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Autore: La X di Miria    28/07/2011    2 recensioni
Ho deciso di descrivere il combattimento tra Teresa, Irene, Noel e Priscilla, perché, a mio giudizio, è uno degli scontri più belli della serie. Avrei intenzione di pubblicarlo a più capitoli, dato che mi piacerebbe scriverlo con cura. Questo è un breve anticipo, spero vi piaccia! ;)
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Teresa del Sorriso 26/07/11

cap. 4

 

 

Pian, piano, i più coraggiosi si avvicinarono alle guerriere, cauti e timorosi come iene al cospetto di leoni. Ora che tutto era finito si guardavano attorno, increduli, si chiedevano cosa fosse successo. Quattro guerriere, quattro leonesse, giacevano a terra, provate e sanguinanti. Digrignavano i denti, ansimavano, ma non osavano alzare lo sguardo sulla loro avversaria, istigate da un timore reverenziale. Lo stesso che ispirava gli sparuti gruppetti di temerari che ardivano ad avvicinarsi. Non avevano ben compreso cosa fosse accaduto, perché delle guerriere avessero combattuto con tale foga tra di loro. Tutta la loro attenzione era focalizzata su di lei, su quella guerriera invincibile, la più fiera tra le leonesse. Il corpo ritto, la spada in pugno, lo sguardo calmo e serafico. Pareva un angelo ammantato di un'aura di infallibilità che spingeva all'umiltà anche l'essere più superbo.

«Accidenti... quella Claymore ce l'ha fatta da sola contro quelle quattro. È invincibile!»

 

«Claire.» La ragazzina alzò lo sguardo. «Torna alla locanda e fa' i bagagli, abbiamo creato fin troppi fastidi a questa gente. Ce ne andiamo.»

Lei la guardò stupefatta: in fondo erano appena arrivate. Bastò un'occhiata, l'incontro con quello sguardo gelido, a farla correre fin dentro l'albergo semidistrutto.

 

Ottimo, ora posso concentrarmi su di te, senza turbare Claire.

Decisa a farla finita una volta per tutte, Teresa si avvicinò a Priscilla come un macellaio si avvicina a un vitello. E l'angoscia si dipinse su tutti e quattro i volti delle sconfitte. Noel e Sophia fremevano, ma erano impotenti di fronte a tutto ciò. I muscoli indolenziti e le ferite le avevano bloccate. Irene era priva dell'uso delle braccia e contro Teresa avrebbe potuto ben poco. Nessuna di loro tre era in grado di fronteggiare la numero uno, solo Priscilla poteva sperare di eguagliarla, un giorno. Ma quel giorno non era oggi e Teresa non voleva correre rischi: agendo adesso, si sarebbe tolta una grossa preoccupazione per il futuro e questo Irene lo sapeva fin troppo bene. Dal canto suo, Priscilla rimaneva immobile, paralizzata dal terrore più cieco, quello della consapevolezza della morte. La percepiva, accanto a sé, e aveva capelli d'oro e occhi d'argento.

 

 

Paura... ho paura!

Il suo corpo era scosso da tremiti incontrollabili, la paura la inchiodava al suolo. Attorno a lei vi era il buio più totale, tutto era ovattato. Persino le lacrime si erano gelate sui suoi occhi.

Paura... ho paura.. aiuto... qualcuno mi aiuti!

Il cuore le martellava nel petto come uno stallone imbizzarrito, l'angoscia le attanagliava le viscere. Non voleva morire ora, non adesso, che era appena diventata guerriera. Non lì, in quel modo stupido. E non così, uccisa da una traditrice.

Non voglio morire, non voglio morire. Ti prego aiutami! Papà, papà ti prego salvami!

 

 

Teresa reggeva la Claymore sopra il collo niveo di quella ragazzina. Così piccola e allo stesso tempo così forte. Eppure ora non si muoveva. Della furia, della rabbia, dell'ardore che l'avevano animata fino a qualche istante fa, non era rimasto più nulla. Adesso era solo una bambina, piccola e indifesa. Ma un giorno sarebbe tornata a ruggire più forte di lei, e a quel punto l'avrebbe sopraffatta.

No, non posso permettermi di risparmiarti.

Ma nonostante ciò, le sue mani rimanevano immobili, incapaci di sferrare il colpo di grazia.

Poi accadde qualcosa. Qualcosa scaldò il suo cuore di pietà.

Sta piangendo...

E così vide l'immagine terrorizzata di Priscilla sottoporsi a quella minuta della sua Claire. I capelli divennero lunghi e ramati, il corpo gracile e macilento, un vestitino lacero al posto dell'armatura. Claire era ferma a gattoni, piangeva e non riusciva a muoversi, paralizzata dal terrore.

No, spostati Claire! Non è te che voglio uccidere, ma... questo mostro!

Ma più pensava Claire, più Priscilla assomigliava a lei.

Le sue mani si fecero insicure attorno all'elsa, la sua decisione si sciolse al calore di quella vista. La testa cominciò a girarle, si chiese se fosse giusto ucciderla, se fosse giusto spargere altro sangue per il proprio orgoglio ed egoismo.

Un giorno mi troverà e mi ucciderà.

Strinse decisa la spada, quando dentro di sé avvertì una voce gridare: Tu non uccideresti mai Claire!

Gli occhi le si fecero umidi e rivide tutti gli istanti passati assieme, le notti all'addiaccio, le lunghe camminate e quella notte nel bosco in cui lei, una bambina, le aveva insegnato che le lacrime potevano scendere anche dagli occhi d'argento... .

 

 

Forse fu quell'unico momento, o forse Teresa era cambiata sul serio, ma quel giorno la vita di Priscilla fu risparmiata.

Così Teresa firmò la sua condanna a morte, ma in quel momento non c'era spazio in lei per i timori futuri: ora c'era solo Claire e questo era tutto ciò che desiderava.

«Teresa!» La ragazzina le stava correndo in contro come se nulla fosse accaduto. «Eccomi... ho preso tutta la tua roba.»

«Ah vedo... era pesante.»

«No, per niente.»

Teresa la guardò. Grazie a lei, aveva imparato cosa fosse la pietà e per questo ora era diversa dalle altre guerriere. Claire aveva consolato il suo cuore solo, la sua anima mesta, il suo corpo stanco, e aveva fatto tornare il sorriso sulle sue labbra, colmandola di un amore infinito. Le aveva insegnato cosa fosse il perdono e in fondo a se stessa sapeva che non avrebbe mai potuto ripagarla di tutto quello che le aveva donato.

Le mise una mano sul capo. I suoi occhi d'argento si specchiarono in quelli castani di lei. Fu in quello sguardo che ritrovò la convinzione. E seppe di aver vinto.

«E va bene, riprovaci pure quando ti pare. Se lo farai... ti sconfiggerò di nuovo!»

Se ne andarono assieme, Teresa e Claire, la mano dell'una in quella dell'altra, più unite che mai.

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