Fumetti/Cartoni europei > I Puffi
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Autore: Nordlys    28/07/2011    0 recensioni
Alla notizia dell'arrivo in città di una nuova specie di radice di mandragora, il Grande Puffo e Quattrocchi si dirigono al villaggio degli umani per vederla con i loro occhi. Ma oltre alla radice, i due puffi scoprono che lord Balthazar ha aperto la stagione della caccia, determinato a collezionare animali vivi per i suoi esperimenti.
Tornato al villaggio, il Grande Puffo consulta il suo libro di incantesimi e giunge alla soluzione che l'unico modo per fermare i cacciatori è fare un incantesimo con la nuova radice, e l'unico modo per ottenere la radice è comprarla. Così il Grande Puffo propone ai puffi di raccogliere diamanti. La cosa disgusta parte del villaggio che si divide in tre fazioni: una seguirà il Grande Puffo nella raccolta di diamanti, una seguirà Selvaggio nella foresta, la terza fazione è Cattivus in solitario determinato a guadagnarci.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Gli spari nella foresta

Il salvataggio

 

In passato, i puffi erano già stati al castello di Balthazar, perciò sapevano come muoversi.

Il Grande Puffo, Inventore e Forzuto entrarono in un vaso vuoto e si consultarono.
'Io ed Inventore pufferemo gli animali. Tu puffa il ponte levatoio e sta' attento agli uomini, specialmente a Gargamella!'
'Puffate su di me!'. Forzuto si sputò sulle mani. Inventore e l'anziano puffo sorrisero, rasserenati dalla sicurezza del compagno.

I tre puffi fecero capolino, uno ad uno, dal vaso. Si guardarono intorno. Due guardie ispezionavano il corridoio. Il Grande Puffo osservò attentamente: 'Non dobbiamo preoccuparci di loro. Puffano con indolenza!'
Difatti una delle due guardie sbadigliò. L'altra si perse a guardare fuori la finestra. I due uomini presero a discutere di frivolezze che nulla avevano a che fare con Lord Balthazar o con la caccia.
L'anziano puffo diede il segnale. Il trio camminò addossato al muro e scese la scalinata a chiocciola. Giunti al piano terra si divisero. Inventore e il Grande Puffo si diressero alle prigioni.

Le segrete si trovavano al piano terra. Il corridoio che le ospitava era buio, freddo e umido, la poca luce filtrava da una finestrella sotto il soffitto. Sui mattoni cresceva il muschio. Le gabbie erano studiate per gli umani, ma tra le sbarre erano stati aggiunte nuove stanghe in metallo, più sottili, così vicine da non permetterne il passaggio ai puffi. Stipati in esse, animali selvaggi, catalogati per razza e dimensione. Ma anche cani e gatti domestici rapiti dai loro giardini. Poi, l'entrata di alcune prigioni era una vera e propria porta di ferro, senza finestrelle. La porta non nascondeva un puzzo di zolfo, segno che in quelle gabbie 'speciali' erano rinchiusi dei draghi.
'Sono magrissimi!' commentò Inventore 'Stanno puffando di fame!'
Il puffo dalla salopette blu e con la matita incastrata dietro l'orecchio destro, appoggiò la cassetta degli attrezzi e la aprì. Dentro, numerose chiavi inglesi di varia lunghezza. Inventore afferrò la più lunga, con prudenza si arrampicò lungo le sbarre della gabbia dei conigli, raggiunse il buco della serratura e con la chiave inglese iniziò la sua opera di scassinamento. La serratura saltò e la porta si socchiuse. Ad uno ad uno, i conigli uscirono. Poi toccò ai cervi. Si era scelto per iniziare a liberare prima le prede, i predatori dopo. Venne il turno dei draghi. I draghi non erano carnivori, si nutrivano di fieno, zolfo e bevevano lava. La cosa a cui inventore doveva stare attento era al loro soffio. Fortunatamente i draghi non ebbero reazione aggressiva.
Infine fu il turno delle bestie più pericolose: i lupi, i cani ed i gatti. Il Grande Puffo udì delle voci.

