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Autore: kate95    28/07/2011    8 recensioni
Dolore.
Sento solo dolore dentro al petto.
Morte.
È quella che vedo riflessa nei tuoi occhi e che insieme a te si sta portando via il mio cuore.
Amore.
È tutto ciò che provo per te.
Lacrime.
Le sento scorrere sul mio volto, calde, salate, incontrollabili.
Paura.
Ne sono invaso. Ogni cellula del mio corpo ha paura. Paura di perderti.
Speranza.
È l’unica cosa che mi rimane. Spero di poter rivedere ancora il tuo sorriso.
Storia ambientata dopo il finale di stagione_Spoiler 3x24 e 4x01!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo 7

Ti amo, Rick.

Esco dall’ufficio e torno dagli altri prima che si accorgano della mia assenza.

Mentre cammino mi trovo di fronte Castle.

"Ehi, ti stavo cercando. Dov’eri finita?" mi chiede.

"Ah sono andata un attimo al bagno" dico inventando la prima scusa che mi passa per la testa. Non sono ancora pronta per dirgli di Josh perlomeno non qui e non in questo momento.

Come se mi leggesse nel pensiero domandò dove fosse finito il dottor motocicletta.

"L’ hanno chiamato dall’ospedale per un’urgenza. È dovuto andare via" dico.

"Capisco… Torniamo di là?"

annuisco seguendolo.

La festa procede tra risate e scherzi quando sento la mano di Rick afferrare gentilmente la mia e guardami negli occhi.

Rimango un attimo perplessa: non riesco a capire che cosa vuole fare.

È di nuovo molto vicino e vedere quegli occhi azzurri a così poca distanza mi fece perdere un battito.

"Che ne dici se ti invito per un ballo, mia musa?" chiese.

"Castle! Quante volte devo dirti di non chiamarmi musa?!"

"Era un sì?" domanda speranzoso.

"Soltanto uno" sospiro mentre mi trascina in mezzo alle altre coppie.

Vedo Lanie andare allo stereo e far partire una canzone lenta e romantica.

Mi guarda per un istante negli occhi con un sorriso furbo e divertito.

"Questa me la paga" sussurro quasi senza rendermene conto.

"Che cosa stavi dicendo?" mi chiede Rick.

"Oh, nulla"

Sento il suo braccio cingermi la vita e attirarmi a sé.

Con la mano libera stringe la mia facendo incrociare le nostre dita e iniziando a ballare lentamente.

Mi lascio cullare da quei movimenti dolci e ballo tra le sue braccia lentamente lasciandomi andare.

Sento il suo respiro molto vicino e mentre danzo tra le sue braccia ripenso a quello che è successo e a cosa mi ha detto Josh.

Non posso credere che Rick abbia detto di amarmi.

Questo cambia molto le cose e il fatto che abbiano anche litigato fino ad arrivare alle mani mi sorprende.

Ora che ho lasciato Josh le cose sono diverse, forse è tutto un po’ più facile ma non so da che parte cominciare per dirgli quello che provo.

Quando la canzone finisce mi stacco un po’ da lui: "Si è fatto davvero tardi. È meglio che vada".

 

Ballare con lei è stato bellissimo.

Averla di nuovo vicino tra le mie braccia è una sensazione che non so descrivere.

Vorrei passare il resto della mia vita così.

Abbracciato a lei sentendo il suo dolce profumo, rimanendo mano nella mano, occhi negli occhi.

La guardo e mi rendo conto che almeno per qualche minuto è serena e un piccolo sorriso le illumina il volto.

È così bella.

Vorrei dirle tutto quello che provo, qui adesso senza aspettare un secondo di più ma ho paura di ricevere soltanto uno schiaffo.

La canzone sta finendo e sento che ti allontani da me.

"Si è fatto davvero tardi. È meglio che vada" dici.

Vorrei non aver sentito quelle parole. Vorrei trovare una scusa anche banale, inutile solo per farti restare ancora un po’. Non voglio che tu vada via, mi piacerebbe passare ancora un po’ di tempo con te.

Parlarti o semplicemente restare a guardarti senza dire nulla.

"No, aspetta. Non andare via. Resta ancora un po’…" cerco di convincerla ma è inutile.

"No, è meglio che vada a riposare un po’. Sono molto stanca" dici abbozzando un sorriso.

"D’accordo" mi arrendo ben sapendo che non sarei riuscito a convincerti "però ti accompagno"

"Non c’è il caso. Prendo un taxi"

"No, ti do un passaggio io, se no mi offendo"

"Okay"

Ci incamminiamo verso l’ascensore e quando arriviamo davanti alla Ferrari parcheggiata davanti al distretto ti si illuminano gli occhi.

