Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Mimi18    29/07/2011    7 recensioni
«Se tu non sei una seccatura, Ino, crollano tutte le certezze della mia vita.»
[Rigorosamente ShikaIno.]
Genere: Erotico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Shikamaru/Ino
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio, Dopo la serie
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

She's got eyes of the bluest skies

 

 

#1. She takes me away to that special place

Shikamaru guardò con un broncio la bambina dal caschetto biondo di fronte a sé, spaventato da quei grandi occhi azzurri dalla luce vivace e maliziosa, che lo fissavano sin da quando aveva varcato la soglia di casa Yamanaka al fianco di suo padre, Shikaku Nara. Avrebbe dovuto essere una visita breve, invece i loro genitori si erano messi a parlare dei vecchi tempi, ridendo con voce grossa e facendo imitazioni di persone che non conoscevano.

Si chiamava Ino, e quando i loro genitori li avevano cacciati a giocare malamente, gli si era avvicinata con un sorriso luminoso e la mano tesa, proprio come i grandi.

«Sono Ino. Piaci ad alcune mie amiche, lo sai?» Ed aveva sbattuto le ciglia divertita, lasciandolo di stucco. Shikamaru sapeva che Ino fosse una gran chiacchierona, l’aveva vista numerose volte circondata dalle amiche, ciarlare e ciarlare, lanciare occhiate adoranti a Sasuke Uchiha e ridere come civetta ad ogni complimento delle maestre.

A Shikamaru Ino non piaceva, quindi mise il broncio e non contraccambiò la stretta di mano, facendole arricciare le labbra.

«Ti va di giocare a nascondino?»

Shikamaru scosse il capo, sedendosi a terra e sollevando gli occhi al cielo – ecco, gli occhi di Ino erano di quel colore, e lui preferiva di gran lunga il bianco delle nuvole.

«A lupo?»

La testa di Ino gli aveva oscurato la visuale, facendogli così assottigliare gli occhi.

«Sei super noioso, Nara. Dovresti svegliarti un po’,» e gli diede uno scossone, facendogli quasi perdere l’equilibrio.

«Non ne ho voglia. Sto guardando le nuvole.»

Ino si sollevò perplessa, lanciando sguardi da Shikamaru al cielo, e il bambino sapeva già cosa stava pensando: gli stava dando del bambino strano, pensava che lui fosse antipatico e che…

«Allora andiamo sul prato dietro la scuola. Su quella collinetta, piena di fiori. Lì sarà molto più bello! O forse anche questo è troppo per te, pigrone?» Esclamò Ino con un gran sorriso, prendendogli le mani e sollevandolo di forza da terra: non ammetteva repliche, era lei a decidere.

Shikamaru si ritrovò ad un passo dai suoi grandi occhi azzurri, e lo stomaco si arrotolò improvvisamente, come se avesse fame.

«Vuoi guardare le nuvole?» Domandò Shikamaru, lasciando che Ino lo trascinasse con sé per la prima volta, guardando la sua schiena ed i capelli muoversi a causa del leggero venticello.

La biondina si girò ad osservarlo con un sorriso esasperato, ammiccando nella sua direzione: «Oltre che pigro sei anche tardo? Certo che le voglio vedere, stupido. Anche se sei super noioso.»

E Shikamaru sentì ancora i morsi della fame allo stomaco.

 

 

#2. Im just too far from where you are

Shikamaru gettò un’occhiata al cielo sgombro di nuvole, sorridendo al pensiero che, anche a giorni di distanza da lei, il suo pensiero non se ne voleva proprio andare dalla mente. Tutto quell’azzurro sconfinato sembrava stesse a guardare ogni sua mossa curioso, pronto a criticarlo per la pigrizia o per le parole strascicate che sempre utilizzava.

Non c’era vento, il sole picchiava e la sabbia entrava continuamente nei sandali ninja, costringendolo a fermarsi ai cigli delle strade per levarseli e pulirli, come una nenia noiosa che lo stava portando allo stremo. Erano due settimane che non rivedeva i prati verdi di Konoha, che non osservava i movimenti lenti delle nuvole. Non aveva più nessun suono sgranocchiante nelle orecchie, né una voce acuta che gli diceva di alzarsi da terra e portarla da qualche parte, prima che partisse di nuovo.

