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Autore: Martina1705    29/07/2011    2 recensioni
Jonghyun sospirò, il motivo per cui nonostante tutto aveva scelto di sottoporsi a tutto questo gli venne incontro sorridendo e gli poggiò un bacio sulla guancia.
"Grazie. Ci tenevo a questa festa, grazie."
Le parole sussurrate piano arrivarono dritte e nitide all'orecchio di Jonghyun, che non poté fare a meno di sorridere, orgoglioso della sua capacità di resistenza, dopo una settimana tanto stressante, in un ambientino così vomitevolmente chic.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Esco - Prologo

Stavolta è un prologo, ed è una delle mie fic preferite, Esco ;w; scommetto che quelli che l'hanno letta hanno tutti da subito parteggiato per Key, ma come sapevate cos'era davvero successo? Questo prologo farà passare qualcuno dalla parte di Jonghyun? Sono curiosa di saperlo u_u il link di Esco è in fondo <3

Esco - Prologo

'Perché hai accettato, ti prego, ricordamelo, perché hai acconsentito? Sapevi che sarebbe stata una tortura. Oh, già tu sei quello che non ha la forza di dire no quando il tuo ragazzo spalanca quegli occhioni. E se proprio quelli non funzionano, tranquilli, gente, Kim Kibum ha un milione di altre risorse da spalancare. E non si accettano no come risposta.'

Scosse la testa bevendo un altro sorso del martini che aveva in mano, quasi soffocò. Ultimamente la sua coscienza si faceva viva decisamente troppo spesso, e la cosa più fastidiosa era che aveva sempre decisamente troppa ragione. Odiava gli amici di Kibum. Non è che li avrebbe uccisi tutti con una mannaia o qualcosa del genere ma gli 'hey, sono uno stilista quotatissimo, guarda come porto in alto il mio culo firmato' e gli 'oh, tesoro, quel taglio di capelli è COSI' anni '80' non erano proprio i suoi tipi. Poi c'erano quelli che non parlavano, ed erano i peggiori. Stavano lì a guardarti, e a giudicarti, come se fossi dall'altra parte delle sbarre allo zoo. Loro sapevano che il tuo posto non era tra loro, e quegli occhi non mancavano mai di ricordartelo. Jonghyun sospirò, il motivo per cui nonostante tutto aveva scelto di sottoporsi a tutto questo gli venne incontro sorridendo e gli poggiò un bacio sulla guancia.

"Grazie. Ci tenevo a questa festa, grazie."

Le parole sussurrate piano arrivarono dritte e nitide all'orecchio di Jonghyun, che non poté fare a meno di sorridere, orgoglioso della sua capacità di resistenza, dopo una settimana tanto stressante, in un ambientino così vomitevolmente chic.

Il sorriso tuttavia scomparve subito alla vista di un altro ragazzo che si avvicinava a loro. Quando il nuovo arrivato prese dolcemente il braccio di Key, facendolo voltare, una fitta di gelosia prudentemente celata gli consigliò di prendere il tizio e infilzarlo con un coltellino da ghiaccio.

"Minho! Sei qua!"

Kibum si staccò da Jonghyun senza pensarci due volte per abbracciare l'altro, con fin troppo entusiasmo.

"Oh Minho, sono così contento che tu sia venuto!"

Lo strinse forte e solo quando Jonghyun tossì si ricordò effettivamente di lui.

Kibum si voltò con un sorriso più acceso di prima.

"Jonghyun lui è Minho. Si è aggiunto da poco, ma... Si può dire che è il mio preferito?"

Key si lasciò andare a una terribile risata da civetta, quella di Minho era molto più elegante e contenuta, quasi di pura cortesia.

"Lui... Lui è Jonhgyun."

"Il suo ragazzo!"

Jonghyun si affrettò a completare la presentazione molto schietta, accompagnandola con una stretta di mano; la mano di Minho era grande e delicata, ma non debole. Lui aveva una normalissima stretta di mano.

"Quindi... Mingo... Cos'hai detto che fai?"

Provò a trascinare la conversazione avanti, cercando di ignorare il primitivo bisogno di caricarsi Key sulle spalle e trascinarlo a casa; Minho si strinse nelle spalle (elegantemente coperte da un costosissimo abito blu scuro) e rigirò la ciliegia nel suo drink.

"Effettivamente non l'ho detto. Sono uno scrittore."

"E' in città per l'uscita del suo ultimo libro. Il quarto. E' un'analisi dell'evoluzione delle opere teatrali negli ultimi cento anni. Appena l'altro giorno me ne ha regalato una copia, ancora prima che uscisse, è stato molto, molto gentile. L'ho trovato molto interessante."

"Sono contento che ti sia piaciuto così tanto."

Jonghyun si sentì completamente tagliato fuori in quel momento, anche parlando con lui, Key non aveva staccato gli occhi da quel tizio per un secondo; aveva la scritta "adorazione" stampata a caratteri cubitali su tutta la faccia. Si morse nervosamente un labbro, cercando di pensare a casa sua, alla ricompensa promessa. E poi successe. Kibum stava blaterando qualcosa riguardo l'eleganza di quel vestito, e all'improvviso la sua mano si trovava attaccata alla bocca di Minho, e poi... E poi quel braccio era attorno alle spalle del suo ragazzo, accoccolato come un gattino. Si aspettò che da un momento all'altro iniziasse a fare le fusa.

"Scusatemi."

Jonghyun ripose con violenza il suo martini sul camino dietro di lui, e senza degnarli di altri sguardi o mezzi commenti si diresse verso l'uscita. Kibum lo guardò sorpreso, mormorò una scusa frettolosa a Minho e lo rincorse, ma quando gli prese una spalla, non ottenne alcuna risposta, né Jonghyun si fermò.

Se ne andarono così, in silenzio, fino a quando arrivarono alla macchina. Seduti uno accanto all'altro, Key ci riprovò, sfiorò la mano di Jonghyun che si ritrasse immediatamente.

"Jjongie..."

Non finì la frase, e non ottenne una risposta; Jonghyun girò le chiavi e l'auto partì.

Esco - Parte uno

  
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