Epilogo “The
Jonas Brothers”
Quattro anni
dopo…
“Maggie, Maggie vieni subito qua
ho detto e Chris smettila di giocare con la batteria puoi farti male” urlai
rincorrendo quella peste di mia figlia “Mamma tanto non ci riesci!!” mi diceva
lei sgattaiolando via e nascondendosi nei posti più impensabili “Giuro che vi
lascio senza cioccolata per due mesi eh!” “Tanto la cioccolata ce la dà papà!”
rispose Chris che mi stava facendo impazzire con quelle dannatissime bacchette
e quei tamburi “Bambini vi prego, andiamo di là, così vedete il papà e gli zii
fare le prove” “Ma io voglio giocare!!!” si lamentò Maggie
ricominciando a correre, ero esausta ma grazie a Dio in quel momento entrò Joe
“PAPÀ!!!!” urlarono entrambi correndogli incontro “Hey
angioletti, venite qui” disse mentre li afferrava senza fatica “Ah adesso che
c’è papà fate i bravi eh!” dissi io arrabbiata avvicinandomi a Joe e dandogli
un bacio sulle labbra “Pulce, lo sai che Joe ci sa fare con i bambini” disse
Nick prendendo in braccio Maggie “Kate, questi
bambini diventano più belli ogni giorno che passa, peccato che non abbiano
preso i tuoi occhi azzurri” disse Kevin prendendo in braccio Chris “Già, sono
belli, ma mi fanno davvero impazzire!” Joe si mise a ridere e poi disse
“Bambini state qui con gli zii che io e la mamma dobbiamo parlare!” disse
trascinandomi via verso il suo camerino “Parlare?” gli chiesi appena entrammo
“Si piccola, a modo nostro” mi strinse contro al muro e cominciò a baciarmi “A
che ora hai la conferenza?” gli chiesi non appena passò a baciarmi il collo “Alle
5, tranquilla c’è tempo” mi rispose guardandomi maliziosamente.
So che ve lo
state chiedendo quindi vi rispondo subito, Joe, Kevin e Nick erano riusciti a
fondare una band, erano davvero bravi e mandavano in delirio tutti i fan, era
una cosa che desideravano da tanto tempo e finalmente ce l’avevano fatta, si
chiamavano “Jonas Brothers”,
in questo momento erano in Tour, e oggi era l’ultima sera, fortunatamente a New
York così finalmente saremmo potuti tornare nella nostra meravigliosa casa; Maggie e Chris
adesso avevano quattro anni ed erano due pesti adorabili, avevano preso un po’
da me e un po’ da Joe, certo fisicamente erano uguali a lui, ma erano furbi
proprio come me, Joe li adorava, non faceva altro che fargli regali su regali,
quando li aveva in braccio potevi leggere qualsiasi sentimento nei suoi occhi.
Kevin e Danielle si erano finalmente sposati e adesso
lei era incinta di tre mesi, Alex e David si erano mollati, così come Nick e Selena e indovinate un po’? Alex e Nick stanno insieme da
quasi tre anni, fu un colpo al cuore quando ce lo dissero ma erano davvero
carini insieme, anche se erano due acidi di prima categoria, mio padre e Serena
erano più felici che mai, Jennifer e Jemie non davano
mai problemi, erano due angeli a differenza dei gemellini,
i signori Jonas erano orgogliosi dei tre figli,
mentre Frankie, che non voleva avere a che fare con la band, stava cominciando
a scrivere canzoni per intraprendere una carriera da solista, diceva che lui
non era fatto per dividere i riflettori, mio fratello e Miley
invece erano andati a convivere, infatti, appena finito il college, Nate fu
nominato manager dei Jonas e così riuscì a comprare
una bellissima casa per lui e la sua ragazza.
“Joe
muoviti, hai la conferenza stampa!!” dissi allacciandomi i jeans “Kate dove
cazzo sono andate a finire le mie scarpe?” “Ma che ne so, le hai lanciate tu,
passami il reggiseno intanto” “Tieni, tu passami la camicia” mi finii di
vestire “Sono a posto?” gli chiesi “Si, sistemati un po’ i capelli, io sono a
posto?” sgranai gli occhi “Più o meno” dissi facendo finta di niente “Cosa vuol
dire più o meno?” “Ecco, hai un piccolo succhiotto sul collo” “Piccolo?” si
guardò allo specchio “Cazzo Kate sembra che mi abbiano mangiato il collo!!” “E
io che ci posso fare scusa?” mi guardò furioso “Certo, in fondo non sei stata
tu! Passami una sciarpa” “Si, tanto è assolutamente normale avere una sciarpa
ad agosto no?” “Catherine, giuro che la prossima volta ti uccido” “Non potresti
mai uccidere la tua stylist/moglie/unica persona che
ti puoi scopare” ebbene si, io ero la stylist
personale dei Jonas, spesso e volentieri mi
insultavano per come li facevo vestire e a volte, ma solo rarissime volte, ok
magari quasi sempre, davo a Joe dei vestiti che lo rendevano parecchio sexy,
soprattutto quando era tutto sudato dopo il concerto.
