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Autore: RinoaHeart    29/07/2011    1 recensioni
“Sono incinta”.Ecco l’aveva detto. Non in maniera devastante come la prima volta,né in maniera sdolcinata da soap opera. In maniera naturale. E ora?Mantenendo la loro posizione girò la testa verso Vegeta. Per un secondo lo vide contemplare il soffitto,l’espressione immutabile di sempre. Poi si portò la sua mano alle labbra e compiendo uno dei gesti più romantici che avesse mai visto fare al marito,cominciò a baciarle le dita,una per una. Tutte le paure della donna si annullarono,rendendolo un momento da ricordare per sempre.
(Fa parte di "Diari della famiglia Brief")
Genere: Erotico, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Diari della Famiglia Brief'
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E venne il giorno.Gli ultimi di giorni erano stati davvero difficili,ma del resto quando aspettavo Trunks avevo solo 30 anni e un corpo perfetto per la maternità.Inoltre avevo molti più pensieri di allora,paradossalmente,molti dei quali addossabili soprattutto a quel sayan dagli occhi neri che non ne voleva sapere di me e che invece ora ne voleva sapere eccome,seppur a modo suo.Era incredibile il suo sguardo su di me mentre vedeva le mie sofferenze,dovute a un paio di piedini puntati sul mio diaframma che mi mozzavano il fiato,o mentre dovevo fare miliardi di manovre anche solo per muovermi.Ero un enorme pancia.Il mio corpo ancora una volta non si era deformato troppo,e di questo ringraziavo l'evidente eredità genetica lasciatami dalla mia sempreverde mamma,ma la mia pancia era enorme.Come sempre in silenzio Vegeta fece di tutto per aiutarmi,pensando che non mi sarei accorta di quelle attenzioni così velate.Non sospettava che ormai lo conoscevo talmente bene da accorgermi di tutto.Sicuramente si prese molta più cura di Trunks che nonostante sia sempre stato un bravo bambino era comunque tale e richiedeva attenzioni.Anche lui mi stette molto vicino..non l'avrei più rivisto rigare così dritto come in quei giorni,a scuola,per lavarsi i denti,farsi il bagno,mettere a lavare le sue cose con una puntualità estrema...complice il fatto che era consapevole che doveva,e voleva,aiutare la sua mamma ma anche il fatto che temeva le ire paterne.Sapeva bene quanto Vegeta avesse poca pazienza e non voleva rischiare di rovinare quei momenti che finalmente passavano insieme e che avrebbero sugellato per sempre il loro rapporto padre figlio.Penso che fu un bene che in quel periodo le nostre usuali feste di gruppo fossero scemate perchè avrebbero,e lo dico a malincuore,messo a repentaglio una situazione che di per se era idilliaca.Vegeta era in tutto e per tutto il capofamiglia con me fuorigioco e non volevo che si frenasse ora che aveva le capacità per farlo per non perdere la faccia davanti a tutti.E anche se ero,sono,una donna fortunata,aiutata dai soldi,dalla tecnologia e dal poter continuare il mio lavoro anche rimanendo sdraiata a letto avevo bisogno di questo,di mio marito accanto,e soprattutto me lo stavo godendo.Mai come in quel periodo fui davvero sicura che avevo fatto la scelta giusta nonostante il parere del mondo contrario.A occhi estranei non sarebbe sembrato un gran cambiamento vedendolo sempre serio o spazientito o sbuffante.Ma mentre dormivo sentivo sempre il suo sguardo su di me,più di una volta nel sonno mi sono sentita accarezzare come mai prima.La mattina lui e Trunks si gestivano da soli,non senza qualche divertente,almeno per me,intoppo.Vi lascio immaginare il giorno in cui Vegeta dovette andare a parlare con i professori di suo figlio.Dico solo che mi fece giurare di non mettere più al mondo bambini per il resto della nostra vita.Trunks venne a raccontarmi l'episodio con molto molto spasso,orgoglio e felicità nello sguardo.Dovetti ringraziare il fatto che mio figlio oltre a un prode combattente era anche un diligente studioso che non dava particolari problemi o chissà che fine avrebbe fatto la scuola.Il giorno Vegeta trascorreva molto meno tempo ad allenarsi per venire a stare con me,quell'enorme balena di sua moglie che non poteva nemmeno alzarsi per fare una passeggiata tanto avevo le caviglie gonfie.Come passavamo il tempo?Spesso in silenzio,paga anche solo della sua presenza,io leggendo i documenti che lui mi portava dall'ufficio e lui allenandosi blandamente in balcone.A volte parlavamo a lungo e molte volte,non mi imbarazza dirlo,facevo tutto quello che avevo voglia di fare a mio marito e che le mie condizioni mi permettevano di fare.Perchè la voglia per mio marito non mi era passata e a quanto pare il fatto che avessi un enorme pancia non lo frenava dal desiderarmi comunque.Il sesso era stato del resto la componente fondamentale del nostro rapporto fin da subito e continuava a esserlo,come continua a esserlo.

E fu durante una delle nostre chiaccherate che il bimbo come evocato dal fatto di essere il centro del discorso decise di venire al mondo.

