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Autore: Franky93    28/07/2011    2 recensioni
Alex è un semplice ragazzo di 15 anni, con la passione per i Pokémon fin da quando era piccolo. Un bel giorno, riceve dal Professor Elm il compito di completare il Pokédex e, insieme al suo Starter, partirà per Johto non solo con lo scopo di aiutare il Prof., ma anche per poter diventare uno dei migliori Allenatori della Regione. Riuscirà questo giovane a perseguire il suo obiettivo fino alla fine? [Basata sulla trama di Heart Gold e Soul Silver; Personaggi originali]
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Cap.21:
Sfida in spiaggia! Sneasel vs Vaporeon

Dopo aver battuto Angelo conquistato così una nuova Medaglia, Alex e i suoi amici sono partiti alla volta di Olivinopoli, sperando in un po’ di relax prima delle prossime sfide che li attendevano. Peccato che Alex, ansioso di voler fare una nuova lotta in Palestra, aveva attivato le sue Scarpe da Corsa e cominciato a correre all’impazzata, seguito a fatica dagli altri.

-Yahooo! Avanti ragazzi, la prossima città ci aspetta!- disse Alex, correndo rapido come il vento durante il percorso.

-Togeeee!- esultò Togepi, rilassandosi tra le braccia del ragazzo.

-Rallenta, Al, non c’è bisogno di correre così!- aggiunse Matt, faticando nel volerlo raggiungere –La prossima città è ancora parecchio lontana per noi.-

-Lascialo stare- lo interruppe Amy –Se ha voglia di raggiungere Olivinopoli correndo, allora lasciamoglielo fare.-

-Però rimane il fatto che cercare di raggiungere uno che usa delle scarpe che lo rendono così veloce è una pazzia!- rifletté Fran.

-Già…- sentenziò semplicemente Dylan.

-Toglimi una curiosità, Matt, Alex è sempre stato così impulsivo?-

-No, non sempre. Certo, a prima vista può sembrare parecchio competitivo, ma sappiamo bene che ha un gran cuore. Come mai mi hai fatto questa domanda, Amy?-

-Oh, beh… semplice curiosità.-

E dopo una vera e propria corsa lungo tutto il percorso, i ragazzi arrivarono finalmente ad Olivinopoli, ciò che si potrebbe definire una vera e propria città portuale, piena di vita, mercati e marinai in ogni angolo. Casualmente, il gruppo passò davanti a quella che doveva essere la Palestra locale, notando però che era chiusa e apparentemente mancante del Capopalestra.

-Oh, che iella! E questa non è nemmeno la prima volta che mi succede…- si lamentò Alex.

-Prendila con filosofia, per un po’ farai volentieri a meno delle battaglie in Palestra, finché saremo qui.- lo consolò Matt.

-Nel frattempo, che ne dite di una bella nuotata? Ho sentito dire che il percorso qui vicino è balneabile.- consigliò Fran.

-Si, a me sembra una buona idea… dopo tutta la strada che abbiamo fatto, un po’ di relax è d’obbligo…- le rispose Dylan.

-Relax e divertimento, arriviamo!- esclamò improvvisamente Amy, prendendo Alex per un braccio e cominciare ad incamminarsi rapida verso la spiaggia del Percorso.

-Calma, Amy, so camminare da solo!-

-Non preoccuparti, tesoro, appena saremo in spiaggia potrai muoverti liberamente per tutto il tempo che vuoi, e ovviamente potremo approfittarne per parlare del nostro futuro insieme...-

-Ehi, ehi, ehi, calma, ferma tutto! Cosa hanno appena sentito le mie orecchie di cantautore? Voi due state insieme? E da quando?-

-Da circa due giorni, Matt- rispose Alex

-Oh, ma questo è fantastico, Al, congratulazioni!-

-Che svolta inattesa… non me l’aspettavo…- disse Dylan

-Io invece un po’ lo prevedevo.-

-E su cosa basi questa teoria, Fran?-

-Sul fatto che quando si erano conosciuti hanno fatto amicizia e ogni tanto, mentre viaggiavamo, lo sentivo borbottare qualcosa riguardo Amy, perciò dal mio punto di vista era parecchio prevedibile che fra quei due scoccasse la scintilla.-

-Oh… però, hai parecchio intuito…-

-Che vuoi farci, è intuito femminile, eh eh eh.-

Ma proprio quando i ragazzi stavano per dirigersi tutti verso il loro luogo di divertimento, il caso volle che Alex, liberatosi dalla presa della sua ragazza, andasse in testa al gruppo per poter arrivare per primo alla spiaggia; peccato che, inciampando per sbaglio in un Krabby che passava di lì per caso, andò a sbattere senza volerlo contro un passante, il cui aspetto gli era molto familiare.

