Libri > Il diario del vampiro
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Autore: iosnio90    28/07/2011    11 recensioni
Nonostante i demoni siano stati sconfitti, le cose a Fell's Church non sono mai tranquille e un giorno, al pensionato, si scatena una furiosa lite.
Elena, confusa sui sentimenti che prova per Stefan e Damon, decide di lasciare Stefan e dare una chance a Damon.
Stefan la prende malissimo e, furioso, inveisce contro Elena e Damon.
L'unica che riesce a placarlo è Bonnie.
Stefan e Bonnie cominciano a passare sempre più tempo insieme finendo, addirittura, col diventare indifferenti alla relazione tra Damon ed Elena.
E se Stefan, deluso e arrabbiato a causa di Elena, scambiasse per amore il sentimento di grande affetto che lo lega a Bonnie?
E se tra Elena e Damon le cose cominciassero a prendere una brutta piega?
Riusciranno a riportare le cose alla normalità? Oppure arriveranno tardi e Stefan e Bonnie finiranno con l'innamorarsi per davvero? Damon riuscirebbe a sopportare una cosa del genere, se accadesse?
Qui non ci saranno mostri da combattere, ma solo loro e i loro sentimenti.
Naturalmente, da Donnie convinta, non può che essere una storia su di loro e chi mi conosce sa che adoro il lieto fine quindi...ma se avessi cambiato idea?
Leggete per scoprirlo....BACIONI...IOSNIO90!
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Un ballo atteso da tutti

Aveva appena messo piede nella sala da ballo che già sentiva un macigno enorme gravarle sulle spalle.
Altro che danze e divertimento…
Cioè, forse ci sarebbero stati anche quelli, ma prima aveva un paio di cose decisamente importanti da sistemare.
Aveva già parlato con Damon e avevano chiarito ogni cosa e, se aveva inizialmente pensato che il confronto con Damon sarebbe stato quello più difficile da affrontare, in quel preciso istante Elena si rese conto che aveva torto marcio: erano Bonnie e Stefan che la spaventavano.
Li guardò da lontano, con un imbarazzo tale che, probabilmente, neppure la maschera dorata che aveva sul viso e che richiamava il sole riusciva a nascondere del tutto. Per non parlare poi della mani improvvisamente zuppe di sudore e il cuore che batteva a mille.
Era lei, oppure in quella sala faceva un caldo micidiale?
Meredith le mise una mano su una spalla e le sorrise, incoraggiante.
“Puoi farcela!” - la esortò.
Elena inspirò ed espirò pesantemente, poi annuì.
“Grazie amica mia! E grazie anche a te Alaric!” - disse di cuore - “Sia per sostenermi che per avermi voluta con voi questa sera!”.
“Non preoccuparti, è stato un piacere!” - rispose gentilmente Alaric.
“Adesso vai!” - fece Meredith continuando a sorriderle - “Se avrai bisogno, noi saremo qui!”.
Elena sorrise ad entrambi un’ultima volta prima di avviarsi a passo deciso verso il bancone dei drink dove Bonnie e Stefan se ne stavano appoggiati.
Con la coda dell’occhio riuscì a distinguere anche Damon che si faceva largo tra la folla avanzando nella sua stessa direzione.
Elena pensò che probabilmente volesse parlare con Bonnie, così affrettò il passo: le dispiaceva per Damon, ma voleva essere lei a chiarire prima con la rossa perché non  si sentiva ancora pronta per un confronto con Stefan.
Arrivò giusto in tempo e vide Damon, a qualche passo da loro, esitare e tirarsi leggermente in disparte, confuso.
Elena gli lanciò un fugace sorriso di scuse e affiancò Bonnie.
“Ciao Bonnie! Ciao Stefan!” - li salutò ricevendo da entrambi un sorriso in risposta - “Bonnie….potrei parlarti un attimo?” - chiese esitante.
Bonnie si scambiò una sguardo con Stefan e poi tornò a rivolgersi a lei: “Ehmmm…certo! Magari possiamo andare a prenderci qualcosa da mangiare, che te ne pare? Ho una fame tremenda!” - le rispose.
“Si, certo, come vuoi! E poi credo che un po’ di zuccheri potrebbero servire anche a me in questo momento!” - fece Elena, in risposta.
“Ok! Allora noi andiamo!” - disse Bonnie rivolta a Stefan che le annuì sorridente.
Camminarono fianco a fianco in silenzio finchè non giunsero al lungo tavolo dall’altra parte della sala dove donne e uomini si affacendavamo per riempire piattini di ogni ben di Dio.
Elena afferrò uno dei piatti e ne diede un altro a Bonnie prima di andare a piazzarsi davanti ai dolci per poter cominciare a scegliere.
“Bella festa, eh?” - fece Bonnie, imbarazzata.
E in effetti aveva ragione: la tensione era palpabile.
“Sei bellissima, Bonnie!” - fece Elena sorridendo.
