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Autore: Kat Logan    28/07/2011    5 recensioni
Frank e Gerard sono due amici che vogliono entrare in una scuola d'arte molto selettiva a New York per inseguire i loro sogni. Charlotte e Kathrine non si conoscono.La prima vuole fare della sua vita il cinema, la seconda vive all'ombra della madre prima ballerina e vuole riscattarsi sul palco. Nello stesso giorno quattro vite s'incrociano nella grande mela, ma il bivio per tutti i protagonisti sarà sempre una domanda "A chi appartiene il mio cuore? All'amore o all'arte?"
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Frank Iero, Gerard Way
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Lexington Avenue
New York
9.30 p.m.
 
“Ti vuoi muovere?” Frank gridò saltellante attorno a Gerard che nervoso cercava di annodarsi la cravatta al collo.
La mani gli tremavano e stava sudando freddo mentre fissava la sua immagine riflessa nello specchio. “Oddio, sembra che io stia andando a un funerale, con questo completo nero e la cravatta rossa…” farneticò insultando poi il pezzo di stoffa colorato che lo stava facendo dannare.
“ Al funerale ci andremo se arriviamo in ritardo da quelle due!! E i morti in questione, saremo noi!”
Specificò Frank indicando all’amico le lancette dell’orologio che appeso al muro emetteva un leggero ticchettio.
“Io nemmeno ci volevo venire!” sbuffò Gerard lanciando la cravatta a terra e mettendosi le mani nei capelli.
“Ehi, ehi! Niente crisi di panico sposina!” disse Frank avvicinandosi a lui e tirandolo per il bavero della camicia “Ora te lo faccio io questo stupido nodo…però ti devi calmare è chiaro?!”
Gerard lo guardò dall’alto al basso con un sopracciglio alzato, la testa nera di capelli pettinati in una cresta dall’amico per quella sera dondolava da una parte all’altra al ritmo di una musica che conosceva solo lui.
Le sue mani tatuate armeggiarono con la cravatta di un rosso brillante che presto fu legata al suo collo.
“Non te la cavi tanto male…” sentenziò il ragazzo più alto osservando il lavoro dell’amico.
“Certo che no!” sorrise l’altro per poi aggiungere “Ora andiamo sposina!”
“Ma perché sposina?” lo rincorse l’altro verso la porta confuso da quel soprannome.
“Oh andiamo, hai una crisi di nervi come se ti dovessi sposare Gee! E’ un ballo! Ci si diverte! Hai presente come si fa?”
“Mi stai sfottendo?” domandò all’amico in tono minaccioso.
Frank scoppiò in una risata uscendo dalla porta “Vestito da pinguino non fai paura a nessuno!” e chiudendola alle sue spalle.
Gerard sbiancò “Sembro un…pinguino? Sono ridicolo? Ok, no! Frank apri questa porta immediatamente, vado a cambiarmi!”
“Amico, tu devi rilassarti, stai proprio male, non vai da nessuna parte! Muoviti prima che ti faccia scendere queste scale a calci nel sedere!”
“Frank…” cercò di obbiettare l’altro.
“No, niente Frank! La tua donna ti aspetta. Non si fanno aspettare le donne! Devo sempre spiegarti tutto io!”
 
 
Upper East Side
New York
 
Nella stanza di Kathrine regnava il caos.
Trucchi, accessori, scarpe ed abiti erano sparpagliati sul grande letto trasformato in un campo di battaglia.
Charlotte si appoggiò all’armadio per aiutarsi mentre infilava un paio di scarpe con un tacco vertiginoso.
“Riuscirai a ballare con quei trampoli?” chiese la ragazza dai capelli blu mentre finiva di sistemarsi l’abito di qualche tonalità più scura dei suoi capelli addosso.
“Servono a far scena, se devo scatenarmi stai certa che sarò scalza!” sorrise Charlotte aiutando l’amica ad allacciarsi la cerniera del vestito sulla schiena.
“Se penso che mia madre domani rientrerà mi vorrei sparare!” esordì girandosi verso lo specchio con una mezza giravolta.
“E tu non pensarci, goditi la serata con il tuo cavalier senza paura!”
Kathrine sorrise “E’ proprio forte Frankie…”
“Qui stiamo arrossendo!” la prese in giro Charlotte notando il colorito più acceso di Kat sulle gote.
“Senti un po’, miss simpatia…tu e Gerard che avete intenzione di fare? State insieme?” le chiese sviando il discorso l’amica mentre le puntava minacciosa una spazzola sotto al naso.
“Prima di tutto metti giù quell’arma…secondo…”
Un rumore proveniente al piano di sotto le interruppe.
“E’ il campanello, sono qui!” concluse Charlotte eccitata.
 
