Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: Jules_Black    28/07/2011    9 recensioni
Sirius/Marlene| Drammatico, Guerra| Mini-Long
Una notte è formata da tante ore, minuti, secondi. Partizioni necessarie, per noi che del tempo non possiamo fare a meno. La notte di Sirius e Marlene è divisa in tre momenti. Tutti per voi.
#Mezzanotte-tre:"La voce di Silente, solitamente calma, era carica di apprensione. Gli occhi di Sirius e Marlene si incontrarono un attimo prima che la fenice scomparisse in un ultimo sbuffo argentato. Erano entrambi carichi di paura. La guerra era arrivata davvero. La morte di Dorcas aveva appena spalancato le porte del vero inferno."
#Tre-cinque: "Sirius si fermò a guardarla con un sorriso posticcio stampato sulle labbra sottili. Marlene scosse la testa, poggiando i polsi sulle spalle nude dell’altro. Piegò il capo da un lato e gli lasciò un bacio veloce sulle labbra."
#Cinque-fine:"Le parole di Silente continuavano ad intasare l’aria, facevano germogliare semi di speranza lì dove il terreno, i cuori, era ancora fertile. Tutti salutarono per l’ultima volta Marlene e, solo quando la terra si chiuse su di lei, a Sirius parve di sentire risuonare ancora il suo “cagnaccio” nell’aria."
Genere: Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Dettagli di voi.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Novembre 1980

 

- Puoi ripetermi perché siamo qui?

Marlene sbuffò, scuotendo vistosamente la testa.

- Sir, hai presente cosa voglia dire “tacere”?

- Non sono qui per approfondire la conoscenza della lingua inglese. Beh, in tutta onestà, approfondirei la conoscenza della tua…

La ragazza, in un unico, elegante e fluido gesto, gli mollò uno schiaffo in pieno viso, ritraendo la mano subito dopo.

- E smettila di guardarmi con quegli occhi da cane bastonato, Sir!- esclamò, stringendosi un po’ di più nel lungo mantello blu notte. Sirius, al suo fianco, alzò gli occhi al cielo e si mise a giocherellare con la sua bacchetta, facendo schizzare qua e là scintille rossicce.

- Sir, Malocchio non ti ha insegnato proprio nulla, eh? Vuoi farci scoprire?

- Tanto siamo già nella fossa, McKinnon. E’ inutile continuare a girare intorno alla questione: qui schiatteremo tutti.

- La prossima volta dirò a Malocchio di farmi fare il turno di ronda qui a Villa Malfoy con Lily. Almeno lei sa quando è tempo di tacere.

- Non dureresti mezzo secondo con Evans, ragazza mia. Finireste bruciate vive nelle segrete di quel biondo da strapazzo- sibilò malevolo lui, infilando una mano nel mantello umido di pioggia. Marlene si appoggiò con la testa al suo braccio, reprimendo a stento uno sbadiglio. Sirius le passò un braccio intorno alle spalle, lei si adagiò meglio contro il suo petto.

- Non credo che Tu-Sai-Chi stanotte verrà qui- mormorò a bassa voce la ragazza, giocando con una ciocca dei suoi capelli rossicci.

- Non dopo quello che ha combinato Malfoy l’ultima volta…- proseguì, stropicciandosi gli occhi. Sirius, al suo fianco, rabbrividì vistosamente.

- Abbiamo avuto una botta di fortuna grande come tutta Londra. Se avesse davvero catturato Fabian, a quest’ora l’Ordine sarebbe spacciato!- assentì Sirius, lisciando le pieghe del mantello; alzò il capo verso le stelle che sovrastavano Villa Malfoy.

- Questa storia del Custode Segreto e dell’Incanto Fidelius mi sta mandando in bestia!- sbottò Marlene e strinse le nocche così tanto che le divennero bianche, cadaveriche. Sirius allungò una mano verso la sua e le distese le dita rigide di paura e di freddo.

- Siamo salvi, almeno per il momento. E’ tutto quello che conta, no?- chiese retoricamente Sirius. Poi prese nuovamente a cercare qualcosa nel suo lungo mantello.

