  
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