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Autore: SailorDisney    28/07/2011    2 recensioni
Una polverosa e piccola città nel mezzo del deserto. Uno sceriffo sprezzante del pericolo e il suo fido assistente. Cosa potrebbe sconvolgere tutto questo? I personaggi di Toy Story in uno scenario reale e molto lontano dalla stanza di Bonnie :)
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Buzz Lightyear, Jessie, Un po' tutti, Woody
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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7.



Il tempo passò, la primavera si sostituì all’inverno e tutto era tornato tranquillo nella cittadina di Old Bonnie. Woody e Buzz lavoravano sempre duramente per mantenere l’ordine ed ogni sera si ritrovavano al saloon allo stesso tavolo a sorseggiare insieme qualche birra.

Tutto era tornato alla normalità, tranne che nel cuore di Buzz. Il suo pensiero era sempre rivolto a lei e Woody lo aveva ormai percepito ma non apriva mai il discorso. Una sera Dolly, finito il turno, si aggiunse con loro al tavolo, sedendosi sulle ginocchia del suo sceriffo.

“Allora Buzz? Che mi dici? Vuoi rimanere per sempre il vice sceriffo tutto lavoro e niente amore?!” disse lei stuzzicandolo.

“Dolly.. non fare l’impicciona. Lascialo in pace!” disse Woody rimproverandola.

“Che c’è? Ho solo fatto una domanda..volevo sapere se aveva interesse per qualche ragazza, tutto qui!” rispose lei sorridendo innocente.

Poi Buzz parlò. “Beh.. io.. non sono interessato all’amore. Penso solo al mio lavoro, adesso. Perché l’amore, quello vero che ho provato solo una volta, è dentro di me. E purtroppo non potrà mai venire più venire fuori, rimarrà solo un triste ricordo.” Detto questo, si alzò e lasciò la coppia seduta al tavolo che lo guardavano dispiaciuti.

“Woody.. è tuo amico! Non lo puoi aiutare in nessun modo?!” disse Dolly triste.

“Io.. non so come, Dolly. Sono mesi che sta così.. e Il se potessi lo aiuterei. Ma non so davvero come fare…” ed entrambi lo guardarono uscire dal saloon con le mani in tasca e lo sguardo a terra.

 
Il tempo continuava a passare, quel mese non aveva smesso un solo giorno di piovere, tutto era coperto da un forte odore di pioggia. La primavera non si decideva proprio a farsi vedere.

Woody e Buzz erano in ufficio, cercavano di fare un po’ di ordine, quando sentirono degli spari in lontananza.

“Hey! Buzz! Hai sentito anche tu?! Sembravano degli spari!” disse Woody allarmandosi.

“Si! Ho sentito, andiamo immediatamente a vedere!” rispose Buzz pronto.

Insieme uscirono in fretta e furia dall’ufficio, cominciò a piovigginare su di loro.

“Oh perfetto..ci mancava solo questa!” sbuffò lo sceriffo.

Poi camminando sulla strada principale disse: “Buzz.. sembra esserci un trambusto davanti al negozio di carne di Slinky! Andiamo!”

I due si incamminarono a passo svelto, quando arrivarono, davanti alla porta del negozio Mr e Mrs.Potato,  stavano uscendo dal negozio con due sacchi pieni di soldi.

“Ahahah! Soldi, soldi soldi!” disse l’uomo baffuto.

Woody e Buzz puntarono le pistole contro di loro. “Fermi, mani in alto! Siete in arresto, signori!” disse Buzz con tono severo.

Poi dietro di loro spuntò una terza figura. Era Jessie.

Il cuore di Buzz si fermò. Era così bello vederla.. ma cosa ci faceva lì? Era tornata in affari con quei delinquenti? Perché?

“Beh.. non credo proprio, preferiamo tenerci i soldi e scappare via! Addio sceriffo! Ahahah! Forza Jessie, sparagli!” disse Mr.Potato.

Jessie teneva la pistola puntata contro Buzz. Lo guardava fisso negli occhi. Ma lui riconobbe la dolcezza del suo sguardo e istintivamente sorrise. Lei sorrise a sua volta e abbassò la pistola.

“Hey! Ma cos..?! Jessie, avanti!” disse Mr.Potato.

“No..non lo farò.” Lei buttò a terra la pistola e si incamminò verso di lui.

“Ah! E’ così?! Non credo proprio!” Mr.Potato afferrò la pistola, Jessie si voltò vedendo che era puntata su Buzz. Tutto successe molto lentamente. Lei potè vedere il proiettile uscire dalla canna della pistola. “Nooo!” un grido uscì dalla sua bocca e con tutta la forza che aveva in corpo, si gettò su di lui e sentì un dolore lancinante. Poi il buio.


Le mani di Buzz erano bagnate di sangue e lacrime. Era a terra, stringeva forte a sé quel corpo esanime. Le accarezzava i capelli e piangeva sommessamente.

“Jess..Jess… perché…perché..” la pioggia continuava a scendere su di loro. Fitta come non mai.


