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Autore: Aurora Barone    29/07/2011    1 recensioni
anno 2020, In Giappone sono stati realizzati moltissimi robot che convivono "pacificamente" con gli esseri umani, anche se questa convivenza pacifica è una vera forzatura fatta di prevericazioni da parte degli esseri umani.
Echiko è uno di questi robot, solo che lei in realtà è per metà umana e per metà robot e in passato era un essere umano, ma le è stato cambiato il suo aspetto e la sua memoria è stata cancellata.
Ma se incominciasse a ricordare le sue vere origini? E se il legame con il suo padrone non fosse uno dei migliori, potrebbe riuscire a sottrarsi ad esso? Sopratutto se lui è anche molto bello, seducente e anche molto lunatico...Ma in particolare c'è un braccialetto che impedisce ai robot di sottrarsi al volere dei propri padroni e che impone ai robot di proteggere il proprio padrone dagli eventuali pericoli.
Echiko non riesce ad accettare questa condizione di sottomissione sopratutto perchè Itou è davvero un tipo insolito, prima la tratta male, ma poi la bacia e la tira fuori dai guai. E poi c'è Yoto l'amico di Itou che si mostra interessato a lei, ma Itou sembra non sopportare il fatto che il suo robot frequenti il suo amico...E poi c'è quel robot a scuola che Echiko crede che abbia una voce molto familiare...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi accorgevo di una cosa che la verità poteva cambiare il modo di vedere le cose, ma non i fatti in sé...ovvero anche se conoscevo adesso i reali sentimenti di Itou tra di noi non era comunque cambiato niente ed anche se sapevo che Liriko agiva per proteggere la sua famiglia non cambiava il fatto che io e lei fossimo nemiche dato che non eravamo neppure riuscite a prelevare quel qualcosa che servisse a Liriko dalla testa di Itou.
E molto probabilmente per farlo, forse la vita di Itou doveva inevitabilmente essere messa a repentaglio...
I fatti non cambiavano, ma  mutavano i miei sentimenti, diventavo esitante nei confronti di Itou e delle sue cattiverie e titubante nei confronti di Liriko, cosa dovevo fare? Lei aveva le sue ragioni ed io avevo le mie...
Dopotutto conoscevo la sua famiglia, anche se non c'era mai stata una certa confidenza, nutrivo una simpatia forzata nei loro confronti, nel senso che me li facevo piacere perché si trattava dei suoi genitori, coloro che avevano messo al mondo la mia migliore amica quindi  nutrivo nei loro confronti un' inconsapevole riconoscenza.
Non volevo di certo che loro morissero', ma neanche che morisse Itou, in verità per com'ero fatta non avrei desiderato la morte di nessuno, neppure al mio peggior nemico e quindi rimanevo ossessionata da quei pensieri senza riuscire a porvi fine.
Perdevo il filo dei miei lunghi e intensi pensieri, mentre Isae comparve all'improvviso dentro la mia stanza facendomi sobbalzare in aria.
“Scusa non volevo spaventarti...” disse lei scusandosi in maniera smisurata.
“Non ti preoccupare...” esclamai in soggezione, le sue scuse esagerate mi mettevano in uno stato di disagio, come se mi dispiacesse il fatto stesso che si scusasse.
Osservai i suoi lunghi capelli dorati che illuminati dalla luce del lumino della mia stanza, sembravano ancora più splendenti e il suo bel viso così delicato e grazioso sembrava avvolto di un'incommensurabile tristezza, si stava prendendo pena per Itou e per suo padre.
“Mi dispiace per l'ora tarda, scusa sono stata davvero inopportuna...ma non riuscivo a dormire...e Kayashisama è ancora arrabbiato con me...io volevo solo...” disse con uno sguardo addolorato.
“Ah...è un idiota il padre di Itou...non ti meriti un uomo del genere!” esclamai secca.
Era quello che realmente pensavo, mi sembrava che avesse esagerato e fosse stato troppo duro nei suoi confronti, Isae voleva soltanto essergli di aiuto e invece lui finiva per prendersela con la sola persona che lo amasse veramente.
In fondo forse padre e figlio non erano poi tanto diversi, tutte e due complicati nelle faccende amorose, non ci sapevano proprio fare con le donne che amavano.
Poi non so come e perché finii per raccontarle tutto quello che era accaduto e dell'incoerenza di Itou, lei si mise a ridere, aveva una risata così fresca e  dolce, non c'erano parole per poter descrivere quella sua risata, anche Sayoko aveva una bella risata, ma quella di Isae era diversa da qualsiasi comune mortale, era una risata che ti incantava, che cambiava il tuo modo di vedere le cose, almeno a me questo suscitava la risata di Isae.
Aveva la forza di ridere nonostante fosse un robot sofferente, era condannata a stare rintanata in quella casa ed era sempre a letto, non poteva sforzarsi più di tanto e poi Itou la detestava e l'uomo che amava non l' aveva trattata benissimo, ma ciò nonostante aveva un entusiasmo insolito, c'era una così grande voglia di vivere nel suo sguardo che non riuscivo a comprendere pienamente.
“A te piace Itou?” mi domandò sorridendo.
“Che?!” esclamai con un espressione alquanto contrariata.
“Comunque se ci fai caso...Itou e Kayashisama sono molto simili...nei loro atteggiamenti, poi quando si arrabbiano tutti e due corrucciano le sopracciglia...e poi...fanno una smorfia di disapprovazione non so se hai presente...” disse sorridendo allegramente.