 
*
 
 
Mary comparve sulla soglia con un sorriso cortese, facendo accomodare i due ragazzi che avanzavano spintonandosi tra loro.
“Buonasera, accomodatevi!” disse scostandosi dall’entrata per farli passare.
Frank aprì la bocca guardando il lampadario in cristallo che spiccava al centro della sala in cui avevano messo piede.
“Gee…io non me la ricordavo la casa di Kat, sembra una reggia.” Deglutii nervoso senza staccare gli occhi dal soffitto.
“Beh, eravamo poco in noi, la prima ed unica volta che siamo venuti qui, ricordi? Ballavi sui tavoli con una parrucca!”
“Oh si, divertente!”
“Vado ad avvertire le ragazz…” Mary venne interrotta dalla voce di Kathrine che scendeva le scale accompagnata da Charlotte al suo fianco facendo la sua entrata con un “Non importa abbiamo già sentito i due rumorosi arrivare!”
Ok, ora sono io la sposina impaurita che vuole darsela a gambe! Oh Mio Dio.
“Frank…”
Già è bella sudata, ma così vuole uccidermi.
“Frankie?!”
Io faccio da accompagnatore ad una ragazza così?! E’ un sogno!
“Frank chiudi la bocca o finirai per ingoiare della mosche!” Kathrine gli si avvicino accarezzandogli il mento.
Il ragazzo riprese un contegno, sorridendole e prendendola per mano.
“Scusa, è che sei bellissima” le disse ad uno orecchio.
Le gambe della ballerina si fecero improvvisamente molli.
Ok, prima di sta sera perdo l’uso delle gambe se questo qui si mette a fare complimenti.
“Grazie, anche tu stai benissimo, un ottimo blu…” constatò lei soddisfatta.
“Dovevamo essere in coordinato, come le migliori coppie che si rispettino!”
Come le migliori coppie…Quella frase si annidò nel suo cervello mentre le labbra rimanevano incurvate in un sorriso e gli occhi le brillavano emozionati.
 Lo siamo anche noi?
 
 
New York Institute of Arts
1049 5th Avenue
Ore 21.30
 
 
“Guarda liii!!!” Charlotte saltellò indicando un cartello appeso nella sala adibita per l’occasione.
“Auguri Gerard!” disse Kathrine leggendo ciò che era scritto sul manifesto.
“Ci si può ancora iscrivere per concorrere per re e reginetta del ballo!” sentenziò Frank dando man forte alla francese che sembrava estasiata all’idea della competizione.
“Ci iscriviamo?” domandò Charlotte sbattendo le ciglia come se fosse un bambi e rivolgendo lo sguardo più implorante e dolce al suo accompagnatore.
“Ehm…” Gerard si passò una mano tra i capelli corvini indeciso sul da farsi.
I suoi occhi verdi fissarono per un momento il pavimento per poi tornare a posarsi sul viso luminoso della ragazza.
“Su Gerard, allora?!” lo punzecchiò Frank dandogli una leggera gomitata al fianco.
“Ehm…”
“Oddio, hai una paralisi?” chiese Kathrine guardando il ragazzo che non riusciva a spiaccicare parola.
“Forse è un principio d’infarto!” sentenziò Frank calandosi nei panni di un medico da telefilm.
“Sto bene! Sono qui eh?!” sbottò Gerard ritrovando la sua voce “ok, d’accordo, facciamolo!” aggiunse poi prendendo la penna appoggiata al tavolino sotto l’annuncio e mettendo il suo nome sul cartello.
“Vado a prendere i numeri!” disse Charlotte cercando di non gridare dalla gioia e cominciando a fare una lunga fila.
“E noi?!” chiese il ragazzo più basso a Kathrine che guardava altrove.
“Noi andiamo a ballare!”
“Non partecipiamo? Non vorresti essere eletta reginetta? Oddio con un cavaliere come me hai di sicuro poche speranze, ma se partecipa Gerard c’è davvero una possibilità!”
“No, Frank.” Il tono non ammetteva repliche e la ragazza si rese conto di essere stata forse troppo asciutta, tirò le labbra in un sorriso e prese Frank per mano, che a quel gesto sembrò rilassarsi di nuovo.
La sala dell’istituto d’arte era buia, illuminata solo da fasci di luci colorate. La musica era alta ma il chiacchericcio degli studenti in abito elegante riusciva a farsi sentire.
“Ok, Frank.” Sentenziò la ragazza dai capelli blu guardandolo nei suoi grandi occhi , appoggiandosi con una mano alla sua spalla e indicandogli dove doveva mettere le sue.
“Questa va qui…” cominciò “e l’altra sul mio fianco…ci sei?”
Frank annuì col capo senza smettere di guardarla in volto, sembrava essere in lotta con se stessa tutto il tempo.
“Ora non pestarmi i piedi, guarda sempre me…e fammi ballare!”
Il ragazzo ubbidì e i due aprirono i balli sotto gli occhi di tutti che ben presto si unirono a loro.
“Perché non hai voluto partecipare?” gli chiese timidamente lui facendola volteggiare.
“Perché con uno come te avrei potuto vincere!” lo spiazzò lei.
Il cuore del ragazzo gli rimbalzò nel petto.
“Se ci fossimo trovati la sopra…” continuò Kathrine indicando con un cenno del capo il palco, sul quale una band di giovani stava suonando un lento “Sarei stata ancora una volta sotto gli occhi di tutti e avrebbero cominciato con le solite frasi.”
Aspettò un momento ed imitò una voce stridula “La Lewis si trova li perché è figlia di sua madre. Lei vince sempre perché è avvantaggiata…”
Frank sorrise leggermente rimanendo in silenzio, continuando a guidare Kat in quel ballo che si fece più lento e li fece avvicinare ulteriormente.
“Io sono stanca di questo…” disse in un sussurro, appoggiando la testa alla spalla del ragazzo.
In quel momento Frank capì, non era una lotta contro se stessa quella di Kathrine combatteva, ma una battaglia contro sua madre, contro i pregiudizi. Era una guerra all’ultimo respiro contro la ragazza che tutti credevano fosse e nessuno conosceva realmente.
Il suo respiro caldo solleticò il collo del moro che tornò alla realtà abbandonando le sue riflessioni.
“Vorrà dire che…sarai solo la mia regina allora, miss Lewis!”
Kathrine alzò il viso dalla spalla di Frank e lo guardò stupita in volto.
Ha detto veramente quello che ho sentito o me lo sono sognata?
Il ragazzo sembrò leggere nei suoi pensieri “Andiamo, non fare quella faccia stupita, non è ovvia la cosa?”
“Siamo…” il respiro le morì in gola.
“Siamo una coppia Kat.” e con quell’ultima frase ad entrambi furono chiari i propri sentimenti.
E nel loro scontro di labbra, la musica tacque così come tutto il resto.
 
