Storie originali > Storico
Ricorda la storia  |      
Autore: LittleMonster    28/07/2011    3 recensioni
Questa è solo una delle poche crudeltà commesse a danno di innocenti ragazze nel corso della storia.
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Inquisizione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

IMPRISONED



Francia, Arlés, 1042 D.C.
Charlotte giace nella sua umile cella ormai  da tre o quattro giorni.
È immobile, stesa sul pavimento dal primo giorno in cui è stata chiusa nella prigione.
Dietro di lei i piatti contenenti il suo unico pasto, la cena, sono sempre pieni del cibo di cui la giovane donna non ha fatto uso.
Ha freddo, paura, data la sua condanna a morte prevista per il giorno stesso. Ma la paura non è il sentimento principale di Charlotte: lei non teme di morire, è solo terrorizzata dal fatto di farlo non capendo perché le sia stato imposto un destino tanto crudele e ingiusto.
Perché voler porre fine alla vita di una donna che ha salvato un uomo in difficoltà? Senza il suo intervento l’uomo non avrebbe sicuramente visto l’alba del giorno seguente, ma questo evidentemente non importava a coloro che l’avevano costretta a seguirli nella prigione. La giovane donna infatti era stata afferrata da quattro uomini e dopo essere stata incappucciata e fatta salire su un carro, era stata condotta nel luogo di prigionia in cui ora giaceva. Aveva chiesto delle motivazioni che giustificassero il loro improvviso e inutile atto, ma l’unica risposta che aveva ricevuto, e che più volte le avevano rivolto contro, era sempre la stessa.
Strega.
Non si capacitava di essere stata accusata di stregoneria solo per aver salvato quell’uomo.
La medicina era sempre stata la sua più grande passione, e non avrebbe mai creduto che sarebbe morta per questo.
Charlotte alzò il viso verso la piccola e unica finestra che le permetteva di avere un contatto con l’esterno e constatò che l’alba sarebbe stata ormai prossima.
Per la prima volta si alzò in piedi, il suo corpo fragile avvolto dall’oscurità a malapena riusciva a sorreggere il suo peso. Si avvicinò alla finestra, i piccoli occhi neri si ingrandirono alla vista del possente rogo che le avrebbe strappato crudelmente la vita. Si innalzava nel mezzo della piazza già popolata da qualche curioso che, affamato di vendetta, avrebbe assistito alla cerimonia.
Charlotte si sedette e nervosamente cominciò ad intrecciare i lunghi capelli neri, accompagnando quel gesto con un isterico dondolio del corpo rannicchiato. La sua pazienza aveva raggiunto il limite. Lei, che era sempre stata una ragazza calma e paziente, adesso si trovava a camminare su e giù per il piccolo spazio di cui disponeva la cella.
Lei, che aveva sempre sofferto in silenzio, adesso si trovava ad urlare ed a strapparsi i capelli nella speranza di sfogare la propria rabbia che aveva ormai preso il sopravvento.
Improvvisamente, udì dei passi che si facevano sempre più vicini e rumorosi; erano sicuramente i suoi aguzzini che stavano arrivando per condurla verso un viaggio da cui non avrebbe più fatto ritorno. Adesso riusciva a vederli mentre aprivano la cella ed entravano.
La rabbia che fino a pochi secondi prima la dominava si era placata, lasciando nuovamente posto alla docile donna che era sempre stata.
Fu condotta attraverso uno stretto corridoio illuminato a malapena da piccole e fioche candele poste ai lati.
Non appena varcò la porta si sentì finalmente libera; quella libertà però scomparve una volta vista la numerosa folla che circondava e popolava la piazza. Alcuni ridevano pregustando il momento di gloria, altri urlavano dicendo di volerla vedere morta; c’erano poi quelli che la guardavano con un misto di pietà e compassione. Dopotutto era sempre una giovane donna, se cosi può essere definita una ragazza di appena 19 anni.
Charlotte venne legata al rogo e un istante dopo tutto intorno a lei stava bruciando.
L’ultimo volto che intravide prima che le fiamme le coprissero la vista fu quello dell’uomo che aveva salvato, venuto lì forse per ringraziarla ed essere perdonato per averle recato quella fine. Dopotutto era colpa sua se ora lei si trovava su quel rogo.
Dopodiché tutto si fece buio.
Per sempre. 


Ps: Salve a tutti!
So che ultimamente non mi sono fatta più sentire: tra fine della scuola e vacanze non ho più trovato tempo per aggiornare niente, e mi dispiace. Spero comunque che troverete interessante questa One-Shot creata di punto in bianco ( solitamente non scrivo nulla del genere).
Sarei felice se lasciaste un piccolo commentino, grazie :)
Puss Puss
LittleMonster
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: LittleMonster