Bonnie la fissò stranita e sorpresa per qualche secondo: “Beh..grazie! Anche tu sei molto bella! Ti ha sempre donato il bianco!” - le rispose lanciando un’occhiata al suo semplice vestito in seta bianca con ricami in oro che richiamava molto quello delle antiche dee greche.
Elena sorrise e annuì.
“E’ un  po’ imbarazzante…tutta la situazione, intendo!” - disse.
“Soltanto un po’?” - sorrise Bonnie.
Elena decise che era il momento di andare al sodo e, dopo un bel respiro, afferrò Bonnie e la trascinò un po’ più in disparte.
“Mi dispiace Bonnie! Ti chiedo scusa per come mi sono comportata con te, per quello che ti ho detto, per il tono che ho usato…non avrei dovuto perché ero io quella che aveva torto! Ma a quanto pare è servita Meredith per farmi capire il mio errore!” - disse, tutto d’un fiato.
Bonnie scosse la testa: “No, Elena, sono io a doverti chiedere scusa per come ti ho parlato e per le cose orrende che ti ho detto! Il fatto è che ….quel giorno io…ero così arrabbiata che me la sono presa anche con te quando potevo dirti quello che pensavo senza doverti aggredire in quel modo!”.
“No, non pensarci nemmeno a chiedermi scusa, Bonnie! Tu hai fatto quello che sentivi ed hai detto le cose come stavano…hai avuto coraggio, un coraggio che non mi è mai appartenuto! Io ho soltanto saputo incasinare la vita di tutti e di questo me ne rammarico tanto, ma…penso di aver capito adesso! Meredith mi ha aiutata a mettere le cose in prospettiva e….per quanto riguarda il motivo della tua arrabbiatura dell’altro giorno, ecco….forse può interessarti sapere che oggi io e Damon abbiamo chiuso e, beh…lui non era per niente contrario all’idea, anzi..” - fece Elena.
Bonnie divenne rossa per l’imbarazzo e cominciò a balbettare: “Ah! B-beh….è un be-bene! Per te, dico! E per Stefan…..dovresti…”.
“Lascia perdere ciò che dovrei fare io! Tu, piuttosto, dovresti parlare con Damon: ti stupirebbe quello che ha da dirti! Dagli una possibilità, Bonnie! Dà retta a me…so di cosa parlo!” - la interruppe Elena.
Bonnie sorrise e la guardò.
“Non mi piace litigare con te!” - disse.
“Neanche a me, per niente! Non facciamolo più!” - fece Elena.
“Sono d’accordo! Le amiche…anzi, no….le sorelle come noi non dovrebbero mai litigare! Neanche per due vampiri strafighi!” - disse Bonnie.
“Allora è deciso! Niente più litigate!” - rispose Elena.
Le due si abbracciarono e si tennero strette per diversi minuti.
“Ti voglio bene, Bonnie!” - disse Elena.
“Ti voglio bene anch’io…tanto!” - rispose l’amica.

- Certo che Elena un momento più adatto per portarsi via Bonnie non poteva proprio trovarlo, eh? - pensò Damon guardando le due ragazze allontanarsi - Anche se…. -
Già! Anche se….
Damon non lo avrebbe mai ammesso, ma era nervoso.
E, d’altra parte, non poteva neppure essere biasimato.
Insomma, nei suoi lunghissimi anni di vita aveva dichiarato il suo amore a solo due ragazze, ragazze che lo avevano puntualmente respinto…per il suo fratellino.
Prima c’era stata Katherine che lo aveva solo usato e che non aveva mai neppure preso in considerazione i suoi sentimenti.
Poi Elena alla quale, da come aveva capito da più o meno un pomeriggio, si era avvicinato solo ed esclusivamente per farla pagare al Stefan del primo rifiuto che gli era stato rifilato.
Con Elena, sì, aveva avuto la sua possibilità…ma come era andata a finire? Che lei si era innamorata di Stefan ancora più di prima!
Damon avrebbe sfidato chiunque a non essere nervoso in quel frangente, con quello che si apprestava a fare e con quelle belle esperienze che aveva avuto in passato in quel campo.
E, naturalmente, a tutto questo andava aggiunto il fatto che Bonnie poteva benissimamente essere la terza ragazza a rifiutarlo per Stefan visto il rapporto che aveva con quest’ultimo.
Certo, lei gli aveva detto di essere innamorata di lui…ma chi se la dimenticava quando, in tutto il suo splendore, se ne stava lì, davanti a lui, a dirgli a chiare lettere di essersi innamorata anche di Stefan e che loro due avevano un rapporto che lui non poteva neppure immaginare?!?
In nervosismo era il minimo che potesse provare.