 
*
 
 
Il Ponce analcolico offerto dalla scuola era finito a fiumi nei bicchieri di tutti.
Qualche temerario aveva provato a correggerlo come succede ad ogni ballo che si rispetti, ma con scarso successo.
Il fischio del microfono echeggiò nel salone e la musica si spense.
Il professore Schmitz con il suo accento tedesco prese la parola sul palco che fino a quel momento era stato di dominio delle due band studentesche che si erano offerte di allietare la serata.
“E’ giunto il momento di annunciare i nostri re e reginetta del ballo.” Sentenziò sbuffando come se l’avessero costretto con la forza a quel compito.
“Quelli che non sono del primo anno già lo sanno come funziona. Non c’è alcuna propaganda durante l’anno, abbiamo di meglio da fare. Ma durante il ballo gli studenti hanno messo nell’urna che tiene in consegna Madame Rolland il numero della coppia che hanno ritenuto più bella, affiatata o che ne so io…” Una risata interruppe il suo discorso che riprese appena venne soffocata “Ma veniamo al dunque e facciamola finita…” Madame Rolland passò al professore un biglietto bianco piegato in quattro parti.
L’uomo lo guardo attentamente, cercò con lo sguardo tra la folla qualcuno e fece una smorfia a Frank “Il re e la reginetta sono la coppia numero…23!”
Tutti si guardarono attorno cercando chi possedeva il numero.
Kathrine indicò con la mano libera Gerard “Sono loro il numero 23! Sono loro!” disse concitata a Frank che scoppiò a ridere.
“Abbiamo la coppia 23?” domandò il professore impaziente.
Un fascio di luce illuminò Charlotte e Gerard che arrossì violentemente.
“Oh bene! Almeno uno dei due è di musica, mi fa piacere signor Way!!” borbottò August Schmitz mentre la professoressa di danza gli toglieva il microfono di mano.
“Che…che dobbiamo fare?” domandò il ragazzo mentre veniva trascinato da Charlotte sul palco per l’incoronazione.
“Solo aprire l’ultimo ballo e dopo una foto!” gli urlò Kathrine cercando di soffocare una risata.
“Gerard che balla non se lo vorrebbe perdere nessuno!!” disse Frank con tono quasi esaltato mettendo un braccio attorno alle spalle di Kat.
 
 
Fu così che in quella serata al primo ballo di quattro nuovi amici, il New York Institute of Arts, ereditò una coppia di re e regina sconosciuta ai più degli studenti e un bacio indimenticabile per due di loro.
 
 
 
Note dell’autrice:
E finalmente sono riuscita a pubblicare un nuovo capitolo!
Questa volta ho scritto un po’ meno, perché in teoria il capitolo non doveva trattare solo del ballo. Ci dovevano essere altri avvenimenti che però dilungandomi con questo non ho inserito e li metterò nel prossimo.
Ho dato un po’ più di spazio alla coppia Frank – Kathrine che hanno così faticato per questo bacio che credo aspettassimo un po’ tutti.
La chiusura mi ha dato non pochi problemi, spero però che vi sia piaciuto ugualmente.
Un bacione.
Kat
   
 
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