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Autore: fleacartasi    28/07/2011    3 recensioni
“Marlene McKinnon rischia di farsi ammazzare tutti i giorni, e quando torna a casa, ancora viva per miracolo, vuole vedere sua madre che la aspetta sulla porta. Davvero qualcosa per cui ridere.” Abbassò il capo, lasciando che i capelli corvini gli coprissero in parte il volto.
Seconda classificata al contest "Three fabulous days!", sul forum di EFP.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino'
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Happiness is a warm gun






I need a fix cause I'm goin' down

Happiness is a warm gun”, Beatles.






Si può sapere che stai facendo?”
“A te cosa sembra?”
La flebile luce di una bacchetta illuminò un involucro di carta argentata.
“Ho fame.”
Il crepitio della stagnola risuonò nettamente, amplificato dalla quiete immobile.
“Vuoi smetterla di fare casino? Ci sentiranno!”
“E chi dovrebbe sentirci? Non credo che i Mangiamorte ci verranno a trovare, Black. Qualcuno deve averli avvertiti, o si saranno stufati di farsi vedere qui attorno. Nocturne Alley è una scelta così banale per dei maghi oscuri.”
Sirius le rivolse uno sguardo scettico, anche se non era certo che potesse vederlo.
L'oscurità era calda, accogliente, come il vecchio mantello nero di suo zio Alphard.
“Potresti almeno offrirmene un pezzo,” aggiunse, cercando una posizione più comoda.
Erano seduti da ore, ormai, ed ogni parte del suo corpo era addormentata.
A pochi passi dal minuscolo vicolo in cui si erano appostati, Nocturne Alley si snodava sinuosamente fino a svanire nel buio.
“Se è l'unico modo per farti stare zitto...” Gli porse metà del sandwich, imbottito fino a scoppiare. “Direttamente da casa McKinnon.”
“Vivi con i tuoi genitori?”
“Abito con mia madre, mio padre se n'è andato quando avevo tre anni,” rispose. “E se osi ridere giuro che ti crucio.”
“Marlene McKinnon rischia di farsi ammazzare tutti i giorni, e quando torna a casa, ancora viva per miracolo, vuole vedere sua madre che la aspetta sulla porta. Davvero qualcosa per cui ridere.” Abbassò il capo, lasciando che i capelli corvini gli coprissero in parte il volto.
Marlene strappò alcune briciole di pane, lasciandole cadere a terra con aria assente. “Perché c'è del rancore nella tua voce?”
“Rancore?” Si concesse una risata amara. “Ormai non provo più neanche quello.”
“Sarà,” ribatté Marlene. “Ma io lo sento.”
“Non credevo che facesse rumore.” Ogni traccia di ironia era sparita dalla voce di Sirius, sostituita da un'ombra di cupa rassegnazione.
La ragazza fece spallucce. “Anche le cose silenziose si possono sentire. Mio fratello me lo diceva sempre, quando cercavo di entrare in camera sua per rubargli la scopa. Ero convinta che fosse impossibile che si accorgesse di me.”
“Lui non vive con voi?”
Le labbra carnose di Marlene si piegarono in un sorriso dolce, malinconico. “È morto.”
“Oh,” disse Sirius, a disagio. “Non lo sapevo.”
“È successo qualche mese prima che tu e i tuoi amici arrivaste all'Ordine,” spiegò. “Come potevi saperlo?”
“Anche lui era nell'Ordine?”
“No, era un Medimago al San Mungo. L'hanno rapito per obbligarlo a curare un Mangiamorte. Era stato colpito in un combattimento a Liverpool ed era in condizioni disperate. Quando mio fratello non è riuscito a salvarlo l'hanno ammazzato senza tanti complimenti.” Scosse il capo. “I Prewett hanno catturato i suoi colleghi qualche settimana dopo, per caso. Hanno raccontato ogni cosa, pur di poter scappare dall'Inghilterra ed evitare Azkaban. Era stato uno di loro a mandare un gufo a mia madre con la foto del cadavere. Non l'abbiamo mai riavuto, l'hanno bruciato.”