Ma Damon sapeva bene che un tipo talmente figo come lui, e soprattutto con quel completo elegante rigorosamente nero e senza cravatta, non poteva permettersi di mostrasi nervoso. Così se ne andava in giro per la sala, dall’alto della sua magnificenza, con passo deciso e atteggiamento sicuro di se, sogghignando alle occhiate meravigliate e spesso languide delle signore presenti all’evento e sorridendo divertito nell’ascoltare i pensieri degli uomini in sala che, gelosi delle attenzioni che gli venivano riservate dalle loro donne, si chiedevano con astio perché mai non indossasse una maschera visto che era una festa in maschera.
Ma, avanti…Damon non era così crudele da privare gli occhi di quelle povere casalinghe annoiate della sua assoluta perfezione coprendosi il suo splendido viso con una maschera che non gli avrebbe sicuramente reso giustizia!!
Arrivò accanto a Stefan, che guardava Elena e Bonnie che si chiedevano scusa a vicenda rimpinzandosi di dolci, e gli battè il pugno su una spalla.
“Ehi, fratellino! Bella festa!” - esordì con un sorriso smagliante, ma inquietante al tempo stesso.
Stefan si voltò nella sua direzione senza fare una piega e lo guardò fisso per qualche attimo.
“Non indossi la maschera!” - disse.
Damon alzò un sopracciglio: “Ovvio che non la indosso! Devo pur distinguermi da questa massa di imbecilli in stile Mutt!” - rispose, sapendo bene che nella massa di imbecilli aveva incluso anche Stefan che continuava a guardarlo dal retro della sua maschera.
“Si chiama Matt!” - lo corresse - “E, poi, mi spieghi cosa c’entra adesso?”.
“Assolutamente nulla, ma stava bene ai fini della frecciatina!” - rispose Damon.
Stefan alzò gli occhi cielo e scosse la testa.
“Comunque sia non sono qui per parlare con te! Fosse stato per me, non ci sarei neppure venuto in questo mortorio, ma devo parlare con la streghetta!” - disse - “E, naturalmente, che a te piaccia oppure no non fa alcuna differenza!” - aggiunse.
“Naturalmente!” - ripetè Stefan - “Comunque Bonnie è con Elena!” - aggiunse facendo un cenno nella direzione delle due ragazze.
Damon si accigliò: “E credi che non lo sappia? Ma ti rendi conto con chi stai parlando, fratellino? Non ci volevi di certo tu per dirmi che la streghetta è impegnata con Elena adesso, lo vedo da me!” - fece Damon - “E comunque…..se ti interessa saperlo….adesso stanno parlando del fatto che Elena ed io abbiamo rotto!” - buttò lì.
Stefan si irrigidì per un istante e si voltò verso di lui di scatto: “Elena ti ha mollato?” - gli domandò, sorpreso.
“Non mi ha mollato lei!” - lo corresse Damon - “E’ stato…consensuale, diciamo!”.
Stefan sorrise e tornò a guardare le ragazze: “Come vuoi…” - gli concesse.
“Comunque…ti avverto, Stefan! Vedi di non intralciarmi la strada stasera perché da ora in avanti che tu lo voglia o meno io ho in programma di stare moooooolto vicino a Bonnie…appiccicato! Non so se rendo l‘idea!” - disse.
“La rendi perfettamente!” - rispose Stefan.
“Meglio così!” - fece Damon - “E…beh….non ti ci abituare, ma credo di aver capito che insidiare Elena quando stava ancora con te è stato uno sbaglio, e forse, ma molto forse, mi sento  vagamente responsabile delle tue sofferenze! Non che vederti soffrire non mi piaccia, anzi…lo adoro. Ma…insomma, se ogni volta che soffri ti abbarbichi alla streghetta come hai fatto in questi mesi, beh…allora mi sento in dovere di dirti che mi sento vagamente colpevole della cosa in modo da farti stare meglio e da farti staccare dallo scoglio a cui ti sei attaccato come una cozza!” - disse - “E lo scoglio ovviamente è Bonnie! Lo chiarisco perché non si sa mai….gli idioti come te sono, appunto, idioti quindi non capiscono parecchie cose…” - aggiunse.
Stefan sorrise: “Stai cercando di chiedermi scusa, Damon?” - gli chiese.
Damon si tirò leggermente indietro e cominciò ad agitargli un dito sotto il naso come si fa con i bambini quando hanno combinato qualche casino: “Hai visto che sei un’idiota? Non hai capito niente!” - disse - “Io ti sto soltanto rendendo partecipe del fatto che forse ho capito di averti arrecato sofferenze…non ti sto chiedendo scusa per averlo fatto!”.
Stefan sorrise nuovamente: “Va bene, mi accontenterò…” - disse - “C’è qualcos’altro che ti senti in dovere di dirmi?” - gli chiese.
“A dire il vero si, fratello!” - rispose Damon - “Volevo dirti che mi sono accorto anche che, quando vuoi, non sei mica così inutile! Hai avuto addirittura il coraggio di minacciarmi per difendere Bonnie!” - disse - “E, a tal proposito…non è che sei vagamente geloso, Stefan?”.
