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Autore: Mantheniel    29/07/2011    6 recensioni
SPOILER 3X24! Questo è come io mi immagino i primissimi minuti della prima puntata della quarta stagione, quando arriva l'ambulanza per prendere Beckett e l'arrivo in ospedale con SPOILER! l'incontro tra Josh e Castle.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Dal momento che questo capitolo mi dà un pò di filo da torcere ho deciso di dividerlo in due parti. Perdonatemi, ma è estate, e i miei neuroni partono per le vacanze ^^




Beckett stava preparando la colazione, quando suonò il campanello. Aprendo la porta vide che si trattava di Josh. Strano. La mattina presto non era il suo genere di orario, di solito. “Sono passato un momento, prima del turno in ospedale”, disse, entrando in fretta. Kate rimase un attimo di stucco; neanche un ciao?un bacio leggero sulle labbra?Josh era il tipo di ragazzo che ti salutava con un bacio e un abbraccio, quindi quella mattina c’era qualcosa che non andava. Decisamente. Kate chiuse la porta, e lo seguì in casa. Lui non si tolse nemmeno la giacca. Mise il casco sul divano, e si appoggiò allo schienale, fronteggiandola. Lei si mise accanto allo stipite che delimitava la fine del corridoio, e attese.
Josh guardò un attimo a terra, prese un sospiro, e poi, guardandola, disse “Dobbiamo parlare”.
“Cosa c’è che non va, Josh?”, chiese lei
Lui parve osservarla molto attentamente per qualche secondo, infine “E’ finita, Kate”, disse. Lei incrociò le braccia al petto, si appoggiò al muro guardando il soffitto, infine, riportando lo sguardo su Josh chiese, “Come mai questa decisione?”
Lui la guardò per qualche altro secondo di sottecchi, “Posso essere innamorato, Kate, ma non sono cieco. Vedo che molto spesso ci sei, ma è come se in realtà fossi lontana mille miglia. Quindi…per quanto tempo dobbiamo continuare a prenderci in giro?”
“Cosa vorresti che facessi?”, chiese lei, non sapendo che altro dire, dato che aveva colpito nel segno. Josh sorrise tristemente, scuotendo la testa, “Nulla”, disse, “La tua testa può essere qui, ma il tuo cuore di certo non lo è. So cosa cerchi, ed io non posso dartelo”. Ah, sì? Lui sapeva? Sapeva davvero quello che lei voleva, quando neanche lei stessa lo sapeva? O forse era lei quella che non voleva ammetterlo…
Poi…poi di nuovo quel flash. Castle sopra di lei, così vicino, così preoccupato, che le sussurrava qualcosa, “Kate…Kate, stai con me, ok?”, poi il tutto si dissolse, e Beckett si trovò davanti un Josh che la guardava con uno sguardo da te l’avevo detto molto evidente. Ed infine Kate capì; collegò tutto. Castle che entrava nella sua stanza d’ospedale con un livido al viso, e la sua risposta “Non è nulla. E niente che non possa aspettare”, ed ora Josh con queste parole enigmatiche. “Josh, tu…”, cominciò, ma prima che potesse finire la frase, lui assentì “Sì, sono io che ho dato un pugno a Castle”.
“Come, scusa?”, Kate fece qualche passo avanti, e si fermò accanto a Josh, con le mani appoggiate sui fianchi, in attesa. Lui si alzò dal divano, e le si avvicinò. “Tu non capisci…”, scosse la testa, cercando le parole. “Ti ho vista arrivare all’ospedale, e tu eri morta, Kate. Morta. Non puoi neanche immaginare…”, poi si allontanò da lei, portandosi le mani tra i capelli, tornando dopo indietro, “E sapevo che lui non poteva essere lontano. Così..”
“Così gli hai messo le mani addosso!”, Kate alzò un attimo la voce, senza volerlo. “Tu…tu hai dato un pugno a Castle! Perché?” Josh la guardò ancora con quel sorriso mesto, “Perché ti amo”, fu la sua semplice risposta. “Ma..”, Kate lo guardò senza parole, poi si portò una mano al viso, scostandosi un ciuffo di capelli. “Kate, dannazione, apri gli occhi! È lui, sempre lui! Lui che ti metteva la pulce nell’orecchio ogni volta, lui che continuava a sussurrarti cose sul caso di tua madre, che ti ha incoraggiato a riprenderlo in mano, lui che ti ha condotto..lì”,
“S’, Josh, è proprio lui.”, Beckett, si piazzò davanti a Josh, incrociando le braccia al petto, “E’ lui che mi ha salvata; lui che c’è stato sempre quando tu eri in Africa, lui che mi ha sostenuto nel caso di mia madre, anche quando tu facevi finta di non vedere! E’ lui che c’è stato sempre. E’ grazie a lui se sono qui, non grazie a te..”.
“Eri tu che non volevi essere salvata, Kate. Eri tu che mi spingevi via”, rispose lui, “Ed io non potevo farci nulla”.
“Nulla?”, Kate guardò Josh per un attimo, “Se solo tu avessi provato…”,
“A far cosa?”, chiese lui, “A farti dire cose che non volevi? A forzarti di dirmi i tuoi segreti? No, Kate. Non sono quel genere di uomo”.
Un silenzio stanco calò nella stanza. Nessuno dei due parlò più, fino a che qualche minuto dopo Josh si avvicinò di nuovo al divano, prese il casco, e si avviò verso la porta. “Spero che tu possa capire presto quello che vuoi, Kate. Lo dico per te, perché tanto lui sarà lì per sempre ad aspettarti”. Dettò questo si girò, e senza più voltarsi, uscì dall’appartamento.
  
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