- Cosa vai cercando, Black?

- Sigarette babbane. Ottime contro lo stress- rispose laconico lui, fin quando non tirò fuori un pacchetto da dieci umido anch’esso.

- Ne vuoi una, McKinnon?- le chiese, porgendole l’incarto bianco e azzurro. Lei ne prese una con un po’ di riluttanza, studiandone il filtro ed il tabacco odoroso.

- Incendio!- mormorò poi, dando fuoco alla punta. Aspirò, sperando che tutto quel catrame le bucasse i polmoni. Almeno l’ultima cosa che avrebbe visto sarebbe stato il volto tirato di Sirius e non un lampo di luce verde. Per un istante, sul luogo del loro appostamento ad una cinquantina di metri dal cancello di Villa Malfoy, calò un tetro silenzio.

- Marlene?

- Cosa vuoi?

- Mi stavo assicurando che tu fossi ancora sveglia. Sai, non vorrei dover fuggire trasportandomi un peso morto dietro!- mormorò giocosamente lui. Evidentemente Marlene trovò la sua ironia fuori luogo, perché gli tirò un pugno contro il braccio passato intorno alle sue spalle.

- McKinnon, solo perché hai due anni più di me questo non ti da il diritto di…

- Oh, taci- sbottò lei, dandogli una gomitata nelle costole. Un rumore secco li fece improvvisamente voltare. Qualcuno si era Smaterializzato proprio a pochi metri dal grande cancello in ferro battuto. L’uomo – la figura era troppo massiccia per appartenere ad una donna- si guardò intorno più volte prima di puntare la propria bacchetta contro il ferro, che si contorse come fosse stato vivo. Nel momento esatto in cui si era voltato verso di loro, senza tuttavia poterli vedere a causa degli incantesimi di protezione, sul suo viso era brillata la maschera argentea da Mangiamorte. Marlene rabbrividì e tese le orecchie, evitando perfino di fare il più piccolo rumore. Sirius tratteneva pericolosamente il respiro. Il Mangiamorte, una volta che gli fu dato il via libera, scomparve lungo il viale che portava alla villa, lasciandosi dietro odore di morte e disperazione.

- Quello doveva essere Travers…- mormorò Marlene, quando la figura lontana scomparve del tutto nell’oscurità.

- Di ritorno da una delle sue scorribande contro i Babbani- proseguì sicuro Sirius, prendendo nuovamente a rovistare nel mantello.

- Dio, Sir! Mi sembri Hagrid! Cosa vai cercando adesso?

In tutta risposta, il ragazzo tirò fuori un pacchetto di patatine abbastanza malridotto.

- Non mangiamo nulla dalle cinque di questo pomeriggio ed è quasi mezzanotte- spiegò lui, facendo spallucce. Solo allora Marlene si rese conto del fatto che effettivamente il suo stomaco stava tentando di farle capire di avere fame. Addentò il pacchetto con un che di animalesco e ne strappò l’involucro.

- Prego, Black!- esclamò poi, porgendogli la confezione plastificata. Sirius prese a mangiare rudemente.

- Sei proprio un cane schifoso!- commentò lei, ritraendosi dalla sua stretta ed allontanandosi di qualche centimetro. Sirius non diede segno di aver sentito, perché continuò a ruminare le sue patatine in silenzio. Nel silenzio della notte non si sentiva altro rumore se non quello delle sue mandibole. Dopo qualche secondo Sirius parve ricordarsi che Marlene non stava ancora mangiando. Le porse una patatina, avvicinandola alle sue labbra scolorite e secche. Lei la afferrò tra i denti. Vi fu un attimo in cui il dito di Sirius e le sue labbra si sfiorarono appena ed in quel preciso istante lei ignorò pesantemente il brivido che l’aveva attraversata da capo a piedi. Sirius scoppiò nella sua tipica risata simile ad un latrato.

- A cosa mi sono ridotto… Provarci con una scema più grande di me!