Stefan scosse la testa: “Lei mi è stata molto vicina e io…quello che voglio per lei è solo la felicità che merita…solo questo! Non si tratta di gelosia!” - rispose.
“Beh..meglio per te! Perché, come ti ho già detto…..non devi mettermi i bastoni tra le ruote, Stefan, non questa volta!” - fece Damon diventando improvvisamente serio.
Stefan annuì lentamente: “Ci prendiamo da bere?” - gli propose indicando il bancone del bar al quale erano appoggiati.
“Per me va bene! Sto per dichiararmi ad una ragazza che forse nemmeno mi vuole quindi mi serve un po’ d’alcol in circolo!” - accettò Damon.
Si voltarono simultaneamente verso il barista e Stefan ne attirò l’attenzione con un cenno della mano.
“Due di quello che ha di più forte, grazie!” - ordinò.
“Uno dei due lo faccia doppio!” - aggiunse Damon.

La serata stava andando avanti senza intoppi.
Le donazioni per il canile, ormai, erano così tante e così generose che la signora Hill se ne andava in giro per la sala, con le lacrime agli occhi, tessendo le lodi dei magnifici cittadini della sua magnifica cittadina.
Bonnie la guardava pensando che non aveva mai visto quella donna tanto docile e che, forse, proprio per questo, sembrava più spaventosa del solito.
Scosse la testa e tornò a concentrarsi sul ritmo lento, ma incalzante della canzone che stava ballando stretta a Stefan.
Il chiarimento con Elena le aveva fatto così bene che, da quel momento, non aveva fatto altro che ballare e ballare.
“Te l’ho già detto che ho fatto pace con Elena?” - chiese a Stefan.
“Almeno un migliaio di volte!” - rispose il vampiro facendo scoppiare a ridere Bonnie.
Stefan le face fare una giravolta e poi la riattirò a se.
Durante il giro a Bonnie sembrò di cogliere lo sguardo di Eolena fisso su loro due che ballavano e le venne in mente un’altra cosa che forse Stefan non sapeva.
“Questo però non te l’ho detto: Elena e Damon hanno chiuso!” - disse.
Stefan annuì: “Lo sapevo…me lo ha detto Damon!” - disse.
“Oh! Se vuoi sapere come la penso…dovresti andare a parlare con Elena e dovresti invitarla a ballare! Ti conosco troppo bene e so che stai morendo dalla voglia di farlo!” - gli consigliò Bonnie, sorridendo e guardandolo fisso negli occhi.
Si fermarono al centro della pista.
“Va bene…lo faccio!” - fece Stefan - “A patto, però, che tu parli con Damon…adesso!” - aggiunse.
Bonnie si pentì all’istante del consiglio dato all’amico perché le si era ritorto contro.
Da quando aveva visto Damon in sala, aveva fatto i salti mortali pur di evitarlo. E questo, non perché non volesse parlargli, ma perché non sapeva cosa dirgli…e poi era nervosa! Troppa nervosa.
Stava per confidare i suoi pensieri e le sue paure a Stefan quando lui se ne uscì con un: “Buona fortuna!” - e sparì all’istante lasciandola sola e confusa senza sapere cosa fare.
Scrollò le spalle e cominciò a lasciare la pista da ballo, decisa a trovare Stefan e a chiedergli spiegazioni, quando una mano gelida le si posò su una spalla nuda.
Bonnie deglutì e si voltò, con il cuore che le batteva a mille.
Damon l’accolse sorridendole e afferrandole una mano: “Mi concedi l’onore?” - le chiese.
Bonnie annuì, come incantata, ma fu quando partì la canzone successiva, una canzone lenta e romantica, una di quelle che si balla incollati all’altro, che ritornò alla realtà e maledisse la sua cattiva stella che la costringeva ad affrontare una situazione così intima e romantica con Damon.
Lui, dal canto suo, non fece una piega. L’attirò dolcemente a se, le afferrò le mani e glielo portò all’altezza delle sue spalle, per poi portare le sue di mani al centro della schiena di Bonnie prima di farle scendere in una lunga carezza che terminò sui fianchi della rossa che lui strinse.
Mille brividi la invasero e Bonnie fu costretta a chiudere gli occhi per poter ritrovare un minimo di autocontrollo.
Cominciarono a muoversi e a ballare in sincrono, occhi negli occhi. Tra i loro corpi c’era appena lo spazio sufficiente a far passare un foglio di quaderno, ma l’imbarazzo, almeno per Bonnie, era evidente e quasi concreto.
“Forse dovremmo…non so…dirci qualcosa..” - sussurrò Bonnie, rossa come un pomodoro maturo.
“Forse..” - rispose Damon e Bonnie potè addirittura giurare di aver percepito un filo del suo stesso nervosismo in quella semplice parola che Damon le rivolse.
Questo l’aiutò a farsi coraggio e, dopo un bel respiro, si buttò.