Non ci avevo mai fatto caso, ma si somigliavano in maniera impressionante nei loro modi di fare, persino quel loro rigido modo di camminare era identico e poi anche quando si infuriavano inarcavano tutte e due le sopracciglia e poi anche quella smorfia che facevano contraendo i muscoli del viso e si mordevano tutte e due le labbra per ammortizzare i nervi.
Mi misi a ridere, non sapevo perché ma l'idea di aver trovato quelle insolite somiglianze tra loro due mi divertiva, forse perché non mi aspettavo che potessero' somigliarsi così tanto, ma dopotutto doveva essere una cosa alquanto naturale erano pur sempre padre e figlio.
“Sai che non ci avevo mai fatto caso...non pensavo potessero' somigliarsi così tanto, anzi all'inizio pensavo che non avessero' poi molto in comune nonostante fossero' padre e figlio...perchè bè di aspetto non è che si somiglino un granchè...”
“Si, è vero...Itou è preciso e identico alla madre...gli occhi della madre, anche la forma del naso, le labbra e persino gli zigomi...solo quei capelli neri ha preso da Kayashisama!”
“Tu l'hai conosciuta la madre di Itou?” gli domandai curiosa, mi resi anche conto di essere stata anche abbastanza inopportuna e quando notai che faticasse a rispondermi, mi scusai dicendole che forse le avevo fatto una pessima domanda.
“Ma no, figurati... bè la madre di Itou era davvero una bella donna...con un caratterino un po' particolare, però gentile...persino con me lo è stata nonostante sospettasse che fra me e il marito ci fosse qualcosa...”
“In che senso particolare?”
“Ecco vedi...aveva un carattere molto forte, tutte le decisioni venivano prese da lei.
Kayashisama non aveva voce in capitolo...infatti credo che questo non giovasse al loro rapporto...poi il morboso attaccamento tra Itou e sua madre ha complicato maggiormente le cose... Kayashisama si è ritrovato nella situazione di non contare più nulla in casa propria: Aveva perso sia la funzione di marito che di padrone di casa e neppure come padre poteva azzardarsi a prendere delle decisioni... Ma uno dei maggiori motivi di lite era incentrato sul futuro di Itou, Kayashisama voleva che diventasse uno scienziato come lui, mentre la madre non voleva affatto imporre al proprio figlio la carriera del padre...”
“Bè in effetti, imporre ad Itou di diventare uno scienziato non mi pare giusto...” esclamai pensierosa.
“Già, ma a quanto pare lui deve tenerci molto, forse perché nella famiglia dei Kayashi...sono tutti diventati scienziati e che Itou voglia rompere la tradizione di famiglia...non è una cosa che Kayashisama vuole accettare...”
Quella lunga chiacchierata notturna si rivelò abbastanza interessante e piacevole,  poi lei era così premurosa quando mi raccontava di Itou e di tutte le varie vicende della famiglia Kayashi sembrava prendersi di pena, come se la cosa la toccasse in maniera profonda, era come non si curasse di se stessa, ma solo dei mali altrui.
Non avevo mai visto tanta umanità in una persona e di quei tempi era cosa abbastanza rara, trovare qualcuno così altruista e caritatevole.
Anche il fatto che avesse fatto quella sfuriata al padre di Itou era un'altra prova della sua bontà, aveva messo da parte i suoi sentimenti per  il padre, mettendo persino al rischio il loro rapporto per risolvere le problematiche tra padre e figlio.
“Isae tu sei una ragazza molto buona...non pensi mai a te stessa?”le chiesi accarezzandole con dolcezza il capo mentre stavamo sedute sul  mio letto, era un gesto istintivo, dinanzi a tanta dolcezza e bontà d' animo non riuscivo a rimanerne indifferente.
“Bè prima di tutto io non sono una ragazza, sono un robot...è il mio scopo è quello di rendere il mio padrone felice e tutti gli esseri umani a lui cari...” disse con un sorriso ingenuo stampato sulle labbra.
“ E tu sei felice?” le domandai sbalordita.
“Se il mio creatore e padrone è felice lo sono anch'io!” mi rispose tranquillamente, poi dopo un po' aggiunse “E comunque non sono buona come credi, se lo fossi stata davvero...quella notte non sarei andata a letto con Kayashisama e avrei cercato di risolvere le incomprensioni che aveva con sua moglie...e invece io...purtroppo ero felice quando Kayashisama disperato veniva a cercare conforto e consolazione dal suo insulso robot...” ammise con rammarico.
“Ma questa non è una colpa...tu lo ami e non puoi farci nulla!” dissi stringendola tra le mie braccia per consolarla.
“Ma io...sono stata così egoista, volevo Kayashisama tutto per me...mi piaceva che lui fosse attratto da me e quella notte ho iniziato a provocarlo sessualmente, l'ho fatto di proposito...”  ammise piangendo.
La lasciai sfogare tra le mie braccia,mentre lei continuava ad attribuirsi ogni colpa per tutto ciò che fosse accaduto finchè non persi la calma e le dissi risoluta che non era affatto colpa sua e che doveva smetterla di attribuirsi ogni colpa.
“E poi penso che Kayashisama ti desiderasse molto, altrimenti non avrebbe mai tradito la moglie. Deve amarti molto! E tu hai detto che se il tuo padrone è felice lo sei anche tu...e tu eri ciò che potesse renderlo felice in quel momento...e anche adesso credo che tu sia quella persona che può renderlo felice”
“Già allora perché è così infelice...” esclamò mogia mogia.