Era piegato in due dalle risate. Marlene, incupitasi, non rispose nemmeno alle sue provocazioni. Sirius continuò a mangiare e lei a rimanere in silenzio, non potendo ignorare il fatto che aveva realmente provato quel brivido. Ad interrompere la loro meditazione silenziosa fu la comparsa di una fenice argentea, splendida nel suo piumaggio inconsistente.

“Dorcas è morta. Al quartier generale, adesso.”

La voce di Silente, solitamente calma, era carica di apprensione. Gli occhi di Sirius e Marlene si incontrarono un attimo prima che la fenice scomparisse in un ultimo sbuffo argentato. Erano entrambi carichi di paura. La guerra era arrivata davvero. La morte di Dorcas aveva appena spalancato le porte del vero inferno.

***

- E quindi è stato proprio Lei-Sa-Chi in persona a farla fuori?- chiese apprensivamente Alice rivolta al volto cupo di Silente. Lui, per una volta nella sua vita, non rispose. Le sottili mani del mago stringevano convulsamente i lembi della bacchetta; forse era realmente spaventato.

- Io lo uccido!- continuava ad urlare Gideon, andando su e giù per la grande cucina di casa Paciock, non trovando pace. Lily stava singhiozzando su una sedia ed esalava lamenti da animale ferito.

- Come è potuto succedere? Dorcas era una delle migliori!- esclamò Sirius, battendo violentemente un pugno sul tavolo di legno massiccio. Marlene, al suo fianco, era più pallida che mai.

- Davanti al male della guerra, sono pochi quelli che conservano la speranza- proferì Silente, la voce che rimbombò nella tetra cucina. Fabian alzò gli occhi al cielo, stringendo i pugni con forza.

- Cosa succederà? Come possiamo sapere che non abbia estorto a Dorcas qualche informazione sul nostro Incanto Fidelius?- domandò James, lasciando che sua moglie si adagiasse contro il suo petto.

- Siamo ancora vivi. E’ la migliore garanzia che possiamo avere- mormorò Silente, più vecchio e stanco che mai. Sirius sbuffò sonoramente.

- Dobbiamo organizzare meglio la resistenza! I telegiornali babbani continuano a parlare di morti misteriose. Quella famigliola di sei persone nel Kant, come credete che sia morta, eh?

La rabbia di Marlene sembrava totalmente fuori luogo.

- Mio padre è stato fatto fuori una settimana fa! Mio fratello, mia madre… Io! Probabilmente stiamo per fare la stessa fine!- urlò la ragazza, trattenendo a stento le lacrime. Sembrava una ragazzina, indifesa davanti l’ombra cupa della guerra.

- Ti stai sacrificando per una buona causa, Marlene!- la riprese Silente, invitandola con una mano a risistemarsi sulla sedia. Marlene tremava.

- Mi sto sacrificando? A nessuno qui dentro è mai venuto in mente che ho appena vent’anni? Che potrei schiattare domani senza aver concluso nulla di buono? Non saprò mai cosa voglia dire essere felici, andare là fuori e non aspettarsi una pioggia di Maledizioni contro!

- Marlene, questa è la strada che hai scelto. Sei libera di andare via, se vuoi. Purtroppo la libertà ha un prezzo- scandì pacatamente Silente, rimettendo a posto la bacchetta.

- Quale sarebbe? Vuole montagne di galeoni? Vuole tutte le mie ricchezze alla Gringott?

- Voglio che lei dimentichi. E’ pronta a farlo?

Marlene rimase per un attimo interdetta.

- Come… Dimenticare?

- Con un semplice “Oblivion”. Lei sa troppe cose, signorina McKinnon, e potrebbe rappresentare un pericolo per il resto dell’Ordine. Sarà necessario modificare pesantemente la sua memoria, ma, in cambio, sarà libera. Definitivamente.

Marlene non lo degnò nemmeno di una riposta. Si avviò verso l’uscita e sbatté violentemente la porta. Una volta uscita dalla protezione dell’Incanto Fidelius, girò su se stessa e svanì nella notte.