“Io…ci sono tante cose che vorrei dirti, questa sera sono venuta per questo, ma…è difficile, così difficile che ho anche fatto le prove a casa davanti allo specchio della mia camera…” - disse lasciandosi scappare un risolino.
Anche Damon sorrise e l’atmosfera sembrò sciogliersi: “Sei incredibile, streghetta! Credo che mai nessuno abbia mai fatto le prove per un discorso che poi avrebbe dovuto fare a me!” - disse.
“Beh…forse qualcuno l’ha fatto e sei tu che non lo sai! Non tutti sono così sfigati da cominciare un discorso dicendo < Ehi, lo sai? Questo me lo sono preparato a casa! >, solo io le faccio queste cose!” - rispose Bonnie.
In quel momento alzarono entrambi gli occhi e si guardarono per diversi istanti, prima di lasciarsi andare ad una risata liberatoria e che li trasportò in un clima più disteso.
Bonnie si sentì rinascere e pronta a parlare per davvero.
“Damon, io volevo innanzitutto chiederti scusa per come mi sono comportata con te! Sono stata…dura…nell’allontanarti! Mi dispiace per questo!” - disse.
Damon scosse la testa: “Nessun problema! Anzi…visti i nostri trascorsi direi che sei stata fin troppo gentile con me!” - disse.
“Beh…a me dispiace lo stesso, ecco!” - ripetè Bonnie, sorridendo.
Scoppiarono a ridere nuovamente, ma presto le risate lasciarono il posto a sguardi intensi a quasi impossibili da gestire.
“Tra me ed Elena è finita…” - sussurrò Damon.
“Lo so, ma…..ho ancora paura che tu mi ferisca!” - rispose Bonnie presa dalla stessa urgenza di dire le cose come stavano che, a quanto pareva, aveva preso Damon.
Damon sorrise debolmente: “Ti capisco!” - disse - “Ma, adesso, vorrei che mi ascoltassi, ok?” - le chiese.
Bonnie annuì.
“Ok! Lo sai…io non sono molto bravo in queste cose, quindi ti chiedo scusa in anticipo se non lo dirò nel modo corretto  ma…vedi Bonnie, quando tu mi hai chiesto di starti lontano, io mi sono sentito male perché è vero che non ci riesco! Non so se riesci a sentirlo anche tu, ma qualcosa è cambiato dentro di me e non sono sicuro di riuscire a gestirlo! L’unica cosa che so è che non posso starti lontano! Fosse per me starei giorno e notte con te a parlarti, a guardarti, a toccarti…è più forte di me, è troppo forte!” - cominciò Damon - “E, adesso, probabilmente dirò la cosa più sdolcinata mai sentita che rovinerà per sempre la mia reputazione, ma….io ho l’eternità davanti a me, Bonnie, e so che tu tra poco potrai anche rifiutarmi per sempre e questo mi fa pensare e più penso più sento che….se tu mi rifiuti, io non so più che farmene dell’eternità! Prima avevo sempre un piano, c’era sempre una città nuova in cui fuggire, ma adesso…io non voglio fuggire!” - continuò - “Se tu non mi volessi davvero più nella tua vita io…beh…a me basterebbe passare il resto dei miei giorni a guardarti da lontano!” - le rivelò - “Ne ho parlato con Elena di tutte queste cose e lei mi ha detto che è amore, quello vero, ed io credo che lei abbia ragione! Io….io mi sono innamorato di te Bonnie, la mia streghetta!! Io ti amo!” - finì.
Bonnie aveva ascoltato tutto con il cuore in gola, gli occhi le si erano fatti lucidi per la commozione e sentiva le lacrime premere per venire fuori ad esternare la sua felicità.
Se lo sentiva dentro, lo sentiva dentro il cuore, dentro l’anima, e dentro la testa che Damon era sincero.
Tutti le dicevano sempre di fidarsi del suo sesto senso e, in quel momento….sentiva di potersi fidare ciecamente e questo la riempiva di gioia.
Una lacrime le rigò il viso e lei la lasciò scorrere al di sotto della maschera.
“Questa è stata la più bella dichiarazione di sempre!” - commentò.
Damon sospirò sollevato: “Quindi non devo limitarmi a guardarti da lontano?” - le chiese, scherzando.
“Assolutamente no!”- rispose Bonnie.
Damon, allora, le sorrise e le lasciò i fianchi per andare ad accarezzare la maschera che indossava prima di sfilargliela lentamente dal viso, continuando a guardarla negli occhi.
Quando la mascera fu tolta, Bonnie si sentì completamente nuda, esposta e vulnerabile davanti agli occhi di Damon, ma, allo stesso tempo, sentiva che era giusto così.
“Ti amo anch’io, Damon!” - gli disse - “E so…che stavolta posso fidarmi di te!”.
Damon non le rispose, ma Bonnie potè capire dal suo sguardo che il fatto che lei si fidasse di lui valeva mille volte di più di qualsiasi altra parola detta quella sera.