“Ma questa non è certo colpa tua...sarà per via dei problemi che ha con Itou, ma queste sono cose che devono risolvere loro due, tu puoi solo stargli vicino e dargli conforto...ma a parte questo non puoi far nulla...” esclamai sciogliendo il nostro abbraccio.
“Ma io...” esclamò con incertezza.
Finimmo per addormentarci tra le nostre lunghe chiacchierate, mi era parso come uno di quei pigiama party che si fanno tra amiche, non ne avevo mai fatto uno, ma doveva essere qualcosa di simile, eppure io e Isae non eravamo amiche, ci conoscevamo da così poco tempo, eppure mi rendevo sempre più conto che tra di noi c'era una certa empatia che con altre persone non avrei mai potuto avere.
Il giorno seguente Itou entrò di soppianto nella mia stanza per svegliarmi poi si accorse di una presenza sgradevole all'interno della stanza, Isae rannicchiata come un sasso accanto a me.
“Che diamine ci fa lei qui?” domandò contrariato, non capivo perché si stesse alterando.
“Niente, ieri sera abbiamo fatto due chiacchiere e ci siamo addormentate!” gli spiegai sbadigliando, non sapevo neppure perché mi sentissi in dovere di dargli tutte quelle spiegazioni.
Poi se ne uscii con una battuta di pessimo gusto “Non è che voi due...”
Lo interruppi, non avevo alcuna intenzione di sentire le sue battute sporche di prima mattina.
“Non abbiamo fatto ciò che pensi o che speri!” esclamai irritata.
“Se devi fare certe cose...falle almeno con Sayoko e avvertimi...così faccio da spettatore!” disse maliziosamente.
Avevo una gran voglia di prenderlo a schiaffi, ma ero ancora rimbambita dal sonno, quindi mi limitai a prendere Miamoto tra le braccia e ad avvicinarmi a lui per cacciarlo fuori dalla  stanza.
“Ecciù!” lo sentii starnutire  e lamentarsi prima che gli chiudessi la porta in faccia.
Defilata mi introdussi nel bagno accanto alla stanza e mi feci un bel bagno e dopo mi vestii, lasciando Isae che dormiva sul mio letto, non sapevo se dovessi svegliarla o meno, ma era così carina mentre dormiva con quell'espressione beata che pensai di lasciarla dormire.
Arrivati  in classe  mi accorsi di un entusiasmo insolito,  stavano tutti discutendo animatamente poi mi accorsi della carpetta di Kasumi poggiata sul banco, la cercai tra gli sguardi della varie ragazze senza riuscire a trovarla.
Poi adocchiai un viso nuovo,  una ragazza molto bella, non sapevo da dove sbucasse, forse era una nuova compagna, ma in lei c'era qualcosa di familiare...non sapevo cosa, ma avevo come l'impressione di conoscerla.
“Kasumi sei diventata così bella, sei quasi irriconoscibile!” disse una delle sue amiche rivolgendosi a quella ragazza.
Rimasi in piedi ad osservarla stupefatta, anche Itou e Sayoko sembravano rimasti a bocca aperta.
Ma Itou oltre che a bocca aperta, aveva assunto un espressione depravata che conoscevo bene.
Non lo biasimavo di certo, Kasumi era diventata molto bella, il suo viso aveva assunto una forma più docile e femminile e anche il suo fisico privo di forme, adesso ne mostrava tante partendo dal seno, ai fianchi e al sedere.
Tutti i ragazzi avevano cambiato di colpo opinione su di lei, era diventata la ragazza più circondata di attenzioni della classe e adesso si pavoneggiava e ridacchiava insieme alle amiche.
E Itou non le staccava gli occhi di dosso neppure per un secondo,mentre lei adesso non lo degnava neppure di uno sguardo.
Che si stesse vendicando di tutte le volte che lui l'aveva espressamente rifiutata?
A ricreazione, seduti sull' erba stavamo mangiando la nostra merenda, io e Itou come al solito avevamo dei pasti molto elaborati: in cui c'era del formaggio,carne,riso, uova e ogni pietanza formava una sorta di composizione floreale.
 Sayoko e Yoto fissavano i propri umili onigiri e guardavano i nostri obento invidiosi.
“Potresti dire alle cameriere di casa tua di prepararti qualcosa di meno eccentrico!” esclamò Sayoko notando che il cibo era stato riposto in uno scrupoloso ordine per formare tulipani, foglie e abeti.
“Siete solo invidiosi!” esclamò Itou ridendo.
“Mi chiedo che necessità ci sia di realizzare un abete con il cibo...tanto finirà dentro il mio stomaco...sembra quasi un vero peccato mangiarmelo!”  dissi osservando quel grazioso abete formato con il riso.
Itou mangiava e distruggeva quelle opere d'arte senza porsi alcun problema, mentre io le osservavo con dispiacere.
“Sei stupida!” esclamò lui, mentre mi guardava osservare il cibo senza trovar il coraggio di addentarlo.
“Ma quest'abete innevato è così carino!” esclamai con meraviglia.
“Questo è riso!” esclamò lui sbuffando continuando a darmi della cretina.
“Echiko non è cretina...anzi è molto tenera!” disse Yoto facendomi arrossire.
“Non vedo che cosa ci sia di tenero nel non voler mangiare un abete di riso...e poi è un abete non un gattino o un porcellino...”
“Perchè li fanno pure con i gattini e i porcellini?” domandai con un espressione trasognante, anche Sayoko incominciò ad intenerirsi.