 

Il puffo Forzuto si crocchiò le dita delle mani, pronto ad azionare la leva che avrebbe abbassato il ponte levatoio, permettendo agli animali di scappare. Attorno a lui vide i conigli che saltellavano. Il puffo salì cavalcioni sulla leva, puntò i piedi contro il muro e spinse, ma la leva non si mosse di un millimetro. Intanto i cervi ed i draghi raggiungevano il corridoio. Forzuto alzò lo sguardo. Vide un drago guardare minacciosamente il ponte chiuso e soffiare fiammelle. Il puffo fece un altro sforzo. La leva non si mosse e dal corridoio giunsero delle voci umane: 'Le bestie sono state liberate!'

L'ultima serratura scattò. Tutti i carnivori furono liberati. Ma un gatto, un maschio nero, grosso come una pantera attaccò Inventore. Il Grande Puffo se ne accorse subito 'Puffati le orecchie!'. Inventore, bloccato a terra dalla zampa del felino, obbedì. Il Grande Puffo suonò nel flauto. Gli animali e gli uomini che stavano per raggiungere la stanza si misero a ballare. Sempre coprendosi le orecchie con le mani, Inventore scappò verso l'uscita.
Rimasto solo, il Grande Puffo continuava a suonare.

Inventore raggiunse l'uscita, ma il ponte levatoio era ancora alzato. I soldati lottavano con le bestie per riportare l'ordine, ma le armature li rendevano goffi.
Forzuto sbuffava, appoggiato contro il muro. Inventore gli corse incontro: 'Ci sono problemi?'
'Solo che la leva è puffamente salda! Non riesco a far puffare il ponte levatoio!' Rispose Forzuto rassegnato. Inventore saltò sulla leva: 'Vieni, proviamo a puffarla insieme!'
I due puffi puntarono i piedi sul muro e provarono a spingere la leva verso il basso. Non ottennero risultati. Si lasciarono cadere a terra, stanchi.
'Non è possibile, siamo prigionieri!' si lagnò Forzuto 'Certo, noi possiamo puffare di qui con le cicogne, ma gli animali non possono puffare!'
Inventore sospirò. Poi scattò come se si fosse ricordato una cosa importante: 'Forzuto, puffa un momento!'
Il puffino corse di nuovo verso le prigioni, con lo stupore di Forzuto che non poté far altro che fidarsi.

Inventore raggiunse nuovamente le prigioni. Non dimenticò di coprirsi le orecchie. Il Grande Puffo suonava, l'atteggiamento rilassato, mentre uomini e animali davano segni d'affaticamento. Inventore prese la chiave inglese con la bocca e tornò da Forzuto.

Forzuto guardò nuovamente la leva, sconsolato. Forse era il caso di fare un ultimo tentativo. Inventore lo raggiunse e lo rassicurò: 'Forse è solo il caso di puffare qualche ingranaggio! Tu puffa la leva verso il basso!'
Forzuto tornò sulla leva e piantò i piedi contro il muro. Inventore entrò nella fessura sotto la leva. Trovò molte rotelle, più di quanto si sarebbe aspettato. Le osservò un momento, toccò prudentemente un ingranaggio con le dita. Avevano bisogno di un'oliatura. Inventore non aveva portato il lubrificante. L'unica cosa che poteva fare era manomettere gli ingranaggi. La maggior parte di essi erano a misura d'uomo, ma per qualcuno bastava la chiave inglese di dimensioni puffiche.
Gli ingranaggi cedettero. Il puffo sbucò da sotto la leva: 'Forzuto, prova ora!'
Forzuto spinse ancora la leva verso il basso. Non si mosse.
Inventore tornò all'interno della fessura: 'Ce ne sono altri! Non puffiamoci!'
Forzuto attese. Udì il rumore di pezzi di ferro cadere. Sbirciò nella fessura sotto la leva.
'Forzuto, mi serve aiuto!'
Il puffino col cuore tatuato sul braccio raggiunse Inventore tramite la fessura. Inventore era alle prese con l'ultimo ingranaggio a misura di puffo, particolarmente saldo. Era frustrato: 'Ti prego, puffami una mano!'.
I due puffi afferrarono la chiave inglese con entrambe le mani e tirarono con tutta la loro forza. I muscoli di Forzuto si evidenziarono sotto la pelle.