Le accarezzò le guance rosate e morbide e le si avvicinò con una lentezza estenuante, ma bellissima.
Bonnie chiuse gli occhi, continuando a tenergli le mani sulle spalle, fino a che non sentì il contatto con le labbra gelide del vampiro e allora capì di aver finalmente trovato il suo posto.

Con Alaric a tenerla stretta, Meredith avrebbe potuto dire che quella serata era davvero fantastica….se non fosse stato per il fatto che le ore passavano e di risultati concreti riguardanti il “piano” non ne aveva ancora visti.
Sembrava che tutti stessero girando intorno alla questione senza mai arrivare al sodo e questo la stava mandando in paranoia.
Alaric le accarezzò la schiena e la discostò da se quel tanto che bastava per guardarla negli occhi.
“Come credi che stia andando il piano?” - le chiese, sorridendo.
Meredith lo guardò di sbieco.
“Che fai? Prendi in giro?” - sbottò - “Lo sai benissimo che mi sento addosso un’ansia tremenda per tutta questa faccenda da giorni e adesso che dovrebbe essere la serata fatidica….niente, non so niente, tranne che Damon ed Elena hanno rotto, Bonnie ed Elena hanno fatto pace e Damon e Stefan non si stanno scannando!” - continuò - “E tu adesso starai pensando che sono parecchie cose da sapere, ed io ti rispondo dicendoti che hai perfettamente ragione, ma nesuna di questa cose è La Cosa, capisci? Non so ancora niente di Damon e Bonnie né di Stefan ed Elena e questo mi sta facendo uscire fuori di testa perché io credevo per davvero che finalmente avessero messo tutti la testa a posto e avessero capito, ma….” - le farneticazioni di Meredith vennero stroncate da Alaric che scoppiò a ridere.
Meredith lo guardò esterrefatta.
Cioè….lei gli stava confidando le sue ansie e lui si metteva a ridere? Era assurdo!
“Adesso mi spieghi cosa hai da ridere? Tutta questa situazione è un vero casino! Io ho cercato di sistemarla e adesso mi sento male per il fatto che, evidentemente, non ci sono riuscita e tu, che dovresti appoggiarmi e consolarmi, ti metti a ridere?!? Smettila!” - lo rimproverò.
Alaric scosse la testa, frenando di poco le risate.
“E tu non saresti riuscita a sistemane niente?” - le chiese retoricamente - “Ma ti sei guardata intorno negli ultmi dieci minuti?”.
Meredith lo guardò confusa. Allora Alaric si spostò dietro di lei e, afferrandola per le spalle, la voltò verso la sua destra.
“Cosa ti sembra di vedere laggiù?” - le chiese.
Meredith guardò tra la folla e poi….il suo viso si illuminò: Stefan ed Elena erano insime e stavano uscendo in giardino e parlavano e sorridevano e sembravano….beh…quelli di una volta.
Meredith non fece in tempo a saltare sul posto dalla felicità che Alaric la costrinse di nuovo a muoversi e la voltò verso il lato apposto, indicandole il centro della pista da ballo.
“E quei due cosa stanno facendo secondo te?” - le sussurrò all’orecchio indicando Damon e Bonnie che si scambiavano un bacio che poteva essere tranquillamente definito da bollino rosso.
Meredith strabuzzò gli occhi.
“Ci sei riuscita!” - le disse Alaric.
Meredith si voltò a guardarlo, sorridendo.
“A quanto pare…” - ammise - “Anche se guardare Damon e Bonnie che si baciano in quel modo vietato ai minori di diciotto anni fa uno strano effetto!” - aggiunse.
“Conoscendoli, credo che dovremmo farci l’abitudine!” - rispose Alaric.
Meredith scoppiò a ridere e tornò ad abbracciarlo lasciandosi cullare, finalmente serena, dalle braccia di Alaric.

Dopo aver lasciato Bonnie nelle mani di suo fratello, Stefan era uscito a prendere una boccata d’aria ed era da lì che, pochi minuti dopo, aveva scorto la figura di Elena che se ne stava tutta sola in un angolo a guardare la festa e quasi timorosa di farvi parte.
Decise di raggiungerla: a quanto pare quella sera era la sera dei chiarimenti e lui sentiva che era giusto parlare con Elena.
Aveva passato la notte intera a rimuginare sulle parole dettegli da Meredith il giorno prima e sentiva che prendere tempo era la cosa più giusta fa fare.
Non credeva di essere ancora in grado di tornare con Elena, ma allo stesso tempo sapeva che non riusciva ad tagliarla fuori del tutto e che, forse, non ci sarebbe mai riuscito.
Quindi…Meredith gli aveva dato un ottimo consiglio.
Si avvicinò ad Elena, lentamente, guardandola da lontano.
La sua bellezza lo aveva sempre colpito e quella sera era davvero perfetta.