“Già, ma sa molto di gay...e quindi gli ho detto di non farmi più questo tipo di composizione nel cibo, veramente io volevo che non me ne facessero'...accidenti!”
Dopo un po' Itou con le sue bacchette distrusse il mio abete  addentando il riso, assunsi un espressione molto dispiaciuta per quel povero abete, era stato realizzato così bene e doveva esserci voluto anche un bel po' di tempo per farlo, perché non c'era l'ombra di una sola imperfezione e il riso era stato ben attaccato con il formaggio filante per formare le varie foglie.
Lui si stava spaccando dalle risate, non lo avevo mai visto ridere così forte, anche Sayoko eYoto sembravano abbastanza straniti da quella sua reazione.
Poi quando si accorse che i nostri sguardi erano tutti puntati verso di lui, si ricompose con finta disinvoltura facendo finta di nulla e cambiò discorso “ Kasumi è diventata una vera bomba del sesso!”
“E ti pareva che cosa avrebbe mai potuto dire uno come lui...” pensai tra me.
“La chirurgia fa miracoli!” esclamò Sayoko.
“Bè non per l'intelligenza e il suo caratteraccio!” esclamò Yoto facendo riferimento al fatto che fosse un'arpia priva di buon senso.
“Ah come se mi importasse del suo carattere e dell'intelligenza...di questi tempi chi si cura di queste cose!” disse Itou con naturalezza.
“Dovrebbero essere queste le cose che contano in una persona!” affermai in disaccordo.
Sayoko e Yoto erano d'accordo con me, mentre Itou storse il naso “ Soliti discorsi moralistici che non portano a niente...alla fine parliamoci chiaro gli occhi vogliono la sua parte. Tu Echiko  non ti metteresti mai con uno grasso e di brutto aspetto...”
“Questo è anche vero...ma non mi metterei mai con un ragazzo bello, con un pessimo carattere ed una pessima intelligenza!”
“Davvero?” esclamò lui allusivo e con un espressione divertita.
Si stava forse riferendo a lui, a quello che c'era stato fra di noi, impallidii di colpo, avevo paura che dicesse qualcosa di sconveniente davanti i suoi amici.
“Ragazzi è da un po' che non usciamo...credo che mi farebbe bene uscire una di queste sere” esclamò Itou.
“Oh ma certo!” esclamarono Yoto e Sayoko in coro.
“Vi dispiace se viene anche Kasumi con noi?” domandò lui.
“Hai davvero intenzione di provarci con lei?” domandò Yoto incredulo.
“Perchè no?!” disse lui.
“Bè lo sai, lei è innamorata di te...da chissà quanto tempo...finiresti per ferirla...” contestò Yoto.
“Chissà potrei anche innamorarmi...dopotutto è una ragazza con una pessima intelligenza e un pessimo carattere, bè proprio come me...potremmo andare d'accordo!” disse guardando verso la mia direzione, non capivo, era come se avesse frainteso le mie parole: le aveva interpretate come un insulto alla sua persona, mentre io stavo parlando in generale.
Dopo un po' Itou si alzò e andò incontro a Kasumi che stava parlando con le sue amiche.  Continuavo a non capirlo, eppure avevo sentito bene i suoi pensieri, aveva detto di essere innamorato di me e allora perché continuava a fare il cretino con tutte le ragazze che si trovava attorno?
“Dite che potrebbe innamorarsi di Kasumi?” domandò Yoto.
“Certo che no!” sbottai infastidita.
Sayoko si mise a ridere e poi mi domandò “ Gelosa?”
“Io, ma figuriamoci! Può fare il cascamorto con chi gli pare!” esclamai scocciata.
“Bè meglio così, non mi farebbe di certo piacere se ti innamorassi di Itou!” esclamò Yoto facendomi l'occhiolino.
“Io tolgo il disturbo!” disse Sayoko ridacchiando, se ne andò senza darmi il tempo di fermarla e così mi ritrovai da sola con Yoto.
Ero in uno strano stato di disagio, non che la sua presenza fosse spiacevole, anzi mi trovava bene con lui, ma non credevo che tra di noi potesse esserci qualcosa e sapevo che lui aveva ben altri interessi nei miei confronti.
“Echiko...io...” disse lui esitante.
Avevo paura di quello che stesse per dire, non volevo che riprendesse quel discorso, mi sarei trovata nella situazione sgradevole di rifiutarlo e non avevo intenzione di ferire  bruscamente i suoi sentimenti.
“Oggi è davvero una bella giornata non trovi?” dissi ammirando il cielo e il sole luminoso.
“Si, è proprio una bella giornata...” disse incrociando il mio sguardo.
Poi dopo un po' calò il silenzio, poi lo sentii schiarirsi la voce e disse “ Mi chiedevo...se ti vada bene stare a casa dei Kayashi...cioè sei felice? Immagino che Itou debba continuamente molestarti...”
“Bè dai in fin dei conti non è così cattivo come sembra, cioè si a volte fa il cretino, ma non mi farebbe mai del male...” dissi lasciandomi scappare un sorriso.
“Una volta hai detto che preferiresti un padrone come me...così ho pensato che forse potrei far in modo di convincere Itou a cederti a me...ovviamente tu però dovresti essere d'accordo...” disse sorridendomi.
“Io...veramente...” esclamai titubante.
“Non c'è fretta, però sappi che con me tu saresti trattata come meriti...ti tratterei come un essere umano a tutti gli effetti...” disse con un espressione carica di amore e dolcezza.