«Ehi, Nara, mio fratello vuole parlarti del prossimo esame dei chuunin.»

La voce forte e dura di Temari gli fece alzare gli occhi al cielo – nuovamente quell’azzurro – e sbuffare, contrariato all’idea di doversi fare altri chilometri a piedi sotto il sole cocente.

«Non ci puoi andare tu e poi riferirmi i dettagli?»

Temari sollevò un sopracciglio, e Shikamaru si stupì che non sollevasse anche lui da terra, come il giorno prima e quello prima ancora: le stava dando un sacco di grattacapi.

«Senti, ninja innamorato, prima finisci il tuo lavoro, prima torni dalla tua bella. Quindi, muovi il culo,» sbottò Temari oltrepassandolo, lasciandolo con la bocca aperta e gli occhi intrisi di un leggerissimo stupore.

Il ragazzo si passò una mano sul collo sudato, sbuffando: «Non sono innamorato.»

La bionda di Suna gli puntò addosso il ventaglio, le sopracciglia inarcate ed un sorriso che non prometteva nulla di buono.

«Nara, non ci sono nuvole lassù, ma il cielo lo guardi ugualmente. Ci può essere un solo motivo, e di certo Akimichi non ha gli occhi azzurri.»

 

 

 

#3. Kiss while your lips are still red

Shikamaru toccò le braccia magre di Ino, baciandone ogni lembo la sua bocca potesse raggiungere. La sentiva fremere sotto ogni tocco, sotto l’umidità della sua lingua, sotto la ruvidità dei propri polpastrelli: Ino era lì, tesa esclusivamente per lui, gli occhi illuminati di un devastante desiderio che lo rendevano cieco.

«Fare questo non ti da noia?» La ragazza aveva usato una nota maliziosa ed al tempo stesso canzonatoria in quelle parole, arrotolando volutamente la erre per donare al tutto un aspetto più sensuale. Ino avvicinò il naso a quello di Shikamaru, sbattendo le palpebre ridente. «Deduco di no, dal tuo amico lì sotto.»

Le tappò la bocca prima che la risata acuta riempisse la stanza, facendo in modo che Yoshino accorresse a vedere cosa stava succedendo lì dentro, tra magliette puzzolenti e vecchie riviste mai aperte. Anche così, sotto le lenzuola, coperti da chissà quale pericolo, Shikamaru poteva vedere gli occhi azzurri di Ino brillare.

«Sei rozza in qualsiasi situazione, Yamanaka,» borbottò Shikamaru, scostandole una ciocca di capelli dal volto. Probabilmente quei fili biondi erano finiti ovunque, da quando aveva deciso di slegarle la coda e ammirarli per una volta liberi. A sua madre sarebbe venuto un ictus, l’indomani, ma non gli importava poi molto l’idea di doversi subire una paternale sul sesso e le donne.

La baciò. La baciò e la sentì ridere e gorgogliare contro di sé, mentre si abbarbicava al suo corpo come una bambina e gli levava la maglietta. Seguita a terra quasi immediatamente dai pantaloni: dal sorriso che crebbe sul volto di Ino, Shikamaru capì che toccava a lui.

Mentre la guardava sollevare le braccia all’aria, gli venne da sorridere. Calò su di lei, veloce, e la sentì fremere ancora: nonostante sapesse che quell’attimo di smarrimento sarebbe durato solo pochi secondi, per una volta fu contento di vedere una Ino docile sciogliersi sotto il suo tocco.

Fu però quando lei lo spinse e si issò sul suo corpo che Shikamaru sentì di volerla davvero. Desiderò sentirla muovere su di sé, vedere i suoi occhi sempre più lucidi di un caldo piacere, e fu per questo che, con un colpo secco, spinse.

Ino bestemmiò, sotto voce.

«Ti hanno mai parlato dei preliminari, Nara?»

Lui rise, quando Ino mosse il bacino e l’ultima vocale del suo cognome divenne una nota languida.

«Avrebbero potuto annoiarmi.»

«Vedremo la prossima volta, se ti annoieranno tanto.»

 

 

#4. Tell me your secrets and ask me your questions

Shikamaru lasciò che le dita di Ino stringessero forte la sua pelle, andando così a lasciare un segno violaceo proprio sul braccio destro. Inarcò un sopracciglio, mentre lei gli sorrideva colpevole.