***

- Si rende conto di ciò che ha fatto? Adesso chissà dov’è finita!- sbottò Sirius, all’indirizzo di Silente. Il vecchio, in tutta risposta, gli sorrise.

- La signorina McKinnon ritornerà. Non è pronta a perdere tutto questo- rispose con la sua calma flebile il Preside, ammirando gli ultimi riflessi arancioni sulla sua barba ormai quasi bianca.

- E se non ritorna? Se qualcuno la farà fuori prima che possa trovare un posto sicuro?

- Forse è meglio se corre a cercarla, signor Black. Magari dopo si sentirà meglio.

Sirius lo guardò di sbieco e si avviò anche lui verso l’uscita. Marlene non poteva essere andata lontana, non poteva essersi Smaterializzata dall’altra parte del mondo. Il freddo pungente della notte lo colpì in pieno viso, mentre si introduceva trafelato nella casa un malconcio Malocchio.

- Black, dove fuggi?- abbaiò, puntandogli contro la bacchetta.

- Ho una commissione urgente da fare.

- Invece di perdere tempo, pensa a trovare Travers e uccidilo. Ti manderò i dettagli via Patronus. La situazione comincia a diventare pericolosa.

- Non posso.

- Black!- ringhiò furiosamente Malocchio, non accennando ad abbassare la bacchetta.

- Non posso- ripeté lui, convinto.

- Sei solo un ragazzino. Cosa hai intenzione di fare?

- Trovare Marlene. E’ l’unica cosa che conta, adesso.

E, detto ciò, si Smaterializzò anche lui.

***

Londra era particolarmente buia. Erano forse le due di notte, forse le tre, ma la nebbia non accennava a diradarsi. Sirius si recò senza esitazioni sulla soglia del numero 5 e bussò forte.

- Avanti Marlene, so che sei lì dentro! Non fare la stupida ed aprimi!

Nessuna risposta.

- McKinnon, non costringermi a sfondare la porta! Fammi entrare!

I suoi pugni si facevano sempre più frequenti contro il legno duro.

- Avanti, ragazzina! Sono qui per te.

La porta cigolò in maniera sinistra. Marlene era sulla soglia, i capelli bagnati e le gote rosse. Si stringeva convulsamente nel suo maglione blu.

- Sir, vattene! Travers mi sta cercando, è pericoloso!

- Fanculo, Marlene! Sono qui per te.

- Come hai fatto a trovarmi?- chiese lei, non accennando a spostarsi dalla soglia.

- Sapevo che ti avrei trovata qui, nella tua vecchia casa- rispose laconico lui.

- Sir, sparisci! Quel matto mi troverà entro poche ore. Sono fritta.

- C’è qualcosa che vuoi fare prima di morire?- domandò lui, la voce incrinata da una strana sfumatura. Marlene lo fissò con occhi sbarrati.

- Lasciami entrare, McKinnon.

- No.

- Lasciami entrare.

- No.

Marlene sfoderò la bacchetta, puntandola contro la sua gola.

- Sparisci Black, altrimenti ti faccio fare io una brutta fine.

- McKinnon, se davvero questa è la tua ultima notte, ti conviene passarla come si deve.

Sorrise. Marlene abbassò la bacchetta.

- Lasciami entrare.

- No.

- Baciami.

Marlene si fiondò sulle sue labbra, in uno scricchiolio di ossa e desideri. I loro corpi si incontrarono, entrarono nel buio dell’ingresso. La porta si chiuse sulle soglie di quel mattino di inizio Novembre.

 

 

 

 

 

Sì, per chi se lo stesse chiedendo, ormai sono impazzita per le Sirius/Marlene. Questa in origine era nata come una one-shot, ma dato che sarebbe risultata troppo lunga, ho preferito dividerla in tre capitoli, tre momenti della stessa notte. Qui abbiamo il primo spezzone, da mezzanotte alle tre. Dato che la storia è già stata scritta, non dovrete aspettare molto nemmeno per l’aggiornamento. :)

Sperando che vi sia piaciuta,

Jules

 

   
 
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Jules_Black