Dopo un po' parlammo di altro, ma il mio sguardo si fece assente, stavo riflettendo su ciò che mi avesse detto in effetti forse vivere con un ragazzo dolce come Yoto doveva essere una buona idea,ma pensandoci lui economicamente non se la passava molto bene e avrebbe anche dovuto mantenermi e poi...mi venivano in mente lo sguardo di Itou, a tutte le volte che mi aveva baciato cogliendomi alla sprovvista e quelle volte in cui tentato inutilmente di far cose sconce con me e a quelle volte in cui c'era quasi riuscito e poi  quelle volte che mi aveva tirato fuori dai guai.
E poi  mi tornarono in mente quei pensieri confusi e tormentati, Itou non sapeva che ne fossi a conoscenza, io mi vergognavo troppo per potergli dire che sapevo dei suoi reali sentimenti e poteva anche  essere che quel macchinario si fosse sbagliato!
E riguardo a me  non ero sicura di ciò che provassi per lui, forse ero semplicemente attrazione fisica e quel braccialetto amplificava quell'attrazione facendomi credere che fosse qualcosa di più.
Ma dopo un po' mi diedi della stupida, tutto ciò non poteva essere vero, Itou non poteva essere innamorato di me, altrimenti non avrebbe  mai fatto il cascamorto con Kasumi, pensai voltandomi per guardarlo, mentre rideva e scherzava con Kasumi che si avvinghiava a lui.
Quel suo modo di sorridergli e di fargli gli occhi dolci mi irritava,  prima neppure l' aveva mai considerata, ma adesso che era diventata una bella ragazza si era attaccato alla sua sottana.
“Echiko!” mi chiamò Yoto destandomi dai miei pensieri.
Mi voltai nella sua direzione con aria distratta.
“Dii un po' ... Itou non è che lui ti piace?” mi chiese scrutandomi con scrupolosità.
“Ma di chi stai parlando?” domandai timidamente.
“Lo fissi tutto il tempo...ti dà fastidio che faccia lo stupido con  Kasumi?”
“Ma no! E' solo che non capisco perché ci prova con tutte!”
“Bè devi sapere che Itou non è sempre stato così...” disse Yoto poi mi iniziò a raccontare:
 “Ricordo che una volta le piaceva una ragazza, ma non sai quanto le piaceva, era pazzo di lei e sembrava che anche lei fosse interessata a lui, ma era stata tutta un'illusione.
Lei era soltanto interessata ai suoi soldi, le piaceva che Itou le facesse regali costosi...e lui d'altra parte innamorato per com'era gli regalava ogni cosa desiderasse.
 Poi  Itou un giorno esaurii tutti i soldi dal portafogli e  chiese a suo padre la paghetta , ma egli  si rifiutò di dargli altri soldi ritenendo che  dovesse avere anche un po' il senso dell'economia dato che aveva speso tanti soldi senza spiegargli neppure come.
 Itou  allora uscii con lei senza neppure un soldo e lei incominciò a cambiare atteggiamento, iniziava ad arrabbiarsi con Itou per qualunque cosa e continuavo ad assillarlo chiedendogli di comprarle dei vestiti e delle scarpe costosissime.
Itou arrivò persino a chiedermi dei soldi in prestito per poterle comprare quei vestiti e quelle scarpe,
 ma con l'andare del tempo si rese conto che tutta la relazione girava attorno ai vestiti e ai regali che lui le dovesse fare e così finii per lasciarla, avendo per giunta coperto che si frequentava anche con un altro ragazzo”
Rimasi sbalordita da quella storia, Itou doveva esserci rimasto male e questo spiegava perché  mi aveva comprato quel vestito e le scarpe dicendomi che tutte le ragazze sono facilmente corruttibili.
Dopo la scuola eravamo rimasti che quella sera saremmo usciti con Sayoko e Yoto e con noi sarebbe venuta anche Kasumi, Itou sembrava allegro lo sentii persino canticchiare un motivetto mentre eravamo giunti in macchina.
“Che misura avrà di piede Kasumi?” mi domandò ridacchiando.
“Non ne ho idea...” esclamai secca.
Poi chinò lo sguardo verso i miei piedi e disse “ Uhm mi sembrano più piccoli dei tuoi!”
“Si,certo avrà il piede di cenerentola!” affermai irritata.
“Qualcosa non va?” domandò con un espressione divertita.
“No, non ho nulla!” dissi tentando di mostrarmi serena, ma il mio sguardo non doveva essere dello stesso avviso, infatti iniziò a sghignazzare dicendo “ No, tu hai qualcosa...”
“Mi pare di averti già detto che non ho nulla!” esclamai guardando le strade fuori dal finestrino dell'auto, mentre l'autista sembrava anche lui divertirsi un mondo ad ascoltare i nostri battibecchi.
“Sentii Kyosuke, secondo te il mio robot a che cosa sta pensando?” domandò Itou all'autista.
“Signorino, cosa vuole che ne sappia...” disse lui continuando a guidare senza distogliere lo sguardo dalla strada.
Io mi voltai verso la loro direzione prestando attenzione ai loro discorsi:
“Ti do' dei soldi aggiuntivi, se mi dici che cosa gli passa per la testa!” disse corrompendolo.
“Uhm...bè vediamo...forse è gelosa di questa Kasumi...” rispose l'autista.
“Allora ci ho preso, la mia teoria non era poi tanto strampalata...” disse Itou rivolgendomi uno di quei suoi sorrisi disarmanti.
“Ma che gelosa!” protestai.
“E dai che sei gelosa!” insistette, poi si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò “Ammettilo... vorresti che il tuo padroncino facesse cose sconce solo con te!”