“Cosa fai?” - le chiese, posizionandosi accanto a lei.
Elena sorrise leggermente e, continuando a guardare fissò davanti a se, gli rispose: “Guardo Damon e Bonnie! E sono molto felice per entrambi!”.
Stefan annuì poggiando gli occhi, anche lui, sulla felicità di suo fratello e della sua migliore amica.
“Anch’io sono molto contento per loro due e so che Damon, questa volta, non farà cavolate!” - disse - “Ti va di fare due passi in giardino?” - le propose dopo pochi attimi di silenzio.
Elena si voltò verso di lui e annuì.
Si incamminarono insieme, fianco a fianco, e bastarono pochi passi per far si che la musica arrivasse ovattata e lontana alle loro orecchie.
“Elena….scusami per essere stato così duro con te in questo periodo….” - le sussurrò Stefan.
Elena scosse la testa e lo guardò sorridendo: “Non devi scusarti! Io..mi meritavo ogni cosa, te lo assicuro! Anzi, scusami tu per essere stata così stupida!” - disse -”Ti garantisco che ho capito di aver fatto errori su errori e adesso provo soltanto una gran voglia di rimediare…” - aggiunse.
Stefan le sorrise dolcemente mentre, nella mente, rivedeva immagini di una Elena coraggiosa, altruista…..diversa da quella che ultimamente ne aveva preso il posto.
“Finalmente la Elena che ho tanto amato è ritornata!” - disse.
Le guance di Elena si tinsero di rosso, ma lei continuò a sostenere il suo sguardo: “Farò in modo di farla rimanere a lungo!” - disse - “Possibilmente a vita!”.
Si guardarono negli occhi per qualche istante infinito, percependo nient’altro che il frinire dei grilli, l’orchestra che suonava in lontananza, le risate dei presenti alla festa, il lieve vento che pizzicava i loro volti e la consapevolezza di essere giunti al momento cruciale in cui avrebbero deciso l’avvenire della loro storia.
Stefan fu il primo ad interrompere il contatto visivo, volatandosi e alzando gli occhi ad incontrare la luna.
“Sia Damon che Bonnie mi hanno già detto che tra te e lui è finito tutto, ma….io non mi sento ancora pronto per tornare con te!” - disse - “Spero che lo capirai…”.
“Lo capisco perettamente, infatti!” - lo rassicurò la tranquilla voce di Elena - “Per me, qualsiasi decisione tu decida di prendere, va bene! Ti chiedo soltanto di non escludermi dalla tua vita!”.
Stefan scosse la testa, capendo alla perfezione il sentimento che la stava spingendo a fargli quella richiesta.
“Non lo farei mai!” - le disse, per poi voltarsi verso di lei e prenderle entrambe le mani tra le sue - “Ascolta, Elena….tra noi due, io ci ho pensato, ed ho capito che è nato tutto troppo velocemente e troppo velocemente ha continuato ad andare avanti! Adesso, io non posso e non voglio riprendere da dove abbiamo lasciato, però…magari…potremmo ricominciare tutto dall’inizio e fare le cose come si deve, per gradi…” - le propose.
Elena lo ascoltò attentamente e annuì in risposta.
Così Stefan le lasciò le mani, fece un passò indietro, si chiarì la voce e poi protese verso di lei la sua mano destra: “Mi presento: io sono Stefan e sono un vampiro!” - disse.
Elena sorrise, ma lo assecondò stringendogli la mano con la sua.
“Piacere di conoscerti Stefan!” - disse - “Io sono Elena e sono stata prima umana, poi vampira, poi sono morta, poi sono tornata indietro dalla morte sottoforma di angelo bambino e adesso sono di nuovo umana ma mantengo ancora alcuni poteri…diciamo angelici!”.
“Avrai di sicuro una storia interessante da raccontare, allora!” - fece Stefan - “Prima, però, perché non balliamo!” - le propose - “ Ti va di tornare dentro e lanciarti con me in un ballo sfrenato?”.
Elena annuì solennemente e, insieme e con una storia tutta nuova da cominciare a scrivere, corsero verso la pista da ballo.

“Direi che il piano non ha funzionato…di più!” - si complimentò con lei Alaric scoccandole un bacio su una guancia ed indicandole la pista dove adesso, al ritmo di una musica meno tradizionale, ma più….beh…da sabato sera in discoteca, Stefan ed Elena ballavano come due pazzi ridendo in continuazione accanto a Damon che non perdeva occasione per stuzzicare Bonnie e riempirla di baci.
Meredith sorrise apertamente e, questa volta, si concesse per davvero la libertà di saltare sul posto battendo le mani come se fosse una bambina la mattina di Natale.
“Penso che sia giunto il momento che tu ti goda ciò che sei riuscita a fare, che ne dici?” - le propose Alaric facendole segno di buttarsi in pista mentre anche Elena e Bonnie cercavano, a gesti, di richiamare la sua attenzione.
