Il giorno in cui Sasuke era nato, il sole picchiava sul Villaggio della Foglia e rendeva l'atmosfera calda e appiccicosa.
Mikoto e Fugaku quel giorno erano a casa e la donna stava preparando il borsone da portare in ospedale, mentre l'uomo preparava tutto il necessario per il nascituro. Nel frattempo Itachi osservava rapito i gesti dei suoi genitori che con quel caldo si davano tanto da fare per quel cosino che, a detta dei suoi, sarebbe diventato suo fratello e che aveva deciso di nascere proprio il ventitre luglio.
Durante tutti quei nove mesi Itachi non si era mai avvicinato al pancione della madre che intanto cresceva sempre di più, aveva un pò paura che avvicinandosi, potesse far male a Sasuke, così avrebbero infatti chiamato il piccolo Uchiha, in onore del padre del Terzo Hokage.
Persino Minato e sua moglie Kushina avevano fatto visita alla famiglia molto presto allargata, e anche la donna dai lunghi capelli rossi si era presentata alla vista di Itachi con un altro pancione e quest'ultimo non sapeva proprio come comportarsi, si sentiva come in una cristalleria dove avrebbe potuto rompere qualche vetro.
Anche per questo nell'ultima settimana di gestazione il maggiore degli Uchiha aveva obbedito ai genitori in modo impeccabili e aveva ricevuto molti elogi.
Ma ben presto quella calma scemò, infatti verso sera Fugaku dovette urgentemente portare sua moglia in preda alle doglie in ospedale e Itachi era rimasto con i suoi zii. Mentre attendevano tutti palpitanti la lieta notizia il quasi fratello maggiore aveva iniziato a sentirsi inquieto, e a pensare che non voleva dividere con quel cosino l'affetto dei suoi genitori, nè tantomeno la sua stanza ed i suoi giocattoli.
 Aveva iniziato ad odiare quel cosino nella pancia di sua madre.
Quando però gli zii si recarono in ospedale per vedere il piccolo Sasuke appena nato, Itachi  rimase davanti alla porta della stanza finchè la madre non lo  incoraggiò ad entrare, e non appena entrato cercò tra le lenzuola bianche il suo fratellino con il cuore in gola.
Non appena scorse una testolina piccina con alcuni capelli neri a ricoprirla e vide il faccino tondo e paffuto di Sasuke, che dormiva emettendo strani suoni con il nasino aveva seriamente pensato che quello doveve essere un alieno. Ma gli si era avvicinato.
"Mamma, dove ha le mani e i piedi?" aveva chiesto a Mikoto e la donna sorridendo aveva scostato dal corpo del piccolo il lenzuolo e gli aveva mostrato ciò che il figlio aveva richiesto.
Itachi si era seduto sul letto e in totale silenzio aveva preso le manine vellutate del fratellino piano piano e molto lentamente aveva contato tutte le ditina della manine e dei piedini.
Erano esattamente dieci, quindi no era un alieno; solo che quando stava per allontanarsi quelle ditine si erano richiuse ed avevano tenuto il dito leggermente più grande di Itachi per tutto il tempo.
Solo allora il maggiore degli Uchiha aveva sorriso e sussurato
"Sasuke"