"Sei venuto con la Ferrari?"

"Sì, ma non guardarmi con quello sguardo. Questa volta non guiderai"

"Oh, dai Rick! Per favore…." Mi supplichi con uno sguardo dolce.

So perfettamente che se continuo a guardarti non riuscirò a dirti di no perciò sposto lo sguardo di malavoglia. Resterei a guardarti per ore ma questa volta non posso cedere alle tue richieste: "Non stavolta, Kate. I medici hanno detto che non devi stancarti, e guidare è un’attività stancante".

Hai lo sguardo dispiaciuto e ho paura di averti rattristato, ma è per il tuo bene.

"Però…" aggiungo "quando potrai tornare a farlo prometto che te la lascio guidare quante volte vuoi"

Mi sorridi felice e questo mi fa stare bene.

Durante tragitto tra il distretto e casa tua sei così silenziosa.

Vorrei parlare ma poi noto che sei rilassata e ti stai godendo quel soffio di vento che ti scompiglia i capelli e ti accarezza il viso.

Così decido di non disturbarti.

Hai gli occhi chiusi e la testa appoggiata al sedile rivolta un po’ all’insù.

Vorrei guardarti ma devo prestare attenzione alla strada.

Quando arrivo sotto casa tua spengo il motore, scendo e vengo ad aprirti la portiera.

Tu esci dall’auto sorridendo: "Grazie Castle, per il passaggio"

"Non c’è di che" rispondo mentre ti incammini verso il portone "ti accompagno".

"Guarda che non ho mica bisogno di un babysitter" mi fai notare.

Non rispondo e giungiamo davanti all’ingresso del tuo palazzo.

Prendi le chiavi e dopo aver aperto ti volti verso di me e mi guardi.

"Castle, io…" cominci.

Sembra che tu voglia dirmi qualcosa ma sei terribilmente indecisa.

"…ecco, volevo dirti che mi dispiace" continui.

"Per cosa?"

"Per quello che è successo questa mattina al distretto… non avrei dovuto andarmene senza dirti nulla, è che…"

"Non c’è problema. È tutto a posto" ti interrompo anche se in realtà nulla è a posto.

Il tuo comportamento mi ha ferito ma so che le tue scuse sono sincere, e so anche della difficoltà che hai nel dirmi queste cose.

"Allora, buonanotte" concludi sorridendo.

"Notte" mi avvicino e ti lascio un bacio sulla guancia.

Quando mi allontano sento un tuo lamento.

"Kate, che succede?!" chiedo spaventato.

"Nulla" rispondi respirando a fondo "mi fa solo un po’ male la ferita"

"Ti succede spesso?"

"Ogni tanto. È che andrebbe medicata e rifasciata tre volte al giorno…"

"E l’hai fatto?"

"In realtà ci pensa Josh a farlo"

Sentire il suo nome mi provoca un sensazione altamente sgradevole.

"Ma Josh non c’è giusto? È all’ospedale" continuo.

Annuisci debolmente.

"Posso aiutarti in qualche modo? Non sono di certo un ottimo infermiere ma è pur sempre meglio di niente"

"No, non preoccuparti" dici ma subito la tua voce si interrompe per un’altra fitta.

"Kate, sei sicura che tutto questo dolore sia normale?! Forse è meglio se ti fai aiutare. Ti accompagno in casa"

"Ce la faccio da sola" ribatti testarda.

"No, non ce la fai. Fatti aiutare"

So perfettamente che non ammetteresti mai di dover dipendere da qualcuno ma in questo momento ne hai bisogno e non lascerò che la tua testardaggine mi impedisca di darti una mano.

Prendiamo l’ascensore e appena entrati nell’appartamento ti distendi sul divano.

"Cosa serve per medicarti?" chiedo.

"Trovi tutto nel mobiletto del bagno, ci sono garze e disinfettante".

Dopo meno di un minuto torno con tutto l’occorrente.

Mi inginocchio vicino al divano mentre tu si sollevi la maglia per scoprire la ferita.

Tieni lo sguardo basso e cerchi di non incrociare il mio.

So che ti senti in imbarazzo.

E lo sono anch’io.

Con tutta la delicatezza di cui sono capace srotolo la garza che ti avvolge il petto proprio sotto il seno. Sento le mani tremare e ho una gran paura di farti male.

Le mie dita sfiorano la tua pelle e quel contatto non voluto mi provoca un brivido.

Tu rimani in silenzio con gli occhi chiusi mentre disinfetto la ferita.

Quando ho finito di disinfettarla la fascio con cura sperando di non averti fatto troppo male.