-Bunkas?- domandò stupito il moro, rialzandosi da terra.

-Ancora tu?- chiese di rimando il rivale –Ma che ci fai qui?-

-Sai che me lo chiedo anch’io? Non mi aspettavo di rivederti.-

-Tanto sono qui di passaggio, perciò non temere, oggi non credo avrò molta voglia di sfidarti, anche se ne sono molto tentato.-

-Ehi, Alex, tutto bene?- disse Amy preoccupata, raggiungendolo insieme agli altri, per poi spostare lo sguardo verso Lukas –Tu qui?-

-Già, e se te lo stai chiedendo, sono appena tornato da Fiorlisopoli con un Pokémon “catturato” alla mia maniera.-

-Con “catturato” intendi forse “rubato”?-

-Proprio così, mezza calzetta. L’ho rubato ad un povero sfigato della città, anche se per zittirlo mi ci è voluto parecchio tempo e un piccolo aiuto da parte del Tuonoshock di Magnemite.-

-Non sei proprio cambiato, eh, fratellone?-

-Risparmiami la predica, per favore! Pensi davvero che una codarda come te abbia la forza per dirmi cosa devo o non devo fare? E devo forse ricordarti che se non fosse stato per me, quella volta all’orfanotrofio, saresti stata uccisa e ora staresti in un piccola bara bianca a marcire sotto metri e metri di terra?-

-Ma io…-

-E da quanto vedo, sembra che ti sia trovata un compagno con cui viaggiare per il mondo. Tsk, lasciatevelo dire, deboli come siete, fareste una coppia stupenda nel gruppo di perdenti in cui…-

Il ragazzo dalle ciocche rosse non riuscì a però a concludere la sua frase in tempo come voleva, dato che il suo rivale, punto sul vivo da quelle parole dure come mattoni, gli diede un tremendo cazzotto in faccia, atterrandolo sotto gli occhi di tutti. Quando Lukas si rialzò, si poteva notare anche un rivolo di sangue che gli usciva da una narice, ma lui anziché pulirsi con un fazzoletto, si tastò il naso per poi leccarsi avidamente il rosso liquido sulle dita, impassibile.

-Uhhh, sei disgustoso.- commentò schifato Alex.

-Gli uomini veri fanno questo e altro, non lo sai?- rispose l’altro, sfoggiando uno sguardo freddo ma determinato e mettendo mano ad una Poké Ball, dalla quale fuoriuscì un Pokémon dalle fattezze simili ad una donnola, dal manto nero, gli occhi gialli, una piuma rossiccia che gli spuntava dall’orecchio sinistro e una coppia di artigli affilati su ogni zampa.

-Cos’è, ti ho offeso e ora vuoi sfidarmi con quello?-

-Non esattamente, perdente, per oggi l’avversario di Sneasel non sei tu, ma la mia non più cara sorellastra.-

-Lukas, per favore, non voglio combatterti…- cercò di farlo ragionare timidamente la rossa.

-E invece tu combatterai! E quando avrò vinto non solo mostrerò la tua debolezza ai tuoi patetici amici, ma già che ci sono mi riprenderò anche quell’idiota di Croconaw, questa volta addestrandolo ancor più duramente.-

-Ma non capisci che così facendo gli farai più male che bene?-

-A me importa solo di vincere e di essere forte, perché è solo con la forza che si ottiene tutto, e chi non la usa è solo un debole!-

-Sneasel!- lo appoggiò la donnola, mostrando gli artigli.

-Uff… e va bene, lo farò...-

-No, Amy, aspetta!-

-Non ti preoccupare, Alex, se mi impegnerò come si deve, sono sicura che riuscirò a batterlo.-

-Ma stai per batterti con un Pokèmon che non conosci nemmeno, come puoi pensare di vincere?- disse Matt, preoccupato.

-Il capellone ha ragione, rischieresti la sconfitta!- aggiunse Fran.

-Ritirati finché sei in tempo…- consigliò Dylan.

-No, ragazzi, non lo farò… ho detto che accetto la sfida e lotterò!-

E detto questo, la rossa mandò in campo Vaporeon, il quale si mise in posizione per prepararsi, così come Sneasel, il quale mostrò uno sguardo per niente piacevole e un sorriso sornione, come per mettere in soggezione fin dall’inizio il Pokèmon Bollajet.

-Ok, Vaporeon, vai con Bollaraggio!- ordinò Amy, mentre il tipo d’Acqua lanciava dalla bocca una raffica di bolle contro il nemico.