Il suo respiro accarezzò il mio lobo causandomi i brividi per tutto il corpo, poi avvertii persino un groppo in gola e il mio corpo divenne  incandescente.
In quel momento avrei tanto voluto scomparire per la vergogna, speravo soltanto che non si accorgesse del mio rossore sul viso, anche perché con quella affermazione mi aveva ricordato quando mi aveva accarezzato le gambe e le sue labbra si erano posate sul mio inguine causandomi un immenso piacere.
Lo vidi leccarsi le labbra con uno di quei suoi sorrisi ammiccanti e provocanti, lo stava facendo di proposito, si stava burlando di me.
“Non...è divertente...” dissi balbettando.
“D'accordo la smetto!” disse trattenendo una risata,  poi si fece improvvisamente serio e composto.
Arrivati a casa tutto procedeva come al solito, un pranzo che proseguiva in uno spiacevole silenzio, padre e figlio non erano molto comunicativi, il padre di Itou tentava inutilmente di intraprendere delle conversazioni, ma lui si mostrava molto loquace.
E poi mangiava gettandomi delle occhiate dato che era seduto davanti a me, ma io evitavo di incrociare il suo sguardo concentrandomi sul cibo, poi versai un bel sorso d'acqua sul mio bicchiere,ma mentre bevevo sentii il suo piede accarezzare il mio, l'acqua mi andò di traverso e la rovesciai sul tavolo.
“Echiko ma che diamine combini!” esclamò il padre disgustato chiedendo alla cameriera di asciugare il tavolo ormai zuppo.
Itou rideva sotto i baffi, mentre io avrei tanto voluto sgozzarlo con le mie mani e il suo piede non mollava, continuava ostinato ad avvicinarsi al mio piede, mentre il mio si fece violento e gli diedi un bel colpo, solo che presi la scossa-
“Ah ah cazzo cazzo!” urlai non riuscendo a trattenermi dal dolore.
“Echiko, ma che modi sono...” commentò il padre.
“Echiko...lo so che ti eccita che il mio piede tocchi il tuo, però dai un po' di contegno, stiamo mangiando!” esclamò Itou ridendo.
“Itou!” gridò il padre.
“Papà, lo sai come sono le donne! Anche i robot non riescono a resistermi!” disse facendo il gradasso, poi si voltò dalla parte di Isae.
Isae non distolse lo sguardo, assunse un espressione impassibile, mentre lui incominciò di nuovo a far quel gesto ambiguo, si leccò le labbra spostando lo sguardo prima verso il padre e poi concentrò di nuovo la sua attenzione verso Isae.
“Si, devo ammetterlo Isae, sei davvero molto bella, mio padre ti ha fatto molto bene, nessun ragazzo potrebbe resisterti...” disse con un sorriso allusivo stampato sul viso, poi abbassò lo sguardo verso il seno di lei.
“Itou!” lo sgridò il padre allo stremo della collera.
“Dai papà Isae è giovane, lascia che si diverta un po'! Credi che un vecchio come te possa davvero renderla felice!” esclamò malignamente, poi aggiunse “ Anzi dovresti ringraziarmi che mi prenda pena per lei...così giovane e bella e con uno come te che ha quasi superato la quarantina, ma per fortuna che hai un figlio bello e giovane come me che può consolarla!”
“Itou adesso basta!” urlò Isae, mentre il padre sembrava aver perso la forza di controbattere.
“Dai Isae perché non lo ammetti che preferiresti un tipo più giovane di mio padre!” disse continuando a lanciare provocazioni.
Dopo un po' mi intromisi pure io per cercare di farlo smettere, ma lui non dava retta a nessuno, poi lo vidi alzarsi dalla tavola e di scatto cogliendola di sorpresa si insinuò con forza tra  le labbra di lei sotto lo  sguardo furente del padre.
Itou si allontanò dalle labbra di lei toccandosi le labbra sanguinanti causate dal morso di lei che aveva fatto resistenza.
Il padre era completamente fuori di sé, si alzò dal tavolo e si avvicinò ad Itou  togliendogli il braccialetto dal polso lasciandolo cadere sul pavimento.
Senza il braccialetto io non avevo più quella reazione istintiva di proteggerlo e così il padre prese a malmenarlo con violenza, sembrava volesse farlo a pezzi, Itou tentava inutilmente di difendersi, ma il padre era molto più robusto e corpulento e finii a terra.
“Alzati!” disse il padre furente, poi lo strinse per il colletto della divisa per costringerlo a rialzarsi per continuare a massacrarlo.
“Ti prego, Kayashisama...credo che possa bastare!” disse Isae battendomi sul tempo, anche io in quel momento avevo pensato di chiedere al padre di Itou di calmarsi.
“Itou non ci provare mai più...osa solo posargli una mano...e giuro che io ti ammazzo!” ringhiò il padre.
Itou si rialzò dolorante e con il viso pieno di lividi e graffi, ma non aveva comunque perso la voglia di stuzzicare l'ira del padre e disse “ Vedi che la tua  puttanella  io me la scopo quando voglio...”
Il padre gli mollò un pugno sul viso, Itou in tutta risposta glie ne mollò uno sul naso,ma il padre era rimasto illeso.
“Non ti conviene far a botte con me! Quindi stai alla larga da Isae se non vuoi fare una brutta fine!” disse il padre  in tono minaccioso.
Itou se ne andò via, io lo seguii, ero infuriata e scioccata da quel suo comportamento, non credevo potesse arrivare a tanto.