 

Mi sento così in imbarazzo.

Sento le tue dita sfiorarmi la pelle provocandomi una sensazione maledettamente piacevole mentre mi fasci la ferita.

Quando hai finito mi tiri giù la maglietta e io ti lascio fare cercando di restare calma, cosa che è impossibile quando tu mi sei così vicino.

"Sai Castle, hai una carriera da infermiere" ti dico sorridendo cercando di alleggerire quel silenzio troppo denso di tensione e significato.

Sorridi a tua volta.

"Grazie" comincio "ti fa ancora male?"

"Che cosa?" mi chiedi.

"Il taglio" sussurro mentre con le dita ti sfioro la guancia.

"Meglio"

"Ancora non mi hai detto come te lo sei procurato" dico sperando che lui mi dica la verità.

"Ah, ma che importa…" inizia cercando di cambiare discorso.

"Castle…"

"E va bene, sono caduto e…"

"Stai mentendo" lo interrompo "per favore, dimmi la verità"

"Come fai a sapere che sto mentendo?"

"Perché so perfettamente come ti sei procurato il taglio, come mai avevi il labbro gonfio, perché la tua mano era fasciata" dico guardandolo negli occhi.

"Come…"

"Me lo ha detto Josh"

Il tuo viso è preoccupato: "Che cosa esattamente ti ha detto, Josh?"

"Un po’ di cose" rispondo mettendomi seduta sul divano "è solo che mi sarebbe piaciuto che me le dicessi tu di persona"

"Dirti cosa, Kate?"

"Sai benissimo cosa!" sospiro alzandomi dal divano e allontanandomi un po’ da lui "quando ti ho chiesto in ospedale che cosa era successo poco prima che morissi non mi hai detto nulla. Perché?"

"Dannazione, Kate. Come avrei potuto dirtelo?! Se non ricordo male è entrato il tuo fidanzato proprio nel momento in cui me l’hai chiesto!"

Ti avvicini a me.

"Rick, io ho solo bisogno di sapere. Mi sono ricordata tutto. So ogni cosa da questa mattina al distretto. Dopo che mi hai abbracciato nell’ufficio di Montgomery mi sono ricordata tutto quello che mi hai detto ed è per quello che sono scappata senza dire nulla. Vorrei solo sapere che tu non ti sia pentito di quello che hai fatto. Ho bisogno di capire se lo pensi davvero"

"Io, io… non te l’ho detto solo perché c’era Josh allora, e ti sta sempre appiccicato in questi tempi. Ho visto che eri abbastanza serena e ho pensato che forse non ti ricordavi perché per te quelle parole non avevano nessun significato. E credo che se Josh…"

"Josh non c’è, Rick. Non tornerà più. L’ho lasciato" rivelo con un po' di incertezza nella voce.

Poi, a poco a poco guadagno sicurezza e continuo il mio discorso: "L’ho fatto perché ho capito che cosa voglio e non è qualcosa che lui poteva darmi. Stamattina per qualche istante ho desiderato che quello che stava per succedere accadesse davvero. Volevo con tutta me stessa riprovare la stessa sensazione di qualche mese fa davanti al magazzino. Ma forse mi soltanto illusa che potesse essere vero"

Mi volto e ti do le spalle, sento la tua mano afferrarmi il braccio e farmi girare verso di te.

Ti ritrovo vicino un’altra volta.

"Kate, io non mi sono mai pentito di quello che ho detto. Mai. E la verità è che anche io ho desiderato la stessa cosa questa mattina. Con l’unica differenza che non l’ho provato solo per qualche istante ma per tutto il tempo"

Senza neanche accorgercene ci avviciniamo l’uno all’altro e i nostri respiri si fondono diventando uno solo sempre più affannato.

Il mio cuore sta battendo così forte che penso che stia per uscirmi dal petto.

Il profilo dei nostri nasi si tocca e la distanza è ormai minima.

"Kate" mi chiami.

"Sì"

"Ti amo".

Sentire quelle parole è qualcosa che mi riempie il cuore facendolo accelerare ancora di più per quanto possibile.

Le nostre labbra si toccano, e i nostri sapori si fondono.

Il bacio dapprima lento si trasforma in un contatto guidato dalla passione che abbiamo sempre cercato di nascondere.

Assaporo le tue labbra, facendo incontrare la mia lingua con la tua ed esplorando ogni singolo angolo della tua bocca.

Sento le tue mani accarezzarmi il volto mentre l’altra scivola giù lungo la mia schiena accarezzandola con insistenza e provocandomi un lungo brivido.

Allaccio le braccia dietro il tuo collo avvicinandoti ancora di più a me.