-Bolle? Ti credevo più originale, sorellina.- proferì Lukas con tono parecchio deluso –Sneasel, evita quell’attacco e poi usa Sfuriate.-

-Sneaaaa… Seeeel!- rispose la donnola, aggirando con incredibile agilità il Bollaraggio per poi illuminare i suoi artigli e colpire Vaporeon per tre volte, lasciandogli parecchi graffi sul corpo.

-Cavoli, è veloce!- notò Alex, stupito.

-Tieni duro, Vaporeon, e usa Geloraggio!-

-Vaaa…poreoooon!- replicò il Pokémon, emettendo dalla bocca una sfera azzurro chiaro dalla quale partì un raggio congelante, diretto verso l’avversario, in quel momento ancora vicino, colpendolo con abbastanza precisione e distanziandolo di parecchio.

-Oh, yeah! Quella sì che è un’ottima mossa!- esultò Matt.

-Già, ma dubito gli abbia fatto qualche danno serio…- proferì Dylan.

-Che vuoi dire? Eppure l’ha colpito in pieno.- contestò Fran.

-Non lo metto in dubbio, ma ho paura che quello Sneasel riservi parecchie sorprese, se non molte…-

-Il tuo amichetto albino ha ragione, sorellina. Ti aspetti davvero che Sneasel possa essere impensierito da un attacco come quello? In quanto Allevatrice, dovresti sapere che i tipi Ghiaccio come lui sono immuni a queste mosse. E ora, mio Sneasel, dimostra la tua superiorità in questo campo… con Ventogelato!-

-Vaporeon, fa attenzione!-

Dopo aver sentito quell’ordine, il Pokèmon Lamartigli prese un bel respiro e poi espirò dalla bocca una gelida raffica di vento, la quale travolse senza pietà il Pokèmon Bollajet, atterrandolo duramente sulla sabbia. Non volendosi arrendere, Vaporeon si rialzò subito, anche se con non poca fatica.

-Faresti meglio ad arrenderti, Amy, non puoi nulla contro di me-

-Ti sbagli, noi non ci siamo ancora arresi, vero Vaporeon?-

-Vapooo…-

-È inutile che cerchi di apparire forte, tanto qualsiasi cosa accada, io sarò il vincitore di questo scontro.-

-Lo vedremo… Vaporeon, usa Idropulsar!-

-Ti pentirai di non avermi dato retta... Sneasel, Finta!-

Sorridendo sinistramente, segno che probabilmente aspettava da parecchio quel comando dal suo Allenatore, Sneasel si spostò così velocemente da sparire dal campo visivo di Vaporeon, evitando così il suo attacco, consistente in una sfera d’acqua pulsante. Approfittando dell’attimo di smarrimento dell’avversario, la donnola riapparve all’improvviso davanti a lui, procedendo poi a colpirlo con una tremenda artigliata al collo, lanciandolo via con forza.

-Allora, adesso ti arrendi?- domandò con insistenza Lukas.

-Mai! Vaporeon, Idrondata!- replicò la rossa, quasi disperata.

-Vaaaaporeoooon!- miagolò il tipo Acqua, caricando e poi rilasciando una forte scia d’acqua dalla sua coda contro Sneasel.

-In tal caso, mi costringi a farti davvero male… Sneasel, evita e poi usa Sfuriate, ma questa volta… nessuna pietà!-

-Sneaseeeeel!- obbedì il tipo Ghiaccio, saltando con disinvoltura la scia dall’Idrondata e poi attaccando con ancora più forza il suo nemico ormai stanco, colpendolo per ben cinque volte.

-Vaporeon, nooooo!-

E mentre Amy gridava in lacrime il nome del suo Pokèmon, ormai esausto e sconfitto dalla serie di colpi subita, Lukas non poté che sfoggiare un sorriso tra il sadico e il soddisfatto, per poi richiamare con tranquillità Sneasel e avvicinarsi verso Alex, porgendogli in avanti una mano, come a chiedere qualcosa. Capendo al volo cosa volesse da lui, il moro gli diede a malincuore la Poké Ball con Croconaw, e poi incominciò ad allontanarsi come suo solito.

-Aspetta, Mukas.- lo bloccò Alex.

-Che vuoi, ora? Farmi una ramanzina anche tu?- domandò l’altro, voltnadosi verso il rivale.