“Che ti è passato per la testa!” dissi seguendolo per tutto il corridoio, dopo un po' si fermò di colpo e scoppiò a ridere, sembrava una risata isterica.
“Gelosa?” chiese sarcastico dandomi le spalle.
Mi parai davanti a  lui e notai nel suo sguardo quella tristezza impressa nei suoi occhi verdi e poi gli domandai “Perchè ti stai comportando in questo modo?”
“Ti sembra così difficile da capire... lui e Isae hanno ucciso mia madre, pensi che io non glie la farò pagare...e per giunta ha fatto degli esperimenti su di me che intende tacermi!”
“Ma lui è tuo padre...non ti rendi conto che lo stai ferendo...”
“E lui si è curato dei miei sentimenti, mi ha preso un giro per tutto questo tempo sulla morte di mia madre, come dovrei sentirmi Echiko?!”  mi sbottò contro.
“Ma non otterrai niente comportandoti in questo modo, non capisci...lui ama Isae e Isae lo ama, qualunque cosa tu faccia non riuscirai a separarli...”
“Dici?!” disse con un espressione sadica sul viso.
Mi stava preoccupando, non avevo idea di che cosa avesse in mente, ma sembrava avesse in progetto qualcosa di diabolico.
“Che hai in mente?” domandai allarmata.
“Niente!” disse con un sorriso subdolo stampato sul viso.
“Itou, non fare cretinate...io capisco che tu sia molto triste per tutto quello che è successo...e tuo padre non avrebbe dovuto tacerti la verità per tutto questo tempo, sei sconvolto...lo capisco, ma stai oltrepassando il limite...” dissi osservando quella sua espressione rabbiosa e rammaricata.
Dopo un po' se ne andò nella sua stanza dicendo che lui adorava oltrepassare il limite,mentre io ero rimasta immobile a riflettere su quella sua espressione, chissà perché persino con quel suo modo di fare vendicativo, continuava ad essere affascinante ai miei occhi.
Poi pensai a quelle ultime parole “ io adoro oltrepassare il limite!” lo aveva detto con un sorriso maligno, che non desiderava altro che una crudele punizione per i due innamorati.
Ma cosa altro poteva fare dopo ciò che aveva già fatto, aveva tentato di uccidere Isae  e poi l'aveva baciata provando a sedurla davanti il padre, che cosa poteva fare di peggio?
Non ne avevo idea, ma l'ira impressa nel suo sguardo non preannunciava niente di buono ed io finivo per lasciarmi coinvolgere sempre di più dalle problematiche della famiglia Kayashi, forse perché Isae era così carina e dolce, mi dispiaceva che Itou le potesse far del male...e mi dispiaceva un po' anche per il padre, perché in fondo si capiva che anche lui avesse sofferto in tutte quelle situazioni tra cui la morte di sua moglie. E poi mi dispiaceva per Itou, non era cattivo, ormai lo sapevo che era solo un ragazzo complicato, che aveva solo bisogno di comprensione e di dolcezza, a parte sua madre nessuno doveva avergli dato quell'affetto che desiderava, bè era fortunato ad avere Sayoko e Yoto che gli volessero' molto bene,ma dal suo sguardo percepivo che cercasse qualcos'altro un affetto, un amore che fosse più forte di una semplice amicizia.
Così mi tornarono alla mente quei suoi pensieri, ma non dovevano essere riferiti a me, poi ci pensai su, che fossero' riferiti ad Isae? No, aveva fatto il mio nome, aveva detto persino Aiko, come se mi amasse sin da prima che ci conoscessimo, proprio quando facevo la strada con Liriko per tornare a casa, lui era stato lì ad osservarmi silenziosamente, senza rivolgermi una parola, anzi no una volta mi aveva chiesto l'ora.
Era buffo, fino a quel momento non mi ero ricordata di Itou, del fatto che lo avessi già incontrato quand'ero ancora un essere umano, non mi ero curata neppure più di tanto che mi avesse rivolto la parola.
Quand'ero successo ero rimasta per un attimo assorta dalla lucentezza di quei occhi che mi osservano mentre gli rispondevo, poi rimasi stranita dal suo comportamento, rimase impalato a fissarmi anche dopo che gli avessi già risposto e poi si scusò dicendo che non mi aveva sentito e se potessi ripetergli l'ora ed io lo feci, pensando che fosse un tipo strano.
 Quando se ne fu andato Liriko dopo commentò lagnandosi dicendo che anche lei aveva l'orologio e che non era giusto che avesse chiesto l'ora proprio a me che ero persino fidanzata, io ci scherzai sopra dicendogli che per me era tutto suo.
La giornata trascorse velocemente tra i vari pensieri che mi affollavano la mente, poi ad una certa ora comparve Itou dicendo di vestirmi che dovevamo uscire con Sayoko e Yoto.
Mi vestii a casaccio, mettendola la prima cosa che trovai nell'armadio: un paio di jeans e una maglietta,mentre Itou sembrava essere a lutto: indossava come al solito quella lunga giacca nera, un Montgomery di cashmir , un tipo di giacca che andava di moda anni luce, ma che era tornata magicamente di moda  e poi quei pantaloni neri aderenti e quegli stivali di camoscio che insieme  alla giacca contribuivano a dargli un aspetto chick.
Arrivati in una discoteca, luogo in cui non avevo mai messo piede prima d'ora, dato che non ero mai stata una grande fan di quel genere di musica e della gente che la frequentava.
Itou sembrava saperlo e disse ridendo “ Mi sa tanto che il luogo dove siamo diretti non ti piacerà!”