Ci avviammo
con nonchalance verso l’esterno dell’edificio per andare in macchina dove ci
aspettavano gli altri, appena salimmo in macchina i bambini si misero in
braccio a noi, Maggie da me e Chris da Joe “Papà hai
freddo?” chiese Chris giocando con la sciarpa di Joe “No campione perché?” “E
allora togli la sciarpa” disse lui sfilandogliela, appena Nick, che era accanto
a Joe, vide il collo del fratello disse “Ma che diavolo? Kate!!” “Che c’è?” “Ma
che sei diventata un vampiro?” “Ma che vuoi, è solo un succhiotto” “Ma se è più
grosso del suo collo” “Almeno le fan si ricordano che ha una moglie e che non
possono sbavare su mio marito!” Maggie avvicinò la
manina al collo del padre e disse “Papà ti sei fatto male?” io risi “No
piccola, papà non si è fatto per niente male credimi, anzi tutto il contrario!”
“Tesoro, è solo che alla tua mamma piace mordere il papà ma non sa che la
pagherà cara stasera!” mi girai verso di lui e dissi maliziosa “Non vedo l’ora”
a quel punto Alex, che aveva assistito alla scena dai sedili posteriori ai
nostri parlò “Vi rendete conto che in braccio a voi ci sono i vostri figli e
che se non la smettete di provare qualsiasi divano di qualsiasi camerino di
qualsiasi città americana e non ne avrete presto altri di pargoli?” “Nick da
quant’è che non soddisfi Alex? Sembra un po’ frustrata” dissi io guadagnandomi
uno scappellotto sulla testa dalla mia migliore amica.
Durante il
concerto i bambini erano indomabili, come sempre d'altronde e andavano avanti e
indietro per le quinte “Maggie, Chris non volete
ascoltare il papà che canta?” manco mi ascoltavano quei due, pensavano a fare i
dispetti a quella che dovrebbe essere loro zia, cioè Jennifer che poverina era
così calma e tranquilla che non faceva neanche caso ai due terremoti, così li
lasciai lì a giocare e ritornai a godermi Joe mentre si scatenava sul palco
“Certo che sono veramente tre gran fighi” disse Alex
mentre squadrava Nick dalla testa ai piedi, io mi misi a ridere “Che c’è?” mi
chiese “Niente, è che è davvero divertente pensare che tu e Nick state insieme,
e anche da un bel po’” diventò rossa quanto i suoi capelli “Senti ragazza
madre, guarda che ho sempre pensato che Nick fosse carino” disse facendomi la
linguaccia “Come sei gentile Alexandra, davvero credo che Nick dovrebbe
soddisfarti di più, sei parecchio acida in questi giorni” “Guarda che io e Nick
ci diamo dentro, forse più di te e Joe!” “Ovvio, non si chiamerebbero Jonas se non fossero dei pervertiti” “Beh, ci abbiamo
provato a stare senza sesso io e Nick, ma non ce l’abbiamo fatta, insomma lui è
così..” “Meraviglioso, lo so, mi sono passata anche Nick ti ricordo, ma Joe è
insuperabile credimi” “Hey sei di parte!” “Se vuoi ti
faccio provare Joe per una sera, però dovete farlo protetto mi raccomando” mi
guardò come se fossi un alieno “Ovviamente sto scherzando, non può toccarlo
nessuna, già ho istinti omicidi quando quelle dannatissime fan lo abbracciano
come delle sanguisughe, penso che se vi trovassi a letto insieme mi beccherei
la pena di morte per omicidio colposo e sanguinolento” “Non esiste omicidio
sanguinolento” “Lo inventerebbero per me” mi guardo e fece una faccia come per
dire “Mi sembra logica come cosa” poi si rigirò verso il palco ad osservare il
suo ragazzo, era davvero innamorata di lui, ed io ero parecchio felice di
vedere i miei due migliori amici insieme.