Lentamente ti spingo verso il divano facendoti sedere staccandomi per un secondo dalla tua bocca.

Mi siedo in braccio a te con le gambe divaricate per poi riprendere il contatto con le tue labbra.

Con le mani scendo giù lentamente dalle tue spalle per poi cominciare a sbottonare la tua camicia.

Sento le tue braccia cingermi la vita e con delicatezza mi fai stendere sotto di te mentre con le labbra scendi giù dalle mia bocca arrivando al mento e proseguendo verso il basso a torturarmi il collo intervallando dei lunghi baci a piccoli morsi che lasciano come una scia infuocata sulla mia pelle.

Infilo le mani sotto la tua camicia e la sfilo facendola scivolare giù dalle tue spalle.

Mi lascio cullare da quelle tue carezze che mi stanno facendo impazzire lentamente.

Sento le tue mani raggiungere il bordo della mia t-shirt e alzarla leggermente per poi toglierla.

Mi avvicino di nuovo al tuo volto per far rincontrare le nostre bocche mentre giungo alla tua cintura cercando di slacciarla.

"Aspetta Kate" la tua voce mi blocca.

"Che succede?" chiedo preoccupata.

"E’ solo che…che non vorrei farti del male" sussurri alludendo alla ferita.

Sorrido. Nessuno si è mai preoccupato tanto per me.

"Rick, trovo molto dolce questa tua preoccupazione nei miei confronti ma va tutto bene"

"Sei sicura?"

"Sì, poi quanto la fai lunga…" dico scherzando "manco mi avessero sparato"

Sorridi e mi perdo a guardarti per qualche secondo. Ma poi torni serio.

"Dico davvero, Kate. Se ti facessi del male, io mi sentirei troppo in colpa. E poi i medici hanno detto di non stancarti troppo ricordi?"

"Rick, davvero sto bene. Se mi facesse male te lo direi no?" mi avvicino al suo orecchio e sussurro "e poi i dottori mi hanno detto che devo fare un po’ di riabilitazione"

"Credo che questo tipo di attività non sia contemplata come riabilitazione"

"Tu dici?"

"Mi sa proprio di sì"

"D’accordo" dico alzandomi dal divano e incamminandomi verso la camera da letto.

Vedo Rick fermo seduto sul divano: "Che fai? Non vieni?" chiedo.

"Dove?"

Sospiro e mi avvicino prendendoti per mano e obbligandoti a seguirmi.

"Credevo ci avessi rinunciato" mi dici un po’ sorpreso.

"Sì ma non voglio rinunciare alla tua compagnia. Quindi, vorrei almeno poter dormire tra le tue braccia" spiego.

Senza aspettare una risposta mi corico e tu ti sdrai accanto a me.

Mi avvicino facendomi abbracciare.

Stringo la tua mano facendo incrociare le nostre dita sul tuo petto.

Rimango in silenzio per un po’ pensando che sono finalmente felice, tra le tue braccia mi sento al sicuro.

Ti guardo negli occhi avvicinando i nostri visi per strapparti un bacio.

Vorrei che tutto rimanesse così, vorrei poter passare tutte le notti abbracciata a te.

"Rick" ti chiamo.

"Sì?"

"Buonanotte" dico appoggiando la testa sul tuo petto con gli occhi chiusi, sentendomi dopo tanto tempo finalmente a casa.

"Ti amo, Rick" sussurro prima di addormentarmi.

 

Note: Salve a tutti!!!!

Ecco a voi l’ultimo capitolo di questa ff, spero vi sia piaciuto.

Mi sento triste dopo che ho spuntato la casella completa, però mi sento soddisfatta dell’aver portato a termine questa storia.

Devo ringraziare calorosamente tutti coloro che hanno recensito pazientemente, in particolare:

1rebeccam

Angol

Caskett96

Foxi

francy091

Graceling

housina27

Ivi87

Luli87

madeitpossible

Mari_Rina24

sangue_scarlatto

tatabond93

chi ha inserito questa storia tra le preferite:

1rebeccam

23jo

CauseNothingEnds

Foxi

housina27

minnie2287

chi tra le seguite:

1rebeccam

bice_94

CauseNothingEnds

chachot

desip80

Federicathebest

Foxi

Francy091

Graceling

Nefriti86

OLDNICOLA

Quaque

Underworld_max

E chi mi ha inserito tra gli autori preferiti:

Foxi

Ancora grazie a tutti e un caloroso abbraccio a tutte le ragazze del Castle Made of EFP Writers: siete stupende!!!

Grazie a tutti e buone vacanze a chi ancora deve farle =)

   
 
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