“Mi dispiace,” disse Sirius, incapace di aggiungere altro.
“È per questo che so riconoscere il rancore, sai. Perché lo provo anch'io. Perché quei bastardi se la sono presa con Julian, che non c'entrava nulla. Ho ucciso un solo Mangiamorte, finora. E quando l'ho fatto... ho immaginato che fosse quello che aveva ammazzato Julian, e per un attimo mi sono sentita felice.
“Non è stata colpa tua.”
“Cosa ne sai tu?” sbottò. “Sei solo un ragazzino che vuole giocare a fare l'eroe. Quando capirai cosa vuol dire combattere sparirai, come tanti altri. Non credere che non ne abbia incontrati, in questi anni. Non è tanto difficile scegliere tra questa vita e la protezione delle vostre perfette famiglie Purosangue. Vi basterà rimanere a scaldarvi vicino al camino con un bicchiere di Whisky Incendiario, e aspettare che tutto passi.
Un gatto si avvicinò a loro, strisciando contro la parete. Era scheletrico, e del pelo nero rimanevano solo alcune chiazze rade. Leccò le briciole con voracità, prima di allontanarsi in fretta.
“Non so neanche perché te l'ho raccontato,” concluse Marlene. All'improvviso sembrava stanca, impaurita, piccola.
“Probabilmente hai ragione.” Sirius addentò l'ultimo pezzo del panino, masticando con calma. “Perché non tornare dalla mia amata famiglia? Anche mia madre mi aspetterebbe sulla porta, sai... con un bell'Avada Kedavra come accoglienza.”
Il silenzio si stese fra loro, come una cappa densa ed opprimente.
“Io...”
“Lascia perdere, McKinnon,” la interruppe. “La puzza di questo cazzo di vicolo ci ha fritto il cervello.”
A quell'espressione, lei scoppiò a ridere. “Io darei la colpa al buco nero che sta diventando questa guerra. Sta risucchiando tutti.”
In quell'istante, l'oscurità fu squarciata da una figura argentea, che si insinuò nell'esiguo spazio che li separava.
“Il Patronus di Silente. Possiamo andarcene, era ora!”
“La mia prima missione si è conclusa gloriosamente, direi,” commentò Sirius, alzandosi e sbadigliando. “Dovrò suggerire a Silente di darmi una compagna migliore, la prossima volta.”
“Non lamentarti, Black. Sei ancora tutto intero, e hai anche guadagnato del cibo. Malocchio non ti avrebbe fatto fiatare per otto ore di fila, e ti posso assicurare che non è divertente.” Gli rivolse un'occhiata obliqua. “Sarei io a dover fare un discorsetto a Silente, piuttosto. Bloccata a Nocturne Alley con un novellino appena uscito da Hogwarts, e che non vede l'ora di farsi tagliare a metà...”
“Ah, smettila,” la provocò. “Hai potuto ammirare il mio incredibile fisico e il mio viso stupendo per tutta la notte. E chissà che la prossima volta non ti lasci anche toccare, e non solo guardare...”
“Eclissati, Black!” esclamò, con una risata.
“A presto, Marlene,” la salutò, con un sorriso. Tornato serio, lasciò che per un istante i loro occhi si incontrassero.
Poi sparì, smaterializzandosi prima che la ragazza potesse ricambiare il saluto.



* * * * *



NOTE

Questa storia è ambientata nel 1978, poco dopo l'arrivo all'Ordine dei Malandrini e di Lily, appena usciti da Hogwarts. Marlene, invece, ha venticinque anni. Sirius e Marlene sono la mia nuova ossessione *__*
È
stata scritta per il contest “Three fabulous days!”: si ispira alla canzone “Happiness is a warm gun” e ai tre prompt che mi sono stati forniti (silenzio, rancore, nero). Riporto sotto il giudizio che ho ricevuto.

