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Autore: SailorDisney    28/07/2011    1 recensioni
Una polverosa e piccola città nel mezzo del deserto. Uno sceriffo sprezzante del pericolo e il suo fido assistente. Cosa potrebbe sconvolgere tutto questo? I personaggi di Toy Story in uno scenario reale e molto lontano dalla stanza di Bonnie :)
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Buzz Lightyear, Jessie, Un po' tutti, Woody
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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6.
 
L’indomani mattina Woody entrò in ufficio, Jessie rideva a crepapelle mentre Buzz raccontava una storia divertente.

“Si può sapere che succede qui?” chiese lo sceriffo.

I due tornarono immediatamente seri.

“Buongiorno Woody! Allora? Che si dice?”

“Buzz.. questo è il nostro ufficio. Non un locale per divertirsi!”

“Ehm.. ti ricordo che io sono dietro le sbarre, ti assicuro che non c’è nulla di divertente.” Disse ironica Jessie.

“Tu, fa silenzio! Buzz, ascoltami bene, domani mattina questa delinquente andrà al carcere più sicuro, nella città di Old Sid, mi hai capito bene?!”

“La prigione..di Old Sid? Stai scherzando Woody?! Lì ci sono i peggiori criminali del paese. Non..non può andare lì. Verrà trattata come una..come una..”

“Come una malvivente. Quello che è. E’ la mia ultima parola Buzz. Vado a fare un giro di perlustrazione, a più tardi.” E andò via.

Buzz e Jessie rimasero in silenzio.

“E’ davvero così terribile quel posto?” chiese lei.

“N-no… no. Vedrai.. ti, ti troverai bene.” Buzz si voltò, si sedette alla scrivania e si mise la testa fra le mani.

Poco dopo, Buzz si sentì chiamare.

“Buzz.. mi faresti un favore?” chiese Jessie.

“Si..certo.” rispose lui.

“Avresti per caso una penna da prestarmi?” disse sorridente.

Buzz gliela porse. “A che ti serve in questo momento, scusa?”

“Lo vedrai..”

Buzz la vide indaffarata e nel frattempo si mise a ordinare le scartoffie in ufficio quando lei lo chiamò:

“Buzz! Vieni un po’ qui!” disse lei. “Ecco..così non ti dimenticherai di me!”

Lui si avvicinò alla cella, e lei gli diede il fazzoletto bianco che lui le aveva legato intorno alla ferita. Su di esso adesso c’erano scritte delle parole:

Grazie di tutto. Sei la persona più dolce che abbia mai conosciuto. Ti ricorderò per sempre, per l’infinito ed oltre.
Jessie

 
 
Buzz lo lesse. Poi lo strinse fra le mani.

“Io..io devo andare.” Buzz, nervoso, prese la giacca e uscì fuori dall’ufficio di gran fretta.


 
 
Buzz era confuso, triste. Vagò per le strade della cittadina per diverso tempo, doveva  riflettere, pensare. Qual era la cosa giusta da fare? Poi si sedette su uno scalino, guardò nuovamente il fazzoletto con quelle dolci parole. Come si doveva comportare? In un modo o nell’altro avrebbe sofferto comunque.. quindi si alzò. E a passo deciso ritornò nell’ufficio.

Jessie vide Buzz entrare in fretta e furia.

Lui entrò nervoso e si chiuse la porta alle spalle a doppia mandata.

“E’ successo qualcosa?” domandò lei preoccupata.

Lui non rispose. Andò nell’altra stanza e prese un mazzo di chiavi. Poi fece un respiro profondo e, dopo essersi guardato intorno, andò ad aprire in fretta e furia la cella.

“Ma..cosa? Che stai facendo?” chiese lei guardandolo fisso.

“Sbrigati… non c’è molto tempo. Usa la porta sul retro.” Disse lui aprendo le sbarre.

“Ma.. io…” mormorò lei.

“Dai! Prima che ci ripensi..” disse lui.

“Buzz…ma perché?! Ti caccerai nei guai! Scopriranno che sei stato tu!” disse lei disperata, non sapendo che fare.

“Non posso permettere che tu vada in carcere. Hai  solo questa possibilità per fuggire..approfittane Jessie..scappa lontano e non farti vedere mai più.” Disse voltandosi dall’altro lato per non mostrare la sofferenza nei suoi occhi.

Lei lo guardò triste mentre il cuore le batteva forte. Nessuno aveva  mai fatto qualcosa del genere per lei, uscì dalla cella, era libera adesso.

“Io…” provò a dire lei ma improvvisamente lo abbracciò forte in vita con gli occhi pieni di lacrime. Poi alzò il viso verso quello di lui. “Vieni con me.. scappiamo insieme. Ci costruiremo una nuova vita..”

“Cosa? Scappare? Jessie… questa è la mia vita, io sono al servizio della legge. Questo è il mio posto..” disse mentre le accarezzava triste quei capelli rosso fuoco.

“Certo..hai ragione. Non c’è futuro per noi.. uno sceriffo e una ladra.. non potrebbero mai stare…insieme.”

“Jessie…io…” disse lui.

“C’è solo una cosa che potrà unirci anche se poi dovremo separarci per sempre…”

“..cosa?” chiese lui guardando i suoi grandi occhi verdi.

“Questo..” Jessie appoggiò le sue labbra su quelle di Buzz e lo baciò dolcemente chiudendo gli occhi e abbracciandolo al collo.

Mentre lui la stringeva in vita godendo di quei meravigliosi istanti, si rese conto che quel bacio assunse un sapore amaro, reso tale dalle lacrime di Jessie che sgorgavano dai suoi occhi.

“No..non devi piangere, per favore. Mai, promettimelo.” Disse lui asciugandole le guancie con il dorso della mano.

“Te lo prometto.” Disse mentre altre lacrime scendevano sul viso.

“Adesso…devi andare.” Disse Buzz mordendosi il labbro inferiore e togliendo le braccia di lei dal suo collo.

Lei annuì con la testa, poi cominciò ad indietreggiare fino a voltare le spalle e uscire dalla porta sul retro.

Lui rimase lì. Fermo. Solo. Con il sapore di lei ancora sulle labbra. Rimase qualche ora seduto alla scrivania chiedendosi se avesse fatto la scelta giusta.


Poco più tardi entrò Woody nell’ufficio.

“Allora Buzz..che si dice? Come sta…. Hey! ma cos..?! Dov’è la prigioniera?!” chiese lo sceriffo.

“E’’…scappata. Mi spiace, è colpa mia, ero uscito per qualche minuto e al mio ritorno ho trovato la cella vuota. Qualcuno l’avrà aiutata.” Disse lui mentendo spudoratamente.

“Cosa?! Ma… com’è potuto accadere?! Non posso crederci!”

“Mi dispiace Woody, davvero. Vedrai che la riacciufferemo..” disse Buzz poco convinto.

“..non è che tu c’entri qualcosa, vero?” disse Woody guardando la cella vuota.

“Cosa? Io? Scherzi? Non avrei mai potuto..” disse guardando il vuoto.

“Hm… certo che non si è fatta scrupoli nello scappare. Hai visto che mirava solo a questo? E tu che ancora la guardavi ammaliato, quella tentatrice!” disse Woody provocandolo.

“Non è una tentatrice! Lei è una brava ragazza!” sbottò Buzz alzandosi in piedi.

Woody lo guardò storto. “Buzz… io spero davvero che tu non abbia niente a che fare con questa strana fuga.”

“Te l’ho già detto, non è come pensi!” Buzz arrabbiato prese il soprabito e uscì fuori dall’ufficio sbuffando.
 
 

   
 
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