«Te lo meriti. Oggi non ti sei presentato per la lezione con i bambini, ed è toccato a me sostituirti,» lo sgridò con voce acuta, mentre Shikamaru roteava gli occhi, spazientito e divertito, lasciandola fare. Era sempre così, ogni sera, quando si trovavano sul tetto di casa Yamanaka a notte fonda ed erano costretti a parlare a bassa voce. O meglio, Ino era costretta a parlare come una qualsiasi persona, senza urlare, strillare od ocheggiare.

Si beccò un morso, questa volta, e prima che Ino potesse anche pizzicarlo le cinse le spalle e la attirò a sé, stringendola forte. Come un tempo.

«Sei una seccatura, Yamanaka.»

Lei rise. Rise forte, senza trattenersi, contenta che lui l’avesse etichettata ancora così. Quando sollevò il viso ridente, si ritrovò a pochi centimetri dalle sue labbra. Oh, quant’avrebbe voluto poterlo baciare…

«Non sono una seccatura, stupido d‘un Nara!»

Allungò una mano e riuscì a mollargli una leggera sberla sul capo, prima che lui la guardasse con penosa ovvietà. Nient’altro negli occhi, nessun desiderio eguale a quello istintivo di Ino.

«Se tu non sei una seccatura, Ino, crollano tutte le certezze della mia vita.»

Avrebbe tanto voluto dirgli che le sue, di certezze, erano crollate mesi prima, quando le aveva confessato di non trovare più così speciale quel sentimento che li univa. Nutriva il desiderio impellente di confessargli che tutto quello che aveva fatto dopo di lei erano state numerose pugnalate al cuore, che ancora non avevano smesso di sanguinare.

Ma la rozza, dura e senza peli sulla lingua Yamanaka uccise le parole nella sua bocca, la consapevolezza che lui se ne sarebbe andato, altrimenti.

Perché sì, era orgogliosa, ma sapeva bene di aver ancora bisogno di quelle braccia per rialzarsi, quindi continuava quella sceneggiata patetica, interpretando l’amica ritrovata e gioendo dei successi di Shikamaru, come ninja e come uomo.

Si stava auto distruggendo.

«Per il resto, tutto bene seccatura? Sei strana.»

Con il miglior sorriso sulla faccia, annuì: avrebbe smesso di amarlo presto, si ripeté.

 

 

#5. When you love someone but it goes to waste

Ino si abbracciò le ginocchia al petto, poggiando le costose scarpe al suo fianco. Shikamaru, steso sull’erba con la giacca del completo slacciata, fumava placidamente osservando il cielo plumbeo.

«Avresti mai creduto che saremmo arrivati a questo punto?» La voce di Ino non lo fece sussultare, aveva sentito il fruscio del vestito lungo sul selciato, così come qualche imprecazione dovuta ai sassi appuntiti sotto i piedi nudi. L’avrebbe riconosciuta anche a chilometri, quella seccatura…

«Quale punto, Ino? Quello di Sakura e Naruto che si giurano eterno amore, pensando ad un cadavere?»

Sputò la cicca a terra, sollevandosi leggermente per poter vedere gli occhi di Ino tingersi di grigio, come gli era capitato solamente due volte nella vita. Si diede dello sciocco, avvicinandosi a lei e allungando un braccio.

La kunoichi lo scansò decisa, mormorando un “non mi va” sottovoce.

«Non credo che Sakura pensi ancora a Sasuke in quel modo, sai?»

Scansò nuovamente l’abbraccio di Shikamaru, mentre il suo stomaco brontolava infastidito. A casa, Ino avrebbe dovuto bere dell’insetticida per uccidere quelle neonate (nuovamente) farfalle.

«Non parlavo di Sakura, ma di una promessa che logorerà Naruto per sempre.»

Rimasero in silenzio, l’uno di fianco all’altra mentre una consapevolezze attraversava quei pochi centimetri che li separavano. Shikamaru avrebbe voluto voltarsi, voltarsi e guardare Ino negli occhi, ritrovare quell’azzurro cielo che tanto aveva amato anni prima.

Prima che potesse solo pensare d’agire, però, Ino si era già rimessa in piedi ed aveva spolverato il lungo vestito viola. L’unica cosa che riuscì a fare, fu afferrarle una mano.

