Gli occhi sgranati segnano la tua incredulità.
Il vuoto che si è impossessato della tua mente segna la tua negazione.

È impossibile.
Continui a ripetere.

Eppure è successo.
Ti stringi le gambe al petto, come se ti volessi proteggere.

È troppo tardi, ormai.
Affondi il capo nelle ginocchia senza neanche coprirti, non ne hai la forza.

Perché a me?
Chiedi al Fato.

Perché lui?
Chiedi a te stessa, come se la colpa fosse tua.

Forse è davvero mia, la colpa.
Del mio corpo, della mia bellezza, dei miei lineamenti fini.
Assomigli ad una principessa, te l'ha sempre detto.

Per pochi minuti rivedi il suo volto sorridente e ti si scalda il cuore, ma poi il sorriso si trasforma in un ghigno che porta con se una sferzata di vento che ti gela completamente.

E i tuoi pensieri ritornano a quello che è stato, senza che tu abbia potuto fare niente per difenderti.
D'altronde come potevi immaginare che proprio lui, la persona di cui ti fidavi di più al mondo, ti avrebbe potuto fare una cosa simile?

E un altro ricordo ti distrae, portandoti in un mondo in cui tutto andava bene, in cui tutti erano felici, anche tu, anche lui.

- Dov'è la mia piccola principessina? - domanda una voce roca, farebbe paura a chiunque, ma tu sai che lui non ti farebbe mai del male, così, quando s'avvicina, non sono tremiti di terrore quelli che ti scuotono, ma sussulti di risolini sommessi.
- Eccola qui! - dice, prendendoti in braccio e iniziando a farti il solletico sul pancino.
Sa che è il tuo punto debole, infatti, finalmente, scoppi nella tua solita risata infantile che tanto gli piace.
- Vuoi vedere una magia? - continua dopo averti dato un bacio sul capo, fermandosi per farti respirare.
Alla parola “magia” gli occhi ti si illuminano, eccitati, e annuisci energicamente, impaziente. Lui avvicina la mano destra al tuo naso e tu lo fissi incuriosita. Per non perderti neanche un movimento guardi la punta del tuo nasino, dove si è posata la mano, in un espressione così buffa e concentrata che gli fa sorgere spontaneo uno di quei suoi sorrisi calorosi che tanto ami.
Porta indietro il braccio con uno scatto, urlando: - Ti ho preso il naso! -
Tu porti entrambe le manine al volto, la bocca e gli occhi spalancati dallo stupore.
Poi inizi a sbracciarti per poter arrivare alla sua mano che lui allontana accuratamente.
- Dai, ridamelo, ti prego! - supplichi, facendo gli occhioni dolci. E sai che lui non può resistere, difatti, rimette il nasino al suo posto, posando un piccolo bacio sulla punta.