* * *

C'erano solo avanzi nei piatti eleganti della tavola di Lord Balthazar. Lo stregone bevve l'ultimo bicchiere di vino, poi con un tovagliolo in fine tessuto si pulì la bocca. 'Sparecchiate e gettate gli avanzi ai piranha!'.
Un coniglio gli balzò sul tavolo. Lo stregone sussultò, prima di adirarsi: 'E questo? Credevo di aver detto di chiudere le gabbie! Portatelo via!'
Il servo afferrò il coniglio per le orecchie. Non fece un passo che vide Balthazar sbiancare e sudare freddo. Un lupo annusava oltre la porta aperta che portava al suo appartamento. Il Lord scattò in piedi: 'Barricate la porta! Le bestie sono libere!'.
I servi obbedirono, ma la paura di Lord Balthazar crebbe al punto da costringerlo a chiudersi in camera sua e nascondersi sotto il letto - o meglio - di provare ad infilarsi sotto il letto.

 

L'ingranaggio saltò. Il ponte levatoio cadde davanti ai cacciatori e a Gargamella. L'impatto li fece sussultare, ma poi compresero che la via era libera. Come un esercito di barbari, il gruppo entrò nel castello urlando parolacce.
Gli ingranaggi continuavano a girare incontrollatamente, anche se il ponte era sceso. Inventore e Forzuto non riuscivano ad uscire dalla fessura. Appena si alzavano in piedi, la velocità con cui gli ingranaggi giravano li faceva cadere. Dietro di loro una grossa rotella li avrebbe schiacciati. La mano del Grande Puffo prese il braccio di Forzuto. Inventore afferrò le gambe di Forzuto. Così i due giovani folletti blu furono salvati.
'La mia chiave inglese!' disse Inventore, guardando sconsolato la fessura. La leva era ancora posizionata in chiusura.
'L'entrata è stata puffata! Ora dobbiamo puffare gli animali fuori di qui!' ricordò il Grande Puffo.
Alcuni animali varcarono l'entrata del castello e corsero verso i boschi.

Appena entrati, i cacciatori si guardarono in giro spaesati. Uno gridò: 'Balthazar, vigliacco! Vieni fuori e dacci i soldi!'
Gargamella capì che i cacciatori non conoscevano il castello e si offrì per far loro da guida: 'Ehmmm... io ci sono già stato qui! Vi porto direttamente alle stanze di Lord Balthazar!' disse mellifluo. I cacciatori si affidarono completamente a lui.

Tremante, con la testa tra le mani, mezzo infilato sotto il letto, Lord Balthazar invocò i suoi soldati: 'Uccidete le bestie che trovate in giro! Subito!'
I soldati però non potevano udirlo. Erano alle prese con gli animali, che, mossi dalla fame, attaccavano con ancor più cattiveria. Le armature li proteggevano dai morsi di lupi, cani e gatti, ma quando i draghi soffiarono contro di loro il fuoco, li fecero ballare dal dolore. Rapidamente i soldati si tolsero le armature roventi e le gettarono dove capitava. A questo punto furono azzannati dai lupi e dai cani. Il Grande Puffo vide che l'attacco dei carnivori non era limitato al morso. Volevano mangiarli.
'Inventore, Forzuto, puffate le orecchie!'
L'anziano puffo suonò il flauto avvicinandosi sempre più agli animali e ai soldati che, seppur con le carni lacerate, furono costretti a ballare al ritmo del flauto magico. Feriti i soldati, affamati gli animali, non ci volle molto per stancarli.

Gargamella e i cacciatori provarono ad aprire la porta che portava all'appartamento dello stregone, trovandola chiusa a chiave. L'alchimista si mise da parte, mentre i cacciatori cercavano di buttare giù la porta. All'interno dell'appartamento, gli arredi erano stati tutti messi ordinatamente contro la porta. Ma dopo numerose spallate da parte dei molti cacciatori, la porta iniziò a cedere.
'Vogliamo la ricompensa per il nostro lavoro!'
'Ti trasformerò in un topo e ti farò mangiare da Birba!'
Dalla sua stanza lord Balthazar tremò.

I puffi salirono le scale che portavano all'appartamento del lord. Udirono il rumore delle spallate e voci confuse.
'C'è Gargamella!' commentò Forzuto. 'Vedo!' rispose il Grande Puffo stringendo il flauto 'Sono distratti! Facciamo puffare gli animali dal castello!'

Continua...

 

E' ufficiale che questa storia si sta rimodellando a dispetto della scaletta. Il finale non sta cambiando, è quello che avevo deciso fin dall'inizio, ma i dettagli mi stanno portando a superare di gran lunga la lunghezza prevista per questa Fan Fiction dopo che avevo cancellato i fillers. I puffi s'apprestano a salvare gli animali. Ed ora?

Hva skjer?

  
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