Meredith sorrise ed annuì alle amiche per poi appoggiare una mano sulla spalla di Alaric: “Comincia ad andare, io devo prima avvertire qualcun altro…” - gli disse mostrandogli il cellulare.
“Ringraziale!” - fece Alaric.
“Sicuramente!” - rispose Meredith lasciandolo andare e voltandosi dall’altro lato.
Compose in fretta il numero del pensionato e, con il telefono attaccato all’orecchio destro e la mano libera a coprire l’orecchio sinistro, Meredith attese battendo il piede a ritmo di musica.
“Pronto?” - chiese, dall’altro lato, la voce pacata della signora Flowers.
“Signora Flowers, mi sente? Sono Meredith! Metta il vivavoce e chiami anche la signora Stones!” - disse - “Ho grandi notizie!”.
“Certamente, cara!” - rispose la signora Flowers e un atimo dopo Mereith percepì un rumore di tasti e qualche bip che l’avvertirono che era stato inserito il vivavoce.
“Dicci pure, cara Meredith!” - disse la signora Stones.
Meredith si voltò a guardare i suoi amici, felici, che ballavano e sorrise.
“Ha funzionato alla grande! Voi due siete delle grandi!” - esultò Meredith - “Avevate ragione su tutto! Ieri ho parlato con ognuno di loro e adesso…adesso sono tutti sulla pista da ballo! Stefan ed Elena si tengono per mano e ridono come due matti e Damon e Bonnie..beh..è praticamente impossibile riuscire a staccarli tanto sono appiccicati!”.
“Ne siamo davvero molto felici, Meredith!” - fece la signora Flowers, dalla cui voce era percepibile la commozione che stava provando in quel momento sapendo che tutti i suoi “cari” erano felici.
“Non so se hanno capito oppure riusciranno mai a capire la grandezza e l’importanza di ciò che voi due avete fatto per loro, ma io lo so, so quanto vi siete date da fare per garantire a tutti una vita serena e felice e….grazie di tutto cuore!” - fece Meredith.
“Quando c’è di mezzo la famiglia, Meredith, si farebbe di tutto per dare gioia e felicità a coloro che ami e voi tutti siete la nostra famiglia! Mia e della vostra tanto cara signora Flowers!” - rispose la signora Stones - “Adesso va a ballare anche tu e goditi l’affetto e l’amicizia delle persone che hai intorno!”.
“Certo!” - fece Meredith - “E grazie ancora!” - aggiunse.
Rimase ancora qualche secondo ad ascoltare le risate di gioia delle due donne che la raggiungevano dall’altro capo del telefono, poi chiuse la chiamata e corse sulla pista venendo praticamente risucchiata dall’abbraccio riconoscente delle sue amiche.








NOTE:
Ebbene si...siamo alla fine! E giovedì prossimo posterò l'epilogo di questa storia che, vi assicuro, è stata una vera rivelazione soprattutto per me!!!
Ma di questo parleremo giovedì nell'ultima nota....adesso concentriamoci sul capitolo!
Beh....c'è poco da dire..si commenta da solo: è il capitolo che conclude tutte le varie situazioni che poi verranno esplorate tramite il racconto di Bonnie nell'epilogo.
Però...facendo un rissunto:
Elena sembra aver acquistato un pò di senno e ha chiesto scusa a Bonnie per essersi comportata da povera imbecile!
Damon e Stefan hanno parlato da bravi fratelli e Damon ha addirittura ammesso di essersi reso conto di aver sbaglito, ma...attenzione...ha ammesso il suo errore, non si è scusato per averlo commesso!XDXDXDXDXDXD (Tipico di Damon! Figuriamoci se chiedeva apertamente scusa a Stefan come le persone normali!).
Poi Damon e Bonnie hanno chiarito ogni cosa e si sono lasciti andare all'ammmmmore! (*Che teneri*! E fatemi sapere se Damon vi ha sciolto oppure no...ihihihihihi).
Meredith e Alaric sono sempre felici e contenti!
Abbiamo scoperto che la signora Flowers e la signora Stones sono in grado di usare il vivavoce! XDXDXDXDXD
E Stefan ed Elena hanno deciso di ricominciare d'accapo! (E questo non significa che stanno di nuovo insieme, ma la situazione tra loro verrà chiarita nell'epilogo....ihihihihiihi...vi dico solo che Stefan è un grande!)
Che dire...mi sembra che non ci sia nulla da aggiungere....il riassunto è completo, credo!
A voi cosa ne è parso di questo capitolo? Le cose sono andate come vi aspettavate oppure vi ho deluse?
Ringrazio tantissimo tutte coloro che hanno letto e/o recensito lo scorso capitoloo!!!
Ci "rivediamo" lunbedì sul blog per l'ultimo spoiler e, naturalmente, per l'ultimo capitolo...
A giovedì...BACIONI..IOSNIO90!!!

   
 
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