-No, volevo chiederti se sapevi perché il Capopalestra di Olivinopoli è assente dalla sua Palestra. Ne sai qualcosa?-

-E tu mi fai perdere tempo per domande del genere? Uff… va bene, te lo dirò, se proprio ci tieni. Da ciò che ho capito, non è in Palestra perché è andata ad aiutare un inutile Pokémon che si trova dentro il faro della città. Sinceramente non me ne frega molto, dato che aiutare gli altri è solo segno di debolezza, ma se proprio vuoi andare a trovarla....-

-Ehi, guarda che aiutare gli altri non è segno di debolezza, anzi è una gran cosa ed è molto gratificante.-

-A me non interessa comunque. In ogni caso, ci vediamo alla prossima sfida, perdente, sempre se riuscirai a battere Sneasel…- ribatté freddo, per poi aggiungere con tono seccato -E comunque, razza di idiota, il mio nome è Lukas... e questa volta cerca di ricordartelo!-

E una volta andatosene dalla vista degli altri, Alex tornò da Amy, mentre questa abbracciava tra le lacrime il suo Pokémon, svenuto e ricoperto di ferite da taglio. Vedendolo in quello stato, il moro comprese che il prossimo incontro con Lukas non sarebbe stato così facile come gli altri affrontati in passato, dato che ora possedeva un Pokémon che non solo era veloce e potente, ma che da un certo punto di vista rispecchiava in pieno il suo stile aggressivo.

-Mi dispiace, Vaporeon… mi dispiace davvero… non avrei dovuto accettare la sua sfida… sono stata una stupida…- disse Amy, richiamando tristemente il tipo d’Acqua nella sua sfera.

-Non abbatterti così, tesoro…- cercò di consolarla Alex -Dal punto di vista di quello spaccone hai fatto schifo, ma per me invece hai combattuto molto bene, e hai fatto di tutto per non arrenderti.-

-Ma da adesso Lukas per te potrebbe diventare un vero problema.-

-Forse hai ragione, ma non dimenticare che il punto forte della mia squadra è l’imprevedibilità, e poi, con i consigli di una buona Allevatrice come te, sono sicuro che vincerò qualsiasi sfida.-

-Ben detto, Al!- gli diede una pacca sulla spalla Matt, per poi notare che l’Uovo che portava a tracolla stava brillando, per poi schiudersi e far apparire un Pokèmon semiumanoide a strisce gialle e nere, con un paio di corna a forma di spinotto elettrico –E questo cos’è?-

-Semplice, è un Pokémon elettrico di nome Elekid, e se allenato bene può diventare un ottimo compagno.-

-Dici davvero, Amy? Allora benvenuto in famiglia, Elekid!-

Ma non appena Matt allungò la mano verso il braccio del suo nuovo Pokémon, questi fece apparentemente finta di nulla e gliela strinse, salvo poi rilasciare a tradimento una scossa elettrica verso di lui, folgorandolo e bruciacchiandolo in parte.

-Sembra un po’ vivace questo piccoletto.- notò Alex.

-Già... ha come un non so che di… elettrizzante!- fu l'unica cosa che disse il chitarrista, prima di svenire a terra.

-Kiiii ki kid- sghignazzò il Baby Pokèmon, divertito.

-Toglimi una curiosità, Amy, i tipi Elettro fanno sempre così?- domandò Dylan

-Quando sono piccoli sì.- rispose semplicemente la rossa.

-Allora prevedo guai in vista per il povero Matt…-

-Puoi dirlo forte!- aggiunse Fran, notando il piccolo Pokémon trascinare via il suo Allenatore per una gamba –Comunque, Alex... adesso cosa facciamo, dato che la visita in spiaggia è sfumata?-

-Semplice, se il Capopalestra si trova al faro locale, allora domani mattina andremo lì e proveremo a dargli una mano per aiutare il Pokèmon malato che vi risiede.-

-Ottima idea… magari per sdebitarsi potrebbe consentirti pure un incontro in Palestra per la prossima Medaglia…-

E messisi d’accordo in questo modo, il gruppo dei nostri eroi si incamminò verso il Centro Pokémon, e dopo aver fatto una cena abbastanza sostanziosa e una bella doccia andarono subito a dormire, ma sia Amy che Alex non riuscivano a prendere sonno, ripensando ancora a ciò che era successo alla spiaggia.

-Ehi, Alex…-

-Si?-

-Pensi davvero che io sia stata brava oggi?-

-Certo che lo penso davvero. Sai, anch’io una volta ho fatto il tuo stesso errore, subendo la mia prima sconfitta.-

-E cosa successe poi?-

-Ci rimasi parecchio male, ma poi capì presto che non era così, e che ognuno di noi, nel suo piccolo, è forte.-

-Chissà se un giorno lo capirà anche Lukas.-

-Se ci sarò io, sono sicuro di sì.-

-Ti ringrazio, Alex, mi hai tolto un peso… buonanotte.-

-Buonanotte anche a te, tesoro…-

Fine Cap.21
   
 
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