"Quindi,abbiamo deciso?Bra se è una femmina e Tarble se è un maschio." me ne uscii mentre esaminavo distrattamente un progetto che sarebbe dovuto partire a giorni.Vegeta si fermò,stava allenandosi distrattamente anche lui,per tornare composto in un attimo con la sua solita grazia a fissarmi con la solita mano sul fianco.Odiavo la sua agilità in quei giorni,mentre io ero una mongolfiera arenata. "Ti ho già detto che non capisco perchè vuoi dargli il nome di mio fratello,ma come vuoi insomma." Vegeta non prendeva neanche in considerazione l'eventualità di una bambina,come sempre. "Tarble è un bel nome,è il nome di tuo fratello,che fra l'altro mi è stato molto simpatico, e poi è un nome Sayan..pensavo ti potesse far piacere".In fondo ai nomi ci avevo praticamente pensato io,si era opposto solo ad un paio di opzioni con la sua solita "indifferenza".Sapevo che quel "pensavo ti facesse piacere" l'avrebbe messo a disagio,volevo vedere la sua reazione.E infatti arrossì impercettibilmente mentre si avvicinava al letto e mi si sedeva accanto. "Ma si in fondo di sayan penso che mi sia rimasto solo l'orgoglio e un nome per mio figlio." disse sardonico.Ripensare al suo passato lo metteva sempre a disagio,il pensiero della patria persa e a volte anche i rimpianti che spesso l'avevano portato a azioni sconsiderate gli causavano problemi. Mi spazientii.La sua casa era qui,in quel momento,mentre portavo in grembo suo figlio e non volevo perderlo per i suoi tetri pensieri. "Vegeta,pensavo ti facesse piacere non pensavo di tirare fuori una serie di pensieri che in questo momento scusa,ma non trovo opportuni!" quasi urlai dalla rabbia. Sapevo di averlo ferito anche se non trapelò nulla dal suo sguardo freddo.Sapevo anche di essere l'unica persona sulla faccia della Terra e dintorni a comprenderlo,ad accettare senza riserve le sue ombre e per questo avevo anche il dannato compito di comprenderlo,sempre.Ma in quel momento non ce la potevo fare. Anche lui forse se ne rese conto,voglio sperare,o forse è solo il tempo a indorare i ricordi,perchè rispose in maniera non troppo acida "Va bene,Tarble va bene.Era il nome del fratello di mio padre,un grande guerriero." si alzò,dopo una delle sue rarissime confessioni sul suo passato. "Vuoi qualcosa da bere?" disse mentre si alzava liquidando la questione. "Si grazie!" feci un sorriso beffardo dei miei "Non sai che voglia ho di uno di quei frutti che crescono dietro casa di Goku sui monti Paoz.Ci si fa una spremuta..." Lui strabuzzò appena gli occhi "Non volerò fin laggiù per soddisfare le tue voglie,sappilo.L'aranciata ti andrà benissimo" e si girò per andare in cucina. "Ma io sono incinta e HO le voglie!!" urlai alla porta già vuota.Non ringrazierò mai abbastanza il fatto che mio marito non asseconda sempre i miei capricci. E capii anche il perchè in seguito e forse lo realizzo del tutto solo ora. Quando Vegeta tornò mi trovo con una smorfia di dolore in faccia e giuro di averlo visto sbiancare. Mi aggrappai al suo braccio così forte che gli lasciai il segno delle unghie.Me ne accorsi perchè non era facile scalfirlo."SONO LE DOGLIE!!" dissi vedendo la sua faccia sconvolta. Per fortuna non è neanche uno che perde la calma facilmente.Sapevamo che il parto era a giorni quindi prese la borsa accanto al letto,mi prese in braccio e volammo giù a prendere la macchina in un secondo.Ricordo che mi posò sul sedile con una delicatezza quasi reverenziale.Non disse una parola di conforto ma non lo biasimo.Io sapevo cosa stava succedendo,lui no.Volevo quasi dirgli qualcosa io,per tranquillizzarlo ma non lo feci,ovviamente. Adottai una psicologia inversa e mi auto tranquillizzavo,per fargli capire cosa stava accadendo.

"Accidenti quanto vuole uscire questo bambino!!" non sapevo come ma ero riuscita a chiamare Trunks per avvertirlo e per dirgli di avvisare gli altri.Del resto erano anche loro la mia famiglia,volevo ci fossero,e speravo che Vegeta se ne preoccupasse meno delle altre volte,preso da altre cose. "Tesoro,quanto manca?" dissi con un sorriso forzatissimo mentre sentivo contrazioni fortissime. "Poco.Dopo la curva siamo arrivati." Non mi ero neanche resa conto di quanto fossimo stati fortunati a non trovare traffico.Vegeta correva e aveva uno sguardo che sembrava il solito e che solo io sapevo nascondere un po' di sano terrore.Ne ero felice.Ero felice che il padre dei miei figli fosse capace di emozionarsi per una cosa del genere. Arrivati,mi prese in braccio con sveltezza ma senza forza,il tempo necessario di darmi in consegna a una delle infermiere. Contravvenendo ai nostri patti non mi trattenni.Dalla sedia a rotelle allungai un braccio e gli presi la camicia.Gli schioccai un bacio sulle labbra davanti a tutti,fregandomene,anzi neanche accorgendomi,che Goku e gli altri erano già lì all'ingresso grazie al teletrasporto.E fu lì che Vegeta mi sorprese ancora una volta.Invece di respingermi mi mise una mano dietro la testa e ricambio il bacio seppur velocemente vista la situazione.Mi sentivo carica come non mai nonostante il dolore. Non servivano altre parole,mi bastava quel sorriso a metà fra il sarcastico e l'incredulo."Bene!E ora andiamo a fare questo bambino!" urlai con il mio solito tono allegro.Ricevetti un coro di incoraggiamento e andai.

   
 
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