Alla prossima!
Flea.





- 8/10 correttezza grammaticale
La prima cosa che salta all’occhio nella tua storia è l’eccesso di virgole, che inserisci in maniera scorretta nei dialoghi e durante la narrazione della storia; quando fai parlare i tuoi personaggi, concludi spesso una battuta con una virgola (es. “Abito con mia madre, mio padre se n'è andato quando avevo tre anni,” o “Ah, smettila,”), ma è un modo scorretto di utilizzare questo segno, anche se poi la battuta riprende. Inoltre, spezzi frasi inutilmente (es. “[…] disse Sirius, a disagio.”, “Non credere che non ne abbia incontrati, in questi anni.” o ancora “Erano seduti da ore, ormai, ed ogni parte del suo corpo era addormentata.”), rendendo la narrazione più lenta e meno gradevole, nonostante non ci siano errori grammaticali.
Ti consiglio anche di usare più spesso il punto esclamativo – per rafforzare qualche affermazione forte – naturalmente senza eccedere e di non mettere la virgola prima delle congiunzioni. Un ultimissimo consiglio: usa maggiormente l’apostrofo che non rovina la frase, anzi la rende più raffinata e sciolta.

- 9/10 lessico e stile
Il lessico è buono ed anche lo stile, fatta eccezione per qualche frase che ti segnalo qui sotto.
“Marlene McKinnon […] ancora viva per un qualche miracolo[…]”. --> Sarebbe preferibile omettere quel “un qualche”, che appesantisce la frase, già lunga di suo.
“[…] e del pelo nero rimanevano solo alcune chiazze rade.” --> “Chiazze” è una forma lessicale un po’ bizzarra riferita al pelo di un animale. Magari rivedi questa frase.
“[…] Possiamo andarcene, era ora.” --> Meglio usare un’esclamazione, perché virgola e punto non rendono bene il senso dell’impazienza di Sirius. Se vuoi, puoi usare anche un’altra espressione, come: “Possiamo andarcene finalmente!”.
“Gli rivolse un'occhiata obliqua” --> Stona quest’espressione. Meglio “un’occhiata storta” o “un’occhiata sbilenca”.

- 9,5/10 caratterizzazione dei personaggi ed IC
Nulla da ridire su questo punto. Sirius è lui al cento per cento e Marlene, nonostante non sia quasi menzionata, è ben caratterizzata dal tuo punto di vista.

- 8/10 utilizzo del pacchetto (prompt, ambientazione, canzone)
I prompt assegnati al pacchetto sono ben utilizzati, anche se il silenzio mi pare leggermente trascurato, ma non ho voluto penalizzarti perché sarebbe stata stronzaggine pura. L’ambientazione è perfetta e si adatta uniformemente e senza stonature a tutta la storia. Diverso però è l’uso della canzone: hai utilizzato troppo poco della canzone. Happiness is a warm gun è una canzone con diverse allusioni sessuali – che si trovano nella pistola e i suoi componenti – che potevano benissimo comparire nella storia, data la natura di Sirius (c’è persino un dialogo velato a fine storia che lascia ad intendere molte cose di questo tipo... avresti potuto inserirlo lì, magari). La canzone è stata usata, ma purtroppo non dandole il giusto spazio: ecco il perché di due punti in meno.

- 5/5 originalità
Io su Marlene non ho letto mai nulla e, nonostante sia un’amante dei pairing non così commercializzati, non li ho mai pensati come coppia, anche per il divario d’età. Credo sia una delle storie più originali della Old… i miei complimenti!

- 3/5 giudizio personale
La Old Generation non mi affascina particolarmente e nemmeno Sirius, ma la tua storia è scritta bene, quindi ho letto volentieri e senza fatica questa fanfiction. Brava comunque!
Totale punti 42,5/50

  
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