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Autore: _Syn    28/07/2011    2 recensioni
Albus S./Scorpius | Per Rota
Ad Albus piacerebbe dormire insieme a lui tra lenzuola di seta, però. Giusto per vedere che si prova, per confermare i suoi sospetti sulla “pelle setosa” di Scorpius. Immagina che non ci sia tanta differenza. Ma Scorpius lo zittisce sempre quando cerca di ripescare l'argomento.
“Non ho la pelle di seta, è liscia!”
Albus non comprende la differenza, perciò quando sente che il rischio non è troppo grande lo chiama Malseta e interrompe le sue proteste con un bacio. Non ce la fa a tenersi certe cose per sé, neanche quelle più imbarazzanti.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Note: Non guardatemi male, vi prego. Io ho provato a non renderla così demenziale, ma il prompt che mi è stato assegnato da quel genio del male di Rota [Boom boom boom dei Vengaboys *facepalm*] è una fonte di pura demenza già di suo. Ho esagerato con il fluff, credo. Spero mi perdonerete :D
La fanfiction è dedicata alla succitata Rota, che me l'ha richiesa nel drabblemicatanto!meme. Come la Neville/Luna di Shade, neanche questa è una drabble. La pianto di palesare l'ovvio al mondo e vi lascio leggere. Buona lettura!


Alexiel.





Le otto meno venti



Casa Potter si sveglia nel profumo del bacon appena fatto, nello sfrigolio della uova ancora sul fuoco, nel profumo del latte al cacao di Lily e James, che si combattono i biscotti con più scaglie di cioccolato.

Albus si concede un pizzico di pigrizia in più quella mattina, ignorando con un sorriso beato sulla faccia la voce di sua madre che lo chiama dal piano di sotto. Ha puntato la sveglia più tardi, proprio perché sa che la persona che sta fissando, ancora placidamente addormentata, si sveglia sempre qualche minuto dopo le sette e mezza. Otto meno venti per essere precisi.

E' strano, le otto meno venti sanno di “ritardo”.

Scorpius dorme a pancia in giù con i capelli scompigliati, una piccola cascata di ciuffi biondi davanti al volto, e un braccio piegato. La mano è pigramente poggiata sul cuscino, le dita appena appena curvate. Il lenzuolo si è attorcigliato attorno al suo corpo e un piede è sfuggito alla sua protezione. Albus pensa che è quello che vorrebbe vedere ogni mattina ed è la prima volta che non è così felice di avere una camera tutta per sé. Certo, non vorrebbe neanche vedere la faccia di James e i suoi calzini appesi un po' dappertutto, quindi conviene che Scorpius sia un privilegiato. Il sonno è ancora caldo, una coperta che lo invita a chiudere ancora gli occhi, per questo i suoi pensieri sfiorano il melenso e lo fanno reagire in maniera assolutamente scombinata rispetto al solito. In verità un motivo c'è e non melenso per niente. Scorpius lo ucciderà.

Soffoca una risata e si volta sulla pancia, affondando la testa nel cuscino per non fare rumore. Le guance sono già arrossate e le braccia stringono il guanciale mentre le gambe si piegano e cominciano a flettersi. Prima una, poi l'altra, finché il lenzuolo finisce sul pavimento senza che se ne accorga.

Le sette e trentotto.

Le gambe finiscono di nuovo sul materasso, rilassate, e il soffio caldo di un respiro rimbalza sul cuscino.

Scorpius è davvero in camera sua, e lo sarà per due grandiose settimane d'estate. Solo per lui, raggomitolato nelle lenzuola che per qualche ora hanno accolto anche Albus. Poi l'alba e il rischio che mamma facesse una capatina nella stanza dei ragazzi, per la prima sveglia e per annunciare la colazione, perciò Albus è ritornato nel suo letto. Scorpius ha mormorato giusto qualcosa, una protesta o un delirio onirico, mentre il suo ragazzo scivolava via dal letto.

Ora è tranquillo, ha un'espressione serena, e non sembra importargli che quelle siano semplici lenzuola comprate in un normalissimo negozio londinese. Come Malfoy deve essere abituato al meglio, alla seta e ai cuscini magici che si adattano in un attimo alla forma della sua testa. Ma lui non ne fa mai menzione, come se non gli importasse. Ad Albus piacerebbe dormire insieme a lui tra lenzuola di seta, però. Giusto per vedere che si prova, per confermare i suoi sospetti sulla “pelle setosa” di Scorpius. Immagina che non ci sia tanta differenza. Ma Scorpius lo zittisce sempre quando cerca di ripescare l'argomento.

“Non ho la pelle di seta, è liscia!”