Poi un respiro. Un altro respiro e un sussurro. “Perché.. non potevo perderti un’altra volta…” disse aprendo gli occhi lentamente.

“...sei..viva? sei viva!” lui la strinse forte con gli occhi chiusi sperando di non svegliarsi da quel bel sogno. Ma non era un sogno. Era tutto vero, lei era viva.

“Sono viva.. ma potrei stare meglio.” Si guardò la spalla che sanguinava. “Hmm…mi sa che qui ci vorrà qualcosa in più di un vecchio fazzoletto di uno sceriffo…” disse sorridendo.

Lui la vide sorridere e il suo cuore cominciò a riprendere un battito regolare  che per qualche minuto si era come fermato.

“Ma perché sei tornata? Ti avevo detto di scappare e non tornare più…”

“Ho vagato per tanto tempo, finchè quei due malviventi non mi hanno trovata e mi hanno detto che avrebbero rapinato un negozio della tua città e io.. sapevo che era l’unico modo per rivederti, anche solo un’ultima volta.” Disse guardandolo negli occhi.

“Io..prometto che non ti lascerò mai più andare via.. sei la cosa più importante che ho..verrò con te in capo al mondo, se necessario” disse guardandola in quei grandi luminosi occhi verdi.

Lei sorrise. “Stà tranquillo.. mi sa che per un po’ non andrò da nessuna parte. Almeno.. potrò averti tutto per me.”

Lui si chinò su di lei e la baciò dolcemente mentre le loro mani si univano come in un abbraccio.

 
Woody intanto, si era occupato dei coniugi Potato. La signora non aveva preso per niente bene l’azione del marito di sparare allo sceriffo e cominciarono a litigare, così Woody ne approfittò per ammanettarli e tenerli lontani. Dopo averli spediti in prigione, tornò al negozio, dove ancora Buzz e Jessie suggellavano il loro amore con dei  teneri baci sotto la pioggia.

“Eh-ehm…” si intromise lo sceriffo.

“...Woody! Io..posso spiegarti tutt…” disse Buzz ma venne interrotto.

“Non devi spiegarmi nulla. Forza.. c’è ancora una ragazza con un proiettile nella spalla, se non sbaglio. Portiamola da Dolly, lei saprà cosa fare.” Disse Woody comprensivo.

Buzz prese in braccio la sua Jessie, mentre il cuore gli batteva forte, avrebbe fatto di tutto adesso per proteggerla.

Il tempo trascorse veloce, Jessie passò quei  mesi di riabilitazione nel saloon, dove strinse presto amicizia con la cameriera Dolly, che le raccontò tutte le sofferenze patite in quei mesi da Buzz per la sua mancanza.

Poco tempo dopo, Jessie tornò in splendida forma, si trovava al saloon quando..

“Ehm..Jessie.. ti posso parlare?” chiese Buzz prendendola per mano.

“Certo..” rispose lei sorridente, come al solito.

I due uscirono dal saloon. “Beh..volevo chiederti..cos’hai intenzione di fare adesso..”

“Beh..io.. ora sto bene, ma credo che..dovrei andare via, rimango pur sempre una ladra..” disse abbassando lo sguardo, triste.

“Jessie.. io ti seguirò. Non posso immaginare una vita lontano da te..” disse prendendole la mano.

“Ma Buzz.. noi.. siamo così diversi..”

“I nostri cuori sono fatti per essere vicini..non importa quanto siano diversi, io li sento comunque battere all’unisono..” disse guardandola negli occhi. Lei sorrise.

“Ehm.. mi posso intromettere?” disse una voce, da dietro la porta del saloon: era Dolly.

“Dolly! Stavi origliando, per caso?!” disse Jessie guardandola torva.

“No.. io.. ero qui per caso e..mi chiedevo..sai, ho parlato con Mr.Pricklepants, il titolare. Ebbene..lui dice che sono molto distratta e che..mi servirebbe proprio una mano d’aiuto qui al saloon.. quindi.. che ne diresti di aiutarmi lavorando qui con me?” disse la dolce cameriera sorridendo.

Il viso di Jessie si illuminò. “Dici sul serio?! Io potrei lavorare con te?!” esclamò entusiasta.

Dolly sorrise. “Lo prendo come un si..” voltò le spalle e tornò dentro il saloon facendo l’occhiolino a Woody, che seduto al tavolo aveva seguito sorridente tutta la scena.

“Buzz! Hai sentito! Io…rimarrò qui! Con te!” lei gli saltò in braccio.

“E’..magnifico! Io…”

“Io ti amo!” lei lo baciò sulla bocca ed insieme scoppiarono a ridere.

“Anche io…” disse lui sorridendo dolcemente. “Ma…adesso promettimi che farai la brava ragazza!” disse serio.

“Promesso.. per l’infinito e oltre!” disse lei.

“Ah.. e si può sapere dove hai sentito questa frase?! E’ assurda! Anche se rende molto bene il concetto..”

“Io..non saprei. So solo che mi è venuta in mente quando ti ho conosciuto.”

“Beh..allora comincerò a usarla anche io. Da adesso… Ti amerò per l’infinito e oltre…”
 

   
 
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