“Come facevi a sapere che la discoteca non mi piace?” gli domandai prima di entrare.
“Io so tutto di te!” disse  osservandomi con insistenza.
Non appena entrammo, notai tutta una serie di sguardi puntati verso di noi, ragazze che scrutavano Itou dalla testa ai piedi e mormoravano tra il casino della musica, non riuscivo a sentire bene ciò che si dicessero' ma dai loro sguardi, non sembravano dire cose sgradevoli, anzi sembravano abbastanza affascinate da lui.
Altre ragazze ballavano con vari ragazzi con una sgradevole musica di sottofondo troppo alta e piuttosto ripetitiva.
Dopo aver camminato in mezzo alla folla di ragazzi e ragazze che ballavano o che stavano in piedi o seduti a sorseggiare un drink, incrociammo una serie di ragazze che salutarono Itou con fare amichevole tra abbracci e baci vari sulla guancia,mentre lui ricambiava ammiccando un sorriso e rispondendo ad abbracci e baci,mentre io stavo lì impalata non sapendo che cosa fare, mi sentivo abbastanza fuori luogo.
“Itou quindi ti sei fidanzato?” domandavano per indagare.
“No! Ma che! E' il mio robot...Echiko...” rispondeva lui.
“Bè allora ti va di ballare insieme a noi due!” domandavano due ragazze gemelle alquanto insistenti, che non riuscivo neppure a capire in quali rapporti fossero' con Itou, dato che tutte e due si erano prese la briga di baciarlo in bocca come se niente fosse.
“Uhm mi piacerebbe, ma ecco sono venuto con degli amici e devo ancora vedere dove sono...quindi magari dopo!” rispose lui sorridendole.
Avevo voglia di tornare a casa, quel posto facevo schifo ed Itou  mi suscitava violenza, poi non capivo perché tutte le ragazze si prendessero' così tante confidenze con lui.
Dopo un po' trovammo Sayoko e Yoto seduti ad un tavolo, ma oltre loro due c'era una ragazza seduta accanto a Sayoko e poi un ragazzo che mi era alquanto familiare, no non poteva essere vero, era Yuki, il mio Yuki.
In quel punto della discoteca la musica si sentiva di meno, così si poteva parlare in tranquillità.
Sayoko ci presentò la ragazza in questione che era una sua amica, poi notai che Itou gli rivolse un'occhiata allusiva dicendo “ Siamo sicuri che è un'amica?” La ragazza di colpo arrossii evitando di incrociare lo sguardo di Sayoko.
Era molto carina: aveva i capelli castani e gli occhi neri, poi aveva delle graziose gote paffute e rosee e un piccolo nasino.
E poi c'era Yoto e Yuki, era proprio lui, rimasi di stucco nel vederlo di fronte a me.
“Ciao Itou è da un po' che non ci si vede!” disse in tono amichevole.
Itou gli sorrise a malapena, aveva assunto un espressione di circostanza, sembrava anche lui sorpreso quanto me.
Io li osservai incredula, loro due si  conoscevano? Perché? Come e quando si erano conosciuti?
“E lei graziosa signorina?” domandò lui con un dolce sorriso.
“Echiko!” esclamai in soggezione per quella assurda situazione.
“Il mio robot!” aggiunse Itou.
“Che strano...” disse guardandomi con quei suoi bei occhi color ebano, quante volte li avevo osservati e adesso quelle meravigliose iridi erano di nuovo lì ad osservarmi, sembrava come se il tempo si fosse fermato.
“La tua voce mi è così familiare!” disse pensieroso.
“Che dite se prendiamo qualcosa da bere!” propose Itou allegramente, sembrava come se facesse di tutto per distrarre Yuki da quelle sue congetture.
Ordinammo da bere e poi sorseggiamo quei drink e si parlò del più e del meno, si scherzava e si rideva in tranquillità, dopo un po' Yoto disse “ E' strano che Kasumi non sia ancora arrivata!”
“Già, è vero chissà che fine ha fatto...” esclamò Itou mostrandosi scarsamente interessato eppure l'aveva invitata lui, non riuscivo proprio a capire cosa gli dicesse la testa.
Yuki iniziò a mostrarsi amichevole e gentile nei miei confronti, come era sempre stato in passato e così mi parve davvero che le cose tra noi non fossero' cambiate, ma c'erano Yoto e Itou che interferivano nei nostri discorsi, sopratutto Itou era  come se volesse marcare il territorio, io ero il territorio su cui stava pisciando.
Sayoko invece era tutta presa da quella ragazza che era in sua compagnia, forse aveva ragione Itou non era solo un'amica, ma molto di più e così non si curava molto dei nostri discorsi.
“E la tua fidanzata?” domandò Itou lanciandomi un'occhiata a me e poi verso di lui.
“ Ci siamo lasciati... tra di noi non andava da un po'...” disse Yuki tranquillamente.
“Ah!” disse Itou cambiando alla svelta argomento.
Dopo un po' una ragazza un po' brilla, ma molto carina si avvicinò al nostro tavolo provondoci con Yoto e lo trascinò in pista, senza che lui potesse controbattere, lui invocava il nostro aiuto, ma noi eravamo divertiti dalla situazione e ridevamo,mentre Itou gli faceva l'occhiolino gridando “ Non fare il cretino e approfittane!”
Poi anche Sayoko e quella ragazza si misero' a ballare sotto gli sguardi idioti di Itou e Yuki che si stavano facendo chissà quali strane e sconce fantasie.

   
 
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