Albus non comprende la differenza, perciò quando sente che il rischio non è troppo grande lo chiama Malseta e interrompe le sue proteste con un bacio. Non ce la fa a tenersi certe cose per sé, neanche quelle più imbarazzanti. Non ce la faceva quando lui e Scorpius litigavano come se non ci fosse un domani per i corridoi di Hogwarts, e non ce la fa adesso che stanno insieme e che si sente le farfalle nello stomaco.

Le sette e trentanove.

Albus affonda di nuova la testa nel cuscino e soffoca una risata.

La tentazione è stata troppo forte, non ha resistito. Si porta le braccia alla testa e lascia giusto uno spiraglio, per non perdere di vista Scorpius.

Non ha mai davvero visto Scorpius svegliarsi di prima mattina. Sono in casa diverse, lui a Serpeverde, Scorpius a Corvonero, e non possono restare insieme fino al risveglio. Quindi, ufficialmente, questa è la prima volta che Albus può dargli un buongiorno come si deve, poltrire un po' di più tra le lenzuola e non sentire il tempo scorrere via troppo velocemente, ticchettargli in testa mentre cerca la volontà di andare via.

Ride silenziosamente ancora una volta. Mancano pochissimi secondi alle otto meno venti e ha quasi i crampi allo stomaco.

Meno sette secondi.

Scorpius si rigira e finisce a pancia in su, una mano sullo stomaco e l'altra al di sopra della testa. Il respiro è ancora regolare.

Meno due.

Albus si mette seduto, tanto non riuscirà a fingere di essere ancora addormentato quando Scorpius si sveglierà in quel modo. Sta singhiozzando, letteralmente. Ora scoppia.

E...

Boom boom boom, I want you in my room, let's spend the night together, from now until forever!

Albus vorrebbe vedere la scena al rallentatore e sarebbe perfetto se potesse usare un Omniocolo.

Già al primo Boom, Scorpius è saltato sul letto, seduto, non senza contorcersi buffamente prima. E non ha neanche aperto gli occhi.

Neanche ora sono granché aperti. Uno è ancora chiuso, l'altro è aperto a metà e si guarda intorno come se fosse finito in un luogo sconosciuto e spaventoso. Le mani stringono il lenzuolo, ancora attorcigliato attorno al suo corpo.

Al “I want you in my room”, Scorpius si volta verso Albus, le cui spalle tremano in maniera incontrollata. Sta ridendo fino al soffocamento, e non è una risata che può essere ignorata o non essere sentita.

“Buongiorno!” urla, spalancando le braccia e sorridendo nella risata.

Scorpius non ha ancora realizzato precisamente cosa sia successo. Sa solo che una radiolina nera che segna le otto meno venti sul suo comodino sta suonando in maniera spaventosa una canzone indecente. Orrenda. Bleah.

“Albus?”

Gli basta pronunciare il nome del suo ragazzo e vederlo ridere in quel modo per fare due più due e arrivare alla risposta. Ora ricorda: è a casa Potter per le vacanze estive, divide la stanza con Albus – e per un po' anche il letto. E' a casa Potter, il che significa guai. E sorprese inaspettate.

“Albus!” urla. Cerca di liberarsi goffamente dalle lenzuola, saltellando da seduto sul letto, e quando ci riesce quasi inciampa e plana sul pavimento. Si salva in extremis.

Potter caccia indietro la testa, le gambe incrociate sul materasso, e ulula dal ridere.

Whoa oh whoa oh, everybody get on down, whoa oh whoa oh,”

Ma Albus non si salverà, pensa, prima di cambiare la sua pista di atterraggio dal pavimento al letto di lui. Lo blocca sotto di sé, ma Albus continua a ridere come un pazzo e gli artiglia la maglietta del pigiama. Non c'è gusto così. Albus sta deliberatamente ignorando la sua incazzatura mattutina ridendogli in faccia.

Ed è adorabile, ma Scorpius non può cedere così facilmente a quegli occhi verdi che luccicano di lacrime di contentezza, a quelle guance, alle labbra che ogni tanto si richiudono e riprendono fiato, alle mani Albus che lo tirano sempre di più verso di lui.

“Buongiorno.” ripete Potter, giusto sulle sue labbra ancora piegate in una smorfia. Ma non fa così spavento considerando che deve avere un aspetto orribilmente buffo per via del risveglio inaspettato. Eppure, Albus lo guarda come fa sempre, come lui ha sempre voluto lo guardasse, in effetti. Per questo Scorpius si calma e la canzone, che continua a risuonare a tutto volume nella stanza, gli sembra quasi carina e orecchiabile.

No, sono le labbra sempre più vicine di Al, la canzone fa schifo.

Quando sta per baciarlo, Al sussurra:

“Boom.”

E prima che Scorpius possa prenderlo a testate lo bacia profondamente, allacciandogli le braccia intorno al collo.

E buongiorno sia.








Credits canzone: Boom boom boom
  
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