Finito il
concerto un Joe tutto sudato mi si spalmò addosso “Ewww
che schifo papà ma sei sudato!!” disse Margaret con una voce e una faccia
parecchio schifata “Amore credimi, la mamma è abituata ad essere abbracciata
dal sottoscritto tutto sudato” io risi e lo baciai con molta passione, dopo i
concerti, se possibile, mi eccitava ancora di più del solito “Joe, non dovevamo
finire quel discorso di oggi pomeriggio?” “Ah si giusto, il discorso, andiamo”
disse trascinandomi verso il camerino “Fate veramente schifo” disse Nate per
poi aggiungere “Ah Joe, preparati a delle foto grosse come una casa del tuo
succhiotto domani, le troverai ovunque” ma eravamo già troppo lontani per
rispondere. Questa volta fui io a sbatterlo contro al muro, gli tolsi
velocemente la canottiera e gli accarezzai tutto il petto e l’addome “Cazzo Joe
la vuoi smettere di fare palestra? E soprattutto la devi smettere di eccitarmi
così tanto ai concerti” mi tolse la maglietta “Credimi, non ho alcuna
intenzione di smettere di eccitarti, specialmente se poi perdi così il
controllo” mi disse mentre cercavo di sbottonargli i jeans “Devo imparare a
metterti dei vestiti meno sexy, e che non mettano in risalto i tuoi muscoli, ma
mi piace così tanto vederti così mentre canti” dissi mentre lo lanciavo sul
divano del camerino e mi misi a cavalcioni su di lui “Piace molto anche alle
fan” cominciai a baciargli il petto “Joseph non parlarmi delle fan perché
divento violenta” lui rise e mi sussurrò all’orecchio “Smettila di torturarmi e
togliti quei dannatissimi jeans” mi tolsi i jeans come mi chiese ma non smisi
di torturarlo, mi piaceva sentire i brividi che gli provocavano le mie carezze,
i miei baci, i miei morsi, ma a quanto pare perse la pazienza perché in qualche
modo mi ritrovai sotto di lui con i miei polsi bloccati dalle sue mani e le sue
labbra che si muovevano su tutto il mio corpo mandandomi completamente fuori
“Joseph Adam Jonas smettila
subito” “Eh no bella, è il mio turno adesso” sentivo le sue mani vagare
dovunque sul mio corpo, dopo qualche minuto di tortura si decise a togliermi
sia il reggiseno che le mutande, gli tolsi i boxer e finalmente facemmo
l’amore, come alla fine di ogni concerto, era sempre così da ormai tre anni a
questa parte.
Quando
tornammo di là, dopo parecchio tempo trovammo un bigliettino di Nick “Gatti in
calore che non siete altro, noi siamo andati a casa, i vostri pargoletti sono
nel mio camerino a dormire, tranquilli, non sono da soli, abbiamo lasciato Big Rob a controllarli, ci vediamo domani, buona notte!” risi
per quel biglietto e andai con Joe dai bambini, ringraziammo la guardia del
corpo e lo lasciammo andare a casa a dormire; prendemmo i bambini in braccio e
li portammo in macchina “Oddio, non vedo l’ora di sdraiarmi nel mio comodo e
dolce lettino” “Già, e pensa un po’ non rischieremo di cadere giù per via delle
buche che ci sono per strada” risi, effettivamente viaggiare di notte con il
bus non era granché, le buche ti facevano volare da una parte all’altra “E i
bambini non si sveglieranno piangendo” puntualizzai io.
Arrivammo a
casa e mettemmo le due pesti a letto facendo attenzione a non svegliarli, ci
svestimmo e ci coricammo anche noi, non appena sentii le braccia di Joe
stringermi caddi dritta in un sonno profondo, così come il mio caro maritino.
