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Autore: SapphireLily    28/07/2011    4 recensioni
Fortuna che non poteva parlare, perchè Ariel non aveva la più pallida idea di dove cominciare a raccontare le meraviglie di quel nuovo mondo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fortuna che non poteva parlare, perchè Ariel non aveva la più pallida idea di dove cominciare a raccontare le meraviglie di quel nuovo mondo.

Innanzitutto l'aria che respirava; inizialmente le aveva solleticato i polmoni, tanto da farle quasi male, mentre ora che si era abituata, avrebbe dato tutto l'oro del tesoro di suo padre per non tornare a respirare sott'acqua.

Che poi, l'aria che aveva respirato all'inizio, vicino al mare, non aveva niente a che vedere con quella che aveva respirato in paese.

Piena di salsedine, le ricordava il suo mare, certo, ma non aveva il profumo dei fiori che aveva quella della campagna.

I fiori: un'altra esperienza tutta da raccontare.

Ce n'erano migliaia, e non avevano niente a che fare con quelli che trovava in acqua; e poi c'erano le rose.

Eric gliene aveva raccolta una non appena erano scesi dalla carrozza, e gliel'aveva porta, con un sorriso che illuminava tutto il suo magnifico viso.

Aveva anche riso, e Ariel amava la sua risata, quando lei, dopo averla annusata, aveva allungato la testa per provare ad assaggiarla.

-No!-sobbalzò lui divertito-I fiori non si mangiano-.

Le prese la mano (e lei arrossì violentemente), e la mise con cura sul gambo della rosa, facendo in modo che non toccasse le spine che Ariel non aveva notato prima.

La guardò con gli occhi azzurri come il mare durante le belle giornate, sussurrando poi:-Non c'è rosa senza spine. Dove sono le tue spine?-.

Dopo un attimo di smarrimento, Ariel arrossì nuovamente, capendo che la stava paragonando ad una rosa.

Lei non aveva spine, pensò; forse non sarebbe stato d'accordo suo padre, che l'aveva vista sempre ribellarsi, ma certe spine non avrebbero mai ferito Eric.

Provò a dirglielo, ma la voce le si bloccò in gola, con suo grande disappunto.

Con una mano si accarezzò la gola, poi gliela indicò, come a dire: eccola, la mia unica spina. 

  
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