«Non parlavo di Sakura o Naruto, prima. Parlavo di noi, parlavo del fatto che non abbiamo più bisogno di noi.» gli disse guardandolo negli occhi e staccandosi con un gesto secco del gomito. «Hai altre spalle da cingere, adesso. Altri occhi da asciugare.»

Shikamaru non ribatté. Guardo gli occhi di Ino e promise che li avrebbe cancellati in ricordo solo di quell’azzurro sconfinato che, ormai, riempiva le sue giornate da quando l’aveva lasciata sola. Sarebbe stato faticoso - e doloroso, ma non poteva più avere quel profumo di prato sulla pelle. E ad Ino la nicotina non piaceva per niente.

 

 

 

#6. You trick your lovers that you’re wicked and divine

Shikamaru bevve un sorso di sakè, la risata squillante di Ino nelle orecchie e le sue cosce bianche sotto gli occhi, lasciate nude dal kimono di seta pregiata che suo padre le aveva regalato per il compimento dei vent’anni.

Quella sera Ino era devastante. Se l’era trovata di fronte con un sorriso spavaldo a quella festa di paese, e Shikamaru aveva da subito compreso che quella serata sarebbe stata una totale seccatura. Non noiosa, una seccatura.

Tenere a bada i guaiti di Kiba e le occhiate di Sai era diventato difficile, soprattutto da quando l’alcool aveva iniziato a segnarli tutti, dal primo all’ultimo. E da quando Ino aveva deciso di avere caldo, distraendo tutti loro dai buoni propositi che si erano prefissati vedendola.

Shikamaru ben sapeva che quell’arpia non fosse né ubriaca né brilla, lo capiva dei luminosi ed ardenti occhi azzurri che lo fissavano di continuo, sfacciati come il taglio dei suoi seni in bella vista.

Chiuse gli occhi, e quando li riaprì le labbra di Ino erano di fronte a lui.

«Mi guardi.»

«Lo fanno tutti, Ino.»

La Yamanaka sorrise maliziosa, accomodandosi sulle sue ginocchia. Anche Shikamaru sentì improvvisamente caldo, e, se la mano di Ino non fosse stata più svelta della sua, si sarebbe slacciato il colletto del giubbotto senza indugi.

«Tu più di tutti. Sei quasi seccante, Nara,» soffiò ad un centimetro della sua bocca, maliziosa e ridente. I suoi occhi languidi erano la cosa più sensuale che Shikamaru avesse mai visto in vent’anni di vita, e pensò che non gli dispiacesse poi molto aver bevuto così tanto alcool.

«Qui mi annoio.»

«Tipico, Nara. Ce ne andiamo a casa mia?»

«Ci sono venuto ieri. Oggi tocca a te.»

Kiba lì accanto piagnucolò infastidito da quelle confessioni, mentre Ino circondava il collo di Shikamaru con le braccia.

«A casa mia non c‘è nessuno, Nara.»

In fondo, lui abitava molto più lontano da lì, sarebbe stata una seccatura in più.

 

 

[Dedicata alle persone che mi sono virtualmente vicino:

Gin, Ale e, soprattutto, la Kioss - che ormai sento più di mia madre.

Grazie.]

 

 

 

· I titoli appartengono rispettivamente a:

1. Guns’n’Roses, Sweet Child o’Mine;

2. Michael Bublè, Home;

3. Nightwish, While your slips are still red;

4. Coldplay, The scientist;

5. Coldplay, Fix you;

6. Muse, Undisclosed Desires;

7. TITOLO: Guns’n’roses, Sweet child o’mine.

Personaggi proprietà di Masashi Kishimoto, niente di tutto ciò è utilizzato a scopi lucrativi.

Piesse: ascoltate le canzoni. In particolare quelle dei Coldplay, è tutta un’altra cosa. O forse sono io ad essere sentimentale, sic.

 

 

 

 

 

 

N/a

Niente da dire, a parte che Ino l’ho fatta leggermente OOC nella prima flash. Poi, beh, nessuna di esse è collegata tra loro eccetto la quarta e la quinta, quindi se avete cercato di trovare un senso al tutto me ne dispiaccio.

Purtroppo mi è stato impedito di uccidere Shikamaru, altrimenti ce ne sarebbe stata una settima. J

Grazie a chi leggerà.

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Mimi18