Mi svegliai
di soprassalto quando mi accorsi che accanto a me non c’era più Joe, ormai ero
abituata ad averlo sempre lì, e quando non c’era mi sentivo persa, mi lasciai
cullare per un secondo dal suo odore ormai impresso nel cuscino e poi mi alzai,
mi misi la vestaglia e scesi le scale, fino ad arrivare alla porta della cucina
dove trovai la scena più dolce che una madre/moglie potesse desiderare, Joe con
in braccio Maggie mentre Chris era in piedi su una
sedia che preparavano la colazione, vedere i sorrisi delle tre persone che
amavo di più al mondo non aveva prezzo, se mi avessero chiesto cos’era
fondamentale per la mia esistenza avrei certamente risposto il sorriso dei miei
figli e di mio marito “Papà mettiamo la colazione sul vassoio?” chiese
Christopher mentre si stropicciava gli occhi ancora pieni di sonno “Si
campione” “Le mettiamo anche una rosa? A lei piacciono le rose!” disse Maggie con gli occhi pieni di gioia “Certo principessa,
adesso sistemiamo tutto e poi lo portiamo su alla mamma che sta ancora
dormendo” i bambini annuirono con veemenza, così senza fare rumore tornai su e
mi sdraiai nuovamente nel letto facendo finta di dormire, dopo pochi minuti
sentii la porta aprirsi, il vassoio appoggiarsi sul comodino e delle labbra
sulla fronte, aprii piano gli occhi e mi trovai di fronte Joe “Buongiorno
tesoro” mi disse mentre i bambini si arrampicavano sul letto per mettersi
vicino a me “Ciao mamma!” mi dissero in coro dandomi un bacio sulla guancia “Ti
abbiamo preparato la colazione” disse Chris mentre Joe mi metteva il vassoio
sulle gambe e andava a sedersi dall’altro lato del letto “Oh, l’avete fatta voi
due uragani?” chiesi ai bambini, Maggie annuì “Si,
papà ci ha aiutati ma il grosso l’abbiamo fatto noi” “Oh, immagino” dissi
ridendo e cominciando a mangiare “Ma è tutto buonissimo, perché non ne mangiate
un po’?” si illuminarono gli occhi ad entrambi e cominciarono a mangiare come
dei maiali, eh si, erano proprio figli di Joe. Appena finimmo la colazione gli
dissi “Correte in camera a scegliere dei vestiti da mettere che adesso veniamo
a vestirvi” non se lo fecero ripetere
due volte e corsero verso le camerette, così io posai il vassoio nuovamente sul
comodino e mi girai verso Joe per dargli finalmente il buongiorno che si
meritava “Grazie per la colazione” “Figurati, volevano fare qualcosa di carino
per te” “Hanno preso dal papà” dissi facendomi stringere dalle sue braccia
possenti “Kate, la prossima volta quando scendi le scale fai meno casino” disse
ridendo e trascinando anche me nella sua risata “Te ne sei accorto?” “Eh beh
direi! Sembrava che stesse scendendo un elefante!!” “Grazie del complimento”
“Lo sai che ti amo” “Certo che lo so, e io amo te, infinitamente” mi baciò
dolcemente e mi abbracciò di nuovo mentre i bambini gridavano per farci andare
da loro a vestirli. Era questo tutto ciò che desideravo: stare tra le braccia
della persona che amavo, nutrirmi del suo profumo e del suo sorriso e sentire i
nostri figli urlare, ridere e giocare per casa, avevo tutto quello che volevo
ed ero felice così.
Angolo autrice:
Dire che ho le
lacrime agli occhi è dire poco, ho iniziato a scrivere questa storia ad agosto
dell’anno scorso, quindi è praticamente un anno che la porto dietro, compreso l’epilogo
sono 39 capitoli, in cui ho cercato di emozionarvi, di farvi ridere e piangere,
spero vivamente di esserci riuscita.
Che dire di questo epilogo, spero che vi abbia commosso come ha commosso me,
pensare a Joe e Kate con una loro famiglia e con dei bambini che li amano mi ha
fatto venire le lacrime agli occhi; in molti mi hanno chiesto se ci sarà un
seguito, ma vi dico già di no perché non avrei idee per un sequel e soprattutto
penso che vi annoierei, per me Hate and Love è questa
raccolta di 39 capitoli, nulla di più.
Ringrazio quei 31 che l’hanno messa
nelle preferite, quei 36 nelle
seguite e quegli 8 nelle ricordate,
non mi sarei mai aspettata nulla del genere, per cui grazie davvero di aver
seguito questa storia, ringrazio tutti quelli che hanno recensito fino ad oggi
e che recensiranno anche questo capitolo, mi farebbe piacere ricevere una piccola
recensione in questo capitolo da tutti coloro che l’hanno letta; ringrazio
tutto l’esercito che ogni giorno combatte contro gli scempi che spesso si
vedono su questo sito, ma ringrazio specialmente Rebecca, Maria
Giulia ed Andreea che mi sono state
vicine, che mi hanno spronata a scrivere, che mi fanno divertire con le loro
cagate e che mi emozionano con le loro storie.
Infine spero che tutti voi che avete seguito questa storia continuiate a
seguire anche le altre mie FF perché vorrebbe dire che vi piaccio come autrice.
Come ultimo regalino vi metto i volti dei personaggi di questa storia.
Direi che
questi sono i più importanti! Mi raccomando, lasciate una recensione!
Un bacio
Sil